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San Luca in festa prova a dare un calcio alla ‘ndrangheta

SAN LUCA (RC) – Negli anni ’70 era il paese dei sequestri di persona. Poi è diventato tristemente famoso per l’omonima faida di ‘ndrangheta culminata nella strage di Duisburg (Germania) del Ferragosto 2007. Adesso da San Luca, piccolo paese alle pendici dell’Aspromonte, parte un Foto Perrotta Tommasi San Lucamessaggio di speranza nella battaglia in favore della legalità e contro la criminalità. A lanciarlo la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei ministri Maria Elena Boschi con l’iniziativa “In campo per il futuro”. Un’iniziativa che rappresenta l’epilogo di un’intesa attività nelle scuole della provincia reggina andata avanti per tutto l’anno con incontri tra studenti e magistrati e che si è concretizzata con l’inaugurazione del nuovo stadio del paese. Un gesto simbolico, certo, che rappresenta un segnale ben preciso dice la Boschi: «Lo stato e le istituzioni ci sono, qui a San Luca, e ovunque. Non ci sono territori in cui lo Stato rinunci a esserci e a combattere una battaglia di legalità contro la ‘ndrangheta». Una battaglia, è la convinzione di Maria Elena Boschi, «che insieme possiamo vincere». Un messaggio ripreso e ribadito pressoché in coro da tutti gli intervenuti al dibattito in una scuola di San Luca che ha fatto da prologo all’inaugurazione del campo di calcio con la partita tra la nazionale cantanti e quella dei Palamara a San Lucamagistrati (per la cronaca vinta dai cantanti 4-3): a parlare sono stati il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, il segretario della Cei Nunzio Galantino, i procuratori di Reggio Calabria e Catanzaro Federico Cafiero de Raho e Nicola Gratteri. Tutti concordi nel sottolineare la presenza costante della squadra-Stato sul territorio ma anche la necessità di una collaborazione della popolazione. JSiamo qui oggi – è stato il messaggio della Boschi ai ragazzi – per dire che le cose possono cambiare, anche a San Luca. Vogliamo costruire un paese diverso ma per farlo abbiamo bisogno di voi».

Gratteri a Reggio Emilia lancia il suo monito alla politica

REGGIO EMILIA – «Il potere politico italiano è troppo timido nell’affrontare in concreto e in modo radicale i problemi della giustizia, tanto che a volte faccio davvero fatica a cogliere la buona fede in chi non si rende conto che, con un semplice decreto legge, in un mese si potrebbero ridurre i costi e, almeno del 60%, anche i tempi dei processi…». Lo ha detto – secondo quanto riferisce un comunicato della Provincia di Reggio Emilia – il procuratore capo del Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri, intervenendo alla giornata conclusiva della settima edizione del Festival “Noicontrolemafie” che si è tenuto nella città emiliana. Gratteri ha cominciato il suo intervento con un elogio alla nostra magistratura «ma soprattutto alla nostra polizia giudiziaria, agli uomini e alle donne che stanno sul campo ad indagare, che è davvero molto evoluta, apprezzata in tutto il mondo e in grado di discutere alla pari con gli agenti dell’Fbi o di Scotland Yard. Dal punto di vista tecnologico siamo magari un passo indietro – ha aggiunto Gratteri invidiando ad esempio alla Bka tedesca – uno strumento che consente di risalire dalla forfora al Dna, ma in tecnica di indagine non siamo secondi a nessuno- Anche la legislazione antimafia è la più evoluta al mondo, forse anche perché di mafie ne abbiamo almeno quattro, ma dal potere politico e da legislatore ci aspettiamo sempre più coraggio e slancio – ha aggiunto Gratteri sollecitando nuovamente – una maggiore informatizzazione del processo penale e modifiche normative che eliminino i tempi morti dei processi».

Unical, lectio magistralis di Varratta e Gratteri al master in Intelligence

RENDE (CS) – Con gli interventi del prefetto Luigi Varratta e del magistrato Nicola Gratteri proseguono sabato 4 febbraio presso l’aula “Caldora” le lezioni del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, avviato nel 2007, primo in Italia tra gli atenei pubblici. I temi trattati dai due docenti riguarderanno “le frontiere planetarie del disordine”, e affronteranno in particolare il tema della criminalità organizzata e di come l’intelligence possa contrastarla.

