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[#NerdInterview] Mirco Zomparelli, lo scrittore che omaggia i Ghostbusters

Il mondo dell’editoria italiana porta ogni giorno tra le nostre mani piccole perle che spesso sono in grado di ricordarci i momenti migliori della nostra infanzia.

Libri che ci strappano prepotentemente dalla routine, per portarci in un luogo confortevole e familiare. Abbiamo fatto due chiacchiere con Mirco Zomparelli, scrittore romano giunto alla sua terza pubblicazione. Innamorato dei Ghostbusters, li ha voluto omaggiare con Shandor nel loro 35esimo compleanno dalla data di uscita della pellicola sul grande schermo.

Chi è Mirco Zomparelli?

Mirco Zomparelli è un appassionato come tanti del mondo fumetti e del cosplay. Mi ritengo da sempre il nerd meno nerd che esista, ma frequentare le fiere e conoscere persone fa vivere meglio. Sono amante di film, fumetti, action figures e modellismo.

Quando hai iniziato a coltivare la tua passione per la scrittura?

Mi sono avvicinato al mondo della scrittura per puro caso, era il 2013 quando avevo deciso che per la nascita del mio primo nipote volevo fare qualcosa di assolutamente personale e non comune. Da grande appassionato di James Bond quale sono, mi sono dilettato con una mia storia inedita. Mai avrei pensato che sarebbe stato alla base di una trilogia e mai avrei creduto che un giorno sarebbe stato pubblicato.

E’ in uscita il tuo terzo romanzo, Shandor, con come protagonisti i GhostBusters. Raccontaci come nasce l’idea per questo nuovo libro.

Il prossimo giugno la pellicola americana festeggerà i suoi primi 35 anni, e avevo voglia di rendergli omaggio nel migliore dei modi. Sono cresciuto con il mito dei Ghostbusters e un bel giorno ho analizzato che in fin dei conti un unico filo conduttore all’interno dell’universo degli acchiappafantasmi non esisteva. Le prime due pellicole, la serie animata “The Real”, il videogioco del 2009 e la recente serie a fumetti non legavano tra loro. Dopo una lunga riflessione sono riuscito a trovare quel particolare che mancava e la cosa incredibile è che la risposta era da sempre sotto gli occhi di tutti.

Come ti sei sentito nello scrivere una storia per i tuoi eroi di infanzia?

Uscivo già dall’esperienza con Scacco Fatale e Doppio Zero, le mie due precedenti pubblicazioni con come protagonista James Bons, quindi ho deciso di approcciarmi a questo nuovo romanzo in maniera diversa. Devo dirti che fino ad ora, da quando ho intrapreso questo percorso da scrittore, i momenti della stesura di Shandor sono stati i migliori. Mi sembrava di esser tornato bambino, nella mia testa i personaggi che amavo da piccolo erano tornati in azione e immaginarli di nuovo tutti insieme mi ha fatto emozionare.

Hai pubblicato altri due romanzi inediti basati sulla figura di James Bond, come mai hai deciso di cambiare genere e protagonisti?

In tutta onesta forse era subentrata un pochino di stanchezza: stavo legando la mia esperienza come scrittore esclusivamente a un personaggio e dopo qualche anno stava iniziando a soffocarmi. Al di fuori di 007 non avevo scritto altro e il bisogno di provare qualcosa di diverso, di nuovo, ha avuto la meglio.

Che progetti hai in futuro?

Il futuro per il momento è ben delineato, per il prossimo anno è in programma l’uscita del capitolo conclusivo della mia trilogia bondiana e poi i miei sforzi e le mie idee si concentreranno su una storia inedita, metterò da parte James Bond e Ghostbusters e per la prima volta non scriverò su un personaggio già noto al grande pubblico.

 

Miriam Caruso