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Fiaccolata in ricordo di Francesco, a Mileto commozione e rabbia

MILETO (VV) – Centinaia di persone hanno partecipato a Mileto alla fiaccolata organizzata in memoria del 15enne Francesco Prestia Lamberti, ucciso a colpi di pistola. A commettere l’omicidio sarebbe stato un suo coetaneo, attualmente in stato di fermo, forse per un movente passionale. L’iniziativa è stata promossa dal parroco, don Mimmo Di Carlo ed è stata immediatamente condivisa da gran parte degli abitanti del paese. Alcuni dei partecipanti hanno innalzato una striscione con la scritta “Ciao Ciccio”. Tutt’intorno tante persone con fiocchi neri in segno di lutto. In testa al corteo una foto del ragazzo. La fiaccolata ha percorso il centro del paese per concludersi davanti al sagrato della Cattedrale, dove si è svolta la veglia di preghiera finale insieme al Vescovo Luigi Renzo. In coincidenza dei funerali il sindaco, Domenico Antonio Crupi, ha proclamato il lutto cittadino. Intanto all’ospedale di Vibo Valentia è stata effettuata l’autopsia. Dall’esame del corpo, secondo quanto trapela da fonti investigative, la vittima sarebbe stata uccisa con due colpi di pistola calibro 6,35, uno alla nuca e l’altro all’addome, sparati da distanza non ravvicinata. La morte dell’adolescente è stata istantanea.

Lutto in casa Guccione. Morto il signor Francesco, padre di Carlo

RENDE (CS) – Non ce l’ha fatta. Il cuore di Francesco Guccione ha cessato di battere questa mattina. Padre di Carlo Guccione, cui va il cordoglio di tutta la redazione di ottoetrenta.it, l’attuale consigliere regionale e assessore al lavoro, alla formazione, alle attività produttive e alle politiche sociali. Macchinista ferroviere prima, e capo del deposito del personale di macchina delle ferrovie dello Stato poi, il signor Francesco si è sempre impegnato in difesa dei più deboli in veste di responsabile del sindacato dei ferrovieri. Fu il socio fondatore della fondazione “Luigi Guccione Onlus” per le vittime della strada insieme alla moglie, la signora Anna Lucente; e iscritto al Socrem (società per la cremazione). La commemorazione, con rito laico, si svolgerà domani pomeriggio alle ore 17 presso il salone della CGIL di Cosenza in piazza della Vittoria.

Si rinnova la devozione a San Francesco di Paola

La chiave d'oro della città di COsenza
La chiave d’oro della città di Cosenza

COSENZA – Festeggiamenti solenni a Cosenza in onore di San Francesco di Paola, compatrono della città dei Bruzi. Questa mattina il sindaco Mario Occhiuto ha raggiunto in corteo la Chiesa del Santuario di Corso Plebiscito, accompagnato dalla banda musicale di Mendicino. Ad attenderlo centinaia di fedeli e Monsignor Francesco Nolè,

Il sindaco offre l'olio votivo
Il sindaco offre l’olio votivo

Arcivescovo di Cosenza-Bisignano. Dopo la preghiera celebrata da Padre Francesco Cassano, rettore del Convento di San Francesco di Paola, il sindaco ha rinnovato il rito dell’offerta dell’olio votivo per la lampada, accesa dallo stesso primo cittadino. Quindi Mario Occhiuto ha simbolicamente consegnato le chiavi della città nelle mani del simulacro del santo taumaturgo. Subito dopo

La consegna della chiave
La consegna della chiave

il padre arcivescovo ha celebrato la messa solenne invitando a riscoprire la figura ed il significato della missione di San Francesco di Paola nel sesto centenario della sua nascita, richiamando i fedeli ai profondi valori cristiani ispirati dagli insegnamenti spirituali e dalla missione compiuta dal Santo Patrono della Calabria.

Commozione ai funerali della piccola Marianna. La madre non avrebbe tentato il suicidio

COSENZA – Si sono svolti in un clima di generale commozione i funerali della piccola Marianna Luberto, che sarebbe stata uccisa, soffocata con un cuscino, a soli sette mesi, dalla madre, poi fermata per omicidio volontario aggravato. Alla cerimonia funebre, che si è svolta nella chiesa di Santa Teresa, ha partecipato anche il vescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Francesco Nolè, che ha a lungo abbracciato il padre della piccola apparso distrutto dall’immane tragedia ma dignitoso nella sua sofferenza. Stretto tra familiari e colleghi, Francesco per tutta la cerimonia ha fissato quella bara così piccola ricoperta da tanti fiori bianchi. Una cerimonia composta, come il dolore delle famiglie Luberto e Leonetti. Poche ma sentite le parole del sacerdote Don Gino Luberto che ha officiato insieme al presule e che ha ricordato la piccola Marianna come “il fiore sbocciato dall’amore tra Francesco e Giovanna”. La liturgia ha sottolineato che il “Signore vuole che i bimbi vengano a lui”. Il parroco ha rivolto un invito al “perdono e alla speranza”. Un applauso ha salutato la piccola Marianna alla quale monsignor Nolè ha voluto portare un saluto reale è un sostegno concreto a tutta la famiglia.  Intanto si apprende che, a seguito degli esami effettuati sul sangue della madre della piccola, Giovanna Leonetti, non sarebbe stata riscontrata una quantità di farmaci tale da far pensare ad un tentativo di suicidio, come invece si era pensato nell’immediato, essendo stata trovata ai piedi della donna una confezione di barbiturici. Dunque, secondo la ricostruzione degli inquirenti, non avrebbe tentato il suicidio la biologa 37enne. Giovanna Leonetti, dopo essersi vista con il marito – da qualche giorno la donna abitava a casa di una zia a Donnici – nel loro appartamento al terzo piano di una palazzina in centro città si sarebbe recata al secondo piano in casa di un’altra zia che le aveva lasciato le chiavi e lì avrebbe – è questa l’accusa – soffocato la piccola Marianna Luberto con un cuscino e dopo essersi distesa sul letto ha chiamato il marito dicendogli di scendere. Francesco Luberto, giovane avvocato, appena entrato nell’appartamento – ha raccontato ai magistrati – si è recato nella stanza da letto e ha visto la bimba con un cuscino sul volto e la moglie distesa sul letto e accanto una confezione di barbiturici. Mamma e figlia sono state portate d’urgenza in ospedale, ma per la bimba non c’è stato nulla da fare. La biologa, che da ottobre soffre di depressione post partum ed è seguita da specialisti, è stata ricoverata. Dai primi risultati degli esami clinici, la dose di farmaci assunta escluderebbe un tentativo di suicidio. Ma tutto il quadro clinico della donna sarà sottoposto a ulteriori approfondimenti. Nella giornata di martedì 23 febbraio si svolgerà l’udienza di convalida del fermo e l’interrogatorio di garanzia della 37enne, difesa dall’avvocato Marcello Manna.