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Centro medico legale INPS Rossano, le iniziative del movimento CCI

ROSSANO (CS) – Il Presidente nazionale del movimento Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano, ha annunciato le diverse iniziative promosse dal movimento riguardo la spinosa questione della soppressione del Centro medico legale dell’INPS situato nella cittadina ionica. La direzione nazionale ha chiesto un incontro al presidente nazionale dell’INPS, Tito Michele Boeri e ha presentata un’interrogazione al Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, affinché intervenga presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per evitare la chiusura dello Unità operativa sanitaria presso la sede sub provinciale dell’istituto previdenziale di Rossano. Inoltre è stata chiesta la convocazione di un Consiglio comunale straordinario ed urgente, allargato a tutti i Sindaci dei Comuni afferenti alla sede INSP cittadina per l’approvazione di un deliberato che impegni la Regione ed il Governo contro questo provvedimento che Graziano definisce «un’assurdità».

Consorzi di bonifica, Graziano: «La Regione rilanci i servizi»

COSENZA – I Consorzi di bonifica calabresi rischiano di sparire se presto non verrà attuata una programmazione di rilancio delle attività. Il rischio di una soppressione di tali organi è concreto e reale in quanto la giusta riorganizzazione delle risorse, voluta dalla Regione Calabria per migliorare i servizi erogati dagli enti consortili, in realtà si è trasformata in una lenta e graduale agonia. Sono stati tagliati drasticamente i fondi di sostentamento e i dipendenti non percepiscono più salari da mesi. Tant’è che ad oggi molti dei Consorzi calabresi sono in fase di stallo e non garantiscono più l’essenziale fase di controllo e presidio dei territori. Di questa situazione incresciosa, è emblematica la condizione dei 33 lavoratori del Consorzio Valle Lao che il 22 settembre scorso hanno dichiarato lo stato di agitazione e da pochi giorni hanno avviato la procedura giudiziale nei confronti della Regione.

Sulla questione dei Consorzi di Bonifica calabresi e sulla vertenza dei lavoratori è intervenuto il Segretario questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, che nelle settimane scorse ha presentato un’interrogazione a risposta immediata alla Giunta regionale in attesa che venga relazionata e discussa in seno all’Assemblea.

«Nel frattempo però – precisa Graziano – attendiamo un sussulto da parte del Governo della Calabria. Affinché venga ripristinato e rimesso a regime un servizio essenziale per gli agricoltori. Considerato che i Consorzi, per loro statuto, oltre al lavoro di progettazione, realizzazione e gestione delle opere di bonifica, svolgono anche un’essenziale attività di forestazione e di spegnimento incendi. grazianoEsiste, ovviamente, una questione, che si è protratta negli anni, relativa alle ingenti risorse destinate a questi enti. Risorse di cui, però, non si è avuto il consequenziale riscontro sui territori. Anche questo servizio è stato emblema dello sperpero di denaro pubblico. Tant’è che negli anni scorsi, sulla loro gestione finanziaria, più volte, è intervenuta la massima Corte Tributaria per richiamare ad un migliore impiego delle risorse. Ed è questo che bisognava e bisogna fare. Perché – scandisce ancora il Consigliere Graziano – i Consorzi di Bonifica sono necessari e, addirittura, essenziali per alcune aree della Calabria, soprattutto quelle ad alto rischio di dissesto idrogeologico. Bisogna solo avere la capacità di farli funzionare bene e di garantire loro mezzi appropriati alla corretta erogazione dei servizi. Diversamente da come si sta facendo ora, confermando la pessima abitudine delle Istituzioni calabresi di abbandonare al loro destino quei settori critici e dispendiosi, che per essere gestiti e rilanciati necessitano esclusivamente di un maggiore coraggio politico e di decisionismo. Si veda, ad esempio, lo stato comatoso in cui continua a versare la Sanità! E magari, nel caso dei Consorzi di Bonifica, per risolvere temporaneamente la vertenza, si attenderà qualche ammortizzatore sociale. Il quale, una volta esaurito, ripresenterà nuovamente la questione, che nel frattempo si sarà sicuramente aggravata».

