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Castrovillari, i carabinieri sventano un furto

CASTROVILLARI (CS) – I carabinieri della Compagnia di Castrovillari, nella notte tra sabato e domenica, hanno sventato un tentativo di furto nella zona industriale di Castrovillari.
Alle 04 circa, la pattuglia dell’Aliquota Radiomobile mentre transitava in Contrada Cammarata, nei pressi dell’Azienda “ALPETROL”, notava dei soggetti che indisturbati, dopo aver bucato il muro di recinzione della suddetta ditta, tentavano di asportare dall’interno di due vasche del gasolio agricolo e nazionale, riempiendo due cisterne in alluminio posizionate su di un tir.
L’intervento tempestivo dei militari ha messo in fuga i prevenuti che si sono dileguati per le campagne limitrofe. Sventato il furto, i carabinieri hanno recuperato il gasolio ed il tir che da accertamenti più approfonditi risultava anch’esso essere oggetto di precedente furto.
La refurtiva è stata integralmente restituita al legittimo proprietario, e il tir sequestrato è stato affidato ad una ditta autorizzata. (Immagine di repertorio)

 

 

Furto di piantine di kiwi in un terreno confiscato alla ‘ndrangheta

GIOIA TAURO (RC) – Nuovo furto di centinaia di piantine di kiwi in un terreno confiscato alla ‘ndrangheta ed affidato alla cooperativa “Valle del Marro Libera Terra”. E’ il terzo episodio in appena due mesi, l’ennesimo attacco mafioso per impedire la coltivazione di quel terreno che qualcuno vuole non diventi simbolo di riscatto. Il furto è stato denunciato ai carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro. Ignoti si sono recati nel kiweto in località Sovereto di Gioia Tauro estirpando 170 piantine che erano state ricollocate da poco dopo il furto precedente. «Adesso basta, la situazione è divenuta insostenibile – ha detto all’ANSA il presidente della Valle del Marro Domenico Fazzari -. Le istituzioni e la gente ci diano una mano concreta per rispondere a questo accanimento mafioso». Le piantine erano state messe a dimora una settimana prima in seguito ad un precedente furto denunciato lo scorso 7 maggio che non era stato reso noto. Allora i malviventi avevano portato via un centinaio di piantine. (Fonte Ansa)

 

Scoperti a rubare legna in Sila, denunciate tre persone

PETILIA POLICASTRO (CS) – Tre persone sono state  denunciate per furto di legna nel Parco della Sila dai militari della Stazione Parco di Cotronei (kr)  a conclusione di una attività d’indagine volta al contrasto di tale fenomeno. Una di queste persone si è resa responsabile del furto di materiale legnoso, circa 22 quintali, proveniente da 2 alberi di faggio abbattuti da ignoti nei mesi precedenti in località “Santa Barbara” nel comune di Petilia Policastro in zona 2 del Parco Nazionale della Sila, in terreni di proprietà della Regione Calabria. L’uomo è stato identificato mediante l’ausilio di apparecchiature elettroniche video e fotografiche precedentemente posizionate sul luogo mentre depezzava la legna con una motosega e la caricava su un fuoristrada. Stessa modalità anche in località “Pasqualone” dello stesso comune, questa ricadente in zona 1 del Parco della Sila, di proprietà del comune di Petilia Policastro. Anche in questo caso un albero di faggio era stato precedentemente abbattuto da ignoti ed era giacente sul letto di caduta. Le due persone sono state riprese ed individuati mediante l’ausilio di apparecchiature elettroniche video e fotografiche mentre deprezzavano e caricavano su un fuoristrada la legna, circa 11 quintali. Le tre persone, già note alle Forze di Polizia, sono state denunciate per furto aggravato di legname di proprietà pubblica e introduzione di mezzi di distruzione dei cicli biogeochimici all’interno dell’area protetta del Parco nazionale della Sila.

Furto di legname nelle montagne di Saracena, una denuncia

LUNGRO (CS) – Un quarantacinquenne di Lungro, A.G., è stato tratto in arresto dai militari delle Stazioni Carabinieri Forestale di San Sosti e Montalto durante un controllo del territorio finalizzato alla prevenzione dei reati ambientali. L’uomo è stato fermato nel centro abitato di Lungro a bordo della sua autovettura che attirava l’attenzione della pattuglia in quanto carica di legname.  Al controllo il soggetto ha indicato ai militari  di aver provveduto al taglio del materiale legnoso nelle montagne circostanti senza alcuna autorizzazione e senza nemmeno conoscere la proprietà all’interno del quale aveva effettuato il taglio.

