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Proroga Bando attività ricettive, ristorazione e servizi turistici e culturali. Le riflessioni di Giudiceandrea

COSENZA – «Sono molto soddisfatto per la proroga che la Regione Calabria ha dato in merito al Bando attività ricettive, della ristorazione e dei servizi turistici e culturali. Prolungando i termini di scadenza, più imprenditori calabresi avranno la possibilità di accedere ai fondi disponibili nei settori della ricettività extralbergiera, della ristorazione di qualità e dei servizi turistici e culturali».

Questo il commento del consigliere regionale e capogruppo di Democratici e Progressisti Giuseppe Giudiceandrea in merito alla proroga del Bando attività ricettive, della ristorazione e dei servizi turistici e culturali promulgato dalla Regione Calabria la cui scadenza è slittata alle ore 12 del 26 novembre 2018.

Alla luce di ciò, le faq potranno essere inoltrate fino alle ore 12 del 14 novembre.

I beneficiari sono le piccole e medie imprese Pmi, (tra le quali fanno parte le associazioni e i lavoratori autonomi), indipendentemente dalla loro forma giuridica purché esercitino un’attività economica e le persone fisiche che intendono costituire una impresa.

«Sono molto contento – aggiunge Giudiceandrea – che il presidente della giunta regionale Mario Oliverio e il dirigente responsabile del bando, Domenico Schiava, abbiano accolto l’appello, che si è aggiunto alle tante richieste pervenute ai dipartimenti nei giorni precedenti, che ho rivolto loro in tal senso durante il convegno “Calabria nei borgi – un’opportunità per il territorio del Parco Nazionale della Sila”, introdotto e moderato dal capostruttura del Dipartimento Programmazione comunitaria della Regione Calabria Ivonne Spadafora, che si è tenuto a Lorica lo scorso 19 ottobre permettendo così una partecipazione maggiore».

 

Aborto in Calabria, le interrogazioni di Giudiceandrea

COSENZA – In Calabria viene correttamente applicata la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza?

Lo chiede, con due interrogazioni dirette al presidente della giunta regionale Mario Oliverio, il consigliere regionale e capogruppo di Democratici e Progressisti Giuseppe Giudiceandrea.

Un tema molto delicato su una legge che tutela di un diritto delle donne che troppe volte viene messo in discussione. La legge regionale 47 del 27 dicembre 2016, voluta proprio dal consigliere regionale di Democratici e Progressisti per la quale molto si è battuto durante l’iter di approvazione, norma la corretta applicazione sul territorio regionale della legge nazionale 194 del 1978 e, in virtù di ciò, Giudiceandrea chiede a che punto sia il lavoro delle Aziende sanitarie provinciali e delle Aziende ospedaliere calabresi.

Vuole sapere, il capogruppo di Democratici e Progressisti in consiglio regionale «se le Asp e le Ao hanno, nel termine fissato dei trenta successivi alla pubblicazione della legge regionale n. 47/2016, inviato al Dipartimento interessato l’elenco completo delle figure professionali con l’indicazione puntuale, per ciascuna figura, della avvenuta dichiarazione dell’obiezione di coscienza, ora per allora, così come espressamente previsto all’articolo 9 della Legge 194/1978 al fine di verificare che le Asp e le Ao che all’interno della propria pianta organica non presentano figure professionali non obiettori, nella misura necessaria a garantire il corretto principio dell’applicazione della legge quali azioni abbiano intrapreso».

A questa interrogazione ne è seguita una successiva dopo che veniva pubblicato su un quotidiano online locale l’odissea di una donna cosentina che tra mille peripezie attraverso i consultori cittadini è finita per essere assistita, dal consultorio di Lamezia Terme per l’interruzione volontaria di gravidanza.

Tale vicissitudine si può considerare un chiaro banco di prova sull’inefficienza dei consultori cosentini in merito all’interruzione volontaria di gravidanza. La donna si era rivolta ai consultori di Cosenza per usufruire di assistenza per un eventuale interruzione di gravidanza perché «La situazione economica non le permette naturalmente di pagare una visita ginecologica privata, né tanto meno di accedere ad alcun tipo di scorciatoia burocratica, e nemmeno spese per un eventuale viaggio fuori regione».

