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Fallimento Reggina Calcio, sequestrati beni per oltre 3 milioni di euro

REGGIO CALABRIA – Beni mobili e immobili per oltre 3 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria a Pasquale “Lillo” Foti e Giuseppe Ranieri, rispettivamente primo presidente del Cda e amministratore di fatto e amministratore unico pro-tempore della società Reggina Calcio spa, dichiarata fallita nel giugno del 2016.

Il sequestro è stato disposto dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura diretta da Giovanni Bombardieri. Il provvedimento scaturisce da un’attività investigativa condotta dal Nucleo di Polizia economico – finanziaria grazie alla quale sarebbe emerso che Foti e Ranieri si sarebbero resi responsabili di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, omesso versamento di Iva, utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, truffa aggravata ai danni dello Stato.

I sigilli sono stati apposti a 69 immobili, tra terreni e fabbricati e partecipazioni societarie in quattro imprese e oltre alle disponibilità finanziarie.

Fonte e foto Ansa

Operazione “Quinta Bolgia”, Pino Galati sceglie il silenzio

CATANZARO – Ha scelto la strada del silenzio Pino Galati, l’ex parlamentare coinvolto nei giorni scorsi in una maxi operazione denominata “Quinta Bolgia”.

Galati ha deciso di non rispondere alle domande del Gip, ma i suoi avvocati, Francesco Gambardella e Salvatore Cerra, nel fare le veci dell’imputato, hanno chiaramente contestato ogni addebito negando, nello specifico, qualsiasi rapporto connivente tra il loro assistito e i soggetti legati alla criminalità.

Secondo quanto emerso dalle indagini l’ex deputato di centrodestra avrebbe fatto da mediatore, insieme ad altri soggetti coinvolti, tra uomini di spicco della criminalità e i vertici dell’Asp per il controllo del servizio delle ambulanze.

 

 

 

 

 

Picchiò medico di Belvedere, il gip gli concede di recarsi al lavoro

PAOLA (CS) – Il gip del Tribunale di Paola ha concesso a Francesco Miceli, l’uomo di Praia a Mare accusato di aver picchiato il dottor Raffaele D’Amante, il permesso di recarsi al lavoro, alleggerendo così la misura restrittiva degli arresti domiciliari precedentemente inflitta all’uomo. Come si ricorderà Miceli, impiegato nella Casa circondariale di Paola, nello scorso mese di giugno avrebbe aggredito il medico, responsabile del centro vaccini dell’Asp, ritenendolo responsabile dell’autismo del figlio. In sostanza Miceli, come dichiarato in esclusiva alla nostra testata, pensa che il piccolo abbia contratto una sindrome determinata dalla somministrazione del vaccino. Il giudice gli ha concesso di uscire di casa dalle ore 7,30 alle ore 19,00 per andare a lavorare. Il suo legale, l’avvocato Michele Rizzo, ha comunque preannunciato ricorso al Tribunale della libertà.

Locri, interdittiva per un magistrato del tribunale

LOCRI (RC) – Agevolava alcuni professionisti, mediante l’assegnazione di consulenze oltre la percentuale consentita dalla legge. Per questo Luciano D’Agostino, magistrato in servizio nella sezione lavoro del tribunale di Locri, è stato raggiunto da un provvedimento di misura interdittiva di sospensione dalle funzioni, emesso dal Gip di Catanzaro e notificato dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria del capoluogo regionale. Le indagini, condotte dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, sotto la direzione del Procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e del sostituto Fabiana Rapino, hanno rilevato anche alcune anomalie nella gestione di processi trattati nei confronti della società Equitalia. In tali circostanze, pur in presenza di interesse proprio, il giudice non si sarebbe astenuto dalla pronuncia di sentenze. Il provvedimento emesso nei confronti del giudice Luciano D’Agostino comporta l’effetto della sospensione dall’esercizio delle funzioni di magistrato e l’interdizione da tutte le attività ad esse inerenti.

Nega le accuse nonostante le prove, il ragazzo che avrebbe abusato sessualmente della studentessa a Rende

COSENZA – Gaspare Bruni, il giovane arrestato con l’accusa di aver abusato sessualmente di una studentessa universitaria, a Rende, è stato interrogato ieri dal gip Salvatore Carpino del tribunale di Cosenza. L’accusato avrebbe fornito la sua versione dei fatti ammettendo di essersi intrattenuto con la ragazza, ma contestando parte delle accuse. Tuttavia contro di lui c’è la schiacciante testimonianza dei filmati delle telecamere, dai quali emerge in modo chiaro il suo ingresso in maniera furtiva all’interno del palazzo nonché la “violenza brutale”, così definita dal gip, con cui il ragazzo ha afferrato per i capelli la giovane e abusato di lei. La violenza, inoltre, è confermata anche dal referto medico che attesta le lesioni subite dalla vittima. In più, alcuni testimoni avrebbero visto Gaspare Bruni importunare la studentessa durante la serata nel locale nei pressi di Commenda di Rende.

Operazione carabinieri: arrestato latitante da un anno

 

REGGIO CALABRIA – E’ stato arrestato stamani a Careri dai carabinieri della Compagnia di Locri un latitante, Sebastiano Pelle, 52 anni, di San Luca. Pelle è ritenuto dagli investigatori legato alle cosche di ‘ndrangheta di San Luca. L’uomo era ricercato dal 16 maggio 2012 per un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma per associazione finalizzata al traffico illecito di droga. Sono ancora in corso da parte dei carabinieri perquisizioni nel luogo in cui è stato arrestato.