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Guzzanti attacca l’editore di Cronache delle Calabrie: «Licenziato? Direi sfruttato»

COSENZA – «Licenziato? Aggiungiamo pure sfruttato, da quattro mesi non pagato da un editore che, infinite volte, mi ha annunciato l’esecuzione di bonifici mai arrivati». Lo ha dichiarato Paolo Guzzanti dopo il licenziamento da direttore del quotidiano “Cronache della Calabrie”, nonostante poche ore prima avesse ricevuto una fiducia scritta dall’editore Francesco Armentano. Armentano, editore di “Cronache delle Calabrie” con la società To Press Srls di Cosenza, è stato amministratore di AgitMedia, editrice del quotidiano “Cronache del Garantista” (diretto da Piero Sansonetti e chiuso a febbraio 2016) e gestore della concessionaria di pubblicità del quotidiano di Piero Citrigno “Calabria Ora”. «Sin dall’inizio – ricorda Guzzanti in una dichiarazione a Giornalistiitalia.it – era inteso che la mia direzione sarebbe stata improntata sull’uso delle tecnologie che ti consentono di realizzare e controllare il giornale da ogni angolo del mondo. Da Cosenza, città nella quale sono stato fisicamente presente fintanto che, dopo estenuanti e umilianti solleciti, sono stato pagato, da Roma e dagli Stati Uniti dove risiede la mia famiglia. Lavoro che ho svolto tutti i giorni, dalle 16 a mezzanotte, dirigendo e controllando il giornale in tutte le sue pagine». «Poi, qualche giorno fa – spiega Guzzanti – due messaggi di Armentano: “Dimettiti e Dimettiti, tanto io non ti posso pagare”, ma comunque alcuna lettera di licenziamento, tant’è che ho chiesto e ottenuto la conferma scritta della fiducia, che ieri l’altro mi aveva accordato. Alcune ore dopo, appresa la notizia della nomina di Graziadio, ho chiamato Armentano che ha tentato di giustificare il licenziamento con un’asserita “mia rottura verticale con la linea politica del giornale”. Ma di quale linea politica parli? Di quella che non mi hai mai dato?» ha contestato Guzzanti all’editore sottolineando che «tutto ciò è avvenuto meno di 24 ore dopo avermi rinnovato la fiducia e, naturalmente, sorvolando sui quattro stipendi che mi deve». «Il pretesto usato da Armentano – rivela Guzzanti – è l’aver io accettato l’invito del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, a partecipare oggi al meeting sull’urbanistica cosentina e calabrese. Cosa che rientra nei normali doveri sociali di un direttore, a prescindere dal colore dell’amministrazione. Ho cercato di spiegargli che un giornalista, tantomeno un direttore, non deve chiedere il permesso a nessuno per partecipare a un convegno, ma mi sono sentito rispondere (testualmente) che, per farlo, avrei dovuto ricevere il suo “nulla osta”, figura burocratica finora sconosciuta al giornalismo italiano». «Tutto ciò – conclude Guzzanti – è molto umiliante per chi vuole bene a questa regione. Io, poi, voglio molto bene ai colleghi che hanno costruito con me un piccolo miracolo, ma non accetto che l’editore mi licenzi incamerando i frutti del mio asserito prestigio».

Dal canto suo, l’editore del giornale, Francesco Armentano, contattato dall’Ansa, ha detto: «Alla dichiarazione di Guzzanti non c’è alcun commento da fare. So per certo che da tempo non veniva in redazione, per il resto dico solo che si è concluso un rapporto di lavoro».

Contratti giornalistici disapplicati, Bilardi: «I magistrati ripristino la legalità»

ROMA – «In Calabria, secondo i dati diffusi  dall’Osservatorio  Nazionale  sul Lavoro, c’è  la più bassa applicazione di contratti giornalistici  d’Italia». Lo afferma il senatore Giovanni Bilardi. «Purtroppo  a disattendere la disciplina – osserva  il  senatore Bilardi – sono principalmente gli enti pubblici e le società partecipate, le prime che dovrebbero  rispettare la norma. La giurisprudenza di Cassazione – osserva Bilardi – ha più volte stabilito che gli indici rivelatori della subordinazione giornalistica siano il tenersi a disposizione tra una prestazione e un’altra,  l’assoggettamento  al potere datoriale e l’inserimento nella organizzazione aziendale. Non assume rilevanza  il cosiddetto nomen juris del contratto – dice Bilardi – mentre assistiamo ancora  a contratti prorogati senza soluzione di continuità  che disvelano  la subordinazione e che, nel caso delle partecipate, fanno scattare l’obbligo di assunzione. Abbiamo fiducia nelle sezioni lavoro delle Corti di appello di Catanzaro e Reggio Calabria – aggiunge Bilardi -guidate da magistrati eminenti come  Emilio Sirianni e Fiorenza Freni  e auspichiamo che su questo tema  ci sia maggiore attenzione anche da parte degli stessi giornalisti».