Azioni urgenti necessarie

«Sulla base di questi nuovi e continui dati da noi forniti – insiste Giuseppe Giudiceandrea – quali azioni urgenti hanno intenzione di intraprendere le Asp e le Ao, per ottemperare agli obblighi derivanti dalla legge regionale n. 47 del 27/12/2016 al fine di assicurare ogni misura organizzativa necessaria a garantire la puntuale applicazione delle norme e delle disposizioni della Legge194/1978».

Vitalizi, Giudiceandrea: «Necessario disciplinare il nuovo sistema contributivo»

COSENZA – «La legge regionale che riordina i cosiddetti vitalizi si farà perché è giusto ed etico mettere mano su questa vicenda». È quanto afferma il consigliere regionale e capogruppo di Democratici e Progressisti Giuseppe Giudiceandrea a proposito della norma che deve disciplinare i vitalizi per gli ex consiglieri regionali e introdurre un nuovo sistema pensionistico per quelli in carica.

«È necessario – continua Giudiceandrea – disciplinare il nuovo sistema contributivo e agire sui vitalizi degli ex consiglieri regionali. Avremo così un risparmio consistente pari a 1 milione e 900mila euro all’anno. Ribadisco che, seguendo le indicazioni del presidente dell’Inps Tito Boeri, bisogna tagliare gli emolumenti dei consiglieri regionali attraverso l’introduzione di ammortizzatori sociali. Tagli che variano dal 6% al 13% , percentuale che sarà legata agli anni di consiliatura e la somma calcolata con il metodo contributivo».

«Contribuire al sistema previdenziale in un momento così difficile per il nostro Paese – conclude il capogruppo di Democratici e Progressisti – è un obbligo oltre che un dovere morale. Far partire un segnale del genere dalla Calabria sarebbe un messaggio politico forte per tutti e un esempio da seguire».

Riace, l’appello di Giudiceandrea ai Cinquestelle

COSENZA – «Mi appello ai senatori e ai deputati calabresi del Movimento Cinque stelle: siete gli unici che, dal punto di vista istituzionale, possono fermare l’accanimento del ministro degli Interni nei confronti del Modello Riace». Inizia così l’appello che il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea, capogruppo di Democratici e Progressisti, rivolge ai rappresentanti di Senato e Camera del Movimento Cinque stelle alla luce delle richieste del Viminale di restituire i fondi al Comune di Riace e il trasferimento dei migranti.
«Mi rivolgo ai deputati Francesco Forciniti, Elisa Scutellà, Alessandro Melicchio, Dalila Nesci, Paolo Parentela, Riccardo Tucci, Massimo Misiti, Francesco Sapia, Anna Laura Orrico, Elisabetta Barbuto, Giuseppe D’Ippolito, Federica Dieni e ai senatori Nicola Morra, Laura Granata, Giuseppe Auddino, Rosa Silvana Abate, Margherita Corrado e Gelsomina Vono. Non si tratta più solo di politica, chiedo ai parlamentari calabresi di fermare questo accanimento contro una realtà che ha salvato vite umane, ha ridato loro la dignità che non avevano nel loro Paese d’origine e ha permesso la rinascita di Riace. Vi chiedo – continua Giuseppe Giudiceandrea – di smetterla con gli slogan, con la campagna elettorale. Non è questo che chiede la Calabria. I calabresi scesi in piazza a Riace sono vicini a Mimmo Lucano e a quello che ha realizzato. Schieratevi dalla parte giusta. Mi permetto di rivolgere lo stesso appello al Presidente della Repubblica Mattarella, alla presidente del Senato Casellati e al presidente della Camera Fico».

«Il problema non è umanitario ma di diritto – aggiunge – può un ministro degli Interni, pendente un processo, sostituirsi alla magistratura ed emettere una sentenza di condanna? Può farlo contro Mimmo Lucano? Può farlo contro le famiglie dei rifugiati che vivono a Riace? Può farlo in uno Stato di diritto? Si impugni il provvedimento in ogni sede. La Democrazia ed il Diritto si difendono nelle istituzioni prima ancora che nelle piazze».

«Se il ministro degli Interni – conclude Giudiceandrea – ritiene che chiunque si schieri con Riace abbia torto allora chiedo ai senatori e ai deputati del Movimento Cinque stelle, parafrasando Brecht, di sedersi con noi dalla “parte del torto” e di fermare lo smantellamento del modello».

