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A bordo con un milione di euro, fermato un 44enne

GIOIA TAURO (RC) – Viaggiava con denaro contante per oltre milione, somma della quale non è stato in grado di giustificare la legittima provenienza. Un uomo di 44 anni, originario della Locride, è stato denunciato per ricettazione dagli uomini della Compagnia della Guardia di finanza di Gioia Tauro.

Il denaro e l’auto sono stati sequestrati

I militari, nell’ambito di un servizio di controllo, hanno fermato l’auto, condotta dal quarantaquattrenne, nei pressi dello svincolo autostradale di Rosarno. Insospettiti dal nervosismo, i finanzieri hanno perquisito l’auto con l’ausilio di un’unità cinofila trovando, dietro il sedile del passeggero, un borsone con il denaro suddiviso in mazzette di vario taglio.
Il controllo allargato al portabagagli ha permesso di trovare altre banconote in una busta di plastica. Grazie all’uso di apparecchiature scanner si è poi proceduto alla scansione della vettura consentendo di trovare un doppiofondo con apertura meccanica dove era nascosta altra valuta.

Fonte e foto Ansa

Operazione delle Fiamme Gialle, 18 arresti per droga tra Lazio e Calabria

ROMA – La Guardia di Finanza di Roma sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 18 persone appartenenti a un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti, con base nel quartiere romano di Montespaccato.

Nel corso delle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, le Fiamme Gialle hanno arrestato in flagranza 7 soggetti tra corrieri e fiancheggiatori e sequestrato, complessivamente, oltre 100 chili di cocaina, circa 143 chili di hashish, un laboratorio clandestino, nonché un vero e proprio “arsenale” in cui hanno rinvenuto 20 armi da fuoco, 6 kg di esplosivo e 5 detonatori.

Fonte Ansa

Sequestro milionario di beni ad imprenditore, ex assessore a Taurianova

REGGIO CALABRIA – Beni per un valore di oltre 13 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza all’imprenditore Carmelo Sposato, di 45 anni, già assessore allo Sport, turismo e spettacolo del comune di Taurianova, ritenuto intraneo alla cosca Sposato-Tallarida, operante a Taurianova.

Sposato era stato arrestato nel corso dell’operazione “Terramara closed” – che nel dicembre 2017 portò all’arresto di 47 persone – per associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso.

Nel corso delle successive indagini patrimoniali, eseguite dal Gico della Guardia di finanza, sono state ricostruite le acquisizioni patrimoniali, dirette o indirette, effettuate nell’arco temporale dal 1997 ad oggi ed è emersa la sproporzione tra i redditi ed il patrimonio. Ma soprattutto sarebbe emersa, riferisce la finanza, “la natura mafiosa dell’attività d’impresa svolta nel tempo” da Sposato, indicato come «imprenditore espressione della cosca di riferimento».

Fonte Ansa

Maxi truffa all’Inps, incassavano le pensioni di parenti morti

REGGIO CALABRIA – Hanno incassato la pensione di parenti morti causando un danno all’Inps da 500 mila euro. Una circostanza resa possibile dalla mancata segnalazione dei decessi agli uffici competenti.

La truffa è stata scoperta dai finanzieri del Gruppo di Locri che a conclusione dell’indagine, denominata “vita eterna”, hanno denunciato 15 persone che hanno percepito il denaro e segnalato alla Corte dei conti 19 pubblici ufficiali, tra dipendenti comunali e medici necroscopi, che hanno omesso la comunicazione dei decessi.

Il prelievo del denaro avveniva tramite carte bancomat intestate al deceduto ed utilizzate fino alla loro naturale validità. Sono stati accertati 17 casi di persone decedute, alcuni nel 2011, 2013 e 2014 e, per 9 di loro l’Inps stava ancora continuando a pagare la pensione non essendo a conoscenza della morte. In un caso, i finanzieri hanno addirittura scoperto come un parente di una persona deceduta nel 2014 sia riuscito a prelevare quasi 100 mila euro.