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Intercettazioni e diritto all’informazione. Al Pezzullo un convegno sulla libertà di stampa

COSENZA – Settantatré èliberta di stampa il numero che sancisce la posizione dell’Italia nella classifica relativa alla libertà di stampa. Ultimi tra i paesi europei, un passo indietro persino rispetto a zone come la Mongolia e il Burkina Faso. Una retrocessione, in riferimento al 2013, che la dice lunga su come parlare oggi di libertà di stampa nella sua accezione più ampia, sia al limite del paradosso. Conflitti d’interessi, ostruzionismo politico, minacce, abusi di potere, violenze psicologiche e non rappresentano l’ordinario con cui, in Italia e non solo, si trovano a combattere i giornalisti, quelli veri, che non si comprano, che fanno il loro lavoro a qualunque costo, che hanno paura ma la paura hanno imparato a gestirla per amore della verità. Quelli che sono costretti a vivere una vita sotto scorta o che, nei casi più estremi, pagano con la vita la passione per un mestiere tra i più sottovalutati. “Non eroi”, ribadiscono spesso, «ma uomini onesti e professionali che hanno sposato il valore dell’onestà».

Una riflessione, espressa nel corso di un lungo dibattito organizzato dal circolo della Stampa di Cosenza, in collaborazione con l’onlus di volontari “Ossigeno”, un’associazione nata a tutela del diritto all’informazione, per promuovere la giornata mondiale della libertà di stampa. Un convegno, a cui hanno preso parte gli studenti dell’Istituto Pezzullo di Cosenza, durante il quale si sono confrontati i più esperti giornalisti calabresi. Tre intense ore in cui gli esperti dell’informazione hanno ragionato sul valore delle intercettazioni in ambito giornalistico e  giudiziario, attraverso le esperienze e gli esempi di alcuni cronisti, vittime della censura e del controllo. A moderare il lungo convegno, Gregorio Corigliano, Presidente del Circolo della Stampa.

liberta di stampa 2 A seguire,  Alberto Spampinato, direttore di “Ossigeno”, che ha svelato i motivi per i quali l’Italia oggi si ritrova fanalino di coda in materia di libertà di stampa. «Nel nostro paese siamo abituati a denunciare e ad evidenziare gli innumerevoli casi di ostruzionismo e rivalsa di cui sono vittime i nostri giornalisti. Se questo implica “una malattia”, è bene conoscerne la gravità fino in fondo». Ad Arcangelo Badolati, cronista della Gazzetta del Sud, è spettato il ruolo più tecnico che lo ha visto ribadire, ripercorrendo alcune tra le vicende più note della cronaca, da Padre Fedele ad Anna Falchi, l’inappropriato modo di utilizzare le intercettazioni telefoniche qualora queste non abbiano alcuna rilevanza ai fini investigativi. «Un bravo giornalista non è certo chi, per amicizia, riesce ad entrare in possesso di più o meno materiale. Un bravo giornalista è chi si reca sul posto, verificando con i suoi occhi, quanto più possibile, la notizia».  All’intervento di Badolati, si sono affiancati, sulla stessa scia, quello di Paolo Pollichieni, direttore del “Corriere di Calabria”, impegnato nelle inchieste antimafia, che ha ricordato come tra le motivazioni di tale censura, si nasconda, spesso, l’ assenza di editori puri. In entrambi gli interventi, incluso quello del direttore del Quotidiano del Sud, Rocco Valenti”, non sono mancati i riferimenti alla situazione politica attuale che veda la Calabria, e Cosenza in particolare, al centro di una campagna elettorale dai colori decisamente torbidi. «Sono allibito nell’ osservare come, tra le segreterie politiche, circolino liberamente uomini invisi giuridicamente, condannati e rei di reati penali importanti. Mi auguro che l’arrivo di Gratteri sancisca nuove regole e rimetta il giusto ordine» ha chiosato Badolati.