Emergenza abitativa a Cosenza, Giudiceandrea: «Istituzioni obbligate ad intervenire»

COSENZA – «L’emergenza abitativa a Cosenza e nella sua area urbana è un problema molto sentito. Le istituzioni sono obbligate ad intervenire per dare risposte a chi vive questo dramma quotidianamente». Lo dice il consigliere regionale e capogruppo di Democratici e Progressisti Giueppe Giudiceandrea.

«Cento persone, circa quaranta nuclei familiari che sono costretti a occupare una casa in cui vivere sono sintomo di un malessere reale che li ha portati a intraprendere questa strada perché non avevano alternative – continua il consigliere regionale – Tuttavia non va dimenticato che la strada principale da percorrere è quella delle graduatorie, insieme ad una azione di censimento del patrimonio immobiliare sottoutilizzo o utilizzato impropriamente, dove ci sono tante altre famiglie che attendono da anni un tetto da avere sopra la propria testa. Sono due facce della stessa medaglia».

«In merito alle occupazioni di Cosenza, nello stabile di via Savoia e nell’ex Hotel Centrale – continua Giuseppe Giudiceandrea – la Regione Calabria, con il presidente Mario Oliverio su tutti, ha preso a cuore un problema non semplice che in queste ore diventa sempre più complesso ma sono sicuro che si troverà la soluzione migliore per tutti. Chiedo alle istituzioni, al prefetto di Cosenza Paola Galeone in primis, di riunire tutti i protagonisti di questa vicenda per evitare gli sgomberi ordinati dal Ministro dell’Interno in attesa di trovare una soluzione. Allo stesso tempo lancio una proposta ai Comuni, a cominciare dal mio, Casali del Manco: se ogni Comune dell’area urbana mettesse a disposizione un bene per l’emergenza abitativa riusciremmo a trovare una soluzione per chi vive in condizioni di bisogno. Una soluzione pratica e umanitaria che, a mio parere, sembra essere l’unica percorribile al momento». 

Casali del Manco, Giudiceandrea, «Crescita comunità, tutti facciano uno sforzo»

CASALI DEL MANCO (CS) «Il percorso che ha portato alla fusione dei Comuni che oggi compongono Casali del Manco ha il valore aggiunto dell’unicita’ e della primogenitura. E tutti noi casalini possiamo oggi dirci fieri di essere entrati a pieno titolo nella storia del nostro territorio. C’è ancora tanto da fare, certo, ma bisogna che tutti aumentino il proprio contributo per far capire ai cittadini i benefici che la fusione ha portato. La scelta di unire i Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta è stata sofferta e vincente perché ha consolidato e unito una comunità che, sostanzialmente, lo era già. Ora c’è bisogno che tutti facciano uno sforzo ulteriore alla luce di questo traguardo raggiunto». Scrive così in una nota il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea

«Le possibilità di sviluppo sono moltissime. Basti pensare al fatto che nelle disponibilità del nuovo Comune sono arrivati, ed arriveranno per altri nove anni, un milione e seicentomila euro in più rispetto alla cassa corrente; la nuova amministrazione inoltre, ha da subito la possibilità di lavorare senza i vincoli che il Patto di Stabilità impone. Quanti sindaci, in Italia, hanno la possibilità di investire in questo modo sul futuro della comunità che amministrano? È per questo che vorrei che si invertisse la rotta che ha portato in passato solo alcuni dei cinque vecchi comuni, ed oggi sta portando il Comune unico ad esternalizzare servizi che invece possono essere realizzati con risorse interne. Mi riferisco al servizio bus del trasporto scolastico, per il quale può essere utilizzato lo sblocco delle assunzioni previsto dalla legge Del Rio, od anche al servizio mensa, che nella passata esperienza amministrativa della scuola Rita Pisano di Pedace, brillava per efficienza e qualità e dava ai lavoratori precari, dignità ed orgoglio di lavorare per i loro figli. Vorrei che la mia comunità avesse trasporti per gli studenti e mense gratuiti, e che venissero sistemate determinate criticità che creano problemi non ascrivibili al processo di fusione dei Comuni, ma alla sua differente interpretazione. Io stesso mi sono battuto in consiglio regionale affinché fosse data la possibilità ai Comuni con più di 10mila abitanti creati da fusione, di attivare un proprio servizio di trasporto pubblico locale. A casali del Manco  c’è la possibilità di creare un sistema integrato fra Amaco e ferrovia, tale da far diventare il nostro territorio uno snodo importante per ampliare il bacino d’utenza della metropolitana leggera che in futuro colllegherà Catanzaro all’Università della Calabria grazie alla nostra stazione di Perito/Pedace. Lo stesso snodo e’ importante per la futura linea turistica vetrata che consentirà di partire da Cosenza o Catanzaro ed arrivare a Camigliatello Silano, e San Giovanni in Fiore, attraversando valli e montagne in totale comodità, accessibilita’, velocità e sicurezza».