Luigi Varratta, il cui intervento è in programma dalle 8.30 alle 12.30, è attualmente Capo Dipartimento per le politiche del personale del Ministero dell’Interno. Nicola Gratteri, la cui lezione è prevista dalle 13.30 alle 17.30, è Procuratore della Repubblica di Catanzaro ed autore di libri di successo, tra i quali l’ultimo è “Padrini e padroni. Come la mafia è diventata classe dirigente”, scritto insieme al giornalista Antonio Nicaso, che la settima scorsa ha tenuto una lezione in video conferenza al master calabrese. Le lezioni verranno introdotte e coordinate da Mario Caligiuri, Direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria.

Maxi operazione antidroga, stroncato traffico internazionale di stupefacenti

CATANZARO – Un’operazione della Guardia di Finanza è in corso per l’esecuzione di un provvedimento di fermo emesso dalla Direzione distrettuale di Catanzaro nei confronti di 54 persone accusate di essere coinvolte in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti gestito dalla ‘ndrangheta. Contestualmente i finanzieri stanno eseguendo anche un sequestro di beni per un valore di circa 8 milioni di euro. L’operazione, svolta in varie regioni, è giunta a conclusione di un’indagine condotta dal Gico del Nucleo di polizia tributaria di Catanzaro ed ha stroncato un giro di droga dal Sudamerica. Sequestrate anche 8 tonnellate di cocaina per un valore sul mercato di circa 400 milioni di euro. I dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in programma alle 11 al Comando provinciale della Guardia di finanza dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e dall’aggiunto Giovanni Bombardieri. (Foto di repertorio)

Scafista siriano terrorista internazionale

CATANZARO – Doveva compiere presumibilmente un attentato Abo Robeih Tarif, il siriano di 23 anni già detenuto perché arrestato nel 2014 con l’accusa di essere uno scafista al quale la Guardia di finanza ha notificato un provvedimento di fermo per associazione per delinquere con finalità di terrorismo internazionale. Dal prosieguo delle indagini, è emerso lo scopo del viaggio del siriano in Europa: doveva compiere un attentato terroristico o, comunque, doveva filmarlo col suo telefono cellulare, sequestrato dalla Guardia di finanza dopo il suo arresto, «nel quale – ha riferito ancora Gratteri – abbiamo trovato foto con armi di ogni genere. Quel telefonino, per la sua importanza, può essere paragonato alla “copiata” per gli ‘ndranghetisti. E’ il suo dna di appartenenza. Gli serviva per dimostrare chi fosse e di quale organizzazione facesse parte».

Celico, quella cittadinanza onoraria non convince

COSENZA – Il prossimo 4 novembre l’amministrazione comunale di Celico, guidata dal sindaco Antonio Falcone, conferirà la cittadinanza onoraria al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri ed al professor Antonio Nicaso. La scelta sorprende il Comitato Ambientale Presilano: «Ci meraviglia che due personalità, in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta, possano accettare la cittadinanza onoraria di un comune nel quale si godono le royalties provenienti dall’ospitalità concessa ad una mega-discarica di proprietà di un imprenditore ripetutamente al centro di pesanti vicende giudiziarie – si legge in un comunicato – Le amministrazioni che si sono succedute alla guida del Comune di Celico negli ultimi due decenni – prosegue la nota – compresa quella in carica, non hanno avuto alcun tentennamento quando si è trattato di fare affari, leciti ma certamente politicamente poco opportuni, con questo gruppo definito border line dal procuratore Lombardo. Siamo, ovviamente, coscienti che la malagestione del settore dei rifiuti è sistemica. Crediamo che le amministrazioni pubbliche debbano essere in prima linea nella lotta alle mafie e questo non può prescindere da scelte che tengano lontano ogni dubbio di collusione con ambienti ambigui. Il popolo presilano, educato alla bellezza del proprio territorio, non si è rassegnato alla paura e all’omertà e lotta strenuamente contro questo ecomostro perché, è proprio il caso di dirlo, tante volte… la mafia è una montagna di rifiuti».

‘ndrangheta, 36 arresti nell’operazione “Six Towns”

CROTONE – Una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone e della Polizia di Stato è in corso da questa notte per la cattura di 36 persone, tra capi e gregari, affiliati all’organizzazione di ‘ndrangheta facente capo alla famiglia Marrazzo, attiva nella provincia di Crotone e con ramificazioni nella provincia di Cosenza e in Lombardia. Oltre 200 carabinieri e poliziotti sono impegnati a setacciare Sila e Presila crotonese e cosentina, nonché numerose località in Nord Italia. Le indagini, coordinate dalla Dda di Catanzaro, hanno consentito di far luce su svariate attività illecite del clan; tra i reati contestati figurano omicidio, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, favoreggiamento, ricettazione e numerosi reati in materia di armi. Sequestrati anche numerosi beni immobili e automezzi nella disponibilità di capi e affiliati. I dettagli dell’operazione ‘“Six Towns” saranno resi noti nella conferenza stampa che si terrà oggi alle 11 presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, presieduta dal Procuratore Capo, Nicola Gratteri, e dall’aggiunto Vincenzo Luberto.

