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Argine del Crati debole, il consigliere Gallo chiede verifiche immediate

SIBARI (CS) – Scavato dai roditori, indebolito, in qualche punto ormai sbriciolato. Anche l’argine sibarita del Crati presenterebbe forti criticità, determinate dall’azione di talpe e altri animali che avrebbero aperto le proprie tane all’interno della muraglia eretta per contenere il grande fiume, così determinando un’oggettiva situazione di potenziale pericolo. Lo fa presente il consigliere regionale Gianluca Gallo, facendosi portavoce delle segnalazioni ricevute da diversi cittadini residenti in contrada Lattughelle, il popoloso borgo rurale alle porte di Sibari, più volte in passato drammaticamente toccato dalle esondazioni del Crati. «A quanto pare – afferma il capogruppo della Cdl – la presenza di folte colonie di roditori avrebbe notevolmente indebolito in più punti l’argine. Il timore diffuso è che, di fronte alle piene invernali, le barriere possano cedere causando l’allagamento dell’area, sulla quale insiste anche il parco archeologico. E’ palese, pertanto, il bisogno di un’immediata verifica per valutare la reale entità del fenomeno e dare risposte certe ai cittadini. Confido che Protezione Civile, Regione e Provincia, ognuna per quanto di sua competenza, già nelle prossime ore possano compiere dei controlli e comunque e in ogni caso offrire chiarimenti al riguardo». Nel frattempo, sul versante prettamente istituzionale, anticipa Gallo, «presenterò un’interpellanza perché la giunta regionale assuma impegni precisi sugli interventi da porre in essere, ma pure sulle misure da adottare per ripristinare la piena normalità nella zona di Thurio, in agro di Corigliano, di recente sconvolta da un’esondazione che ha travolto case e aziende: nei giorni scorsi ho effettuato un sopralluogo ravvisando il permanere di situazioni di grave disagio». Aggiunge l’esponente della Cdl: «Ad oggi, nella contrada coriglianese, ci sono ancora famiglie impossibilitate a rientrare stabilmente in casa o impedite nella ripresa delle attività lavorative ed imprenditoriali. Gli uomini ed i tecnici di Calabria Verde stanno lavorando alacremente per garantire condizioni di sicurezza, ma è evidente la necessità di fare di più e meglio, peraltro in tempi brevi, per evitare che il fango soffochi anche la speranza».

 

«Ambulanze del 118 senza autisti» il monito del consigliere Gianluca Gallo

CATANZARO –  «Ambulanze del 118 senza autisti: la graduatoria c’è, le assunzioni no». Il consigliere Gianluca Gallo critica l’immobilismo della giunta regionale e denuncia: «A causa del paradosso, diverse Pet vivono uno stato di paralisi»

Riceviamo e pubblichiamo

«Di posti vacanti ce ne sono tanti, di ambulanze ferme altrettante. Un concorso è stato svolto per eventuali assunzioni, c’è una graduatoria alla quale attingere, ma le aziende sanitarie la snobbano.È figlio del paradosso il caso degli autisti del 118, la cui mancanza è avvertita nelle postazioni di pronta emergenza territoriale sparse in tutta la Calabria. La vicenda viene riportata in cronaca dal consigliere regionale Gianluca Gallo, che già nei mesi scorsi aveva richiamato l’attenzione della giunta regionale sul tema con un’interpellanza. «Da allora- ricorda il capogruppo della Cdl – sono passati 4 mesi, ma il presidente Oliverio non si è degnato né di rispondere né, ancor peggio, di adottare provvedimenti». I fatti: «Con delibera risalente all’8 Gennaio 2016 – spiega Gallo – l’azienda sanitaria provinciale di Crotone ha bandito un concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di 8 posti di operatore tecnico specializzato-autista di ambulanza, categoria BS. Successivamente, nel dicembre del 2017, veniva approvata la graduatoria finale del concorso e si disponeva di dare corso alla procedura per l’immissione in servizio dei primi sei classificati». La procedura espletata, ed in particolare la graduatoria formatasi per effetto della selezione concorsuale effettuata, avrebbe potuto essere utilizzata per procedere ad assunzioni anche da parte delle altre Asp, senza così ricorrere all’indizione di nuovi concorsi e risparmiare così tempo prezioso a tutto vantaggio della qualità dei servizi e del diritto alla salute dei cittadini. Invece, è accaduto il contrario: graduatoria ignorata, in qualche caso per avviare nuove procedure concorsuali, in altri senza neppure quelle. Risultati? «Nel Cosentino – puntualizza Gallo – le carenze di personale hanno bloccato le attività delle Pet di Scalea, Oriolo e Spezzano Albanese. Neppure può essere garantito il servizio di automedica. Intanto, molte postazioni sono coperte solo con convenzioni con associazioni private. Situazioni simili si verificano anche nelle altre province, con decine di posti vacanti e tante Pet paralizzate». Chiosa il capogruppo della Cdl: «Questa situazione è stata ripetutamente ma invano portata a conoscenza della giunta regionale e dei vertici delle varie Asp dai sindacati e dai lavoratori, con l’invito ad attingere dall’esistente graduatoria per procedere a nuove assunzioni. Domande e suggerimenti sono però rimbalzati sul muro di gomma eretto da Oliverio. Un atteggiamento irresponsabile, che va spazzato via: la giunta chiarisca, una volta per tutte, per quale oscuro motivo non si proceda all’utilizzazione delle graduatorie esistenti e se e come, nel confronto con l’Ufficio del Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario, si intenda dare immediata soluzione alle richiamate carenze d’organico».

