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Intimidazione a Bova: numerosi i messaggi di solidarietà dal mondo politico

Arturo BovaAMARONI (CZ) – Dopo l’ennesimo, vile attacco intimidatorio di questa notte ai danni del Consigliere regionale e presidente della Commissione calabrese contro la ‘ndrangheta, Arturo Bova, non  sono mancati, da parte del mondo politico locale, messaggi di solidarietà e vicinanza, nonchè ferme condanne a quanto accaduto e agli ignoti autori dell’esecrabile gesto.

Il segretario regionale del Pd, l’onorevole Ernesto Magorno, ha espresso sostegno a Bova “a nome di tutti i democratici calabresi”, dicendosi consapevole che semplici messaggi di conforto siaErnesto Magornono poca cosa dinanzi al triste ripetersi di atti del genere, auspicando, pertanto, “una risposta forte da parte dello Stato, della politica e della società civile che sia determinata e intransigente”. L’invito finale di Magorno a Bova è comunque quello di “proseguire con immutato impegno civile e passione il suo percorso politico”. Alle parole di Magorno fa eco Enzo Bruno, presidente della Provincia di Catanzaro, in questo caso anche in veste di Segretario provinciale del Partito Democratico. Bruno si è detto amareggiato e impotente per tale infima “violazione della sacralità del contesto familiare”, sostenendo come l’episodio in questione possa assurgere a pretesto per unirsi, al fine di “costruire un muro di solidarietà e impegno attorno alle forze sane e oneste di questa regione, al cui fianco Bova lavora da sempre, per porre un argine alla prepotenza e all’arroganza criminale che cercENZO BRUNOa di vanificare tutti gli sforzi messi in campo in questi anni per far radicare il seme della legalità, della trasparenza e della speranza”.

Numerosi altri i messaggi di solidarietà provenienti dal mondo politico calabrese: l’onorevole Alfredo D’Attorre, deputato di Sinistra Italiana si dice certo che a tale attacco, Arturo Bova “reagirà moltiplicando il suo impegno al servizio dei cittadini calabresi”, auspicando anch’egli un massiccio lavoro da parte delle forze dell’ordine, soprattutto alla luce dei tanti e recenti atti intimidatori ai danni di esponenti politici, dirigenti sindacali e giornalisti che costituiscono “un’autentica emergenza democratica che non può più essere affrontata con generici attestati di solidarietà o con generici impegni di una maggiore attenzione nei confronti della regione”. Condivide il senatore Francesco Molinari, presidente di “Calabria Terra Libera”, la necessità di un “affrancamento di questa  terra dal condizionamento malavitoso che impedisce ogni sviluppo e l’esercizio dei ruoli delle istituzioni”. “Esprimo solidarietà al consigliere regionale Arturo Bova per questo brutale atto intimidatorio subito”. E’ quello che afferma, in una nota stampa, il coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani Cosenza Williams Verta. “Condanno questi gravi atti di violenza – dice Verta – purtroppo in Calabria lo Stato ancora non è riuscito ad arginare questi fenomeni vergognosi. Spero vivamente cheWilliams Verta l’azione politica di Arturo Bova, all’interno della Commissione contro la ‘Ndrangheta in Calabria, non si affievolisca, ma riparta più forte di prima. Noi forzisti in questa battaglia saremo al suo fianco”. Anche Dorina Bianchi, vicepresidente dei deputati del Gruppo Area Popolare (Ncd-Udc) e componente della Commissione parlamentare Antimafia, si è unita al coro di messaggi di sostegno, ribadendo come la Calabria e l’Italia abbiano bisogno di “uomini coraggiosi per sconfiggere la criminalità organizzata che prolifera pnicodemo nazzareno oliverioroprio dove attecchisce la paura”.

Anche le amministrazioni locali partecipano al coro di solidarietà nei confronti di Bova: tra queste, l’amministrazione municipale di Girifalco, che auspica che la locale Compagnia dei Carabinieri, guidata dal Capitano Silvio Maria Ponzio, faccia presto luce sull’accaduto. Allo stesso modo, il circolo Pd di Girifalco, guidato dal Capogruppo in Consiglio comunale, Domenico Iapello, e dall’assessore Elisabetta Sestito, conferma la propria vicinanza al Presidente della Commissione regionale AntiIMG-20160107-WA0007-‘ndrangheta.