Fonte Ansa

Bancarotta fraudolenta, arrestato ex presidente del Rende Franco Ippolito Chiappetta

COSENZA – I militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Cosenza, nell’ambito delle indagini dirette da questa Procura della Repubblica di Cosenza, hanno eseguito una misura cautelare personale nei confronti di un imprenditore cosentino operante nel settore della produzione di bitumi e calcestruzzo, indagato per il delitto di bancarotta fraudolenta. Si tratta di Franco Ippolito Chiappetta, ex presidente del Rende Calcio.

Contestualmente, i Finanzieri del Nucleo di Polizia economico finanziaria hanno eseguito un sequestro preventivo di nr. 2 complessi aziendali costituenti l’oggetto delle condotte distrattive. Nello specifico, all’esito di articolate indagini di polizia giudiziaria, coordinate dalla Procura della Repubblica bruzia ed eseguite anche mediante l’ausilio di intercettazioni telefoniche, accertamenti bancari e minuziose ricostruzioni contabili, è emerso che il principale indagato ha posto in essere, nel tempo, plurime e reiterate condotte di bancarotta fraudolenta, attraverso contratti d’affitto e cessione di ramo d’azienda con i quali venivano distratti cespiti aziendali e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro, a vantaggio di una società di nuova costituzione, sempre riconducibile allo stesso indagato.

Inoltre, lo stesso schema fraudolento veniva replicato anche con un’altra società, dichiarata fallita nei giorni scorsi dal Tribunale di Cosenza, il cui patrimonio veniva di fatto svuotato attraverso contratti di fitto e cessione di ramo d’azienda.

Le attività investigative poste in essere contestualmente allo svolgimento dei principali atti distrattivi consentivano di descrivere compiutamente le condotte perpetrate dagli indagati e di sottoporre a sequestro i 2 complessi aziendali. La gravità delle condotte di bancarotta accertate, la loro reiterazione nel tempo ed il grave pericolo di inquinamento probatorio hanno consentito di richiedere ed ottenere i provvedimenti cautelari personali e reali eseguiti in data odierna. L’operazione condotta con efficacia e concretezza dalla Guardia di Finanza, sotto la costante direzione ed il coordinamento della Procura della Repubblica, testimonia l’attenzione investigativa a contrasto dei fenomeni illeciti a sfondo economico finanziario che sottraggono risorse pubbliche ed alterano lo sviluppo del libero mercato e della concorrenza leale

Paola, Fiera San Francesco, sequestrata merce contraffatta

PAOLA (CS) – Conclusa a Paola la tradizionale Fiera di San Francesco con il sequestro di 1.833 tra beni contraffatti e pericolosi per la salute del consumatore, verbalizzazione di 42 mancate emissioni di scontrini fiscali, lotta all’abusivismo commerciale e concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Questi i risultati del “Dispositivo Permanente di contrasto ai Traffici Illeciti Provinciale” attuato dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cosenza.

Con l’obiettivo di rendere maggiormente proiettata sul territorio litoraneo paolano l’azione del Corpo mirata alla prevenzione e al contrasto ai traffici illeciti, in particolare la commercializzazione di beni contraffatti o pericolosi per la salute, nonché l’abusivismo commerciale, pattuglie automontate ed appiedate dei Reparti dipendenti dal neo istituito Gruppo Paola sono state impiegate in servizi di appostamento, perlustrazione, osservazione e attuazione di posti di controllo.

Un dispositivo di contrasto orientato in via prioritaria alla prevenzione: del commercio di beni contraffatti, di quelli in violazione alla normativa sulla sicurezza e tutela del consumatore e del diritto d’autore, dell’abusivismo commerciale.

Il piano è stato preliminarmente attuato per linee convergenti attraverso controlli esterni presso i “punti strategici”, ovvero svincoli stradali, autostazioni e stazione ferroviaria delle città di Paola, Amantea, Cetraro e Scalea e l’area interessata dalla tradizionale Fiera di San Francesco.