«Pertanto – aggiunge – bisogna agire subito. Innanzitutto assicurando ai lavoratori le loro spettanze salariali arretrate e, subito dopo, pianificando una concreta azione di rilancio dei Consorzi. Che passi da una migliore azione di verifica e programmazione del lavoro e che sappia, su tutto, – conclude Graziano – guardare alle necessità dell’utenza, così da evitare gli sprechi che si sono verificati in passato».

Giuseppe Graziano:”Scura riapra l’Ospedale di Praia a Mare”

GRAZIANONEW-070316PRAIA A MARE (CS) – Sanità, c’è un’intera regione in subbuglio. Da nord a sud della Calabria il Piano Scura ha messo ancor più a soqquadro un sistema assistenziale già di per sé precario e inefficiente. Questo, con gravi colpe della classe politica dirigente regionale e soprattutto del Governo nazionale che ha messo a capo della struttura commissariale una persona fuori dal contesto e dalle realtà del territorio. La riorganizzazione della rete ospedaliera, così come quella del servizio sanitario, fa acqua da tutte le parti e sono comprensibili le contestazione che nelle ultime ore si sono sollevate nei diversi territori calabresi, specie sul tirreno cosentino. Dove i Sindaci di quindici Comuni hanno chiesto che l’Ospedale di Praia a Mare venga riconosciuto, al pari di altre realtà di confine, come struttura di zona disagiata e – diversamente da quanto stabilito dal piano commissariale che decurta ancora più posti letto – si provveda alla sua riapertura. È quanto dichiara il Consigliere regionale Giuseppe Graziano, auspicando che il Presidente Mario Oliverio, già da domani, nel corso della riunione dell’ufficio di presidenza  e della conferenza dei capigruppo tracci una linea chiara e di rottura netta verso le decisioni assunte dal Commissario straordinario per la Sanità, Massimo Scura, in vista della prossima Assemblea regionale.È comprensibile – dichiara Graziano – l’ira di Oliverio che ha bocciato sonoramente il Piano Scura. Ma sia chiaro che ogni atto politico credibile di reazione al provvedimento commissariale sarebbe suffragato solo dalla richiesta di dimissioni del Commissario stesso. Tutto il resto sarebbe melina e solo una protesta di facciata. Certo – aggiunge il Consigliere regionale – è opportuno bloccare, in prima istanza, tutti i provvedimenti di riordino ospedaliero, a partire da quelli varati per l’area tirrenica. Sono state effettuate scelte cervellotiche che ledono i diritti costituzionalmente garantiti sull’assistenza sanitaria. Perché nel nuovo Piano di rientro vengono detratti impropriamente posti letto ai nosocomi e la rete di assistenza territoriale è ridotta ai minimi termini. Quando, invece, sarebbe opportuno garantire un migliore accesso al diritto alla Salute, soprattutto in quelle aree disagiate e di confine della Calabria, come l’alto Tirreno, dove una scarsa capillarità del servizio favorirebbe maggiore migrazione sanitaria verso la Basilicata e la Campania e, quindi, maggiori spese per la Regione. Ecco perché – prosegue Graziano – facendo fronte comune con i Sindaci del tirreno cosentino, che lo scorso venerdì 4 marzo si sono riuniti per pianificare una forte azione di protesta contro l’attuazione del Piano Scura, nel prossimo Consiglio regionale mi farò portavoce di questo palese e diffuso malumore, chiedendo al Presidente della Regione Calabria di annullare il provvedimento riorganizzativo del servizio sanitario e pretendendo – conclude il Segretario Questore – che il presidio di Praia a Mare venga riconosciuto come ospedale di zona disagiata, così da poter procedere all’emanazione di un decreto correttivo che ne preveda la riapertura.

