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L’architettura capovolta di Giuseppe Negro in mostra fino al 20 maggio

COSENZA – Domani venerdì 20 aprile alle ore 18 al Museo dei Brettii e degli Enotri, si svolgerà il secondo momento dedicato a Capovolto, installazione site specifc di Giuseppe Negro, nell’ambito del progetto Ceilings, promosso dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e finanziato dalla Regione Calabria.

Il site specific, un’architettura capovolta

L’intervento site specific è per l’appunto un’architettura capovolta che si intreccia in un dialogo serrato con la collezione permanente, tracciando l’anima di una nuova struttura ambientale ed atmosferica. L’opera, di grandi dimensioni, sovrasta lo spazio, senza invadere, ma adagiandosi ed inglobandolo gradualmente, sino ad abbracciare idealmente anche il fruitore. Parte del tutto, il visitatore è incitato a raccogliersi in un momento di riflessione, ulteriore caratteristica del fare arte di Negro, per cui la meditazione in silenzio è il presupposto di ogni azione. Con l’occasione sarà presentata anche una sezione di lavori dell’artista, tra modelli progettuali di Capovolto e frammenti della stessa architettura, che saranno esposti sino al 20 maggio, in dialogo con alcuni reperti della collezione permanente.

Laboratori e mostre dedicate agli studenti

Inoltre, nei mesi di maggio e giugno, seguiranno una serie di attività laboratoriali dedicate agli studenti di vario grado (liceo ed università) predisposte nell’ambito di Ceilings e condotte da Giuseppe Negro. Per tutta la durata della mostra e sin dal giorno della sua inaugurazione chi vorrà visitare il Museo con la sua collezione permanente potrà farlo al prezzo ridotto di € 3,00.

(foto Arte e Cultura)

Al museo dei Brettii e degli Enotri il secondo step dell’installazione “Capovolto” di Giuseppe Negro

COSENZA – Venerdì 20 aprile, alle ore 18,00, presso il Museo dei Brettii e degli Enotri, avrà luogo il secondo momento dedicato a “Capovolto”, installazione site specific dell’artista Giuseppe Negro, promossa, nell’ambito del progetto Ceilings,  dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e finanziata dalla Regione Calabria.

L’iniziativa è, tra gli altri, patrocinata, oltre che dal Comune di Cosenza e dal Museo dei Brettii e degli Enotri, anche dal Polo Museale della Calabria e dalla Provincia di Catanzaro, dal Comune di Catanzaro, dalla Fondazione Rocco Guglielmo e dal Museo MARCA di Catanzaro, dal Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide, dal Museo Archeologico Nazionale di Vibo Valentia e dal Museo Archeologico Nazionale di Monasterace.
In questa nuova occasione, alla presenza, oltre che dell’artista, della direttrice del Museo Maria Cerzoso, del Direttore dell’Accademia Vittorio Politano e della curatrice del progetto “Ceilings – Musei in rete” Simona Caramia, sarà evidenziata la poetica del raffinato artista calabrese, la cui ricerca si sta sempre di più consolidando nel panorama dell’arte contemporanea nazionale.
Già docente di Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Bari, da anni il lavoro di Negro si caratterizza per la vocazione al recupero, per la rilettura e la rivisitazione di quanto attiene al passato: una sorta di metodologia che si sostanzia della necessità di far rivivere la memoria sopita dal tempo e minacciata dall’oblio. Ogni intervento diventa non mera violazione di una forma, ma trasformazione del dato reale precostituito, per accrescerne il valore con un gesto artistico carico di appropriazione e tutela. Ne è un esempio “Capovolto”, una struttura composta dall’assemblaggio di tessere, dipinte di colori scuri (per richiamare il colore nero del legno bruciato che è solito usare l’artista nei suoi lavori). Nell’opera, le tessere sono metaforicamente unite dallo sviluppo di linee intrecciate, giustapposte ed aggettanti rispetto alla struttura,  che richiamano visivamente le fibule serpeggianti in ferro, presenti come reperti nella collezione del Museo. L’intervento site specific è per l’appunto un’architettura capovolta che si intreccia in un dialogo serrato con la collezione permanente, tracciando l’anima di una nuova struttura ambientale ed atmosferica. L’opera, di grandi dimensioni, sovrasta lo spazio, senza invadere, ma adagiandosi ed inglobandolo gradualmente, sino ad abbracciare idealmente anche il fruitore. Parte del tutto, il visitatore è incitato a raccogliersi in un momento di riflessione, ulteriore caratteristica dell’arte di Negro, per cui la meditazione in silenzio è il presupposto di ogni azione.
“Capovolto” è parte integrante del progetto “Ceilings” che mira al consolidamento della rete museale caabrese, attraverso una serie di interventi permanenti di arte contemporanea e di attività laboratoriali.
Nei prossimi mesi, infatti, il progetto proseguirà proprio con una serie di attività laboratoriali, condotte da Giuseppe Negro e dedicate agli studenti universitari e dei licei.