Complessivamente sono stati 1.833 i beni sequestrati dalle Fiamme Gialle, fra merce contraffatta (recante illegittimamente marchi registrati e griffe di note case produttrici) e prodotti detenuti in violazione del Codice del Consumo, in quanto sprovvisti delle etichette contenenti le indicazione sulla composizione merceologica e sul produttore, nonché in violazione della normativa comunitaria in materia di Marcatura CE.

Gli articoli in sequestro sono stati realizzati con materiali di scarsa qualità e sono risultati pericolosi poiché gli acquirenti, utilizzandoli, sarebbero stati esposti al rischio per la salute. L’azione di contrasto all’evasione fiscale, inoltre, ha permesso la verbalizzazione di 42 cessioni di beni effettuate senza l’emissione dello scontrino fiscale.

L’ampio dispositivo attuato nei giorni scorsi dal Corpo rientra altresì nell’ambito delle ndirettive emanate dalla Prefettura di Cosenza al fine di garantire sempre più legalità e sicurezza nella nostra provincia. Diversi i militari impiegati per il concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica. Prosegue l’attività da parte della Guardia di Finanza calabrese a tutela dei cittadini e degli imprenditori onesti, al fine di evitare sleali ed illecite concorrenze che sfruttano e si basano su comportamenti illeciti per avvantaggiarsi sul mercato a scapito degli operatori corretti.

Scoperti centri scommesse illegali, multe per oltre 200 mila euro

CROTONE – La Guardia di finanza di Crotone, nell’ambito di un servizio mirato alla prevenzione e repressione di illeciti nel settore dei giochi e delle scommesse, ha scoperto due centri scommesse abusivi, sequestrato diversi video giochi illegali e denunciato tre persone tra la città e Isola Capo Rizzuto.

 In particolare, i finanzieri dopo avere rilevato anomalie in quattro esercizi commerciali hanno accertato la presenza, nei locali controllati, di 13 apparecchi da divertimento e intrattenimento, privi di titolo autorizzativo, accesi e funzionanti e la presenza di otto personal computer e relative stampanti connessi a piattaforme di gioco online che consentivano l’esecuzione di scommesse su eventi sportivi, in assenza delle necessarie concessioni ed autorizzazioni.

Ai titolari delle attività commerciali saranno irrogate delle sanzioni pecuniarie, quantificate, complessivamente, in circa 210 mila euro.

Fonte Ansa

Scoperti falsi braccianti, truffa allo Stato di 5 milioni di euro

LOCRI (RC) – I finanzieri del Gruppo di Locri, coordinati dalla Procura, in collaborazione con l’Ufficio vigilanza ispettiva dell’Inps di Reggio Calabria, hanno scoperto una truffa ai danni dell’Istituto, perpetrata da 31 aziende agricole operanti nella Locride negli anni dal 2012 al 2018 con l’assunzione fittizia di oltre 1.000 dipendenti con un danno alle casse dello Stato di 5 milioni.

Le imprese presentavano all’Inps falsi contratti di affitto e/o comodato di terreni riconducibili anche a soggetti ignari, oltre a fasulle denunce aziendali trimestrali attestanti l’impiego, mai avvenuto, di operai per consentire l’indebita percezione di indennità di disoccupazione, malattia, assegno nucleo familiare e maternità.

I rappresentanti legali delle imprese sono stati denunciati per truffa aggravata e falsità ideologica mentre i 1.000 falsi braccianti, alcuni dei quali in passato denunciati per associazione mafiosa, sono stati denunciati per truffa aggravata in concorso con il fittizio datore di lavoro.

Scoperta falsa invalida, faceva l’insegnante e l’imprenditrice

CASTROVILLARI (CS)  La Compagnia della Guardia di Finanza di Rossano, coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari all’esito di specifica attività investigativa, ha dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo fino a concorrenza di 181.000 €, nei confronti di una donna, F.C. di anni 47, residente in Rossano (CS).

