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Parte il corso di formazione in Epatologia

CATANZARO – Sabato 17 maggio alle ore 9.00 presso l’Hotel-T di Feroleto ha inizio il corso di formazione in Epatologia per Medici di Medicina Generale.

Lorenzo Surace, responsabile dell’Ambulatorio di Epatologia dell’ASP di Catanzaro e Coordinatore Scientifico dell’evento, ha inteso organizzare il Corso di formazione in Epatologia con l’intento di fornire a 30 medici di Medicina Generale della Regione Calabria una serie di importanti conoscenze scientifiche e metodologie di diagnosi e terapia per la gestione di importanti malattie del fegato.

A quello del 17 maggio seguiranno altri 2 incontri, precisamente sabato 24 e 31 maggio, in cui saranno oggetto di trattazione le malattie del fegato legate al metabolismo, all’azione diretta di alcuni virus, a cause genetiche e a fenomeni di autoimmunità. Saranno inoltre affrontati due argomenti particolari quali la valutazione della fibrosi epatica con i nuovi strumenti tecnologici e la gestione del paziente trapiantato di fegato.

Un corso quindi intensivo che prevede la presenza di illustri relatori provenienti da varie parti d’Italia e sicuramente i più esperti del settore.

La manifestazione, patrocinata dall’ASP di Catanzaro e che vede peraltro impegnato come relatore il Direttore Generale dell’Azienda Gerardo Mancuso, ha ottenuto anche il patrocinio dell’AISF, la maggiore Associazione Scientifica italiana sulle malattie del fegato, che di recente ha prodotto un importante documento scientifico (indicazioni pratiche per un modello di gestione condivisa tra il Medico di Medicina Generale e Specialista Epatologo del paziente con epatite cronica virale da virus B e C) che sarà distribuito a tutti i partecipanti del Corso.

L’Ambulatorio di Epatologia ubicato nell’Ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme è anche Centro di valutazione e follow-up dei trapianti di fegato, struttura dedicata alla valutazione dei pazienti che necessitano di un eventuale trapianto di fegato, e dedicata anche a coloro i quali, una volta trapiantati, necessitano dei periodici controlli.

Tale specifica attività consente quindi di ridurre spesso un’inutile e dispendiosa migrazione sanitaria evitando sacrifici e disagi a tanti cittadini calabresi. A tal fine infatti, la struttura di Epatologia negli ultimi tempi è stata adeguatamente potenziata dal Management aziendale con la dotazione di importanti strumenti tecnologici tra cui il Fibroscan, unico peraltro in tutta la Regione e quindi in grado di soddisfare le esigenze di tutti gli epatopatici calabresi.

 

Mancuso si scusa con la cittadinanza

Catanzaro – “Chiediamo scusa ai cittadini per i disguidi che si sono verificati nel servizio del Centro unico di prenotazione (CUP)”. Il Direttore generale dell’ASP di Catanzaro Dott. Gerardo Mancuso si rivolge così ai cittadini che in questo ultimo periodo hanno subito dei disagi nel prenotare le prestazioni ambulatoriali fornite dalla stessa Azienda. Spiega altresì il Dg Mancuso che “il blocco del turnover, il tavolo Massicci, il Piano di rientro, la riduzione del personale, l’incapacità di qualche dipendente e anche le difficoltà ad utilizzare le convenzioni con esterni, hanno determinato una riduzione del numero di prestazioni, una situazione che rende difficile gestire in modo adeguato le telefonate alle quali in passato facevamo fronte con grande efficienza”.

“Stiamo lavorando proprio in questi giorni – rassicura infine il Direttore generale – ad un progetto mirato, per trovare un partner che collabori con noi nella gestione del centralino e che riesca in tempo reale a dare risposte anche in termini qualitativi, così come il servizio meriterebbe, per restituire agli utenti una migliore fruizione del servizio per le prenotazioni”.

