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La nuova piazza Tommaso Campanella inaugurata ieri a Cosenza

COSENZA – Al ritmo della fanfara del 1° reggimento bersaglieri di Cosenza si è svolta la partecipata cerimonia di inaugurazione della nuova piazza Tommaso Campanella. Un altro spazio libero aperto che l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Mario Occhiuto restituisce alla fruizione sociale nell’ambito del suo complessivo progetto per una città che abbia al centro le persone.

Sotto il grande rosone gotico di inizio rinascimento e alle spalle il portone della chiesa di San Domenico lasciato per l’occasione aperto, il primo cittadino e il vescovo Francesco Nolè hanno tenuto a nuovo battesimo un luogo ritenuto significativo anche per la sua posizione di congiunzione tra la Cosenza antica e la Cosenza moderna.

“Non riconsegniamo solo una piazza – ha detto Occhiuto – ma restituiamo l’estesa bellezza di questo posto che ha come sfondo la facciata del complesso monumentale di San Domenico, divenuto oggi non soltanto custode di storia ma pure delle opere di artisti contemporanei ospitate sempre qui, all’interno del BoCs Art Museum”.

A tal riguardo, di fronte i numerosi cittadini presenti, il vicario del prefetto Franca Tancredi, le autorità civili, militari e religiose, gli assessori, i consiglieri, i dirigenti, tecnici e funzionari comunali, il primo cittadino ha annunciato che sui gradoni in pietra di Trani che avvolge la piazza (la stessa pietra del Santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo) sarà presto posata l’opera di un artista contemporaneo, non dimenticando in questo contesto di richiamare l’idea visionaria della Città del sole di Tommaso Campanella.

Da par suo, monsignor Francesco Nolè prima di impartire la santa benedizione, ha citato Gioacchino da Fiore, richiamando poi la bellezza dei luoghi come la bellezza di Dio che apprezza la semplicità delle cose (“la persona è al di sopra di tutto”). Ha inoltre salutato con affetto don Gianni Citrigno, padre Fabio, padre Alessandro, padre Enzo e padre Marcello, ovvero i padri oblati della fraternità di San Domenico.

Il sindaco Occhiuto ha tenuto a ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera, in particolare l’impresa di Gianfranco Mirabelli, l’architetto Francesco Coscarella per la direzione dei lavori e la progettazione, nonché l’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Caruso e il dirigente del settore Francesco Converso.

A conclusione della cerimonia all’esterno, con il sottofondo delle trombe della trascinante fanfara dei bersaglieri, una breve visita nella Cappella del Rosario, più conosciuta come cappella dorata o cappella dei matrimoni, che è attualmente in fase di restauro da parte della Sovrintendenza, ha letteralmente incantato il pubblico.

 

Incendio a Cosenza, dolore e commozione ai funerali delle tre vittime

COSENZA – I resti di Antonio Noce, Roberto Golia e Serafina Speranza avevano ricevuto la benedizione del vescovo emerito di Cosenza, Salvatore Nunnari, nel momento in cui erano stati recuperati dai vigili del fuoco. Ai funerali celebrati nella Cattedrale non ci sono le tre salme, ancora sotto sequestro da parte della magistratura. Ma il loro ricordo è vivo nelle lacrime dei fratelli di Antonio Noce, Adolfo e Pino, e nella mestizia della comunità che ha gremito i banchi del Duomo. Di quel rogo spaventoso divampato lo scorso 18 agosto, restano l’odore acre della cenere ed i segni ancora presenti sulla facciata della torre campanaria in cui i tre sventurati sono stati inghiottiti dalle fiamme. Profondo il cordoglio di Monsignor Francesco Nolè. Il presule cosentino parla di tragedia per le coscienze giunta dopo un «annuncio di solitudine, di povertà e di abbandono. Troppo tardi ci accorgiamo di una fascia sommersa di persone che avrebbe bisogno di attenzione quotidiana. Per questo dobbiamo riflettere sulla nostra presenza e sulla capacità di stare vicino ai più deboli, ai più disagiati prima che il dramma si consumi». Intanto rimangono incerte ancora le cause dell’incendio. «Noi ci troviamo dopo tanto tempo ancora a non avere una risposta sui motivi di quanto accaduto – aggiunge l’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano – La realtà è che queste persone erano tra i più poveri della comunità, e anche tra i più abbandonati dal giudizio, nonostante fossero di casa nelle nostre mense, nelle nostre strutture di accoglienza». L’amministrazione di Palazzo dei Bruzi, rappresentata dal consigliere comunale con delega al welfare Alessandra De Rosa, si è fatta carico delle spese funerarie. Presente anche una nutrita delegazione del Pd cittadino. (Nella foto in evidenza: Adolfo e Pino Noce, fratelli di Antonio Noce).