Premio Tropea, da Gratteri agli autori finalisti. Il racconto della prima serata

TROPEA (VV) – La decima edizione del Premio Tropea si apre con l’ingresso sul palco del presidente dell’Accademia degli Affaticati Michele Accorinti, accolto dai giornalisti Michele Cucuzza e Livia Blasi, in un’atmosfera che solo il centro storico di Tropea sa regalare.

Dopo aver presentato i libri in concorso, Accorinti ha annunciato però l’assenza di Cristina Comencini, una dei tre autori in lizza per il Tropea a causa di problemi familiari. Accorinti, infine, ha spiegato che durante queste prime dieci edizioni del Premio, l’Accademia ha distribuito oltre 12mila ebook e libri a oltre 4mila tra giurati e sindaci della Calabria. Una parentesi molto importante per gli “Accademici” è stata poi dedicata ai due soci Lino Daniele e Pasquale D’Agostino, a cui è stato tributato un lungo applauso da parte del pubblico.

Subito dopo una parentesi musicale del pianista Dario La Torre, il palco ha ospitato il procuratore Nicola Gratteri. Per lui immancabile la domanda sullo scioglimento del Comune di Tropea per infiltrazioni mafiose. «Di solito un magistrato non commenta mai – ha esordito Gratteri – il lavoro di un collega, ma è ovvio che quando si preparano le liste nei paesi piccoli, chi le compone sa chi sceglie. Le liste vengono fatte in base al numero delle parentele. Non voglio riferirmi allo scioglimento del Comune di Tropea, ma è questo quello che accade in genere. I patti col diavolo, i politici, i candidati, sia ai Comuni, sia alle Regionali e alle Politiche, si fanno nelle ultime 48 ore, quando al candidato viene l’ansia di non essere votato. E i patti col diavolo non si sciolgono mai, quindi bisogna non farsi prender l’ansia di non essere eletti, ma la volta successiva bisogna farsi trovare preparati». «Sapete perché non cambia nulla? – ha proseguito Gratteri – Perché con lo scioglimento si mandano a casa gli amministratori, ma non i quadri, spesso risultato di quella maggioranza politica. Spesso il responsabile di un settore, che è la cinghia di trasmissione, il collettore tra lo ‘ndranghetista e l’amministrazione. Non penso a Tropea, ma faccio un discorso che ho sempre fatto: non cambia nulla perché all’interno del Comune il cavallo di Troia resta sempre. Andrebbe rivista la norma in modo che possano essere rimossi anche i funzionari comunali. C’è chi vorrebbe cacciare solo il candidato che ha avuto rapporti con la ‘ndrangheta. Ma è troppo facile, perché senza i suoi voti non ci sarebbe stato il sindaco. Io proporrei di eliminare tutti i soggetti border line».

Dopo il seguitissimo intervento di Gratteri, è stata la volta degli autori dei libri in lizza del Premio Tropea. L’assenza della Comencini è stata in parte colmata dalla competenza della dirigente scolastica Bice Lento, accademica affaticata, che ha presentato “Essere vivi al pubblico”. L’attrice Noemi Di Costa ha letto alcune pagine del libro della Comencini, mentre Bice Lento ha sottolineato l’importanza del tema dell’adozione e dell’armonia che si deve creare affinché ciò possa avvenire nel miglior modo possibile.
È poi stata la volta di Nicola Fiorita, Maura Ranieri e Valerio De Nardo, del collettivo Lou Palanca, autori del libro “Ti ho vista che ridevi”. Rispondendo a Cucuzza, curioso per la novità del collettivo, gli autori hanno spiegato come scrivere assieme sia più semplice, per via delle varie revisioni e della possibilità di confrontarsi. A leggere alcune pagine del libro è stato ancora l’attrice Noemi Di Costa, mentre gli autori hanno spiegato il parallelismo tra le vicende delle donne protagoniste del libro e quelle di tante donne che ancor oggi, in vari paesi del mondo, vivono le stesse problematiche.
A chiudere è stato l’autore Demetrio Paolin, autore di “Conforme alla gloria”. A Paolin è stato chiesto di soffermarsi sull’ elemento che domina la trama: la deportazione. L’autore piemontese si è dunque soffermato su alcuni dettagli del romanzo e sulla sua volontà di raccontare “il male di sopravvivere”, cioè l’esperienza di disagio vissuta dai deportati al loro ritorno a casa. Anche le pagine del libro di Paolin sono state lette al pubblico dall’attore Francesco Saverio Rombolà, dopo una profonda riflessione sulla disumanizzazione dei deportati fatta dall’autore.
Dopo lo stacco musicale del violino di Antonio Pontoriero, sono saliti sul palco del Tropea Carlo Minervini (ComeTe, Falco Editore), Antonio Pugliese (La civiltà contadina in Calabria, Calabria Letteraria Editrice), Ruggero Grio (La mia sfida, Laruffa), Pasquale De Luca (I figli di Filomena, Meligrana), Pino Vita (La treccia rossa. Storia della cipolla di Tropea, Pellegrini), Antonio Il Grande (Nella terra dei sogni proibiti, Meligrana).