Dg Mancuso, nell’ospedale di Lamezia si produce sanità di qualità

CATANZARO – Il direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Dott. Gerardo Mancuso, interviene sulle affermazioni pubblicate sabato scorso sui quotidiani dell’ex presidente del consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Catanzaro – Asi, Fabrizio Muraca, il quale, riferendosi alle attività dell’ospedale di Lamezia Terme, sostiene che in passato arrivassero cittadini da tutta la Regione.
Per il Dott. Mancuso “sarà anche vero quello che afferma, ma non capisco dove abbia preso i dati, come egli sappia le quantità, come sia stata fatta l’elaborazione”. “Nel caso egli non abbia fatto tali elaborazioni – dice ancora il dg dell’Asp – ho il sospetto che le affermazioni siano frutto di una sensazione o di un pensiero di sintetica opinione comune che riporta ciò che non può essere provato al fine di creare confusione.”
Il Dott. Mancuso precisa che “I dati aggregati e comunque non esaustivi, ci dicono che all’ospedale di Lamezia non arrivasse tutta questa gente proveniente da tutta la Regione, l’utenza era rappresentata quasi esclusivamente da quella del comprensorio. A Muraca sono in grado di presentare le cifre ed i dati che, nonostante le difficoltà dovute alle carenze di pianta organica e le contingenze del Piano di rientro, sono positive, indicano che l’ospedale è popolato da numerosi professionisti capaci, magari qualcuno no, che danno lustro al nosocomio e producono sanità di qualità”.
Dai dati in suo possesso, il dg dell’Asp rileva che “l’ospedale produce circa 14.000 ricoveri anno con un indice di attrazione del 19%, poco al di sotto dell’Ospedale Pugliese-Ciaccio che ha un indice di attrazione del 22%. Questi dati indicano che il 20% dei cittadini fuori comprensorio si reca in queste strutture ospedaliere. Le principali motivazioni che attraggono l’Ospedale di Lamezia riguardano la gravidanza ed il parto con il 10%, le malattie respiratorie con l’8%, le malattie cardiovascolari con l’8%, le malattie gastrointestinali con l’8%, le malattie urologiche con il 9%, le malattie del sistema nervoso con il 6% e le malattie reumatiche con il 5%, e malattie pediatriche 5% e la rianimazione ed alcune attività diagnostiche come la risonanza magnetica, la genetica molecolare e la immunodiagnostica. Perciò arrivano cittadini da comprensori diversi da quello di Lamezia mossi da motivi che attengono diverse patologie. L’ospedale viene percepito come punto di riferimento per molti cittadini fuori provincia. Il 64% dei cittadini residenti nel comune di Lamezia si reca nel nosocomio cittadino ed il 25% è obbligato ad utilizzare strutture alternative perché presentano problemi cardiochirurgici, neurochirurgici, di cardiologia interventistica, di medicina nucleare, cioè patologie per le quali non ci sono, ma non ci sono mai stati, reparti presso l’ospedale di Lamezia. Infine, il 9% dei cittadini del comprensorio di Lamezia si reca fuori Regione, intanto la percentuale è simile a quella delle altre provincie, ma poi le motivazioni sono diverse perché emigrano per malattie che possono essere facilmente curate in loco, osteoarticolari, cardiopatia ischemica e chemioterapia, tutto evidentemente frutto di consuetudine all’emigrazione del popolo calabrese e di campagne denigratorie,della politica ed alcune lobby, che discreditano ed allontanano. L’ospedale di Lamezia, assieme ad una clinica privata di Lamezia, riescono ad intercettare più del 73% dei cittadini residenti a Lamezia. Ancora, nonostante le leggi recenti impongano una riduzione dei ricoveri ospedalieri in tutto il territorio italiano, risulta sempre alto il  tasso di ospedalizzazione dell’Ospedale di Lamezia Terme, che con il 28% si colloca secondo solo agli Hub di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria e di due cliniche private accreditate”.
Dopo aver rappresentato con dati concreti l’attività dell’ospedale di Lamezia Terme, il Dott. Mancuso così conclude: “Caro Muraca, mi pare che lei abbia perso un’occasione per fare vedere quello che è, una persona seria e responsabile, che purtroppo abbagliato dal desiderio di dire qualcosa si è cimentato in una dissertazione dissonante. Posso anche concordare che ci sono alcune cose che non vanno bene, alcuni reparti in regressione, alcuni atteggiamenti disinvolti, alcuni dipendenti ineducati ed arroganti, ma questo riguarda i professionisti, gli operatori. Certo bisogna migliorare, bisogna correggere, ma la realtà è diversa da quella presentata. Tuttavia, credo che tutti dobbiamo migliorare il clima dialettico, per contribuire a realizzare il cambiamento che è in atto, un cambiamento molto difficile perché anzitutto culturale, che attiene il modo di pensare dei cittadini e soprattutto di alcuni operatori della sanità. La sanità deve cambiare, deve migliorare, ma serve una nuova effervescenza culturale che capisca il cambiamento, che si sintonizzi con il cambiamento e segua le direttive che vengono dai ministeri e dalle comunità scientifiche.”