«La Regione Calabria ha varato un importante Piano di trasporto che con poco sforzo potrebbe coinvolgere in modo enorme il nostro territorio ma di tutto questo non sembra esserci traccia nell’azione politica ai Casali e nessuna sollecitazione pare essere arrivata in merito sul tavolo dell’assessore Musmanno, a parte lo stalkeeraggio ad opera del sottoscritto. Mi piacerebbe, inoltre, che tornasse nelle disponibilità del Comune di Casali del Manco lo sconsacrato Convento di San Francesco di Paola che, nella gestione commissariale, è stato fin troppo frettolosamente concesso alla Curia cosentina. Sono sicuro che Sua Eccellenza il vescovo della diocesi Cosenza-Bisignano Francesco Nolè non troverebbe nessun impedimento nel far tornare un bene nella disponibilità del nuovo comune che ora e’ in possesso delle risorse per farlo diventare luogo d’attrazione per i cammini francescani o gioachimiti e motore di sviluppo economico per la nostra comunità»

«La scelta di unire i Comuni che oggi formano Casali del Manco è stata vincente ed avvincente. Difficile ed osteggiata, ma oggi ci sentiamo finalmente tutti casalini e le prerogative di ogni singolo borgo o contrada sono solo migliorate, come prevedevamo. Aspetto che tutti coloro che possono fare qualcosa di concreto, mettendo  in atto il sogno dell’80% della popolazione del territorio che ha sostenuto col proprio voto il progetto di fusione, offrendo altresì il mio ruolo è l’impegno istituzionale in consiglio regionale e non solo, in modo che l’amministrazione comunale possa ulteriormente migliorare la sua linea politico-programmatica rispetto a questa prima fase e che faccia capire che la fusione non è stato un processo di riduzione, ma di potenziale aumento della qualità della vita in Presila. Tutti, a cominciare dal sottoscritto, potremo così diventare ambasciatori di quello che è e sarà per sempre un grande passo per la storia della nostra popolazione».

 

Democratici e Progressisti con Oliverio, Giudiceandrea: «Questa legislatura ha permesso alla Calabria svolta sostanziale»

COSENZA – «Quello che è accaduto a Feroleto Antico è stato molto importante. Il sostegno di duecento sindaci per una nuova candidatura del governatore Mario Oliverio alla guida della Regione Calabria è un segnale forte ma pensare che Oliverio si accontenterà  solo di questo è un errore». Lo sostiene il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea, capogruppo di Democratici e Progressisti che ha aggiunto come «il Presidente partirà dall’appello dei sindaci per continuare a lavorare su un progetto di governo regionale che è di tutta la squadra che lo ha sostenuto sino ad ora,  perché serve che i primi cittadini spieghino alle proprie comunità cosa si è fatto in questi quattro anni, cosa si deve fare in questo ultimo anno e cosa ancora si può e deve fare nella prossima legislatura in continuità con il lavoro svolto sino ad ora».

«I Democratici e Progressisti sono stati al fianco del governatore Oliverio in maniera leale e trasparente, che significa non nascondere le critiche quando c’è stato bisogno di farlo.

«Proprio per questi motivi è giusto – prosegue – sottolineare come questa legislatura regionale ha permesso alla Calabria una svolta sostanziale di fatto grazie ai Piani di sviluppo, uno strumento sottovalutato sino ad ora. Penso al Piano del turismo che ha portato ad un incremento dell’11% delle presenze internazionali. Penso al Piano dei trasporti che ci sta consentendo di mettere mano ad un settore molto difficile e che sta portando risultati come il rinnovamente della rete ferroviaria jonica e l’incremento delle Frecce sul territorio calabrese. Successi da ascrivere alla squadra di governo che ha lavorato in questi quattro anni».

«Questo governo ha avuto la possibilità di costruire la casa dei calabresi lì dove non c’era nulla, abbiamo gettato le fondamenta lì dove c’era il vuoto lasciato in precedenza e stiamo andando nella direzione giusta».

