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Mendicino, domenica in scena il prestigioso omaggio a Franca Rame

MENDICINO (CS) – È per il 2 aprile alle 18,30 il prestigioso appuntamento al Teatro Comunale di Mendicino con “FRANCA – Omaggio a Franca Rame” di e con Roberta Laguardia. Lo spettacolo, prodotto dal Lantern Theatre di Liverpool e dal Collettivo Realisti Visionari, arriva nel teatro delle serre cosentine, dopo una tournèe che ha fatto tappa importanti città italiane e dell’Inghilterra, e che fu autorizzato da Jacopo e Dario Fo, tanto da inaugurare qualche giorno fa il nuovo teatro di Rivalta di Torino, proprio dedicato all’attrice scomparsa. Col suo stile divertente e tragicomico, lo spettacolo racconta di una casalinga che conversa con una dirimpettaia immaginaria, narrando come ella viva chiusa a chiave dal marito, che le impedisce di uscire da quando l’ha sorpresa a letto con un giovane che l’uomo aveva assunto per impartirle lezioni di inglese. E così, tra i lavori casalinghi, un cognato ingessato dalla testa ai piedi che la molesta, un maniaco al telefono, un guardone munito di binocolo che la donna minaccia con un fucile, un creditore in cerca del marito, il figlio neonato che piange continuamente e il giovane amante venuto a concupirla, la nostra protagonista ha due possibilità: farla finita o ribellarsi. E poi, il monolgo più famoso di Franca Rame “Lo Stupro”, rivisto dall’attrice Roberta Laguardia che ne conserva la crudeltà e verità del racconto, lo stupro punitivo appunto, di cui fu vittima la signora Fo negli anni 70 e che ebbe il coraggio di portare in diretta televisiva, ospite da Celentano. Due pezzi di teatro ancora così attuali, che ritraggono la condizione della donna nel mondo di oggi e che riportano alla luce le contraddizioni di una società ancora troppo sessista, che l’autrice prende di mira in modo tagliente, in maniera a volte comica, a volte struggente. Monologhi che sono interpretati dalle più grandi attrici teatrali in giro per il mondo. Un altro appuntamento da non perdere, voluto dal Direttore Artistico del teatro Mario Massaro, organizzato dalla compagnia Porta Cenere con il sostegno della Città di Mendicino.

Isabel Russinova ricorda Franca Rame e il suo messaggio in occasione della messa in scena a Cosenza de “La Marcolfa”

Cosenza – “Una perdita incolmabile per il teatro italiano”. Così ha definito Isabel Russinova, direttore artistico del Teatro “Rendano”, la recente scomparsa dell’attrice Franca Rame.

Una figura luminosa, di rara profondità di pensiero e anticipatrice di tante battaglie per l’emancipazione della donna che ha saputo trasfondere, in maniera mirabile, nei suoi lavori teatrali concepiti con il suo inseparabile compagno di vita e di scena Dario Fo.

Franca Rame – ha detto ancora Isabel Russinova – ci mancherà enormemente, ma il suo messaggio, che ha innovato in maniera profonda la cultura del nostro Paese, sarà il faro che illuminerà il cammino delle nuove generazioni.”.

Il ricordo di Isabel Russinova va al dicembre del 2011, quando scelse per l’inaugurazione della stagione di prosa del “Rendano” una nuova versione del testo di Dario Fo “”, interpretato da Antonio Salines e Carlo Simoni e che rappresentò un autentico cavallo di battaglia di Franca Rame.

In quella occasione Franca Rame – ricorda la Russinova – fece pervenire a me e alla città di Cosenza un messaggio di ringraziamento per aver scelto la farsa di Fo come spettacolo inaugurale della stagione, che proprio la Rame aveva interpretato nella versione originaria.

Fui proprio io a darne lettura in pubblico durante l’incontro con gli attori che precedette lo spettacolo. Questo il suo contenuto: “Mando un particolare ringraziamento al teatro “Rendano” di Cosenza – scrisse la Rame nel suo messaggio – per aver scelto come inaugurazione della stagione la nostra “Marcolfa”.

Sono certa che sarà una serata all’insegna del divertimento e del benessere che vi farà dimenticare per qualche ora i nostri drammatici giorni italiani”.

Parole – ha aggiunto Isabel Russinova – che resteranno a futura memoria nella storia del “Rendano” come testimonianza, dedicata al teatro cosentino, di una delle più autentiche signore della scena italiana.”