Esternazioni, quelle legate al mondo della politica, che spesso si attestano tra le principali cause di intimidazioni, come ricorda Nuccio Fava, profondo conoscitore dei metodi delle lottizzazioni data la sua esperienza personale che lo vide, nel 1992, sostituito da Bruno Vespa in Rai. Tocca a lui a rammentare la vicenda di Giulio Regeni, il giovane corrispondente ucciso in Egitto dai servizi di sicurezza a causa della sua attività di ricerca. Uno dei tanti giornalisti che, dell’espressione di Edgar Allan Poe, “Scriverò liberamente, sempre. Non voglio far altro, non so fare altro”, ne avrebbero potuto fare un claim di vita, se non gli fosse stata privata.

Lia Giannini

Lamezia: “Giornalisti d’Azione” ha incontrato Alberizzi, leader di “Senza Bavaglio”

gruppoLAMEZIA TERME (CZ) – I “poltronisti” dell’Inpgi e dell’Ordine, la libertà dei giornalisti, i Co.co.co. (collaboratori coordinati e continuativi), il mobbing su giornalisti che aderiscono ad iniziative associative diverse dalle preesistenti, l’osservanza della deontologia: su questi e su altri argomenti  il leader nazionale del gruppo sindacale “Senza Bavaglio” è stato intervistato stamattina, a Lamezia Terme,  da Mario Tursi Prato e Francesco Montemurro, rispettivamente presidente e vice presidente del movimento “Giornalisti d’Azione” in un incontro che Alberizzi ha voluto con l’associazione che, in Calabria, sta operando da due anni con iniziative nuove a favore della categoria professionale.  “I giornalisti – ha detto Alberizzi – hanno l’obbligo di andare in profondità, di porsi e di porre delle domande, anche scomode, e non di registrare meramente cosa accade”. Sui rapporti con il potere politico, il leader sindacale ha sottolineato come i giornalisti debbano essere “sganciati dagli altri poteri, e non succubi”. Per ridare dignità alla professione giornalistica occorre, secondo Alberizzi “che i giornali recuperino autorevolezza e prestigio. Ci vuole un controllo qualità sui giornali. Così come bisogna intervenire anche nel mare magnum incontrollato di Internet coi suoi siti ed i suoi blog, da cui non bisogna attingere informazioni se non attentamente controllate e riscontrate”.  Massimo Alberizzi ha sottolineato come sia dannoso per l’intera categoria il ruolo di quelli che ha definito “poltronisti” di Inpgi, Sindacato e Ordine, “troppo spesso – ha evidenziato – ancorati alla loro poltrone, ai loro incarichi che, alcuni, ricoprono da decenni senza consentire un ricambio anche generazionale che, invece, potrebbe fare tanto bene alla categoria. Giornalisti che del giornalismo, spesso, hanno solo sostenuto l’esame di stato, ma che non hanno, alcuni, mai lavorato in una Redazione essendo da sempre in permesso sindacale”.  Sull’Inpgi, Alberizzi ha messo in primo piano la necessità di conoscere e svelare le carte dell’Istituto di previdenza, “magari  – ha detto – scopriamo che sta crollando tutto e che, quindi, bisogna passare all’Inps”. Anche sui Co.co.co., i Collaboratori coordinati e continuativi, Alberizzi ha espresso la sua opinione: “Devono essere trasformati in articoli 1 ed articoli 2”. Un ultimo commento l’esponente nazionale di “Senza Bavaglio” lo ha espresso sulle attività di mobbing e di , più o meno, velata minaccia a cui sono spesso sottoposti i giornalisti che aderiscono al gruppo sindacale che ha fondato nel 1999. A questo proposito anche il presidente di “Giornalisti d’Azione” ha fatto rilevare come questa brutta abitudine stia caratterizzando anche le adesioni al movimento calabrese. Alla domanda del vice presidente dell’associazione Francesco Montemurro su che fine farà l’Inpgi, Alberizzi ha detto di non avere risposte, ma di essere sicuro di una cosa, “che i colleghi dell’Inpgi 2, cioè quelli non contrattualizzati, quando raggiungeranno la pensione si ritroveranno in tasca al massimo mille euro lorde. All’anno”. Nel corso dell’incontro è stato presentato il candidato calabrese dei “Senza Bavaglio” per l’Inpgi 1, Gaetano Mazzarella. “La presentazione del collega Mazzarella – ha detto Tursi Prato – non era prevista, ma , stamattina, abbiamo potuto constatare che alcuni colleghi hanno ricevuto un’email con una comunicazione sui candidati calabrese all’Inpgi fuorviante, per non dire errata e scorretta. Nell’email sono riportati, infatti, solo due dei tre candidati, e, dei tre calabresi manca proprio il nome di Mazzarella. Una circostanza che ci ha fatto decidere di approfittare di questa occasione per dare una piccola visibilità a questo collega. Come si deve fare in una democrazia”.  L’incontro è andato in onda in diretta tv streaming grazie alla “Component Produzione Tv” diretta dal giornalista Marcello Le Piane. 