Il Coraggio di Cambiare la Sibaritide di Giuseppe Graziano

ROSSANO (CS) – I coordinamenti civici di Rossano e Cariati del “Il Coraggio di Cambiare l’Italia”, movimento nazionale presieduto dal questore del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, ieri pomeriggio hanno promosil coraggio di cambiare l'italiaso una convention presso la sala meeting dell’hotel Roscainum, alla presenza di un pubblico numeroso. Tra gli altri, oltre al moderatore dell’incontro, il giornalista Sergio Tursi Prato, anche Giuseppe Siciliani, già presidente onorario del movimento e deputato della Repubblica, e il coordinatore provinciale Aldo Magrino. Un’occasione, quella di ieri, come hanno ricordato i coordinatori cittadini Vincenzo Scarcello e Andrea Critelli, per mettere a punto un nuovo percorso politico: il movimento, difatti, si proporrà come alternativa anche in vista delle prossime elezioni amministrative, nell’intento di incoraggiare la nascita di coalizioni civiche che sappiano vedere ben al di là delle mere appartenenze politiche. Del resto, l’obiettivo dichiarato di “Il Coraggio di Cambiare l’Italia” è proprio quello di creare un nuovo entusiasmo per la cosa politica, stimolando i cittadini alla partecipazione attiva, al dialogo, al confronto, alla critica costruttiva. Obiettivi, questi, ancora più necessari per una terra come la Sibaritide, così ricca di risorse e così mal gestita, secondo il movimento. “Per restituire credibilità alle Istituzioni – ha precisato infatti Graziano – serve svecchiare i metodi e i sistemi di fare politica, guardando esclusivamente agli interessi della gente. Ecco perché credo occorra creare alleanze e intese ampie per trovare sintonia concettuale, e garantire diritti e dignità a tutti i cittadini”.

Tra le presenze eccellenti dell’incontro di ieri pomeriggio, ricordiamo Natale Graziano, già assessore il coraggio di cambiare l'italiacomunale di Rossano e ora coordinatore territoriale del movimento “Italia del Meridione”, e ancora Leonardo Trento, referente ionico del Pse, Leonardo Trento, e infine Giovanni De Simone, vicecoordinatore del CCI di Rossano, e Piero Lucisano, tutti fiduciosi che il movimento di Graziano saprà fare del suo meglio per il territorio.

Rossano, il progetto “Coraggio di cambiare” per far partire una nuova politica territoriale

ROSSANO (CS) – Il Coraggio di cambiare per una nuova politica territoriale nella Sibaritide. Sarà questo il tema della convention di presentazione dei coordinamenti civici dello Jonio cosentino del movimento politico-culturale nazionale che fa riferimento al Segretario questore della Regione Calabria, Giuseppe Graziano. Investire idee, valori ed entusiasmo nei territori per tramutarle in azione. È questo uno degli obiettivi chiari, ben esplicitato nel Manifesto ideologico, che mira a fare della partecipazione democratica dei cittadini alle istituzioni uno dei principi cardine per la crescita e lo sviluppo.coraggio di cambiare

Il meet territoriale de “Il Coraggio di Cambiare l’Italia“, al quale sono stati invitati a partecipare associati e simpatizzanti dell’intero comprensorio della Sibaritide, si terrà il prossimo Sabato 13 Febbraio 2016, alle ore 17:30, presso la Sala congressi dell’Hotel Roscianum in Contrada Cutura a Rossano. Al dibattito, moderato dal giornalista e socio fondatore Sergio Tursi Prato, interverranno i neo coordinatori civici di Rossano e Cariati, Vincenzo Scarcello e Andrea Critelli, che illustreranno l’attività avviata dai circoli sul territorio. Previsti, inoltre, i saluti del Coordinatore provinciale Aldo Marino e dell’ex parlamentare Giuseppe Siciliani, socio fondatore che presenterà il Manifesto ideologico del movimento. Concluderà i lavori il Presidente nazionale de “Il Coraggio di Cambiare l’Italia”, il Segretario questore del Consiglio regionale Giuseppe Graziano.

