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Il libro di Franco Bartucci presentato a San Vincenzo La Costa

SAN VINCENZO LA COSTA (CS) – La Festa del laureato UniCal a San Vincenzo La Costa alla scoperta delle nuove prospettive di sviluppo dell’Università della Calabria

«L’Università della Calabria, grazie a dei fondi regionali ed europei intercettati, ha modo di ampliare le sue strutture a Nord dell’asse attrezzato ponte Bucci per estendersi fin sul territorio del Comune di Montalto Uffugo, avvicinandosi a quel progetto Gregotti scelto nel 1974 grazie al concorso internazionale indetto dal Rettore Beniamino Andreatta per la realizzazione della sede dell’Università dopo il complesso dell’edificio polifunzionale, della mensa universitaria e delle maisonnettes».

Lo ha detto il Rettore, prof. Gino Mirocle Crisci, ieri pomeriggio nella sala consiliare del Comune di San Vincenzo La Costa, dove la stessa Amministrazione comunale, con sindaco l’avv. Gregorio Iannotta, nonchè l’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, diretta dalla prof.ssa Patrizia Piro, hanno organizzato una manifestazione di presentazione del libro di Franco Bartucci “L’avventura di Andreatta in Calabria – Un Campus per competere nel mondo”, della Luigi Pellegrini Editore, presenti i sindaci di Montalto Uffugo, Pietro Caracciolo, di San Fili, Antonio Argentino, di Castrolibero, Giovanni Greco; mentre le amministrazioni comunali di Rende e di Castiglione Cosentino sono state rappresentate rispettivamente dal Presidente del Consiglio, Gaetano Morrone, e dal Vice Sindaco, Francesco Maria Alberto.

Una buona occasione per ritrovarsi insieme, come amministrazioni comunali, e condividere interessi e progetti mirati alla valorizzazione dell’area urbana attorno alle città di Cosenza e Rende per avviarsi verso la realizzazione di quella unica grande città come indicato dai padri fondatori dell’Università della Calabria agli albori della sua nascita, raccontata da Franco Bartucci nel suo libro dedicato alla figura del primo rettore, prof. Beniamino Andreatta.

Così dopo venti anni riprende il cammino per portare a compimento il disegno progettuale pensato dal gruppo degli architetti, guidato da Vittorio Gregotti, per dare all’Università della Calabria il villaggio dello sport, dove poter svolgere le universiadi, la stazione ferroviaria di Santa Maria di Settimo sul tracciato ferroviario Cosenza-Paola-Sibari, con possibilità di collegamento alla metropolitana leggera Cosenza- Università, lo svincolo autostradale della A2 in località Settimo di Montalto Uffugo con la realizzazione di un ponte sul fiume Settimo per meglio collegarsi al campus universitario, il tutto per finire con l’ubicazione di un complesso strutturale di insediamento di un polo tecnologico grazie alla NttData che si è impegnata ad incrementare il numero dei ricercatori laureati dell’Università della Calabria nelle propri attività lavorative di alte tecnologico.

Il laureato dell’Università della Calabria ha trovato nel corso della serata, alla presenza del presidente dell’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”,Patrizia Piro, il momento della sua celebrazione e festeggiamento con la consegna ai laureati del Comune di San Vincenzo La Costa, che hanno conseguito il titolo accademico nel campus universitario di Arcavacata, un distintivo della loro università ed una pergamena attestato di merito e appartenenza, sottoscritta dallo stesso Rettore, Gino Crisci, e dal Sindaco, Gregorio Iannotta, molto gradita dagli interessati, a cominciare dalla dott.ssa Concetta Serpe, che per prima raggiunse tale importante meta nella prima sessione di laurea  del 1977 della Facoltà di Scienze Economiche e Sociali, avendo fatto parte del primo nucleo di seicento studenti che si immatricolarono al primo anno accademico 1972/1973 dell’Università della Calabria.

