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Giuseppe Rotundo in Serie D Emilia Romagna a sfidare il Parma

Nell’ultima giornata del mercato di riparazione Giuseppe Rotundo ha salutato la Calabria. L’attaccante catanzarese ventottenne, con un passato importante nel calcio dilettantistico calabrese fra Eccellenza e Promozione, è infatti approdato all’ A.c. Bellaria Igea Marina, squadra romagnola del campionato di Serie D, girone D.IMG-20151218-WA0009

Una sfida avvincente e affascinante per Rotundo: il Bellaria è infatti inserito nelle stesso girone del Parma che sta dominando il girone e le cui partite sono trasmesse in diretta su Sky. “Sarà emozionante giocare al Tardini – racconta l’attaccante, di certo non nuovo a palcoscenici importanti e a telecamere indiscrete, vista la recente esperienza in Inghilterra con il talent e la squadra del Leyton Orient -. A Parma ritroverei il mio compaesano Corapi“. Sulla nuova esperienza poi entusiasticamente racconta: “Qui a Bellaria si respira aria di calcio professionistico sebbene siamo in Serie D. Il mister Maurizio Montalti è un gran motivatore e alcuni elementi della rosa sono di categoria superiore, come Ettore Filippelli, esterno, cosentino doc, ma anche l’attaccante senegalese Liù, proveniente dal campionato portoghese, o il centrocampista Diop“.IMG-20151218-WA0010

Ma giocare nel Bellaria costituisce anche una scommessa: il sogno di salvare la squadra attualmente penultima in classifica e che domenica affronterà l’ultima della classe Clodiense. Rotundo senza mezzi termini dichiara: “Domenica andremo a vincere. Voglio assolutamente contribuire a salvare questa piazza e a levarmi le soddisfazioni che merito. La gente qui ci ferma per strada e ci chiede di mettercela tutta per fare questa magica impresa, non possiamo deluderla“. L’impresa, certo, si preannuncia difficile ma, con tutto il girone di ritorno davanti, non impossibile e poi per Rotundo c’è uno stimolo in più: “Magari potrò indossare nuovamente la maglia n.10, farò di tutto per onorarla e per fare tanti gol salvezza per questa piazza che merita sicuramente altri palcoscenici“. Parola di GR 10!

Andreina Morrone

 

La nuova avventura siciliana di Giuseppe Rotundo: «A Castelvetrano con impegno e serietà»

IMG-20150713-WA0013CATANZARO – Sono passati circa tre mesi da quando Giuseppe “GR10” Rotundo, a margine della sua esaltante esperienza al talent sportivo di Agon channel “Leyton Orient”, dichiarava: «Non smetto di giocare a calcio,  so di potermi giocare ancora altre chances. E così presto detto: l’Asd Folgore Selinunte, squadra di Castelvetrano (TP), iscritta al campionato siciliano di Promozione 2015-2016, ha ufficializzato venerdì scorso l’arrivo dell’attaccante catanzarese classe ’87.

IMG-20150713-WA0014Cresciuto calcisticamente nei settori giovanili di Reggina, Messina e Catanzaro, Rotundo esordisce con la maglia del Simeri Crichi (Promozione calabrese), ma la sua carriera agonistica matura sui campi della Serie D con le casacche di Brindisi e Casale Calcio, alla corte di Franco Lerda. Tornata in Calabria, Rotundo lasci il segno in diverse stagioni di Eccellenza , fino a tentare “il sogno inglese”. Durante il talent, che lo porta a un passo dalla prima squadra del Leyton Orient 1881 (Serie C inglese), l’esperto Giuseppe, sfide dopo sfide, match dopo match,  si conquista la stima dei giudici Fabio Galante, Fulvio Collovati, Nicola Berti, Matteo Materazzi, ma soprattutto di mister Gregucci. IMG_20150713_232101