Pertanto accompagnati dallo stesso si è individuato il luogo del taglio avvenuto in località Palmenta del Comune di Saracena, area questa ricadente nel perimetro del Parco Nazionale del Pollino. Si è quindi provveduto alla comparazione delle ceppaie recise che sono risultate essere della stessa specie di quelle all’interno dell’autovettura, legna di faggio per circa 10 quintali. Si è pertanto tratto in arresto l’uomo per furto aggravato di legna. Il Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Castrovillari convalidava l’arresto e ne disponeva la rimessa in libertà in ottemperanza al disposto dell’art. 121

Droga, spaccio, detenzione illegale di armi e furto, blitz nel lametino

LAMEZIA TERME (CZ) – Dalle prime ore del mattino, nei comuni di Lamezia Terme, Pianopoli e Serrastretta, i militari del Gruppo Carabinieri di Lamezia Terme, supportati dal Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia, da personale della Compagnia di Intervento Operativo del Battaglione Calabria e da unità cinofile, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare (2 misure in carcere e 6 agli arresti domiciliari) emessa dal GIP del Tribunale di Lamezia Terme su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di 8 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di spaccio stupefacenti  detenzione, porto e utilizzo di ordigni esplosivi,  detenzione illegale di armi e furto aggravato  La misura, che trae origine da una complessa indagine del Nucleo Investigativo del Gruppo e della Compagnia di Lamezia Terme, condotta tra maggio 2017 e gennaio 2018, ha permesso di documentare l’esistenza di una piazza di spaccio divenuta riferimento per tutto il comprensorio comunale. Marijuana e cocaina, questo il core business del gruppo criminale dal quale si rifornivano decine di soggetti tossicodipendenti. Gigliotti Mario, detto “Faina”, si occupava sia delle singole cessioni che di distribuire quantitativi maggiori che venivano poi smerciati dai suoi complici, organizzati nei minimi particolari. Guzel Oguz e Nicotera Pierfrancesco si occupavano della marijuana, Mascaro Giancarlo e Gigliotti Luigi della cocaina. Mesi di intercettazioni, riascolti, servizi di appostamento e di riscontro che hanno permesso di documentare gli appuntamenti in cui si parlava di droga, di prezzi, di dosi. Ci vediamo per una “birretta..”, questa la parola d’ordine al suono della quale, quasi quotidianamente, gli odierni indagati si incontravano per gestire i loro traffici. E poi iniziava la giornata di “lavoro” con decine di cessioni concordate telefonicamente con gli acquirenti per poi incontrarsi per le vie della città. L’attività investigativa ha, tuttavia, delineato un quadro ancor più allarmante confermato dalla disponibilità da parte degli indagati di armi da fuoco, degna di una organizzazione criminale che si rispetti. A casa di Fiorenza Naiden, inoltre, è stato rinvenuto un vero e proprio “libro mastro” sul quale sono apposti decine di nomi di suoi collaboratori e i conti dei suoi traffici. Ma il Fiorenza, sentendosi alle corde, cercava di sottrarsi alla continua pressione preventiva e repressiva messa in atto dai Carabinieri della Stazione di Pianopoli che stava smascherando le sue attività. E allora incaricava il suo braccio destro, Stranieri Ottavio, affinché facesse esplodere un ordigno rudimentale nei pressi della caserma di Pianopoli quale monito, facendo perdere le proprie tracce per qualche giorno. Rientrato a Pianopoli veniva arrestato per la detenzione di un fucile clandestino con il quale era sceso in strada sparando all’impazzata per intimidire un suo zio con il quale era entrato in contrasto. Veniva arrestato anche lo Stranieri per l’esplosione dell’ordigno, tradito dalle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza, minuziosamente analizzate dai carabinieri. Ed è proprio in carcere che si delineano in modo ancor più particolareggiato gli intenti criminali e la personalità dei soggetti. Dettagli sul posizionamento della bomba, sul possesso di altre armi e financo sulla pianificazione di un omicidio per il quale era stata rubata una moto, poi fortunatamente rinvenuta dai Carabinieri. Contestualmente è in corso di esecuzione, unitamente a militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, un decreto di sequestro preventivo relativo ad un’attività commerciale riconducibile a pregiudicati contigui alla cosca di ‘ndrangheta “Giampà”, attiva nella piana lametina. Si tratta dell’autocarrozzeria “New All Car” di Lamezia Terme. I fratelli Luigi, Luciano e Franco Trovato, infatti, gravati da numerosi precedenti di polizia per traffico di stupefacenti, ricettazione, riciclaggio, rapina ed usura commessi in concorso ad altri esponenti della c.o. di questo centro, hanno fittiziamente intestato la suddetta attività commerciale ad altri soggetti (emersi nel corso delle indagini dei CC) continuando, di fatto, a mantenerne la disponibilità e la gestione. Gli approfondimenti patrimoniali eseguiti dalla Guardia di Finanza sono stati integrati dal contenuto delle conversazioni captate nel corso delle indagini nelle quali i Trovato appaiono come i veri e propri datori di lavoro ai quali dover far capo. Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza hanno preso le mosse dallo sviluppo di altra attività eseguita nell’ambito di accertamenti finalizzati all’aggressione patrimoniale ai sensi del D.Lgs 159/11. All’esito delle preliminari investigazioni svolte, infatti, sul conto dei germani TROVATO Franco e TROVATO Luciano, il Tribunale di Catanzaro – Sezione Misure di Prevenzione, con i provvedimenti datati 31.05.2016 e 03.01.2017, disponeva il sequestro, tra l’altro, del 66% delle quote sociali della ALL CAR Srl, intestate rispettivamente a GUZZO Annamaria (moglie di TROVATO Franco) e TROVATO Luciano. Conseguentemente, la relativa gestione veniva rimessa agli amministratori giudiziari nominati dal Tribunale; rimanevano libere dal vincolo ablativo, invece, le quote societarie di CIMINO Monica (moglie dell’altro fratello TROVATO Luigi) pari al 34% del capitale sociale. Detta società, tra l’altro, già in precedenza era stata sequestrata dalle Fiamme Gialle di Lamezia Terme anche sul piano penale nell’ambito dell’operazione condotta nel luglio 2013 dalla DDA di Catanzaro nei confronti di boss e affiliati ad una potente famiglia di ‘ndrangheta lametina. Dai successivi accertamenti economico-patrimoniali svolti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria/G.I.C.O. di Catanzaro sul conto dell’altro fratello, TROVATO Luigi, ed in particolare dall’analisi della situazione societaria della moglie CIMINO Monica, emergeva che la stessa, al fine di eludere le misure di prevenzione, aveva costituito una nuova società denominata NEW ALL CAR Srl. La CIMINO, in sostanza, non aveva fatto altro che avviare una nuova società utilizzando lo stesso complesso aziendale della ALL CAR srl. La NEW ALL CAR Srl, pertanto, costituiva chiaramente una derivazione, reimpiego e prosecuzione della precedente società: la stessa ditta, con gli stessi mezzi e lo stesso compendio aziendale che, presso la stessa sede di esercizio, stava continuando ad operare con una nuova denominazione, tra l’altro, molto simile alla precedente (era stato aggiunto il termine inglese NEW proprio per intendere “nuova”). I predetti fratelli TROVATO Franco, Luciano e Luigi, unitamente al soggetto interposto, CIMINO Monica, venivano iscritti nel registro degli indagati per il reato di cui all’art. 12 quinquies L.356/92 (ora art. 512 bis c.p.) e la società con il relativo complesso aziendale veniva proposta per il sequestro. Nello specifico il complesso dei beni sottoposti a vincolo ha un valore stimato di circa 350.000 Euro.