Giuseppe Graziano rimane in Consiglio regionale

ROSSANO (CS) – Giuseppe Graziano resta in Consiglio Regionale. La Corte d’Appello di Catanzaro ha disposto la sospensione del giudizio in merito alla presunta illegittimità elezione del consigliere regionale della Calabria e la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale. “I Giudici, visto l’articolo 23 della legge 11 marzo 1953 numero 87, hanno dichiarato rilevante la possibilità di violazione all’articolo 51 della Costituzione. Che nelle more tutela chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive. Il quale ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro”. È quanto di legge nel Dispositivo emesso stamani dalla Corte di Appello di Catanzaro, Prima sezione Civile. che, recependo la tesi del Collegio difensivo di Giuseppe Graziano, composto dagli avvocati Alfredo Gualtieri, Francesco Furriolo e Federico Tedeschini, ha sospeso il giudizio della causa civile apertasi a seguito del ricorso presentato da Gianluca Gallo, risultato primo dei non eletti nella lista Casa delle Libertà in occasione delle ultime consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria.

“La Corte d’Appello – dichiara l’Avv. Alfredo Gualtieri a nome dell’intero pool di difesa – ha accolto la tesi che abbiamo sostenuto sin dal primo grado di giudizio, emettendo una decisione che fa “giurisprudenza” poiché è la prima volta – dopo tanti anni di vigenza della norma – che una eccezione di tal genere viene proposta in sede giudiziaria. Siamo soddisfatti per la decisione responsabile ed ineccepibile del Collegio Calabrese ed attendiamo fiduciosi anche il verdetto della Corte Costituzionale.”

“La Corte di Appello di Catanzaro –  si legge invece nell’ordinanza –  rileva un evidente vulnus nell’impianto normativo attualmente vigente che non garantisce, a detta dei Giudici, il pieno rispetto dellaparità di accesso di tutti i cittadini alle cariche elettive, secondo quanto previsto dall’art. 51 della Costituzione. Il Collegio ritiene, infatti, che il subordinare l’efficacia del’astensione lavorativa alla discrezionalità dell’amministrazione di appartenenza non garantisca i diritti degli interessati, in quanto il provvedimento di accettazione della domanda di aspettativa per motivi elettorali si sostanzia in una mera presa d’atto senza possibilità di alcuna valutazione di merito.”.

Giuseppe Graziano:”Si può evitare lo smembramento della Polizia provinciale”