Sabato 13 Febbraio Lucio Presta incontra i giornalisti

Cosenza-La campagna elettorale non è ancora ufficialmenLucio-Presta-Copia-630x300te cominciata ma a Cosenza politici e aspiranti sembrano muoversi già da tempo, sullo sfondo di una città che, mentre tenta di capire i prossimi risvolti, si lascia andare a visioni, elucubrazioni ed ipotesi di qualsivoglia natura.

In tutto ciò Lucio Presta, candidato a sindaco con la lista civica “Amo Cosenza” annuncia un incontro con i giornalisti, al fine di fornire nuovi ragguagli e aggiornamenti in merito. L’appuntamento è previsto per sabato 13 febbraio alle ore 11.00, presso la sede di Amo Cosenza.

L.G

Giubileo dei Giornalisti della Calabria al Santuario di Paola

PAOLA (CS) – Un Giubileo pensato e rivolto esclusivamente ai giornalisti: accade in Calabria, dove domenica 24 gennaio il Santuario regionale di San Francesco di Paola ospiterà, appunto, il Giubileo dei giornalisti della Calabria. Un’iniziativa promossa dalla Commissione per la cultura e le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale calabra, presieduta dal vescovo-giornalista mons. Luigi Renzo, in collaborazione con  la sezione regionale “Natuzza Evolo” dell’Ucsi, l’Unione cattolica stampa italiana (che nell’occasione celebra la Giornata regionale dei giornalisti cattolici), l’Ordine, il Sindacato Giornalisti della Calabria e la sezione regionale della Fisc, la Federazione italiana settimanali cattolici.
Nel suggestivo santuario intitolato al santo patrono dei calabresi, i giornalisti si ritroveranno per una solenne celebrazione eucaristica presieduta da mons. Luigi Renzo, alla presenza dei vescovi e dei sacerdoti giornalisti calabresi, e per un incontro che vedrà gli interventi di don Giovanni Scarpino, direttore dell’Ufficio regionale delle comunicazioni sociali, don Enzo Gabrieli, delegato della Fisc per la Calabria, Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Fnsi e presidente dell’Ucsi Calabria, e Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria.
Al termine del dibattito e della santa Messa, i giornalisti potranno vivere insieme l’emozione del passaggio dalla Porta Santa del Santuario, seguendo l’invito di Papa Francesco, che ha esortato i fedeli di ogni angolo del mondo a vivere il Giubileo varcando la “porta della misericordia” che è anche quella della propria chiesa.
L’Ucsi Calabria, prima regione italiana per numero di iscritti, prosegue così con fervore e nuovi stimoli il suo cammino, grazie anche alla preziosa e costante collaborazione ricevuta in questi anni dai suoi ben sette vescovi giornalisti: oltre a Renzo, gli arcivescovi Santo Marcianò (Ordinario militare in Italia ordinato da Papa Francesco), Salvatore Nunnari (emerito di Cosenza-Bisignano), Giuseppe Fiorini Morosini (Reggio Calabria-Bova), Vittorio Mondello (emerito di Reggio Calabria-Bova), Antonio Staglianò (vescovo di Noto) e Giancarlo Bregantini (arcivescovo di Campobasso).