Sorpreso a tagliare legna nel Parco Nazionale della Sila, denunciato un uomo per furto

COTRONEI (KR) – I militari della stazione Carabinieri Parco di Cotronei hanno colto in flagranza di reato in località “Pasqualone” di Petilia Policastro un uomo del luogo mentre prelevava indebitamente del materiale legnoso giacente a terra e precedentemente tagliato ad opera di ignoti. L’area oggetto del taglio furtivo ricade all’interno della zona “1” di massima tutela paesagistico-ambientale del Parco Nazionale della Sila, in terreni boscati demaniali di proprietà del comune di Petilia Policastro. Lo stesso è stato fermato dai militari mentre con l’ausilio di motosega depezzava e caricava il materiale legnoso, proveniente dall’illecito abbattimento degli alberi, sul cassone di un Nissan. Si è pertanto proceduto al sequestro del legname e della motosega e alla denuncia dall’uomo per furto di piante in area protetta. Tale attività investigativa, ha avuto origine dall’accertamento nei giorni scorsi dell’abbattimento di nove alberi di alto fusto di faggio di proprietà comunale ad opera di ignoti, il cui legname era già stato trafugato al fine di ricavarne legna da ardere.

 

Detenzione di stupefacenti, furto e aggressione. Quattro arresti a Corigliano-Rossano

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) -Nel pomeriggio di ieri, nel corso di  una perquisizione domiciliare e personale presso l’abitazione di un 34enne veniva rinvenuta della marijuana, un bilancino elettronico e materiale per il confezionamento dello stesso tipo che assicurava l’involucro.
Visto i precedenti penali e di Polizia, O. S. veniva tratto in arresto ed accompagnato presso gli Uffici del Commissariato di P.S. per le incombenze di rito.

