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[Mecha] Jeeg Robot, storia del famoso Robottone d’Acciaio degli anni ’70

Miwa lanciami i componenti!“, quante volte gli appassionati del mitico Jeeg Robot avranno urlato questa frase?!

Ma chi erano questo Jeeg, il suo pilota e tutti gli altri personaggi di questo storico manga?
Visto il recente film di produzione italiana “Lo chiamavano Jeeg Robot”, in uscita oggi nei cinema, ci sembra doveroso per i neofiti o le nuove generazioni spiegare qualcosa di più al riguardo.

lo chiamavano jeeg robot

Jeeg Robot d’Acciaio è un manga giapponese ideato dal “padre” dei più famosi mecha (i cosiddetti robottoni) Go Nagai nel 1975 e pubblicato sulla rivista Kodansha.

In seguito al suo immediato successo fu creata una serie animata che, nel 1979, fu portata anche in Italia riscuotendo grande fama, come i suoi predecessori Mazinga e UFO ROBOT.

La storia inizia con il ritrovamento di una misteriosa campana da parte del professor Shiba, dopo molti studi quest’ultimo scoprirà che la campana può risvegliare un antico e terribile popolo chiamato Yamatai, il cui unico scopo è distruggere la razza umana.
Il professore decide di sigillare segretamente la campana nel corpo del figlio, Hiroshi, rendendolo così invulnerabile.
Un giorno durante una corsa automobilistica Hiroshi resta coinvolto e inconsapevolmente attiva la campana, risvegliando alcuni guerrieri Yamatai che attaccano e feriscono gravemente il professor Shiba. Quest’ultimo, prima di morire tra le braccia del figlio, donerà a Hiroshi una collana e dei guanti che gli permetteranno di  trasformarsi nel fortissimo Robot Jeeg.

robottoni giapponesi

Da qui in poi le battaglie per la salvezza della terra sono incessanti e queste porteranno ad una lenta ma graduale crescita mentale e psicologica di Hiroshi, che si renderà sempre più conto delle sue responsabilità come protettore del mondo.

Questa era la trama di uno degli storici “Robottoni” che hanno caratterizzato l’infanzia di tante persone e, anche se il film “Lo chiamavano Jeeg Robot” sembra avere poco a che fare con la trama originale, non ci resta che sperare che grazie ad esso molti giovani tornino ad apprezzare le vecchie pietre miliari.

Carmine Aceto