Forte di questa esperienza, Rotundo – valido sia come finalizzatore che come centrocampista offensivo – si riaffaccia al calcio dilettantistico nostrano, felice di esser sbarcato in Sicilia alla corte del presidente Raineri e di indossare i colori rossoneri della Folgore: «A Castelvetrano ho subito avvertito il calore della gente e dei tifosi. È’ un paese fantastico dove si vive di calcio a 360 gradi.  Qui in Sicilia si fa il calcio che mi piace». Dopo il periodo messinese, GR10 è impaziente di cominciare la nuova avventura siciliana: «Scalpito per iniziare la nuova stagione e alla gente del paese e alla società prometto massimo impegno e serietà’ per riportare la Folgore Selinunte nella categoria che le compete…».  Rotundo si candida dunque a protagonista della nuova stagione dei rossoneri: la società e la tifoseria rossonere ripongono anche in lui le speranze per un’ottima stagione nel prossimo campionato di Eccellenza.

Andreina Morrone

Giuseppe Rotundo fra calcio e spettacolo: tutto sul “malmostoso” di Simona Ventura

IMG-20150418-WA0008COSENZA – Ventisei anni e un carattere da vendere. Centravanti dalle buone capacità realizzative, un grande talento in campo e una grande personalità davanti le telecamere: Giuseppe Rotundo è senza dubbio uno dei personaggi del momento. Il catanzarese Rotundo deve molto alle due doti, al suo carattere fiero, alla sua umiltà e, perchè no, anche al suo bell’aspetto, molto telegenico, che ne hanno fatto uno dei dei protagonisti del talent show sul calcio “Leyton Orient” di Agon Channel, da cui è stato appena eliminato ad un passo dalla finale.IMG-20150418-WA0012

Il calcio

Dopo i primi passi da bambino al Santacroceceravolo, il piccolo Giuseppe cresce nei vivai di Reggina, Catanzaro e di Messina. Poi tanta gavetta nei campionati dilettantistici calabresi: Giuseppe riparte dal Simeri Crichi fino ad arrivare al Brindisi di Francesco Barretta per poi approdare al Casale di un giovane  Franco Lerda, che da li a poco farà le fortune di Crotone, Torino e Lecce. Poi di nuovo Calabria per inseguire il suo sogno vicino casa: IMG-20150418-WA0009Capo Vaticano, Sambiase, Isola C.R., Soverato, Locri, Badolato, Montepaone, e poi ancora Guardavalle, Cotronei e Roccabernarda. Giramondo del calcio, nomade del gol, Giuseppe ha attraversato varie vicissitudini, ha suprato diversi ostacoli dando calci ad un pallone, ma non si è mai arreso fino al viaggio più bello, quello made in UK.

Leyton Orient

La scorsa estate stava per appendere le scarpette al chiodo e fare il barista quando mesi dopo il selezionatore Antonio De Miglio lo porta a Coverciano per le selezioni del talent. IMG-20150418-WA0013Qui Giuseppe a dicembre viene scelto (insieme agli altri calabresi Enrico Percopo, Roberto Poerio e Francesco Ioppoli) da Fabio Galante – che lo nota per la sua tecnica e le sue doti da finalizzatore – per partecipare al talent. E cosi Rotundo parte per Londra con il sogno Premier Ship in tasca: il vincitore del talent vince infatti un contratto con la prima squadra del Leyton Orient che milita nella serie C inglese. Cosi prova dopo prova, partita dopo partita, puntata dopo puntata e settimana dopo settimana, Giuseppe si con le sue indiscutibili doti e la forte adattabilità di gioco  – può essere impiegato sia come punta di riferimento, che dietro alle punte – si conquista la fiducia del tecnico Gregucci e l’apprezzamento dei giudici Galante e Berti e soprattutto di Matteo Materazzi (che vuol tenerlo d’occhio anche dopo il talent) che lo “salvano” da diverse candidature all’eliminazioni. 10402513_927704120607450_4312282689013900586_nAgli apprezzamenti di giudici, produzione, conduttrice ma anche vallette e opinionisti, non corrispondono infatti facili rapporti con i rivali/compagni di squadra: stare simpatici a tutti è difficile, restare indifferenti al “personaggio” e alla personalità di GR10 è impossibile. E cosi il “malmostoso” Rotundo (appellativo che gli attribuisce Simona Ventura, spesso divertita dalle risposte e dai soi comportamenti) non conquista le simpatia di molti concorrenti che non gli risparmiano critiche per il carattere, solo apparentemente, forte e rude, mandandolo ben 14 volte in nominations: solo incompatibiltà caratteriali o semplice istinto di sopravvivenza? Mandare a casa un diretto concorrente alla vittoria finale? 10422512_924741104237085_4117080818817332975_nGiuseppe giovedi scorso ha lasciato il programma a testa alta e fra gli applausi di molti, fra i saluti c’è spazio anche per un piccolo rimpianto: «Mi spiace solo per il fatto che se avessi avuto questa grossa chance dieci anni fa l’avrei mangiato questo programma». Simona Ventura lo congeda e lo invita in studio a Tirana per commentare le ultime tre puntate: «Sei stato un punto di riferimento per questo programma». Ora via verso altri progetti e altre avventure, Giuseppe di strada ne può fare ancora tanta. Ne è certo mister Gregucci: «Per la sua testardaggine può giocarsi ancora le sue carte altrove».18681_855494744508095_1786492943948114171_n