Sempre ieri, personale della Squadra Volante del Commissariato di Rossano, interveniva presso il locale Pronto Soccorso, dove trovava il 38enne M.C. che per entrare all’interno di una sala medica stava aggredendo violentemente una guardia particolare giurata addetta alla sicurezza del nosocomio.
Il personale della Polizia di Stato, prontamente intervenuto per fermare l’aggressore, veniva a sua volta aggredito e minacciato di morte da M.C.
L’altro arrestato, il 47enne  E.G. all’atto presente nei locali del Pronto Soccorso, interveniva scagliandosi anch’esso contro gli agenti, i quali con non poche difficoltà riuscivano a fermare la resistenza e l’aggressione dei due pluripregiudicati.
Successivamente, gli operatori di volante, con l’ausilio di una equipaggio del Reparto Prevenzione Crimine Calabria Settentrionale, riuscivano ad accompagnare i due soggetti presso i locali del Commissariato di P.S.
I due, dopo gli adempimenti di rito, venivano tratti in arresto per resistenza violenza e minaccia a P.U.
M.C è stato  tradotto  presso la casa Circondariale di Castrovillari; E.G. è statosottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

Sempre nella serata di ieri, personale della Squadra Volante del Commissariato di P.S. di Rossano, in località c.da Sant’Irene del comune di Corigliano-Rossano, traeva in arresto in flagranza di reato L.D.
Gli operatori di Polizia sorprendevano l’arrestato mentre caricava, in un furgone di proprietà, delle casse di arance appena rubate nell’agrumeto ivi esistente.
L’intervento della volante era stato richiesto al 113 dal proprietario dell’agrumeto, dopo che lo stesso aveva notato due persone nella sua proprietà intende a rubare arance.
Uno dei due ancor prima dell’arrivo della Volante si era dato alla macchia riuscendo a dileguarsi, lasciando però sul posto un’autovettura con targa straniera.
A riguardo sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati all’individuazione del fuggitivo.
I due avrebbero asportato circa 4 quintali e mezzo di arance, che sono state riconsegnate all’avente diritto, il quale presso gli Uffici del Commissariato sporgeva regolare denuncia, mentre le due autovetture sono state sequestrate penalmente.

 

Sorpresi a rubare in una tabaccheria, due arresti

LUZZI (CS) –  Dopo avere forzato la saracinesca di un bar tabacchi stavano rubando soldi, sigarette e altro materiale. Due persone, di 58 e 38 anni, in trasferta da Napoli, sono stati arrestati dai carabinieri a Luzzi con l’accusa di furto e possesso di chiavi alterate o grimaldelli. I militari, giunti su segnalazione del proprietario del negozio,hanno sorpreso in flagranza di reato i due malviventi che si erano impossessati di 4.175 euro in banconote di vario taglio, 12 stecche di sigarette, ricariche telefoniche e numerosi tagliandi gratta e vinci per oltre 1.500 euro. Sottoposti a perquisizione personale e veicolare, i due sono stati trovati in possesso di 13 chiavi alterate e 10 grimaldelli di vario genere sottoposte a sequestro. La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario. (Foto Ansa)

 

Sorpresi a rubare carburante, arrestati

SAN CALOGERO (VV) – Quattro ragazzi, di età compresa tra i 21 e i 29 anni, sono stati arrestati in flagranza di reato e posti ai domiciliari dai carabinieri a San Calogero con l’accusa di furto. I quattro sono stati sorpresi dai militari con le loro auto piene di taniche di carburante per un totale di 500 litri.

Contattato il titolare dell’impianto, i carabinieri hanno scoperto che per un malfunzionamento del sistema erano stati sottratti, senza essere pagati, quattromila litri di carburante, tra benzina e gasolio, da un distributore.
   

Sorpreso a rubare in discount, arrestato

ROSSANO (CS) – Gli agenti del Commissariato di Rossano, diretto dal Commissario Capo Giuseppe Massaro, nella serata di ieri hanno arrestato in flagranza di reato per furto aggravato D.S. G. di anni 50.

Sorpreso a rubare in discount

L’arresto è avvenuto dopo che il personale di un discount di Rossano ha richiesto telefonicamente al 113 l’intervento di personale della Squadra Volante. Immediatamente intervenuto sul posto, il personale della Polizia di Stato veniva avvicinato dal direttore della struttura che gli indicava un uomo che si stava frettolosamente allontanando con un carrello stracolmo di merce non pagata.

L’uomo, vecchia conoscenza delle forze di polizia per vari analoghi fatti criminali, veniva bloccato ed arrestato. (Foto di repertorio)