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Rapina in guardia medica, un arresto

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – I carabinieri hanno eseguito ad Isola Capo Rizzuto un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Gip di Crotone, nei confronti di un 34enne domiciliato nella comunità di recupero per tossicodipendenti “Agorà”. Il 34enne è stato posto ai domiciliari nella stessa comunità di recupero in cui gli é stato notificato il provvedimento restrittivo.
E’ accusato di essere il responsabile della rapina avvenuta nella sede della guardia medica di Pallagorio l’11 marzo scorso, quando una persona travisata, minacciando il sanitario di turno con una siringa, si fece consegnare settanta euro.
   

Sindaco Locri a Renzi: «Rimanga guardia medica notturna»

LOCRI (RC) – Il sindaco di Locri Giovanni Calabrese ha scritto al premier Matteo Renzi chiedendogli di intervenire per scongiurare la soppressione del servizio notturno di guardia medica. «La soppressione del servizio medica – afferma Calabrese – sarà un ulteriore colpo mortale per la locride e, soprattutto, per i comuni dell’entroterra. Il già depotenziato servizio del 118 sarà chiamato a dare assistenza sostituendosi ai presidi di guardia medica e con aggravio di assistenza ospedaliera di primo soccorso». La decisione del sindaco di Locri è maturata, riporta una nota del Comune, «dopo aver ricevuto nei giorni scorsi un sollecito da parte del Sindacato Medici Italiani ed aver avuto un incontro con una delegazione di medici e con Pantaleone Fioresta, rappresentante Sindacato Nazionale Associazione Medici Italiani. Calabrese – riporta ancora la nota – ha ritenuto doveroso condividere la preoccupazione manifestata, considerate le gravi conseguenze per il territorio della locride, e inviare un appello al presidente del Consiglio del Ministri per cercare di scongiurare quanto potrebbe verificarsi con la sospensione del servizio di guardia medica dalle 24 alle 8».

8° Congresso Regionale SMI

COSENZA – Sabato 12 aprile si svolgerà a Lamezia Terme l’ottavo Congresso Regionale del Sindacato Medici Italiani per eleggere il nuovo Direttivo.

Lo SMI, sorto in Calabria oltre trent’anni fa da un manipolo di medici di Guardia Medica, è oggi uno delle più importanti organizzazioni di categoria a livello nazionale e solo in Calabria conta oltre 500 associati.

Sabato 12 i delegati provenienti dalle Aziende Sanitarie Provinciali e dalle Aziende Ospedaliere di tutta la regione si riuniranno nella prestigiosa cornice del T Hotel di Feroleto Antico per eleggere i loro quadri direttivi ed i delegati al Congresso Nazionale che si svolgerà in ottobre.

Lo SMI (già CUMI) ha rappresentato nel corso degli anni un fattivo artefice di rivendicazioni per la tutela non solo delle varie categorie mediche ma anche e soprattutto della tutela e qualità della salute dei cittadini calabresi. Notevoli sono stati gli interventi a difesa della tutela sanitaria del territorio con la difesa del servizio di Continuità Assistenziale, con le innovazioni della professionalità dei medici di famiglia (NCP di recente attuazione) con l’appoggio ai medici ospedalieri che sulla loro pelle pagano oggi errori ed omissioni di decenni di cattiva gestione sanitaria. I vertici dello SMI Calabria si presentano all’impegno congressuale con la volontà di rinnovare lo staff dirigenziale per dar posto a nuovi ingressi che dovranno, come in passato, essere non in contrapposizione alla politica ma di stimolo perché si attuino tutte le misure per correggere una tendenza che parla di malasanità e di emigrazione sanitaria a dispetto delle grandi professionalità che la nostra classe medica è capace di esprimere.

All’evento parteciperà il Segretario Nazionale del Sindacato Salvo Calì, da molti anni figura di spicco del sindacalismo medico italiano, oltre a tanti ospiti della Politica e delle Istituzioni che potranno ascoltare e confrontarsi con le proposte di indirizzo politico-sanitario che, come in altre occasioni, hanno sollecitato cambiamenti importanti del nostro vivere sociale.

L’attuale Presidente Regionale Giorgio Zicarelli insieme al Segretario Regionale Lino Puzzonia condurranno i lavori delle elezioni che si svolgeranno nel corso della giornata.

Sanità, via libera alla stabilizzazione di 700 professionisti

Sanita’, vittoria della guardia medica in Calabria. Il tar accoglie il ricorso dello SMI (Sindacato Medici Italiani): via libera alla stabilizzazione di 700 professionisti.

Pina Onotri, dirigente nazionale SMI: “la regione deve pubblicare 700 zone carenti. Non esistono alibi. Si va verso la fine della precarizzazione di 700 medici di continuita’ assistenziale. Un successo della nostra iniziativa politica e giuridica”.
Per Pina Onotri, responsabile nazionale Continuità assistenziale Smi, “la decisione del Tar segue altre analoghe in tal senso, per esempio anche in Campania, presentate dalla nostra sigla, volte a garantire i diritti dei medici. E’ una campagna contro la precarizzazione ulteriore del Ssn da parte delle Regioni. In Calabria grazie al lavoro di Salvatore Ventura, responsabile regionale del settore, abbiamo cercato da un lato il confronto con l’assessorato, purtroppo rimasto senza risposta, dall’altro avviato tutte le iniziative sindacali e giuridiche. Il risultato è positivo: il tribunale amministrativo ha accolto il nostro ricorso: si devono pubblicare le 700 zone carenti.
Un messaggio chiaro per tutte le altre realtà del Paese dove si tende a costruire una sanità pubblica basata sul precariato e sull’indebolimento dei servizi per i cittadini”.

Per il Segretario Regionale Organizzativo Paolo Guglielmelli questa è una “giornata storica per il sindacalismo medico in Calabria, il Sindacato dei Medici Italiani ( SMI ) raggiunge l’obiettivo per cui ha lottato negli ultimi anni per riconoscere un giusto diritto a tanti medici che convivono da troppo tempo con una precarietà devastante. Il servizio di Continuità Assistenziale, meglio conosciuto come Guardia Medica, nella nostra Regione ha continuato ad essere in alcune realtà un indispensabile servizio per la risposta alle urgenze di migliaia di cittadini solo grazie alla dedizione e sacrificio di medici che hanno continuato la loro opera anche se non stabilizzati. E’ bene ricordare che, in virtù del blocco regionale all’assegnazione delle zone carenti molte postazioni di G.M. sono state rette per anni da medici con incarico trimestrale senza possibilità di continuità lavorativa. Lo SMI che da oltre trenta anni rappresenta la forza più rappresentativa della categoria ha negli ultimi anni svolto un vero braccio di ferro con gli organi regionali fino a dover adire le vie legali che hanno confermato quanto affermato da sempre per la stabilizzazione e la messa in regola di centinaia di professionisti. Oltre il danno anche la beffa in quanto la Regione, e quindi i cittadini contribuenti, dovranno sobbarcarsi anche l’onere delle spese processuali. Speriamo nell’efficienza degli organismi regionali preposti perché avviino in tempi brevi l’attuazione del provvedimento e non penalizzino ulteriormente centinaia di famiglie in attesa di giustizia e serenità”.