GRAZIANO-MEETCCI-271215 (5)COSENZA(CS)-«Non disperdere le competenze e le professionalità acquisite dai Corpi di Polizia provinciale. Per la Calabria, regione che conta su un patrimonio agricolo, boschivo e faunistico di inestimabile valore, il mantenimento di un’entità così specializzata non può che essere una risorsa in più per garantire la tutela e la salvaguardia dei territori. Oggi più che mai, serve un’azione incisiva che possa assicurare un presidio di controllo costante sull’ambiente. Umbria e Toscana si sono già determinate per assicurare alle loro province uno stanziamento ulteriore di risorse per ampliare lo spettro d’azione della polizia territoriale e rendere la sua azione più incisiva. Il Governo Oliverio si adoperi per avviare questo stesso percorso così da evitare il proliferare dei reati all’ecosistema, soprattutto nell’ambito dei settori caccia e pesca».È la proposta reiterata dal consigliere regionale Giuseppe Graziano che sulla questione della Polizia provinciale della Calabria e sulla vigilanza nelle materie non fondamentali, oggetto di riordino da parte del Governo Renzi, ha presentato un’interrogazione per chiedere al Governo regionale quali azioni intenda intraprendere al fine di tutelare questa essenziale forza di prevenzione e tutela ambientale.«In Calabria abbiamo una risorsa importante di professionalità e competenze nell’ambito della tutela del territorio, nella lotta ai crimini ambientali, al fenomeno del maltrattamento degli animali, del bracconaggio ed in genere contro lo sfruttamento criminale dell’ambiente e degli animali, rappresentata dai Corpi di Polizia provinciale. Il loro ridimensionamento, previsto dalla riforma Delrio al seguito dell’annullamento delle Province, rappresenta una mannaia per le politiche a difesa dell’ambiente e dell’ecosistema che, seppur con grandi difficoltà, sono state avviate sul territorio regionale. Si pensi all’assist che si darebbe all’azione dei bracconieri o dei trafficanti di rifiuti o, ancora, alle ecomafie senza la presenza di un organo di repressione. Appare ovvio che ci troviamo difronte all’ennesima decisione bizzarra del Governo centrale che da un lato taglia, ingiustamente, fondi e competenze ma dall’altro, ovviamente, esige massimo controllo dei territori attraverso un’azione di polizia pervasiva. E si capiscono le difficoltà delle Regioni, così come quelle dei Comuni, nel dover far fronte ai servizi avendo poche risorse disponibili. Ecco perché è d’obbligo, soprattutto in questa contingenza, essere lungimiranti e scaltri. Magari trovando le giuste interpretazioni alla legge». «A proposito, l’accordo Stato-Regioni dello scorso 5 novembre fornisce una cornice interpretativa condivisa per la migliore applicazione della normativa introdotta dal decreto legge 78/15 in materia di Polizia Provinciale. Alle regioni, viene data la possibilità di riallocare il personale per le funzioni di vigilanza collegate alle funzioni non fondamentali oggetto di riordino da parte della Regione, con copertura delle relative spese. Diverse regioni, come l’Umbria e la Toscana, hanno già annunciato l’accordo con le Province, che consentirà, di mantenere l’unitarietà dei corpi di polizia provinciale, evitando inutili quanto dannose dispersioni in altri ambiti, di personale specializzato in materie importanti. In tali convenzioni, si stabilisce che la Polizia Provinciale, oltre ad occuparsi della vigilanza sulle materie fondamentali oggi in capo agli Enti di area vasta, si occuperà, per conto delle regioni, anche di controlli sulla caccia, sulla pesca, e su diverse materie, di competenza amministrativa regionale». Potrebbe fare lo stesso anche la Regione Calabria, che in tal modo potrebbe evitare sia la parziale, scompaginata e incongrua mobilità di personale di polizia provinciale verso altre destinazioni e sia la drastica riduzione o annullamento delle attività di presidio del territorio in aree rurali ed extraurbane».

Centri per l’impiego, Graziano “Regione applichi la normativa”

COSENZA –  “Vertenza operatori dei Centri per l’Impiego, il Governo Oliverio deve semplicemente applicare la normativa. Così come sta accadendo nel resto d’Italia, per effetto della riforma Delrio, le competenze su alcuni uffici e servizi, prima in capo alle Province, sono passate alle Regioni. Pensare ad altre forme di organizzazione, così come quella che si sta discutendo in queste ore per gli ex uffici di collocamento, potrebbe solo generare disservizi e confusione nell’utenza e tra i dipendenti. Soprattutto in Calabria, dove la precarietà e la disoccupazione purtroppo sono dilaganti, le prestazioni offerte dai centri per l’impiego sono essenziali per tanti giovani in cerca di lavoro. ” Ad intervenire sulla questione è il Segretario questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, che in merito alla vertenza degli operatori dei CpI calabresi ha presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta regionale per conoscere tempi e modi di attuazione della Legge Delrio nell’ambito della riorganizzazione degli uffici territoriali per il lavoro.

“Innanzitutto – dichiara Graziano –  esprimo solidarietà e vicinanza agli operatori dei Centri per l’impiego che da qualche giorno, preoccupati per il loro futuro lavorativo, hanno dichiarato lo stato di agitazione. Con la Riforma Costituzionale del titolo V – spiega il Consigliere regionale e presidente nazionale del movimento “Il Coraggio di Cambiare l’Italia” – la gestione ed il coordinamento dei Centri per l’Impiego passeranno in competenza alla Regione. E l’attuazione di tale norma, del resto, è in fase di applicazione nel resto del Paese. Quello che oggi chiedono, in modo legittimo, i lavoratori – prosegue Graziano sostenendo anche le ragioni espresse dai sindacati – è che la Regione Calabria, in fase di sottoscrizione della Convenzione con il Ministero del Lavoro, preveda lacertezza dell’impiego del personale, come previsto dal comma 2, dell’art. 30 del D.lgs. 165/2001, senza che venga scalfito lo status giuridico di dipendente pubblico, garantendo la giusta copertura finanziaria. Questo fino a quando avverrà il formale passaggio di competenza alla nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal).