Tra gli altri messaggi di solidarietà pervenuti ad Arturo Bova, quello dell’Onorevole Nicodemo Nazareno Oliverio, Capogruppo del Pd in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e quello di Forza Italia Giovani, per bocca del coordinatore regionale Luigi De Rose, che ribadisce la necessità, ora più che mai di una risposta da parte di “quella politica che crede nell’onestà e nella centralità dei sani valori della democrazia per mettere in campo tutte le azioni possibili per prevenire e contrastare atti criminali-mafiosi mirati a condizionare l’attività istituzionale”.

Anche l’Onorevole Angela Napoli, presidente di “Risveglio Ideale” e Consulente alla Commissioneangela-napoli Parlamentare Antimafia, invia a Bova il proprio solidale appoggio, certa che non si possa più rimanere impassibili dinanzi a un tale “bollettino di guerra” che ogni giorno, da un po’ di tempo a questa parte, porta nuove relative a una spaventosa escalation di atti intimidatori ai danni di personaggi del mondo politico e istituzionale, ma anche imprenditoriale e giornalistico. Non sono più sufficienti, continua l’Onorevole Napoli, attestati di vicinanza, ma servono con urgenza “attività d’intelligence” e “la certezza dell’espiazione della pena per coloro che si rendono responsabili di simili vili atti”.

 

Il Senatore Molinari (Gruppo Misto) alla manifestazione in difesa dell’ospedale di Polistena

bhggIl Senatore del Gruppo Misto Francesco Molinari questa mattina ha partecipato alla manifestazione in difesa dell’hospice di Melicucco e dell’ospedale di Polistena. Molinari ha dichiarato di aver ritenuto necessaria la sua partecipazione sulla base del fatto che solo attraverso la difesa di diritti costituzionali, come quello alla salute, si misurano la democrazia e la legalità di uno Stato e, in Calabria, più che altrove è fondamentale rispondere a questo bisogno di legalità. Tuttavia, ha proseguito il Senatore “Con grande amarezza, ho dovuto registrare la scarsa presenza istituzionale. Eppure in nome dell’ amore verso un territorio e del senso di dovere  rispetto al  mandato attribuito dai cittadini era necessario essere in trincea ed in mezzo alla lotta,  assieme a loro. A chiedere con forza il rispetto di un diritto e la garanzia dei beni comuni, affinché si possa sperare in una rinascita della Calabria. Non esserci avrebbe significato un tradimento del patto di lealtà  con il nostro popolo, prima che del mandato dallo stesso ricevuto.”

Fondazione Campanella, Molinari e Barbanti (M5S): non facciamola morire

ROMA Anche il sentore Francesco Molinaro e il deputato Sebastiano Barbanti, Movimento 5 Stelle,  si oppongono alla chiusura delle attività della Fondazione Campanella e del polo oncologico di Catanzaro definendola come  l’ennesimo capitolo buio per la storia della sanità calabrese, la classica goccia che farà traboccare il vaso.

È inammissibile che strutture di questo genere, che hanno il compito di garantire la cura dei malati, possano chiudere le porte per colpa di cattive gestioni politiche, dettate dai tagli scellerati di un piano di rientro che in nome del risparmio colpisce prima di tutto i diritti del malato.

Oggi che la qualità del servizio sanitario calabrese è ai minimi storici, la chiusura del polo oncologico sarebbe il colpo di grazia dell’intero comparto. E vi è di più: perché oltre a colpire i diritti dei malati si andrebbe a distruggere anche quelli dei lavoratori, circa 270, che già da tempo hanno provato a far sentire la propria voce.

Chi ha in mano la gestione della Sanità in Calabria deve tenere in considerazione primariamente il malato. Non può condannarlo ad estenuanti viaggi della speranza. Non può consegnarlo nelle mani delle cliniche private. Non può distruggere tutti i suoi diritti.

La Regione Calabria, e il presidente nonché commissario ad acta della Sanità, Giuseppe Scopelliti, mantengano fede alle promesse fatte e trovino i fondi necessari a salvare la struttura, i suoi lavoratori e i tanti malati che lì arrivano carichi di speranza per il futuro. Il piano di rientro non sia la scusa per smantellare la buona sanità calabrese e favorire così l’ascesa dei privati. Non resteremo inermi mentre distruggono una istituzione che dovrebbe accogliere i malati e non mandarli a casa.