Al Museo dei Brettii e degli Enotri l’installazione permanente “Capovolto” di Giuseppe Negro

COSENZA – Giovedì 29 marzo, alle ore 11.00, presso il Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza avrà luogo la presentazione dell’intervento “Capovolto” di Giuseppe Negro, nell’ambito del progetto Ceilings, promosso dall’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e finanziato dalla Regione Calabria.
Si tratta dell’installazione di un’opera permanente negli spazi espositivi del Museo.
Saranno presenti, oltre all’artista Giuseppe Negro, la direttrice del Museo Maria Cerzoso, il Direttore dell’Accademia Vittorio Politano e la curatrice del progetto “Ceilings – Musei in rete” Simona Caramia.
Alla presentazione dell’installazione si accompagna un workshop riservato agli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e dell’Università della Calabria di Cosenza, che partirà dal presupposto di identificare la decorazione come una metodologia liquida. I partecipanti saranno dunque stimolati, nelle loro capacità critico-percettive e pratico-artistiche, a fare ricerca in modo trasversale. L’attività è in linea con il progetto artistico di Giuseppe Negro: ad ogni partecipante sarà chiesto di realizzare un intervento partendo da una forma geometrica-bidimensionale che evochi “Capovolto”, ovvero una struttura composta da un assemblaggio di tessere, dipinte di colori scuri (che richiamano il colore nero del legno bruciato che è solito usare l’artista nei suoi lavori). Nell’opera, le tessere sono metaforicamente unite dallo sviluppo di linee intrecciate, giustapposte ed aggettanti rispetto alla struttura, realizzate in metallo e rivestite in foglia oro. Il richiamo visivo è quello delle fibule serpeggianti in ferro, presenti come reperti nella collezione permanente del Museo.
Durante l’attività laboratoriale, agli allievi sarà, inoltre, richiesto di sviluppare l’andamento probabile delle fibule, partendo da una tessera, per ricomporre successivamente la complessità di Capovolto. Intervento site specific, l’opera è per l’appunto un’architettura capovolta che si intreccia in un dialogo serrato con la collezione permanente del Museo, tracciando l’anima di una nuova struttura ambientale ed atmosferica. L’installazione, di grandi dimensioni, sovrasterà lo spazio, senza invadere, ma adagiandosi ed inglobandolo gradualmente, sino ad abbracciare metaforicamente anche il fruitore. Parte del tutto, il visitatore è incitato a raccogliersi in un momento di riflessione, caratteristica costante nella ricerca di Negro, per cui la meditazione in silenzio è il presupposto di ogni azione: poiché per poter agire è necessaria una sorta di spontaneità che implica una difficile e silenziosa pratica di annullamento, di presa di distanza dalle cose del mondo, fino al punto in cui la mente abbraccia in uno stato di quiete la totalità della propria esistenza.