Progetti futuri

Il calcio rimane sempre l’ambizione primaria e di certo, dopo averlo visto all’opera a Londra, squadre professioniste, calabresi e non, penseranno a lui. Ma intanto nel suo  futuro prossimo altre porte si possono aprire. Giuseppe è rientrato in Calabria da sole 24 ore ed è gia ricercato e richiesto da diversi appuntamenti, non solo televisivi, non solo da Agon Channel. IMG-20150418-WA0011In questi giorni sarà infatti a Cosenza dove domani, domenica 19, parteciperà ad un evento benefico Unicef (allo Showroom in vai Montesanto alle 19) per raccogliere fondi per i bambini della Siria, insieme al cantautore Dario Brunori e al noto stilista cosentino Claudio Greco; evento cui auspichiamo una nutrita partecipazione viste le nobili finalita’. Inoltre lo stilista Greco ha gia scelto come testimonial per il suo marchio Rotundo, che indossera’ i suoi abiti per le puntate rimanenti di Leyton Orient cui prenderà parte.

Andreina Morrone

LEYTON ORIENT/ Colpi di scena ed emozioni sotto il cielo di Londra

A Leyton Orient serata canterina e di sfide importanti. E così, dopo l’omaggio sanremese dei ragazzi e il quiz di cultura generale (finito non troppo bene, un pò meglio quello sulla cultura calcistica) si parte con il campo.

Come sempre sono le sfide 1 vs 1 a decidere il top Player della settimana. I due calabresi, Enrico Percopo e Giuseppe Rotundo, non brillano particolarmente ma riescono comunque ad annullare l’avversario in fase difensiva. Top Player, e immune da nominations, è Salvatorè Cariolo. Sono i talent per la prima volta a scegliere il compagno da nominare e, a maggioranza, Daniel Esanu è il primo dei papabili all’ eliminazione.

La serata poi è occupata dalla grande sfida contro la giovanile del Leyton Orient F.C. vinta dagli uomini di Gregucci 4-0. Le reti di Cariolo, Mormino e Esanu (doppietta) salvano la squadra dalla nomination collettiva. Tocca a mister Gregucci allora – come annunciato da Simona – l’ingrato compito di scegliere il secondo candidato all’eliminazione. Il tecnico indica allora Giuseppe Rotundo che incassa anche i giudizi poco lusinghieri e, forse, eccessivi di Collovati e Materazzi. A Rotundo e Esanu si unisce infine l’ultimo arrivato Mormino, non salvato dai compagni di squadra. Ma per questa puntata Collovati,  Galante e Materazzi non condannano nessuno. Soddisfatto il tecnico Gregucci per prestazione della squadra la scelta dei giudici: “Rotundo ed Esanu possono far di più e lo dimostreranno“.

Nuovo ingresso fra i pali: il nuovo competitor di De Vellis è Luca Merin.