Reggio Calabria, 6 Dicembre 2018

Bando sostegno al volontariato, Gallo, «E’ caos. Correggere gli errori»

CATANZARO – Riceviamo e pubblichiamo nota stampa del consigliere regionale Gianluca Gallo sul Bando regionale di sostegno al volontariato.

«Il Bollettino ufficiale regionale dice una cosa. Il sito internet della Regione un’altra. Nel mezzo, le associazioni di volontariato e di promozione sociale, che non sanno che pesci prendere. Sembra scoccare una volta ancora la scintilla del caos all’ombra della Cittadella».

La denuncia arriva dal consigliere regionale Gianluca Gallo, che accende i riflettori sul bando per il sostegno allo svolgimento di attività di interesse generale da parte di organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale: all’incirca un milione di euro destinato al finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza sociale.

«Fino al 2016 – premette il capogruppo della Cdl – il bando è stato gestito direttamente dal Ministero del Lavoro. Dal 2017 è affidato alle cure della Regione e quest’anno non tutto sembra essere andato per il verso giusto. Stando alle numerose segnalazioni che in queste ore stanno pervenendo da associazioni ed organizzazioni, pare esservi una grave discrasia tra quanto scritto sul Burc e quanto invece riportato dal sito ufficiale della Regione. Una diversità di non poco conto, considerato che quanti attingono la notizia attraverso internet rischiano di ritrovarsi nelle condizioni di non poter partecipare al bando». Il fatto: «Mentre il Bollettino pubblicato il 20 Novembre annuncia che i termini per la presentazione delle candidature decorrono dalla data della stessa pubblicazione, sul sito si leggeva, ancora fino al 27 Novembre, che la pubblicazione non aveva avuto ancora avuto luogo e che la stessa era in itinere, contrariamente a quanto invece realmente accaduto. Due versioni contrapposte, ingannevoli e foriere di pregiudizi per le associazioni come per la stessa Regione, sottoposta non solo ad un’ennesima figuraccia, ma anche al rischio di trovarsi invischiata in contenziosi e richieste risarcitorie. Da qui la sollecitazione dell’esponente della Cdl «a voler rimediare all’errore, prorogando i termini in modo da non compromettere i diritti di nessuno. Ma non basta: «Sarebbe anche opportuno chiarire – incalza Gallo – chi abbia definito gli ambiti di intervento dai quali i progetti da presentare debbano prendere le mosse, e cosa contempli il piano operativo regionale al quale si rimanda ma di cui scarseggiano informazioni e riferimenti». In coda, un ulteriore suggerimento: «E’ previsto che, a fronte del milione disponibile a copertura del bando, possano essere sovvenzionate iniziative fino ad un importo massimo di 100.000 euro. Sarebbe forse opportuno ripensare tale scelta, considerato che la necessità di rimediare al caos generato lo consentirebbe, e pensare di abbassare a 50.000 euro il tetto massimo di finanziamento, per garantire la così la fattibilità di un numero maggiore di progetti come del resto avveniva quando la gestione del programma era affidata al Ministero».