Sanità Calabria: elogi per il reparto di broncopneumologia ospedale di Lamezia Terme (CZ)

Catanzaro – “Con queste poche righe vorrei rivolgere un profondo ringraziamento a tutto il personale medico e paramedico del Reparto di Broncopneumologia del Presidio 0spedaliero di Lamezia Terme per l’impegno, la competenza, la preparazione professionale, ma soprattutto per l’esempio di umanità che oggi difficilmente si riscontra nelle strutture sanitarie della nostra Regione”. Inizia con queste parole il messaggio che il Sig. I.C. ha fatto pervenire al Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro, Dr. Gerardo Mancuso, e al Tribunale per i diritti del malato di Lamezia Terme, per esprimere la sua soddisfazione e la sua gratitudine per la buona qualità dell’assistenza ricevuta da un suo familiare durante il ricovero nel presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme. Lo scritto prosegue per sottolineare che “L’esperienza, la capacità e la preparazione, che contraddistinguono il lavoro di questi medici e paramedici, sono accompagnate da una distintiva componente umana e di profondo rispetto per il paziente; peculiarità necessarie e benefiche che contribuiscono senz’altro alla ripresa psicologica dell’ammalato. Ciò a dimostrazione che anche in Calabria abbiamo strutture sanitarie eccellenti che meritano tutto il nostro appoggio e supporto, in un periodo in cui l’opinione pubblica tende a sottolineare, soprattutto, gli aspetti negativi, vorrei spezzare una lancia in favore di coloro che riportano in alto gli standard qualitativi delle professioni sanitarie”. Il Sig. I.C. spiega che “E’ difficile esprimere a parole l’amara esperienza vissuta da mia suocera M.T., ricoverata nel suddetto Reparto, il vuoto che ci ha lasciato è incolmabile, ma rimane il suo ricordo che non scomparirà mai. Nonostante questo, io e la mia famiglia non dimenticheremo mai le attenzioni, la cura e l’amore che il personale del suddetto Reparto ha dedicato sia a mia suocera che agli altri pazienti, perché lì c’è sempre un sorriso per tutti, e questo non è poco nei momenti di sofferenza”. La nota si conclude con “Un grazie ancora a voi tutti, in particolare al Primario, Dott. Massimo Calderazzo, ai Medici Paolo Gambardella, Luciana Fronda e Tullia Musolino, alla capo sala Katia Roberto e a tutto il personale paramedico, per l’ottima gestione del Reparto da me personalmente costatata. Grazie di cuore, con l’augurio che possiate proseguire con altrettanto successo e soddisfazione il vostro lavoro.”

Il Dr. Gerardo Mancuso si complimenta con Paolo Abramo

CATANZARO  – Il Direttore Generale dell’Asp di Catanzaro, Dr. Gerardo Mancuso, nel manifestare soddisfazione per l’alta onorificenza conferita al  presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, dichiara:
“A Paolo Abramo, esprimo le più vive e sentite felicitazioni per la nomina a Grande ufficiale al Merito nazionale, un’onorificenza che sostanzia l’apprezzamento delle più alte cariche dello Stato nei confronti di un uomo che è quotidianamente impegnato nel promuovere l’economia e lo sviluppo delle imprese come patrimonio materiale e morale del nostro territorio, un’attestazione solenne a una persona le cui doti professionali sono inseparabili dai meriti umani. Auguro al Presidente Abramo di conseguire ancora risultati straordinari per la crescita economica e sociale della nostra regione.”