«Se continuiamo a lavorare questo progetto nella prossima legislatura, se riusciremo a spiegare ai calabresi le tante cose positive fatte e che l’alternanza fra gli schieramenti politici alla guida della Regione non ha portato nulla di buono in cinquanta anni di regionalismo, allora – conclude Giudiceandrea – potremmo portare a termine la costruzione di questa casa le cui basi sono state costruite anche grazie al supporto dei Democratici e Progressisti».

 

Incontro alla regione per i tirocinanti MIBAC

COSENZA – Si svolgerà mercoledì 5 settembre alle 12,30 nella sede dell’assessorato regionale alla Cultura l’incontro tra Maria Francesca Corigliano e una delegazione dei tirocinanti MIBAC che, dallo scorso marzo, svolgono nelle sedi calabresi del ministero mansioni di supporto ai servizi ausiliari e amministrativi in base all’accordo che la giunta siglò nel 2016 con il Segretariato regionale MIBAC per la Calabria.

«Attualmente –si legge nella nota inviata al presidente Oliverio e alle assessore Robbe e Corigliano- siamo circa 295 tirocinanti ripartiti tra area I e area II e ci occupiamo, dal primo marzo 2018, di servizi essenziali a supporto degli enti ospitanti, svolgendo mansioni attualmente eseguite da personale che nei prossimi 2 anni sarà collocato in quiescenza»

Il percorso formativo, della durata di dodici mesi, secondo quanto previsto da bando è finalizzato all’inserimento lavorativo di percettori in mobilità e disoccupati di lungo corso.

«Auspichiamo –si conclude la nota- che gli organi preposti ci diano delle risposte che vadano al di là del tirocinio formativo, che sebbene qualificante rimarrebbe fine a se stesso qualora non ci fosse un prosieguo al fine di superare il precariato e valorizzare la professionalità acquisita».  All’incontro sarà presente anche il consigliere regionale di maggioranza Giuseppe Giudiceandrea segretario della III commissione consiliare “Sanità, attività sociali, culturali e formative”.

Giudiceandrea, «Ecco perché non parteciperò all’Assemblea del PD»