Aree di servizio sulla A2 cambiano proprietà, Gallo: «Decine di posti a rischio»

COSENZA – Quattro aree di servizio della A2 cambiano proprietà, ma mancano garanzie occupazionali per i dipendenti. Ed a decine rischiano ora di perdere il posto di lavoro o di ritrovarsi una busta paga con pesanti tagli salariali.
Lo segnala il consigliere regionale Gianluca Gallo, portando in cronaca la vicenda che in questi giorni, lontano dai riflettori, sta interessando il personale di diverse aree di servizio attive lungo il tratto calabrese della Salerno-Reggio Calabria, e più precisamente quelle di Tarsia est, Tarsia ovest, Cosenza est e Lamezia est. «La società Alma srl, che di recente è subentrata ad Autogrill spa nella gestione delle aree in questione – spiega il capogruppo della Cdl – avrebbe rifiutato, nel corso del confronto con le sigle sindacali svoltosi nella sede di Confindustria a Cosenza, di prendere impegni precisi in ordine alla garanzie da offrire sul piano della continuità occupazionale». Una situazione rispetto alla quale Cgil, Cisl e Ugl hanno reagito proclamando lo sciopero – per l’intera giornata del 31 Ottobre – delle maestranze del servizio ristorazione e somministrazione della stazione di Tarsia est. ›A quanto pare – prosegue il capogruppo della Cdl – le trattative si sarebbero interrotte di fronte al rifiuto della nuova società gestrice di salvaguardare i diritti dei lavoratori già in servizio, offrendo loro alternative ritenute non pienamente soddisfacenti. Quel che è certo è che sarebbe intollerabile registrare, eventualmente, un’ondata di licenziamenti, di mancate assunzioni o di riduzione delle garanzie contrattuali nel momento del passaggio di mano tra una società e l’altra: non mi sembra vi siano stati di crisi o situazioni tali da giustificare decisioni del genere». Pertanto, conclude Gallo, «è probabilmente opportuno che anche la Regione, che certo non può rimanere indifferente di fronte a quel che va accadendo lungo la sua più importante infrastruttura viaria, si attivi per far sentire la sua voce ed il suo peso: fatta salva la libera determinazione delle imprese, va evitato che la Calabria paghi un duro prezzo in termini di posti di lavoro e di diritti finanche in mancanza di oggettive situazioni di crisi o difficoltà. Per quanto mi riguarda, sarò al fianco dei lavoratori e dei sindacati per tutelare le ragioni di una terra che, con dignità, reclama lavoro e rispetto».

 

[#SpecialeStrade] Intervista Esclusiva con Gianluca Gallo

Durante “Le Strade del Paesaggio” abbiamo avuto il piacere di incontrare e intervistare il disegnatore Gianluca Gallo.

Nella sua prima intervista video in esclusiva per Nerd30, dopo il boom di Finché regge il Cuore (Bur Rizzoli), Gianluca ci ha parlato dei suoi lavori, dell’emozione nel vederli tramutare in tatuaggi sulla pelle dei fan e dell’esperienza con una casa editrice Coreana.

Buona Visione 😉

 

Intervista a cura di Miriam My Caruso
Riprese e Montaggio a cura di Daniel MrInk Ferullo