ITIS Monaco di Cosenza, Mario Lo Gullo presenta il suo libro

 COSENZA (CS) Martedì 15 Dicembre alle ore 10.30, ultima tappa per il 2015 del tour di Mario Lo Gullo per la presentazione del suo libro, Informazione e Comunicazione Commerciale in Calabria, all’ITIS Monaco di Cosenza. Dopo i saluti del dirigente prof. Giancarlo Florio e della Vice prof.ssa Rosa Principe, discuteranno di Informazione e Comunicazione insieme all’autore del libro, i giornalisti Francesco Lorenzo,Barbara Marchio, Gianfranco Bonofiglio, Serafino Caruso,  Antonio Sergi e Fiorenza Gonzales.Sarà presente anche l’editore Demetrio  Guzzardi  che come al solito, farà una dettagliata  relazione sui contenuti del volume. Previsti anche degli interventi da parte degli studenti. Un appuntamento, questo, dell’ ITIS Monaco, al quale Lo Gullo teneva molto, poiché ha frequentato per due anni la scuola, ed anche per essersi occupato per tanti anni della comunicazione quando c’erano i presidi De Nardo e Guzzo.

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E’ stato un anno intenso e ricco di soddisfazioni, ha dichiarato Mario Lo Gullo, per la verità, iniziato nel mese di Dicembre 2014 con il premio sulla comunicazione da parte dell’ UNSIC , poi il 26 Febbraio la prima presentazione del libro alla Domus di Cosenza ed ancora a Sartano, il suo paese natale. A seguire, il premio sulla comunicazione Eccellenze di Calabria , da parte dell’Associazione Convivio ed ancora il riconoscimento da parte della Commissione Cultura del Comune di  Cosenza. Per quanto  riguarda il libro invece, dopo Sartano è stato presentato a Lamezia, a Rende in due occasioni al Museo del Presente e da House Design,poi ancora a Diamante, Corigliano, S.Marco Argentano, Scalea, Camigliatello, Gioiosa Jonica e Castrolibero. Le presentazioni riprenderanno nel nuovo anno con tante località in tutta la Calabria.

Ordine dei Giornalisti della Calabria, dibattito sulla legalità

CATANZARO (CZ) “Tra legalità declamata e legalità come valore fondante, il ruolo dell’informazione”: è stato questo il tema al centro dell’evento formativo organizzato a Catanzaro, nell’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Magna Graecia, dall’Ordine dei Giornalisti della Calabria. Al dibattito hanno partecipato i Consiglieri del CSM Antonio Leone e Massimo Forciniti e il Procuratore Aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri. Il Consigliere del CSM Antonio Leone dopo aver sottolineato l’importanza dell’educazione alla legalità, è intervenuto sul delicato tema delle intercettazioni. Il rapporto tra la libertà di informazione e il rispetto di altri diritti e libertà costituzionalmente tutelati e di pari rango, ma anche il rapporto tra informazione e altri principi dell’ordinamento, è un rapporto complesso che richiede un bilanciamento tra tali beni, spesso molto difficile in concreto, ma indispensabile.

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Perché non si può ignorare” -ha detto il Presidente supplente della Sezione Disciplinare del CSM- che la diffusione di notizie in merito ad indagini o intercettazioni di particolare delicatezza rischi di violare l’esigenza processuale di non inquinare le prove e la tutela della privacy delle persone coinvolte”. Per il Procuratore Gratteri bisognerebbe introdurre una nuova fattispecie di reato, quella di “pubblicazione arbitraria di intercettazioni”. Il Presidente della Commissione per la revisione della normativa antimafia propone infatti di “vietare l’inserimento del testo integrale delle intercettazioni nei provvedimenti dell’autorità giudiziaria ad eccezione delle sentenze, a meno che la riproduzione testuale non sia rilevante ai fini di prova”. Il Consigliere togato del CSM Massimo Forciniti si è soffermato sulla nuova circolare relativa agli incarichi extragiudiziari, approvata proprio nei giorni scorsi dal Plenum, che pone dei paletti più stringenti alla partecipazione dei magistrati alle trasmissioni televisive e ha sottolineato l’investimento sulla trasparenza da parte del CSM, nei percorsi motivazionali delle decisioni consiliari e nella modalità di diffusione delle attività dell’organo di autogoverno della magistratura che a breve saranno affidate ad un nuovo sito. Il seminario di formazione organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Calabria era stato aperto dal saluto e dalle riflessioni del Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro, Raffaele Mazzotta, da un breve discorso introduttivo del Presidente dell’ODG della Calabria, Giuseppe Soluri, e dal saluto del Presidente della Commissione Amministrativa dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Natalino Bianco.