Sede Procura, summit Oliverio – Gratteri

CATANZARO – Nella sede della Cittadella regionale si è oggi svolto un incontro tra il Presidente  Mario Oliverio ed il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri per concordare le modalità di partecipazione attiva della Regione al progetto di riqualificazione e riorganizzazione della struttura dell’Ospedale Militare come sede della Procura. All’incontro hanno partecipato il Vicepresidente Antonio Viscomi, la dirigente amministrativa della Procura, Carmela Bonarrigo, il Responsabile per l’informatica distrettuale per conto del CSM e i dirigenti del Dipartimento regionale della programmazione nazionale e comunitaria.All’esito dell’incontro, il Presidente Oliverio ha dichiarato: «L’amministrazione regionale ha compreso appieno lo sforzo organizzativo e di implementazione della Procura della Repubblica di Catanzaro che sta portando avanti il procuratore Gratteri. Per questo offriremo tutto l’ausilio finanziario necessario per il cablaggio informatico, l’adeguamento degli arredi e l’installazione di un sistema energetico rinnovabile per i nuovi uffici della Procura, mentre graverà sul Ministero dei Lavori Pubblici il costo della ristrutturazione. La riqualificazione della nuova sede giudiziaria, nell’ex Ospedale militare, a un passo dagli altri palazzi di giustizia, rappresenterà, non soltanto un punto di forza per l’attività giudiziaria che sarà sostenuta anche dal nuovo organico ampliato, su richiesta del Procuratore Gratteri, ma costituirà una occasione di rilancio per il centro storico della Città Capoluogo, per la quale nutriamo grande attenzione». Dal canto suo, il Procuratore Gratteri, al termine dell’incontro, ha espresso «grande soddisfazione per la disponibilità del Presidente Oliverio e del Vicepresidente Viscomi a contribuire in modo determinante a quest’opera pubblica per cui stiamo lavorando, con l’intento di trasformarla da immobile di pregio, ma a lungo inutilizzato, nella sede della Procura della Repubblica di Catanzaro, con annessa sezione della Polizia giudiziaria, producendo un risparmio annuo di circa un milione e mezzo di euro». Gli uffici competenti della Procura e della Regione hanno programmato una serie di ulteriori approfondimenti per rendere tempestivamente operative le azioni concordate.

‘ndrangheta, Gratteri: «Adesso ha più legami con la politica»

CATANZARO – «Oggi i legami tra ‘ndrangheta e politica sono più forti rispetto al passato». Così Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, ospite ad “Agorà Estate”, su RaiTre. «Si registra – ha aggiunto Gratteri – un’inversione di tendenza nel fenomeno: mentre 30 anni fa erano i mafiosi ad andare dal politico per chiedere piccoli o medi favori in cambio di voti, oggi sono i politici che vanno a casa dei mafiosi per avere pacchetti di voti in cambio, ad esempio, di appalti». Gratterei ha detto, sempre a proposito dei legami tra ‘ndrangheta e politica, che «il cittadino dovrebbe avere buona memoria. Basterebbe cominciare col non votare quel partito o quel politico che viene a casa e promette posti di  lavoro. I politici – ha aggiunto Gratteri – s’indignano sempre di meno e non esitano a frequentare personaggi borderline, soprattutto quando si arriva a pochi giorni dalle elezioni. A quel punto i candidati vengono presi dal panico, cominciano ad aver paura di non essere eletti e scendono a patti col “diavolo”». E alla domanda su chi, tra politica e ‘ndrangheta, sia più influente in Calabria, il procuratore ha risposto senza esitazione: «non c’è alcun dubbio: la ‘ndrangheta».