Pacchetto Giovani, interpellanza del consigliere Gianluca Gallo

COSENZA – Esclusi dai finanziamenti del 2016, riammessi dal Tar ma lasciati ugualmente fuori dalla Regione. Ed ora per una norma capestro è a rischio anche il loro accesso ai fondi 2018.
È l’assurdo caso di cui si trovano ad essere protagonisti, loro malgrado, una quindicina di giovani agricoltori calabresi. La loro vicenda è finita ora al centro di un’interpellanza a firma del consigliere Gianluca Gallo. La storia: attraverso il Pacchetto Giovani la Regione, utilizzando fondi europei, si impegna a sostenere l’imprenditoria giovanile nel settore agricolo. «Nel 2016 – ricostruisce Gallo nel suo atto ispettivo, già depositato ed ora in attesa di risposta – dal bando restano esclusi in 150, poiché sprovvisti di titoli o per domande carenti di autodichiarazione possesso, come attesta nel Dicembre del 2017, con proprio decreto, il dirigente del Dipartimento agricoltura». In 15, però, non ci stanno. Contestano le decisioni degli uffici regionali, ricorrono al Tar. Il 20 Giugno 2018 arriva la sentenza, in forma breve tanto sono chiare, per i giudici, la natura del contendere e le responsabilità: la Regione ha torto. Viene condannata anche a pagare le spese legali. Soprattutto, però, «viene cassato il decreto dirigenziale e si ordina di dare immediata esecuzione alla sentenza», ricorda il capogruppo della Casa della Libertà. Quando però il provvedimento viene notificato, la Regione decide di opporsi. Si va allora al Consiglio di Stato, ed in sede cautelare matura un’altra bocciatura: la richiesta di sospensiva dell’efficacia della sentenza impugnata, avanzata dalla Regione, è respinta. «A quel punto – ragiona Gallo – in uno Stato di diritto si farebbe ciò che probabilmente sarebbe stato doveroso fare già dopo la pronuncia di prime cure: dare seguito a quanto stabilito dal collegio giudicante. Invece, con una protervia inspiegabile, il Dipartimento sceglie altra via». Ovvero: «Nelle disposizioni procedurali del Pacchetto Giovani 2018, nel burocratese del linguaggio usato, si stabilisce in sostanza che la partecipazione ad esso è aperta anche agli esclusi dal Pacchetto Giovani 2016, ma solo previa rinuncia, da parte di questi ultimi, alla eventuale domanda di riesame presentata in esito al bando 2016». Un atteggiamento, secondo il capogruppo della Cdl, «assurdo: si vuole imporre a 15 giovani che hanno creduto nella giustizia di astenersi dal rivendicare un diritto peraltro sin qui acclarato anche in sede giudiziaria quale condizione per essere ammessi ad una selezione il cui esito potrebbe poi rivelarsi, teoricamente, anche negativo. Col risultato di ritrovarsi senza la possibilità di accedere né ai finanziamenti del 2016, né a quelli del 2018». Conclude Gallo: «L’illogicità di tale modo di fare è evidente. Dispiace constatare che gli unici a non accorgersene siano gli inquilini dei piani alti della Cittadella. Per questo chiedo che la giunta regionale con urgenza spenda una parola di chiarezza in riferimento alla questione, spiegando se e come intenda garantire il rispetto dei diritti e della legge e, nel caso specifico, assicurare il rispetto dei diritti di una quindicina di giovani calabresi che null’altro chiedono, peraltro con ragioni riconosciute anche dai Tribunali, di poter investire nella loro Calabria».

 

[#SpecialeComics2018] Intervista esclusiva a Gianluca Gallo

Come ogni anno, ormai di consuetudine, si tiene il Cosenza Comics and Games. Quest’anno, nelle date 20-21-22 Aprile, la fiera del fumetto bruzia è tornata sempre più piena di eventi, giochi, cosplay e tanto altro.


Durante la manifestazione abbiamo incontrato Gianluca Gallo, disegnatore cosentino amatissimo a livello nazionale, che ci ha rilasciato un’interessante intervista.

Chi è Gianluca Gallo?

Bella domanda! Gianluca Gallo è un ragazzo di Cosenza, di ormai 30 anni, che si è trovato a fare l’illustratore quasi per caso.

Come sei entrato nel mondo del disegno?

Prima ero un musicista, ho sempre suonato e lavorato nella musica in generale, poi l’anno scorso ho ripreso a disegnare, dopo aver accantonato per qualche anno, e ho aperto una pagina Facebook. Avevo messo dei disegni su internet e sembrava che piacessero molto, tante persone mi hanno spronato a creare una pagina e un po’ forzatamente l’ho fatta, anche perché sono una persona molto riservata e fare una pagina non mi entusiasmava tantissimo. Dopo averla creata, però, in tre settimane ha raggiunto i ventimila followers e da qui è partito tutto.