Andreina Morrone

 

PROMOZIONE/ Giuseppe Rotundo:”Quella volta che Lerda mi disse…”

In azione con il Casale

Ventisei anni e almeno tre carriere da raccontare. In un mondo come quello del calcio, specie dilettantistico, che brucia tutto troppo in fretta, e dove è sempre difficile vedere all’ opera giovani campioni con grande estro e concretezza, Giuseppe Rotundo, da Catanzaro, è un centravanti dalle buone capacità realizzative, un grande talento, sciaguratamente poco notato e valorizzato dagli addetti ai lavori. Dopo i primi passi da bambino al Santacroceceravolo, il piccolo Giuseppe, per le sue spiccate doti tecniche viene notato da molte squadre blasonate. Fra esse si interessa a lui la Reggina calcio ed è cosi che a soli 11 anni comincia la prima parte della carriera di Rotundo giocatore nei Giovanissimi Nazionali della squadra del patron Foti. Dopo tre splendidi anni nel vivaio amaranto, e qualche mese col Messina, Rotundo arriva cosi a vestire la maglia della squadra della sua città. Ma il rapporto con l’U.S. Catanzaro, che dura solo un anno, è difficile e tormentato: Giuseppe è poco utilizzato, il Catanzaro non gli perdona, forse, di avergli preferito anni prima la Reggina.

Alla Reggina, al cospetto di grandi campioni

Ma Giuseppe non si scoraggia e da inizio cosi alle sue prime esperienze, da under in Prima Categoria e in Promozione e, con esse, all’inizio della sua seconda carriera. Con la maglia del Simeri Crichi, stagione 2005 – 2006, Rotundo trascina i suoi, con la bellezza di 25 reti segnate, fino al secondo posto e alla finale playoff promozione per l’Eccellenza (persa poi nel doppio confronto col Montalto). Il grande anno a Simeri fa accendere di nuovo i riflettori sul centravanti catanzarese che dopo poco si trasferisce cosi al Brindisi di Francesco Barretta per poi approdare al Casale in Serie D  (2006-2007) dove trova un giovane e promettente allenatore: Franco Lerda, che da li a poco farà le fortune di Crotone, Torino e Lecce. Quell’anno il Casale ottiene un ottimo risultato: terzo posto finale e playoff vinti. Ma prima che finisca il Campionato, Giuseppe, causa gravi problemi familiari, è costretto a fare ritorno in Calabria: finisce allora il secondo capitolo della sua gavetta e ne inizia un terzo, forse il più sfortunato. In sette anni Rotundo, fra Promozione ed Eccellenza, indossa e si sfila le maglie di Capo Vaticano (con il quale realizza 10 gol), Sambiase, Isola C.R., Soverato, Locri, Badolato, Montepaone fino ad approdare la scorsa estate al Guardavalle. Ma alla corte di mister Calabrese trova poco spazio e cosi ad ottobre si interrompe il matrimonio con la società giallorossa. Rotundo non si scoraggia e, come l’Araba fenice che risorge ogni volta, si rimette in discussione. Nell’ultima finestra di mercato è al centro di alcune trattative ma alla fine Giuseppe sceglie il Cotronei. E’ l’inizio di una uova avventura per il giocatore di Catanzaro, sinistro da fuoriclasse e grinta da vendere, un vero asso nella manica per ogni allenatore che può utilizzarlo sia come punta di riferimento, che dietro alle punte.

Con la maglia dell’ Isola Capo Rizzuto

D.  Hai 26 anni ma hai già girato in lungo e in largo la regione e non solo, provando le varie realtà del calcio dilettantistico. La tua carriera vera e propria inizia nelle giovanili della Reggina, del Messina e del Catanzaro. Cosa ricordi di quelle esperienze e come ti hanno formato?

R. Da quelle esperienze ho tratto molto beneficio dal punto di vista fisico e soprattutto mi hanno formato come uomo. Stare lontano da casa, a quell’età non è facile, le difficoltà sono state tante, ma altrettanti gli insegnamenti e le soddisfazioni.

D. Nella stagione 2005-2006, con 25 reti, trascini il Simeri Crichi fino ai playoff promozione cotro il Montalto. E’ il tuo secondo trampolino di lancio perchè dopo poco giochi col Brindisi e poi col Casale del grande Franco Lerda in Serie D. Com’era il rapporto con mister Lerda? Raccontaci qualche aneddoto.