Mancuso: nessuna giustificazione per le proteste di Federfarma

CATANZARO – A seguito delle continue e ingiustificate prese di posizione del Presidente di Federfarma Catanzaro, Dott. Defilippo, interviene il Direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Dott. Gerardo Mancuso, per fare chiarezza su una vicenda che nel mese di marzo 2013, ha trovato la sua soluzione nella definizione di un accordo con la stessa Associazione, che l’Asp ha sempre rispettato e spiega:
“Non ho risposto in questi giorni alle polemiche e minacce di “serrata” da parte di Federfarma solo per evitare di alimentare discussioni che, a mio avviso, devono trovare posto solo nei tavoli tecnici e non per strada. Tuttavia oggi, dopo i soliloqui del Dott. Defilippo, devo dare una risposta ai cittadini, che continuano a pagare balzelli e tasse per colpa di chi nel passato ha generato sprechi, sperperi ed inefficienze. Appena dopo il mio insediamento, circa tre anni fa, ho dovuto subito fare fronte alle richieste dei farmacisti per un ritardo dei pagamenti di circa 6 mesi. Ritenendo legittime le richieste nel gennaio del 2012, arrivammo ad un accordo che prevedeva l’avanzamento dei pagamenti con un ritardo concordato di 2 mesi, escluso il tempo tecnico per la contabilità delle ricette. Nel periodo successivo, con grandi sacrifici e con grande responsabilità, sono riuscito a raggiungere i termini dell’accordo, che si è arricchito anche del pagamento degli interessi legali per il ritardo accumulato e ciò è stato accolto da Federfarma con soddisfazione esternata anche sui quotidiani e sulle emittenti televisive. Risalgono infatti allo scorso mese di marzo le espressioni di “gratitudine e apprezzamenti” da parte dello stesso Presidente di Federfarma Defilippo, “in nome proprio e di tutti i titolari di farmacia della Provincia di Catanzaro” perché “lo sforzo intrapreso dall’Asp ha permesso di salvaguardare l’integrità del servizio farmaceutico territoriale e la salute dei cittadini”.
Siamo riusciti a fare avanzamenti di pagamenti per circa 16 milioni di euro che rappresenta una cifra enorme. Ora leggo dalla stampa che il ritardo dei pagamenti ai farmacisti causerà una “serrata”, con la chiusura delle farmacie, inizialmente prevista per giorno 7 gennaio e poi differita al 7 febbraio. Questo mi dispiace, perché il ritardo di cui si parla non esiste visto che paghiamo rispettando gli accordi stabiliti e paghiamo anche gli interessi sui ritardi. Abbiamo pagato, proprio giorno 4 gennaio l’ultima volta, circa 6 milioni di euro. Se il ritardo di cui si parla è quello di 10 giorni con cui abbiamo inviato in ragioneria i mandati, allora siamo alla frutta, non mi pare sia elemento di discussione né tantomeno di una dichiarazione di uno sciopero. Non esiste azienda che paga puntualmente come paga la ASP di Catanzaro, anzi ci sono fornitori che avanzano pagamenti da circa un anno e non dicono niente, chiedono, con grande rispetto per quello che facciamo, l’avanzamento dei pagamenti e mai minacciando scioperi o serrate, ma taluni farmacisti sono altra cosa! Potrei sospettare allora che altri sono i motivi, gli interessi di corporazione, i privilegi , ma mi risulta difficile, conoscendo la gran parte dei farmacisti che appaiono come professionisti ineccepibili e persone perbene. Ho parlato con tanti farmacisti che hanno espresso soddisfazione per i rapporti con l’Azienda Sanitaria. Allora c’è altro. Qualche mese fa Federfarma chiese una cosa che abbiamo ritenuto illegale, cioè pagare gli interessi bancari, come se un cittadino che fa un prestito in banca chiedesse al Comune o alla Regione di pagare gli interessi per il prestito. A questa richiesta abbiamo detto no e diremo no, perché siamo a favore di comportamenti legali e attività normali, non amiamo privilegi e cerchiamo di condurre un’azione di risanamento equa e corretta. Cedere a richieste incoerenti significherebbe non fare il bene dei cittadini. Stiamo mettendo a posto i conti, stiamo cercando di colmare i debiti che nella sola Azienda Sanitaria di Catanzaro abbiamo trovato essere di 230 milioni di euro, stiamo cercando di eliminare le lobby e i gruppi di interesse, stiamo cercando di ristabilire le regole ed applicare le leggi, che questo non stia bene a qualcuno lo capisco, ma andremo avanti per la nostra strada senza indugi. Per quello che ho detto, lo sciopero indetto da Federfama mi pare non sia fondato su elementi sostenibili, ma se ci sono altri motivi validi , che francamente mi sfuggono, sono aperto alla discussione, sono aperto ad incontrare Federfarma. Se ciò non sarà possibile studieremo altre possibilità per offrire al cittadino servizi più efficienti ed in linea con la migliore gestione delle risorse economiche pubbliche.”