Qual è stato il passaggio che ti ha fatto approdare dalla musica al disegno?

In realtà ero in un periodo particolare della mia vita. Ho sempre disegnato da quando ero piccolo, questa è stata la mia prima forma di espressione in assoluto. Poi crescendo è arrivata la musica e ho relegato il disegno a una sfera molto personale e intima. In quel periodo, oltre a essere in una fase molto molto particolare, volevo un po’ riprendere perché era un pallino fisso: avevo tante cose da dire e mi piaceva dirle con il disegno, per andare ancora di più nel profondo. Senza nemmeno pensarci ho preso la matita e ho iniziato a disegnare e da lì è iniziato naturalmente tutto quello che è successo.

Il tuo primo approccio con il mondo del fumetto?

Da piccolo leggevo tantissimi fumetti, spaziavo in qualsiasi cosa: da Topolino a Dylan Dog, Tex, fino alle robe che andavano in quel tempo, che avevano i cugini più grandi. Mi è piaciuto sempre di tutto, roba tedesca, anche un po’ più underground.
Sono sempre stato affascinato dal disegno perché mio padre è un grande appassionato, quindi è stata una contaminazione che ho avuto in giro per casa. Mi piaceva veramente tanto. Poi crescendo, l’interesse un è andato scemando, ad esempio ora non so cosa gira, cosa viene pubblicato, chi li fa. Sono un po’ fuori da questo mondo. Però grazie a quello che mi è capitato sono rientrato a gamba tesa in questa realtà, quasi per forza, e anche partecipando a festival e fiere mi sto un po’ aggiornando.

Nelle tue tavole fai molti riferimenti alla musica indie. Com’è nato l’amore verso questo genere musicale?

Ci ho sempre sguazzato dentro. Suonando, organizzando concerti, lavorando negli staff musicali. E’ sempre stato il mio mondo quello della musica e soprattutto quello della musica indipendente.
Il legame con le tavole è stato naturale, perché quando disegno ascolto sempre musica; quando devo dare un titolo a un’illustrazione, magari quella cosa che ho disegnato mi ricorda una frase di una canzone, oppure è la canzone che sto ascoltando che mi ispira. Quindi è un legame indissolubile e naturale. Amo la musica, è sempre stata il mio mondo, è sempre stata il mio lavoro e la mia passione, quindi è un gioco di rimandi e non mi faccio domande.

Dove credi che ti porterà l’arte?

Sono successe tantissime cose da quando ho creato la pagina, compreso il libro. A Natale, infatti, ho pubblicato la mia prima raccolta di illustrazioni per Rizzoli, che è una cosa che non avrei mai immaginato di poter fare, soprattutto in un periodo così breve: la casa editrice mi ha scritto quando la pagina era attiva appena da quattro mesi. Stavo morendo quando è successo questa cosa. Poi il libro è andato bene perché è uscito prima di Natale, sono stato quarto su Amazon, primo su IBS, insomma ha avuto un po’ di successo. Ci sono anche tutti questi effetti collaterali di persone che si fanno i tatuaggi delle illustrazioni, perché se li sentono molto legati.
Insomma, spero che mi porti sempre verso soddisfazioni. Tutto questo è principalmente una soddisfazione personale, perché mi piace molto che tante persone usino quello che disegno come tramite per esprimere qualcosa che non riescono a dire loro. Spero, prima di tutto, che continui tutto su questa scia, poi ho scoperto il piacere immenso di pubblicare libri, è una cosa che farei per sempre e in tantissime altre forme. Mi piacerebbe fare un libro che unisca narrativa e illustrazione, quindi un racconto e illustrazioni che lo spiegano.
Mi hanno chiesto anche di disegnare delle grapich novel sceneggiate da altri, quindi si aprono degli scenari che non posso neanche tanto immaginare.

