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Emergenza abitativa a Cosenza, Santelli replica a Guccione: «Si rivolga alla Regione, non al Sindaco»

COSENZA – «Il Sindaco di Cosenza non è tenuto ad aprire alcun tavolo istituzionale, il tavolo è già in corso in Prefettura». E’ quanto dichiara il vice sindaco di Cosenza, Jole Santelli, replicando – sulla questione dell’emergenza abitativa – alla richiesta avanzata dal capogruppo consiliare a palazzo dei Bruzi della “Grande Cosenza” nonché consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione (leggi qui). 

«La Regione – continua Santelli – che per giunta è proprietaria dell’immobile in questione, ha fatto solo una fugace comparsa. Chieda dunque l’onorevole Guccione proprio alla Regione Calabria di assumersi le proprie responsabilità ad iniziare dal ripristinare il fondo per la locazione immobili che è stato cancellato e a cui il Comune di Cosenza provvede da solo, oltre al fatto di assumere iniziative sull’immobile di via Savoia che è appunto di proprietà regionale».

Sgombero stabili via Savoia e Hotel Centrale, Guccione: «Sindaco chieda tavolo istituzionale alla Regione»

COSENZA – «Oltre cento persone, tra cui numerosi bambini, rischiano di trovarsi a breve senza un tetto. Verranno infatti sgomberati, così come ha annunciato il Comitato Prendocasa, gli stabili di via Savoia e dell’ex Hotel Centrale. È una vera e propria emergenza abitativa quella che sta vivendo in questi ultimi anni Cosenza e l’intera Calabria. E le soluzioni provvisorie non bastano a risolvere il problema. Regione e Comune sono obbligate a trovare una soluzione: temi così importanti e delicati come quelli dell’accoglienza, dell’inclusione non possono essere affrontati in maniera strumentale, ma bisogna mettere in atto politiche attive in grado di garantire i diritti di queste persone e di soddisfare bisogni e servizi adeguati». E’ quanto riferisce il consigliere regionale Carlo Guccione.

«Bisogna porre maggiore attenzione sull’emergenza sociale in cui versa la nostra regione anche perché – prosegue Guccione – , come certificano i dati dell’ultimo rapporto Istat, la Calabria è prima in Italia in termini di povertà. Una famiglia calabrese su tre (il 35,3%) vive in povertà relativa: un dato otto volte superiore a quello della Valle d’Aosta. Il sindaco di Cosenza chieda immediatamente un tavolo istituzionale alla Regione per trovare una soluzione per queste famiglie e per mettere in atto un piano di interventi per il futuro. Queste persone hanno diritto ad avere una casa e a vivere in modo dignitoso».

Anche Rifondazione Comunista contro lo sgombero di Prendocasa a Cosenza

Sullo stesso argomento si è espressa anche Rifondazione Comunista. «Ci risiamo. E’ un film già visto che si ripresenta puntuale ogni volta che le istituzioni – che per anni hanno disertato la buona politica e spesso favorito il malaffare! – si affidano al manganello – si legge nella nota -. (…). Per tutto ciò è gravissima la posizione della Regione amministrata da Mario Oliverio che, proprietaria di uno dei due immobili, spinge per lo sgombero. Il Pd si dimostra ancora una volta il peggio della politica, perché la solidarietà agli ultimi vale quando bisogna fingere di essere opposizione al governo per poi, sottobanco, amministrare con le stesse modalità di Salvini. Dove sono finiti gli esponenti alla Enza Bruno Bossio che in queste settimane hanno iniziato una campagna di “selfie solidali” per marcare la loro differenza da Salvini? Cosa dicono ora che centinaia di persone rischiano lo sgombero?  Difronte a tutto questo, la tanto decantanta rivoluzione pentastellata tace. I grillini potrebbero già domani imporre l’apertura di un tavolo tra Prefettura, Ministero e gli attori istituzionali locali, perché la vicenda trovi una soluzione politica e si blocchi lo sgombero. Qualcuno li dovrebbe informare che è finito il tempo della propaganda ed è iniziato quello del governo. A meno che non abbiano delegato totalmente a Salvini la gestione della cosa pubblica, per cui la tanto decantata lotta alla casta si è già trasformata in guerra ai poveri. Vorrebbe dire che basta poco tempo per abituarsi al metodo Pd. In questo quadro risulta desolante e vergognoso il silenzio del sindaco di Cosenza, evidentemente intento ad inseguire nuovi equilibri e posizioni utili solo al proprio tornaconto, dimentico del tutto dei problemi reali dei suoi concittadini. 

Per quanto ci riguarda, come Rifondazione comunista e Potere al Popolo di Cosenza, esprimiamo massima solidarietà agli occupanti e alle occupanti Prendocasa, dichiarandoci già disponibili e pronti a tutte le azioni di sostegno necessarie».