CATANZARO – «Ribadisco di non voler partecipare all’assemblea del 7 aprile, perché rinnova liturgie per le quali il  4 marzo abbiamo ricevuto sonori ceffoni in tutta Italia, e con maggiore vigore e forza in Calabria e soprattutto a Cosenza, ma in pochi sembrano averli sentiti». Esordisce così in una nota stampa il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea, nella quale ribadisce la sua volontà a non partecipare alla prossima assemblea regionale del PD che si terrà domani.
Riportiamo di seguito il testo integrale del suo comunicato:
«C’è’ voluta la libertà e la saggezza di Emanuele Macaluso, ieri l’altro, per ribadire dei concetti che non possono sfuggire al nostro gruppo dirigente. Cito testualmente : “…il PD non è più un partito, ma un agglomerato politico-elettorale, con una struttura fondata essenzialmente sugli eletti (ed io aggiungerei gli eligendi) nelle istituzioni nazionali, regionali e locali. Ed e’ questa la sola competizione che interessa il quadro dirigente nazionale e locale. In questo contesto, aggiunge Macaluso, i processi politici, economici, sociali e culturali che attraversano la società non sono colti pienamente, perché non c’è una partecipazione larga, attiva e consapevole di persone orientate a sinistra, giovani o anziane, nella vita di un partito che non è più un partito…”
Ebbene, nonostante i vaticini di Macaluso e di chi (tanti) come lui a mo’ di novella Cassandra tentano di ricondurre alla ragione un gruppo dirigente nazionale e soprattutto locale un tempo dotato di lungimiranze dettate dalla pratica politica oltre che elettoralistica ed autoconservativa, ad un mese dal risultato elettorale che segna una bocciatura storica per la sinistra , il Pd calabrese più di ogni altro sembra più indaffarato a mitigare la discussione, a metterle il silenziatore, che a rimboccarsi le maniche.
A chi dovremmo andare a dirle queste cose in un’assemblea i cui componenti sono stati sostituiti nottetempo in base a chissà’ quali regole rinvenute nelle pieghe di uno sgualcito Cencelli? Un’assemblea che, in silenzio, verra’ disertata da decine e decine di Compagni, dirigenti, amministratori, stanchi di liturgie escludenti e peraltro elettoralmente inefficaci. 
L’onda di populismo che dall’Europa ha “sommerso” anche l’Italia poteva essere evitata, e sbagliato sarebbe non vedere che a votare per chi ha utilizzato un linguaggio politico aggressivo e che non ci appartiene, sia stata una grossa, grossissima percentuale di nostri elettori e dirigenti. 
Abbiamo dunque dato l’impressione prima ai “nostri” che al “ceto medio”, di essere diventato un partito chiuso su personalismi sfrenati, rinunciando persino a propagandare e promuovere le buone attività d’amministrazione realizzate in questa regione, impegnati ognuno di noi piu’ su se’ stesso ed il proprio futuro politico amministrativo, che sul l’interesse collettivo del partito, dei suoi militanti prima ancora che sui cittadini e la nostra terra. E mentre amministratori di sinistra, a partire dal Presidente Oliverio e sul suo esempio,  hanno dato il meglio di se’ sui territori, il partito ha innescato liturgie pessime, forse dettate dalla forzosa mancata costante presenza di un segretario regionale. Sicuramente dalla mancata nomina di una segreteria provinciale che desse una mano, in una delle province più vaste d’Italia, al partito più che al segretario, ad essere presente costantemente sui territori e nei circoli. 
Ed allora ti spieghi le assenze, I disimpegni sulle ultime campagne elettorali.
E’ vero, il paese sembra averci bocciati per le politiche di riforma avviate dai governi Renzi prima e Gentiloni poi, ma e’ mancata più di ogni altra cosa la cassa di risonanza capillare del partito, che avrebbe potuto far ribaltare o quantomeno lenire l’evidente pessimo risultato delle urne.
Non si può pretendere che le sole istituzioni, tramite i risultati raggiunti con il loro operato riescano a bloccare  un malcontento che nasce dal basso, non trova risposte nei circoli, nelle federazioni, nel partito regionale, e dunque come si fa a pensare  oggi di riuscire a trovare una ricetta per la ripartenza lasciando tutto invariato, clonando a somiglianza del precedente apparato organismi  di partito piu’ che rispettabili, ma lontani dalla parte consistente di partito che per il gruppo dirigente ci ha pugnalato alle spalle, ma molto più verosimilmente e’ stato a viva forza allontanato dai processi decisionali e di scelta e partecipazione?
Il partito ha bisogno di trovare nuova linfa, nuove motivazioni e smettere di pestarsi i piedi da solo per poi fare spallucce ad ogni bastonata.
Il PD forse dovrebbe iniziare ad essere un partito e finalmente Nascere.
Per farlo si chiudano i lavori di questa assemblea e si apra un congresso vero, preceduto dalle dimissioni (vere) del segretario regionale, senza candidature unanimistiche precostituite, per quanto rispettabili, ed aprendo un confronto aperto, democratico, vivo fra chiunque abbia voglia di dedicare parte della propria vita alla ri-costruzione del PD in Calabria, senza duplicazione di ruoli, priva di velleità amministrative future (come da regolamento) e  nell’interesse della collettività, per la radicale riforma del partito anche nei territori.»

PD Calabria, Giudiceandrea, «Ci si assuma le responsabilità altrimenti sarà la fine»

CATANZARO – «Ancora una volta un rinvio ed ancora i vertici di un partito allo sbando – inizia così la dura nota del consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea – un partito privo dei componenti delle segreterie provinciali e con i tutti i suoi uomini ai loro posti di comando anche dopo una debacle storica; ricordo che i risultati sono davvero catastrofici 14,2 % su base regionale e 13.3 % in provincia di Cosenza, 5/6%  in meno rispetto al gia’ Nefasto 19% nazionale »
L’on. Giudiceandrea continua «Mentre a Roma si cede il passo ad una dirigenza nazionale nuova ed accreditata, da noi pare non sia successo nulla! Condivido la scelta del Governatore Oliverio e dell’On. Battaglia che hanno deciso di non prendere la parola: ne avrebbero avute di cose da dire! Io sono andato via, ed il 4 marzo non tornerò in assemblea!
Se non ci saranno doverose assunzioni di responsabilità, che sono le vere e reali basi di un rilancio del partito che non può essere il luogo volto alla conservazione di posizioni asfittiche personali, sara’ assolutamente inutile la partecipazione alla non vita di un partito democratico morto».