                                                                                                                             Paolo Gabriele De Luca

«A Cassano a rischio chiusura il 118», la preoccupazione di Gianluca Gallo

CATANZARO – «Non solo il poliambulatorio lasciato in balìa di se stesso, con servizi che funzionano a singhiozzo. Non solo il laboratorio d’analisi continuamente soggetto a tentativi di depotenziamento. Adesso a Cassano a rischio sopravvivenza c’è anche la postazione di emergenza del 118»

Lo denuncia il consigliere regionale Gianluca Gallo, riaccendendo i riflettori sulle condizioni della sanità nel Cassanese. A destare preoccupare è l’eventualità che a partire dal primo Maggio la città ed il territorio possano essere costretti a fare a meno anche del servizio di pronta emergenza garantito dal 118. Una postazione attiva sin dal 2001, «che in tutto questo tempo – ricorda l’esponente della Cdl – ha contribuito in maniera determinante a garantire la tutela della salute in tutto il circondario, con una media di circa 1.300 missioni annue, molte delle quali hanno garantito la salvezza di tante vite umane». Numeri impressionanti, che però sembrano non scalfire gli intendimenti organizzativi che già da domani potrebbero portare a sostanziali cambiamenti in negativo. «Dalle segnalazioni ricevute – spiega Gallo – risulta che la postazione cassanese dovrà fare affidamento sulla presenza di un solo medico. Una situazione che, per come evidente, non consentirebbe di assicurare la necessaria copertura dei turni e la qualità del servizio, con inevitabili conseguenze sull’efficienza del servizio e, più in generale, sulla difesa del diritto alla salute del territorio». Il timore, aggiunge il consigliere regionale, «è che diventi impossibile poter contare su ambulanze medicalizzate, con equipaggio cioè composto da almeno un autista soccorritore, un infermiere ed un medico: una iattura da evitare». Per questo Gallo chiama in causa la direzione generale dell’Asp di Cosenza ed il presidente della giunta regionale, Mario Oliverio. «Da qualche tempo, in tutta la zona ionica, le postazioni del 118 registrano più di un problema legato alla mancanza di medici. E’ chiara la necessità di un approfondimento sul perché di tale stato di cose. Ancor più urgente, tuttavia, a questo punto, è il bisogno di salvaguardare la piena funzionalità della postazione 118 di Cassano. Il dg dell’azienda sanitaria ed il presidente Oliverio battano un colpo: è tempo di responsabilità di fronte ai nuovi scippi che s’annunciano per la sanità della Sibaritide. Non staremo a guardare, non tollereremo oltre».

Diga dell’Esaro, «Opera incompiuta» Gianluca Gallo scrive ad Oliverio

CATANZARO – «Che fine ha fatto la diga dell’Esaro? Soprattutto, che fine hanno fatto gli impegni assunti dal governo regionale in merito alla realizzazione dell’opera?»

Lo chiede il consigliere regionale Gianluca Gallo in un’interrogazione presentata stamane. Al centro dell’atto ispettivo, la richiesta di chiarezza sugli impegni assunti e sin qui non mantenuti dalla Giunta regionale. Ricostruita la storia dell’eterna incompiuta, dei circa 500 milioni spesi in più di trent’anni per realizzare appena il 20%  di un invaso da 120 milioni di metri cubi che avrebbe dovuto garantire acqua ed energia elettrica e che invece è divenuto un monumento allo spreco, il consigliere regionale della Cdl passa in rassegna le vicende degli ultimi tre anni, accendendo i riflettori sull’operato della Regione e della Sorical. «Dopo che nel 2013, ai tempi del Governo Letta, il Cipe aveva cancellato le risorse in precedenza stanziate per la diga dell’Esaro – ricorda Gallo – nel 2016, precisamente a Maggio, l’attuale presidente della giunta regionale, presentando il Patto per la Calabria, annunciava lo stanziamento di due milioni di euro per finanziare uno studio di fattibilità inerente il completamento dell’invaso, per riattivare le procedure burocratiche e favorire la realizzazione dell’opera, sia pure attraverso un ridimensionamento della stessa, con una riduzione della sua portata pari a 50 milioni di metri cubi in meno». Una notizia seguita, nel corso del 2017, «dagli interventi pubblici del presidente, in incontri e convegni, sul tema della ripresa della realizzazione delle dighe interrotte e dalla richiesta, da lui avanzata in sede di Conferenza Stato-Regioni, dell’apertura di un tavolo interministeriale per definire una strategia adeguata ed un programma da sostenere con i diversi strumenti finanziari disponibili». Ad oggi, però, nonostante le reiterate proteste delle comunità locali e delle forze sindacali, ultima delle quali quelle della Cisl appena qualche giorno fa, «non vi è alcuna certezza rispetto agli impegni formalizzati, in particolare quelli evocati negli ultimi due anni». Motivi per i quali, sottolinea Gallo, «un supplemento di chiarezza si rende necessario».