Tramite la costante attività di controllo economico del territorio, infatti, nello scorso mese di novembre, i militari delle Fiamme Gialle hanno individuato e segnalato alla Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Dr. Eugenio Facciolla, una donna, giudicata dall’ASL di Rossano invalida al 100% e percipiente indennità di accompagnamento in quanto incapace di compiere gli atti quotidiani della vita, che svolgeva, di contro, in maniera disinvolta e completamente autonoma.

I militari, infatti, avevano approfondito gli elementi acquisiti in prima analisi tramite numerosi e mirati servizi di appostamento e pedinamento, documentando quanto osservato con riprese video e foto. Nel corso delle osservazioni gli stessi hanno constatato, tra l’altro, che la “falsa invalida”, con cadenza quotidiana, ponendosi alla guida della propria autovettura, risultata priva di qualsiasi dispositivo di assistenza, e con dimestichezza, si recava in Cosenza dove era titolare di un’agenzia di finanziamento e prestiti a privati. La donna, successivamente, terminata tale attività lavorativa, faceva rientro in Rossano dove non esitava a svolgere i servizi necessari per il buon andamento familiare. In pratica, a differenza di quanto emergeva dagli esami medici in possesso dell’I.N.P.S., la donna svolgeva le ordinarie attività, anche quelle famigliari di cura della propria prole, in assoluta autonomia, senza manifestare alcuna difficoltà nel deambulare e nel guidare e senza avvalersi di alcuno strumento di ausilio. A seguito della informativa redatta dalla polizia giudiziaria, venivano disposte ulteriori attività investigative da parte del Pubblico Ministero della Procura dott.ssa Angela Continisio.

In particolare, sono stati sentiti in atti i medici che avevano effettuato le visite di revisione nel corso del tempo i quali, dopo aver visionato le riprese video e le foto scattate dai militari, hanno rilevato una condizione medica nettamente migliore rispetto a quella riscontrata nel corso delle visite periodiche. Si è proceduto ad analizzare, da ultimo, i conti correnti della donna rilevando che, oltre alle erogazioni dell’I.N.P.S., la stessa percepiva lo stipendio per l’attività di insegnante in una scuola di Canosa di Puglia (BA), impiego pubblico di fatto, da settembre 2008, mai svolto grazie alle prescrizioni mediche ottenute tramite la condotta fraudolenta.

All’esito dell’attività complessivamente svolta, pertanto, accogliendo le richieste della Procura di Castrovillari, il G.I.P. del Tribunale, dott. Luca Colitta ha emesso specifico provvedimento di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca delle somme di denaro nella disponibilità dell’indagata, e in caso di incapienza, dei beni immobili della donna, ritenuti profitto della condotta delittuosa di truffa aggravata ai danni dell’I.N.P.S., delitto per il quale è prevista la reclusione da uno a cinque anni.

Studio medico degradato e farmaci scaduti, denunciato professionista di Cosenza

COSENZA – Ambulatorio medico fatiscente all’interno di un palazzo degradato e una grande quantità di farmaci scaduta.

E’ la scoperta fatta dai militari della Guardia di Finanza di Cosenza che ha denunciato un medico di Cosenza, a causa delle precarie condizioni igienico sanitarie in cui versava lo stabile dove esercitava la sua professione. I pazienti venivano accolti in stanze pressoché indecorose e sporche all’interno delle quali vi erano anche evidenti segni di umidità. I locali, poi, erano anche sprovvisti di un adeguato impianto di riscaldamento.

Le Fiamme Gialle hanno poi scoperto la presenza all’interno dello studio medico di quantità non indifferenti di farmaci, apparentemente ben conservate, ma scaduti, alcuni, anche da oltre sette anni, dunque pericolosi per la salute del paziente.

Il professionista è stato denunciato a piede libero.