Asp Catanzaro, messa in sicurezza degli impianti elettrici ospedalieri

CATANZARO – Tra le iniziative promosse dall’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, volte al  miglioramento degli standard di qualità complessivi nelle strutture ospedaliere, in modo particolare quella di Lamezia Terme, rientra l’adeguamento degli impianti elettrici ospedalieri alla normativa sul risparmio energetico. Una progetto portato avanti con determinazione dal Direttore Generale Dr. Gerando Mancuso.
Gli interventi, già iniziati nel 2010, mirano alla messa in sicurezza degli impianti, attraverso l’introduzione di soluzioni gestionali innovative finalizzate alla riduzione dei costi, garantendo, oltre al risparmio energetico, i livelli qualitativi necessari al tipo di servizio richiesto, in modo tale da assicurare la continuità elettrica e scongiurare disservizi all’utenza e al personale.
L’attività di adeguamento, condotta dall’Ufficio tecnico guidato dall’architetto Carlo Nisticò,  ha avuto inizio nel Presidio ospedaliero di Soveria Mannelli, successivamente, ma ancora in itinere, ha riguardato l’impianto elettrico del P.O. di Soverato. Mentre da qualche mese si sta lavorando alla struttura ospedaliera di Lamezia Terme, con interventi su Sale operatorie, TIN e Pronto Soccorso, al fine di salvaguardare l’autonomia e il funzionamento necessario in caso di black/out. A breve, in seguito al collegamento degli impianti elettrici in BT (bassa tensione) delle macchine di cogenerazione, verrà sostituita anche la cabina di Media Tensione. L’installazione di due cogeneratori consentirà all’Azienda di produrre circa 630 KWh di energia elettrica ed acqua calda da utilizzare sugli impianti di riscaldamento. In futuro c’è la possibilità di impegnare altre risorse per consentire agli stessi impianti di produrre il freddo ed utilizzarlo nell’intera struttura.
Tali interventi incideranno sicuramente sul risparmio energetico, che si rende sempre più necessario ed è sempre più inseguito da enti, privati, e aziende, che cercano nuovi modi per sanare le finanze e inquinare meno. E quello di  riqualificare in tal senso il patrimonio immobiliare delle strutture sanitarie fa parte degli gli obiettivi primari della gestione Mancuso.

Solidarietà del Presidente Scopelliti al DG dell’Asp di Catanzaro Mancuso

CATANZARO – Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti – informa una nota dell’ufficio Stampa – interviene in merito all’intimidazione che ha colpito il Direttore Generale dell’Asp di Catanzaro Gerardo Mancuso:  “Desidero esprimere la mia solidarietà a Gerardo Mancuso per la vile intimidazione subita.  Nell’augurarmi che forze dell’ordine e magistratura facciano piena luce, in tempi brevi, sugli autori del deprecabile gesto – afferma il Presidente Scopelliti – rinnovo il mio sostegno a Gerardo Mancuso e lo esorto a proseguire con la fermezza che lo ha sempre contraddistinto nel suo incarico e nell’opera di risanamento e riorganizzazione del comparto sanitario. Nella fattispecie, dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro che, con la sua gestione, ha avviato un percorso virtuoso, all’insegna della trasparenza, dell’efficienza e della legalità, in perfetta sintonia con le azioni che stiamo ponendo in essere su tutto il territorio calabrese. Sono profondamente colpito da quanto accaduto, un fatto che dimostra quanto sia impegnativa, e non priva di insidie, la sfida che abbiamo raccolto nel momento in cui abbiamo deciso di dare un nuovo volto alla sanità in Calabria. Anche al cospetto di un episodio preoccupante, Gerardo Mancuso non farà venir meno il suo contributo al risanamento del sistema sanitario, grazie al quale nella provincia di Catanzaro sono stati raggiunti importanti risultati,  diminuendo la spesa, razionalizzando le risorse e mantenendo comunque i servizi. Senza dimenticare la riaffermazione della legalità, in un settore per troppi anni ostaggio di lobby interessate solo a lucrare. Basti pensare all’immobile confiscato alla criminalità e appena inaugurato a Sellia Marina, riconvertito in un presidio di continuità assistenziale, punto 118 e centro prelievi. Da Presidente della Regione e da Commissario per l’attuazione del Piano di Rientro – conclude Scopelliti – sono certo che Mancuso andrà avanti nella sua azione con ancora maggiore determinazione di prima ed avrà tutte le istituzioni al suo fianco”.