Per definire i contorni della vicenda e soprattutto le prospettive future, il consigliere regionale si rivolge al presidente Mario Oliverio e chiede di sapere «come la Regione valuti l’operato dell’ente attuatore Sorical ed a  quanto ammontino nel complesso le risorse finanziarie stanziate a favore di quest’ultima dal 2014 ad oggi», ma pure «se e con e con quali risultati si sia riunito il tavolo interministeriale richiesto nel Luglio del 2017 e se e come e con quali risultati siano stati spesi i due milioni di euro destinati alla redazione dello studio di fattibilità sulla ripresa delle lavorazioni». Seguono altri due interrogativi, con Gallo che insiste per capire «se la Regione abbia quantificato le risorse occorrenti per il completamento dell’opera ed individuato le relative fonti di finanziamento e se essa abbia intenzione e volontà di portare a compimento l’opera, e nel caso come essa intenda procedere».

 

(Foto di repertorio)

Mareggiate sul Tirreno, Gallo: «La Regione congeli la tariffa sui rifiuti e rinunci ai canoni demaniali»

COSENZA -«La Regione può fare molto, e concretamente, per i paesi dell’area tirrenica colpiti nei giorni scorsi da violente mareggiate che hanno cancellato lidi balneari, passeggiate ed attività commerciali».
Lo afferma il consigliere regionale Gianluca Gallo all’indomani di un sopralluogo effettuato a San Lucido, Acquappesa, Scalea e Tortora insieme ai vertici cosentini di Forza Italia, guidati dai coordinatori provinciali Antonio De Caprio e Luigi De Rose, presenti anche il consigliere provinciale Eugenio Aceto ed il coordinatore provinciale giovani Fi, Vincenzo Trotta. «E’ bastato poco – spiega Gallo – per rendersi conto dei segni lasciati dal passaggio del maltempo. Insieme a sindaci ed amministratori dei centri interessati abbiamo potuto toccare con mano i danni inferti ai territori dalla furia del mare, arrivato a colpire anche diverse abitazioni dopo aver distrutto le opere di contenimento, le passeggiate a mare ed i lidi balneari, insieme a bar e ristoranti in molti casi letteralmente spazzati via dalle onde. E’ apprezzabile l’impegno assunto nell’immediatezza dal presidente della Regione che ha annunciato d’aver avviato le procedure per ottenere dal Governo nazionale finanziamenti idonei a ripristinare la normalità. Lo sosterremo convintamente in questo percorso. Al tempo stesso, però, lo invitiamo a far sì che la Regione faccia quanto in proprio potere, e non solo sotto il versante della Protezione Civile, per offrire aiuti concreti in particolar modo alle imprese colpite, in maniera tale da poter riattivare da subito il circuito economico, soprattutto in considerazione dell’ormai imminente avvio della stagione estiva». Sul tappeto, una serie di proposte che «condenserò in un ordine del giorno che sottoporrò all’attenzione del consiglio regionale già il 28 Marzo, in occasione della prima seduta utile dell’assemblea». In cima all’elenco dei suggerimenti «l’invito a valutare la possibilità di congelare la quota regionale della tariffa sui rifiuti indifferenziati, dal momento che le attività di bonifica e pulizia porteranno ad un incremento considerevole delle tonnellate da conferire in discarica a spese dei Comuni. Ma credo si possa e si debba vagliare anche una moratoria triennale nella riscossione dei canoni demaniali, almeno per le ditte e le aziende titolari di lidi, bar e ristoranti colpiti dal maltempo. Due semplici misure utili, magari insieme ad altre, a sostenere una rapida ripresa d’un settore che è il cuore dell’economia locale. Confido che anche su questo versante la giunta regionale, d’intesa con il consiglio regionale, possa fare la propria parte, con lungimiranza, nel segno della solidarietà».