 Che senso ha far rientrare questo bacino lavorativo in un ente strumentale (vedi proposta Calabria Lavoro) che, alla fine, dovrebbe svolgere mansioni di competenza regionale? Così facendo, si rischia di creare una nuova sacca di precariato, l’ennesima in Calabria, composta da gente che ha già accumulato diversi anni di contribuzione e che potrebbe ritrovarsi, alla soglia della pensione, senza un inquadramento lavorativo. Certo, capisco anche le difficoltà tecniche che la Regione deve affrontare per racimolare i fondi di bilancio da destinare al mantenimento dei Centri per l’impiego. Ma in alternativa – suggerisce Graziano – si potrebbe trasferire la gestione di tali servizi, mediante una delega provvisoria, agli Enti di area vasta. Garantendo a queste ultime le risorse appositamente previste, nella misura di due terzi a carico del Ministero del Lavoro e di un terzo a carico della Regione Calabria, anche mediante il ricorso ai Fondi Europei. Le soluzioni – conclude Graziano – per non creare l’ennesimo caso occupazionale in Calabria, ci sono. Vanno solo ponderate e applicate.”

In Calabria i cuochi ospedalieri diventano autisti 118, la denuncia di Graziano

COSENZA –  “I cuochi ed il personale mensa degli ospedali di Castrovillari e Mormanno sottoscrivono un accordo con gli uffici Asp per cambiare il loro profilo in autisti 118. Succede anche questo in Calabria. In una regione in cui la gestione della Sanità, ormai è chiaro, si fonda sulle assurdità. Non basta la riorganizzazione senza criterio dei reparti. Non basta il taglio drastico ai servizi primari di assistenza. Non basta, nemmeno, il dispendioso concorso esterno per l’assunzione di nuovo personale, senza prima approntare un più sensato programma di mobilità. Ora – probabilmente per far quadrare i conti di un Piano di rientro senza né capo né coda – si pensa anche di mettere alla guida delle ambulanze personale vestito da chef. Sembrerebbe una comica, se a parlare non fossero alcuni atti controfirmati proprio dai dirigenti dell’Azienda sanitaria di Cosenza.”

 È quanto denuncia il Segretario questore del Consiglio regionale e presidente nazionale del movimento “Il Coraggio di Cambiare l’Italia”, Giuseppe Graziano. Che sul caso dei cuochi precari delle mense di Castrovillari e Mormanno chiederà al Presidente Oliverio di aprire un dossier. Così da poter far luce sull’accaduto ed evitare rischi all’utenza e l’ennesima pessima figura alla Calabria in Italia e in Europa.

 “Ma dove mai si è visto – denuncia Graziano – che il manager di un’azienda, in questo caso pubblica, chieda ai dipendenti di cambiare profilo lavorativo? È come se il management della Fiat decidesse all’improvviso di chiedere al team degli ingegneri elettronici di occuparsi della progettazione di nuovi pezzi meccanici. È improbabile oltre che assurdo. Soprattutto se una società, per troppi anni in perdita e inefficiente, volesse invertire il trend e riposizionarsi sul mercato. In Calabria, invece, succede anche questo. In un settore come la Sanità che è eroga servizi di primaria importanza. E l’ultima vicenda ha del grottesco.”