 

Incendiata l’auto del dg Gerardo Mancuso, solidarietà dalle organizzazioni sindacali e dal personale sanitario

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – L’auto del direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, Gerardo Mancuso, e’ stata incendiata nella serata di ieri a Lamezia Terme. La vettura, un Grand Cherokee, era parcheggiata per strada, sotto l’abitazione di Mancuso. Le indagini sull’episodio sono condotte dal personale del Commissariato della polizia, che ha trovato il tappo e resti bruciati di una tanica. Sul possibile movente gli investigatori non escludono alcuna ipotesi.

Le organizzazioni sindacali della Dirigenza Medica e Veterinaria SPTA (Sanitaria Professionale Tecnica Amministrativa), esprimono il più profondo sdegno per il vile attentato intimidatorio nei confronti del Direttore Generale dott. Gerardo Mancuso, al quale desiderano far pervenire l’attestato della loro più profonda ed affettuosa vicinanza e solidarietà. Le scriventi OO.SS. sono altresì certe che il vile ed esecrabile gesto intimidatorio non impedirà al DG Mancuso di continuare la sua opera, scevra di condizionamenti di qualsivoglia natura.

I Direttori, i Dirigenti e il Personale tutto, delle Direzioni Amministrativa e Sanitaria del Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme,  esprimono  la loro profonda indignazione per l’accadimento intimidatorio perpetrato nei confronti del Direttore Generale Dott. Gerardo Mancuso, al quale viene rivolta solidarietà, accompagnata ad una vicinanza consapevole e sostegno per l’opera svolta a favore dell’Azienda Sanitaria Provinciale.

Presentato il rapporto finale del percorso socio-sanitario per la tutela dei minori in carcere

CATANZARO – Presentato il rapporto finale del progetto “Percorso socio-sanitario per la tutela dei minori e giovani-adulti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria minorile” che ha coinvolto i ragazzi reclusi nell’Istituto penale per i minorenni “Silvio Paternostro” di Catanzaro. I risultati dell’attività, promossa e finanziata dal dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, sono stati illustrati nel corso dell’incontro organizzato dal direttore del Centro per la giustizia minorile Angelo Meli, dal responsabile Sanità penitenziaria dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro  Antonio Montuoro, dal direttore SerT dell’Asp di Catanzaro Bernardo Grande, alla presenza del presidente del Tribunale Minorenni di Catanzaro Luciano Trovato, del direttore dell’Istituto penale minorile “Silvio Paternostro” Francesco Pellegrino, del coordinatore sanitario servizi minorili dell’Asp Costantino Marcello Laface, del responsabile dell’area sanitaria dell’ufficio Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria Massimo Micalella.

“Un progetto – ha affermato il direttore generale dell’Asp Gerardo Mancuso – frutto della proficua collaborazione tra l’Azienda sanitaria di Catanzaro e il Centro Giustizia minorile perla Calabria e la Basilicata. Mi sembra che le azioni programmate nell’ambito della proposta progettuale tese alla promozione di attività formative e di animazione dei ragazzi hanno raggiunto lo scopo. Ciò potrà favorire i processi di inclusione e di reinserimento sociale dei minori detenuti nell’Ipm di Catanzaro”.

Significativi e interessanti i tre cortometraggi realizza ti dal regista Luca Viapiana con attori non professionisti reclutati dal personale volontario e dai ragazzi presenti nel carcere minorile catanzarese. Tre spot che hanno riguardato temi come la droga, il sesso sicuro e l’alimentazione corretta.