In Ansa molti giornalisti rischiano il posto di lavoro: Solidarietà da Grazioso Manno

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Grazioso Manno

ansa“Si, resisti Ansa noi siamo al tuo fianco e lo saremo sempre, perché il territorio, i cittadini, le Istituzioni hanno necessità di continuare ad essere informati con lo stile che tutti vi riconoscono. Ai giornalisti dell’Ansa che in questo momento vivono con grande apprensione per  il paventato taglio ai posti di lavoro, va tutta la nostra incondizionata solidarietà e vicinanza”. Così il presidente dell’Ente consortile Grazioso Manno si è espresso riconoscendo alla primaria Agenzia qualità dell’informazione, capillarità della diffusione delle notizie.  “Non vorrei apparire campanilista  – aggiunge – ma tutte  le caratteristiche positive dell’Ansa rivestono per la Calabria una importanza ancora maggiore, e per questo deve rimanere saldo questo autorevole ed indispensabile presidio di comunicazione”.

Cirò Marina: Premio per l’Informazione a Carlo Parisi

CIRO’ MARINA (CROTONE) – Avrebbe dovuto esserci Tiziana Ferrario, volto storico del Tg1, l’altra sera a Cirò Marina,a consegnare il “Premio per l’Informazione” a Carlo Parisi, vicesegretario della Federazione nazionale della stampa italiana e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria.
“E’ stata lei stessa a ricordarmi di non essere in Italia da qualche mese, ma a New York, – ha spiegato l’organizzatore dell’evento, il giornalista Francesco Mazza – quale corrispondente Rai, dicendosi ‘sinceramente dispiaciuta perchè sarebbe stato un vero piacere premiare Carlo Parisi, al quale mi lega un rapporto di stima e amicizia, dopo tante battaglie combattute insieme in seno alla Fnsi, che, voglio ribadirlo, non mi ha mai lasciata sola’”.
A consegnare il riconoscimento – creazione del maestro orafo crotonese Michele Affidato – al vicesegretario della Federazione nazionale della stampa è stato, quindi, l’assessore alla Cultura della Provincia di Crotone, Giovanni Capocasale, che, insieme a Mazza, ha voluto sottolineare “l’impegno, da tanti anni, di Carlo Parisi per i giornalisti e l’informazione, calabrese e non solo, come testimoniato da colleghi di primo piano quali, nell’occasione, Tiziana Ferrario”.
“Un impegno a difesa della professione e del lavoro di noi giornalisti – ha proseguito Mazza – che ho potuto sperimentare personalmente: ogni volta che ho avuto bisogno del supporto del sindacato, ho avuto Parisi al mio fianco”.
Già, difendere la professione. E, ancor prima, l’informazione: “Per un’informazione seria e corretta – ha esordito Carlo Parisi, nel ricevere il Premio, – è indispensabile che vi siano giornalisti veri, preparati e pagati. Cioè non sfruttati, come purtroppo accade in molti, troppo casi. E non solo in Calabria.   Non è questo il giornalismo, non è così che si fa informazione in un Paese civile e democratico. Il lavoro esige la sua dignità”.
Accanto a Parisi, nella cornice della prima edizione del Gran Gala della città di Cirò Marina, promossa da Francesco Mazza Network, sono stati premiati anche altri “illustri protagonisti della società, del mondo del lavoro, della cultura e della scienza in Calabria e oltre”, quali il notaio Carlo Perri per l’iniziativa editoriale “Storia e cultura del crotonese”, edita da “Città del Sole”; Salvatore Cosentino, procuratore reggente di Locri; Maria Luisa Mingrone, presidente del Tribunale di Crotone, primo magistrato donna a ricoprire tale incarico; Elena Scalfaro, nominata nel 2004 viceprefetto, all’età di 38 anni, la più giovane a ricoprire questo ruolo, attualmente capo di gabinetto del presidente della Regione Calabria; Stefania Zampogna, specialista in pediatria, responsabile dell’Osservazione breve pediatrica dell’Azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro, tesoriere nazionale della Società italiana medicina urgenza pediatrica, promotrice del progetto internazionale “Il bambino del Mediterraneo” della Simeup; Elga Rizzo, direttore generale dell’azienda “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro; il prof. Giuseppe Italo Walter Germanò, specialista e docente in malattie cardiovascolari e medicina interna all’Università “La Sapienza” di Roma, e Guglielmo Genovese, archeologo, docente universitario a “La Sapienza”.