Questi, come indicato da Graziano, sarebbero i fatti: “Tutto nasce all’indomani della chiusura delle cucine degli ospedali di Castrovillari e Mormanno. Sedici addetti alla cucina (10 di Castrovillari e 6 di Mormanno) rimangono senza nulla da fare. Assunti, ma non impiegati nelle loro funzioni. Tant’è che dal 2013 ad oggi, le diverse direzioni sanitarie susseguitesi – forse per stare tranquilli con la coscienza – hanno pensato bene di smistarli in diversi ruoli senza alcun cambio di qualifica. Tra l’altro – è c’è davvero da ridere –  pare che, nell’autunno scorso, il Commissario Scura si sia addirittura posta l’amletica questione sul perché i cuochi svolgessero altre mansioni e si chiudessero le cucine. Che tradotto significa non avere conoscenza della pianta organica né del fabbisogno dell’azienda. Gravissimo! Ma, nonostante questa presa di coscienza, quella di avere 16 tra cuochi e addetti mensa da poter utilizzare nelle loro mansioni e che avrebbe potuto consentire l’apertura delle cucine, abbattendo i costi, si è pensato ad una trovata fantastica: cambio di qualifica ai cuochi precari, con promessa di una veloce stabilizzazione se avessero accettato di migrare nel 118 a fare gli autisti. In un ruolo delicatissimo che necessita di specifiche competenze di guida e di circoscritte attitudini psicologiche. E non sono voci riportate, ma è scritto in un verbale di incontro controfirmato da alcuni funzionari dell’Asp di Cosenza.”

‘Mistero’ Garanzia Giovani, Graziano: “Che fine hanno fatto i soldi?”

CATANZARO – Il Segretario questore del Consiglio regionale e fondatore del movimento politico-culturale “Il Coraggio di Cambiare l’Italia”, Giuseppe Graziano, il quale già nei giorni scorsi aveva avuto modo di confrontarsi con i dirigenti del movimento Evoluzione e con il consigliere comunale Francesco Russo a Mirto Crosia sulla strana vicenda di Garanzia Giovani, annuncia un’interrogazione alla Giunta Oliverio per sapere quali iniziative intende intraprendere il Governo calabrese, competente in materia, per provvedere al pagamento delle spettanze per i tirocinanti.

 “Garanzia Giovani in Calabria – dichiara Graziano – ha raggiunto risultati importanti in termini numerici, infatti sono stati in migliaia i giovani che hanno aderito al progetto. Molti ragazzi hanno visto in questo programma un’opportunità per crearsi un lavoro e comunque per uscire, con dignità e con la promessa di percepire un minimo di compenso, dalla situazione di disoccupazione, che dalle nostre parti continua ad essere dilagante. In molti, ad esempio, pur di scrollarsi di dosso una condizione imbarazzante di immobilismo e fermo hanno preferito accettare le proposte di tirocinio lontani dai loro centri di residenza, pur con la consapevolezza che quel minimo di retribuzione l’avrebbero spesa per muoversi da e verso il posto di lavoro. È il caso di moltissimi giovani calabresi. Ecco perché, nelle more – precisa ancora il Consigliere regionale – Garanzia Giovani poteva rappresentare anche uno strumento sociale rilevante per limitare la perdita di fiducia, purtroppo diffusa tra i ragazzi, nel futuro. Purtroppo, però – denuncia Graziano – qualcosa non è andata nel verso giusto. Perché se da un lato la misura governativa ha riscosso grande successo in termini di partecipazione, dall’altra l’impegno delle Istituzioni sta venendo meno. La maggior parte dei tirocinanti che pur avendo iniziato da mesi il percorso formativo, ed in alcuni casi addirittura avendolo terminato, non ha ancora percepito alcun compenso. Finora da quanto risulta dal sito della Regione Calabria sono stati emessi solo tre mandati di pagamento. E bisogna capire con quali criteri vengono effettuati tali provvedimenti di liquidazione e se questa disfunzione è dovuta a ritardi di trasferimento da parte del Ministero del Welfare, all’Inps o ad altre motivazioni sconosciute. Ecco perché chiedo alla Giunta Oliverio – conclude Graziano – di essere solerte nell’accelerare i mandati di pagamento e di avviare le opportune verifiche affinché simili e inaccettabili ritardi, a discapito dei nostri giovani e delle loro famiglie, non abbiano più a verificarsi.”