Un evento che troverà nei prossimi mesi dei momenti di riflessione e festeggiamento negli altri Comuni dell’area urbana cosentina e non solo, per come hanno manifestato all’autore del libro su Beniamino Andreatta gli attori sindaci che hanno partecipato all’incontro di San Vincenzo La Costa. (In allegato foto della manifestazione)

Presentato a Cosenza il Bilancio di Sostenibilità del Parco della Sila

Il Parco Nazionale della Sila, in occasione del suo decimo anniversario dall’istituzione, avvenuta il 14 novembre 2002, ha presentato ieri pomeriggio (venerdì 23 novembre), presso la Camera di Commercio di Cosenza, per primo in Italia tra i Parchi Nazionali, il Bilancio di sostenibilità, realizzato in collaborazione con la Federparchi nazionale. Con un intervento introduttivo del Presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Giuseppe Gaglioti, il Bilancio di sostenibilità, realizzato in forma cartacea e video, è stato illustrato dal presidente del Parco, Sonia Ferrari, dal direttore, Michele Laudati, dal presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, e da Cristiana Rogate, Rappresentante legale della Refe S.r.l., che ha curato l’elaborazione del testo con la collaborazione della dirigenza e del personale del Parco. Il Bilancio di sostenibilità del Parco della Sila non è altro che una rendicontazione innovativa che rappresenta l’identità e le caratteristiche distintive dello stesso Parco, dando conto del suo disegno strategico misurando i risultati e gli effetti delle attività svolte in tre ambiti di intervento: tutela attiva e riqualificazione del patrimonio naturalistico, paesaggistico e storico culturale; valorizzazione, fruizione sostenibile e diffusione della consapevolezza ambientale; promozione dello sviluppo sociale ed economico delle comunità locali. Il Bilancio di sostenibilità – è stato evidenziato nel corso della conferenza stampa di presentazione – offre a tutti gli interlocutori del Parco una base informativa chiara e completa per verificare la coerenza di scelte e attività con le finalità istituzionali e per valutare la performance complessiva dell’Ente, integrando le dimensioni sociale, ambientale ed economica. Costituisce inoltre l’occasione per rendere conto in modo trasparente dell’efficienza nell’uso delle risorse pubbliche, in una fase di particolare criticità in cui le pubbliche amministrazioni sono chiamate ad una maggiore responsabilità e oculatezza. Il Bilancio predisposto in questa forma rappresenta una scelta di apertura nei confronti dei residenti e delle comunità del territorio del Parco, delle istituzioni nazionali e locali, degli operatori economici e sociali, dei turisti, dei media e della collettività. E’, infatti, strumento di dialogo e relazione per conoscere il Parco, riconoscerne il ruolo di motore dello sviluppo economico, civile e sociale e attivare la partecipazione consapevole e informata dei soggetti del territorio e la loro collaborazione per perseguire insieme all’Ente gli obiettivi di interesse comune. Questo importante lavoro di sintesi non è altro che un valido strumento di comunicazione per poter attrarre una maggiore presenza di turisti verso il Parco della Sila avendo una potenzialità di incremento notevole in campo nazionale ed internazionale. E’ la presentazione delle attività svolte nel quadriennio 2009/2012 che danno una immagine fotografica non indifferente per il futuro stesso del Parco della Sila, candidato ad essere riconosciuto quale Patrimonio Mondiale Unesco. “Con questo primo Bilancio di sostenibilità – hanno dichiarato congiuntamente il Presidente, Sonia Ferrari, e il Direttore, Michele Laudati – abbiamo voluto rivelare a tutti coloro che sono vicini al nostro Parco – abitanti del suo territorio, istituzioni, operatori locali, associazioni, interlocutori sociali, istituti scolastici, cittadini e fruitori in generale di queste aree protette di rara bellezza, quali sono le attività realizzate e promosse dall’Ente, sia che si tratti di azioni di salvaguardia del territorio, sia che si parli di iniziative mirate a promuovere forme di turismo sostenibile nel Parco, area protetta di circa 74.000 ettari coperta per l’80% da boschi e ricca di una straordinaria biodiversità. L’intento è quello di far conoscere l’operato del Parco e la sua mission, che pensiamo possa davvero portare al raggiungimento di obiettivi importanti solo se resa nota e condivisa nel suo spirito e nei suoi valori”.