R. Mister Lerda era un grande motivatore e soprattutto un vero uomo. Nel calcio dilettantistico è difficile trovare un allenatore che abbia anche grandi doti etiche. Gli allenatori troppo spesso sono costretti, loro malgrado, a fare i conti con i risultati domenicali, trascurando la crescita dei giovani. Comunque, tornando all’esperienza a Casale, all’inizio in Piemonte non fu facile. A mister Lerda il mio atteggiamento non garbava tanto e cosi mi fece fare ben otto tribune di fila. Poi arrivò il giorno dell’attesissimo derby contro l’Alessandria. Mister Lerda prende e mi fa: “Calabrogno – si , lui mi chiamava cosi – è arrivato il tuo momento. Và, e dimostra il tuo valore. Cosi scesi in campo, sugli spalti c’erano 5000 tifosi. Ero emozionato, ma ripagai la sua fiducia. Vincemmo la partita 1 a 0, con un gol di Riccardo Maniero, il mio rivale in squadra, e io presi 7 in pagella.

D. Ripensando a quella grande esperienza che cosa credi non abbia funzionato? Hai dei rimpianti?

R. Più che rimpianti diciamo che non ho avuto la fortuna di compiere il salto di qualità e nel dar continuità alla mia vena realizzativa. Poi per problemi familiari sono stato costretto a rientrare, ma mi sono reso conto che in Calabria e’ difficile fare calcio: chi può guarda in primis al proprio interesse, i giocatori sono messi in secondo piano e in piu’, grazie al nostro Presidente di Lega, non sono contrattualmente tutelati.

Esteta 2013, Rotundo in forza al Guardavalle

D. Ti riferisci anche alla regola dei 4 under obbligatori in campo?

R.  Anche e soprattutto. I ragazzi, sotto i vent’anni devono giocare a calcio se gli piace, non per compiacere i genitori e per aver un minimo stipendio, tanto hanno il posto assicurato. E quindi devono essere schierati perchè sono bravi, altrimenti prendono solo il posto di chi è più meritevole.

D. Dopo Casale sei tornato in Calabria e hai giocato molto tempo in Eccellenza, fino allo scorso ottobre, quando si e’ interrotta la tua avventura al Guardavalle. Come e perchè hai lasciato la squadra?

R. Perchè ero poco utilizzato. Ho stima per la società ma purtroppo devo anche dire di essere in credito con loro.

D. Dopo il tuo addio la squadra ha cominciato ad arrancare gara dopo gara…

R. Mi dispiace per loro e spero che si riprendano, ma se non investi e non credi in progetti importanti è normale che alla lunga paghi dazio.

D. Da pochi giorni è iniziato un nuovo capitolo della tua carriera: Cotronei in Promozione. Cosa ti aspetti personalmente da questa stagione e quali sono gli obiettivi della squadra?

R. Sono intenzionato a dare tutto me stesso per questa squadra e questa piazza perchè se lo meritano. La società ha fatto e sta facendo molti sacrifici: sta vagliando altri giocatori e con qualche rinforzo sono convinto per potremo fare grandi cose. Prima puntiamo però ad una salvezza tranquilla. Dal canto mio prometto di fare tutti i gol possibili.

D. Rotundo prima punta? mezza punta? o esterno di centrocampo?

R. Dalla cintola in su gli allenatori mi possono utilizzare dove vogliono, sono un jolly.

Giuseppe Rotundo è quindi fortemente deciso ad essere il jolly dell’allenatore che ha la fortuna di averlo in campo. Con grinta e determinazione, dopo qualche caduta di troppo, è pronto ancora a rimettersi in gioco, a dimostrare il suo enorme potenziale, perchè di lui si è sempre detto e scritto un gran bene in qualsiasi piazza sia approdato. E cosi, con grande voglia di ripartire, ci saluta dicendo: ” Ho tanta fame e sono impaziente di dimostrare che ho ancora moltissimo da dare. Ho il fuoco dentro.”

In bocca al lupo Giuseppe, ad maiora!

Andreina Morrone