La Kasbah solidarizza con il Comitato Prendocasa

Anche l’associazione culturale La Kasbah di Cosenza esprime solidarietà al Comitato Prendocasa. «L’assoluta mancanza di una politica abitativa strutturale e non emergenziale è il frutto di decenni di speculazione da parte della classe politica a danno di quanti vivono la precarietà ed il mancato accesso a politiche di welfare – si legge nel comunicato stampa -. Per troppo tempo, a Cosenza, l’accesso alla tanta agognata casa popolare da parte degli ultimi è stato ostacolato da un sistema clientelare creato ad arte dalla politica. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: stabili abitati da non aventi diritto e spesso gestiti dalla malavita locale con il beneplacito di chi, invece, ne dovrebbe controllare la gestione; liste bloccate da anni e innumerevoli stabili di proprietà pubblica abbandonati a se stessi e che invece potrebbero soddisfare il bisogno di molti.

La retorica del vecchio governo, oggi, è confermata dal quello appena formatosi targato Lega e M5S, che con il pretesto del ripristino della legalità toglie quel briciolo di speranza a quanti per avere un tetto sulla testa sono stati giustamente costretti ad occupare abusivamente gli stabili vuoti presenti in città. 
Allora una domanda da porre alle Istituzioni è d’obbligo: come mai il ripristino della legalità parte sempre dai più deboli? Perché gli organi preposti, in cinquant’anni di gestione del patrimonio abitativo pubblico, non hanno mai fatto luce sulla compravendita abusiva delle case popolari? Perché i cosidetti Fondi Gescal sono stati utilizzati per costruire un’opera pubblica dalla dubbia utilità quando invece, se fossero stati utilizzati per il loro vero scopo, avrebbero quantomeno soddisfatto l’emergenza abitativa di centinaia di persone?
Esprimiamo solidarietà al Comitato Prendocasa e ci auguriamo che il Sindaco Mario Occhiuto si faccia carico delle speranze di uomini, donne e bambini che abitano all’interno degli stabili, avviando un tavolo interistituzionale che si ponga come obiettivo la risoluzione del problema senza l’utilizzo della forza, perché lo sgombero delle occupazioni aprirebbe una crisi sociale senza precedenti in una città che conserva ancora intatti i valori della solidarietà e dell’accoglienza»
 

Paventata chiusura Poliambulatoro Aprigliano, interviene Guccione

COSENZA – «Chi pensa di chiudere il Poliambulatorio di Aprigliano ha preso un clamoroso abbaglio. La struttura offre oggi numerose prestazioni agli utenti che arrivano da tutta la provincia, soprattutto da Cosenza e Rogliano. Abbiamo atteso anni per veder rinascere questo centro: i locali rischiavano di rimanere inutilizzati con il pericolo di perdere tutte le attrezzature, ma dopo le nostre denunce queste stanze accolgono, in convenzione con l’Azienda ospedaliera di Cosenza e l’Unical, l’Unità di Ricerca Biotecnologica. Qui nasce anche il laboratorio di Ematologia diretto dal professore Morabito.  Negli altri locali l’Asp invece ha istituto il Cup, il punto prelievi e possono essere effettuate le prestazioni specialistiche ambulatoriali». Sono queste le parole di Carlo Guccione consigliere regionale del PD, che interviene in merito alla paventata chiusura del Poliambulatorio di Aprigliano.

«La struttura costata negli anni novanta 516mila euro – si legge nella nota – oggi è diventata un esempio di buona sanità e l’Unità di Ricerca Biotecnologica è fiore all’occhiello del Mezzogiorno. Ci sono voluti anni di denunce per riprendere questo importante patrimonio e restituirlo ai cittadini. Nel 2013 effettuai un blitz insieme a Franco Laratta per verificare lo stato della struttura ma trovammo tutto fermo, cancelli sbarrati e il centro vuoto e senza arredi. Il Poliambulatorio di Aprigliano rischiava di diventare l’ennesima cattedrale nel deserto, come denunciammo nel 2014 all’interno del dossier sul cimitero delle opere incompiute. La  mia battaglia contro gli sprechi delle 21 strutture calabresi, costruite grazie all’ex articolo 20 della legge 67/1998 e costate 14 milioni di euro, abbandonate al degrado più totale e mai attivate, è andata avanti e dopo anni di incuria quei centri sanitari sono stati restituiti ai cittadini. E la struttura di Aprigliano fa parte delle 21 strutture un tempo abbandonate. Ecco perché questo esempio di buona sanità oggi non può essere dismesso, considerando anche che finalmente è stato approvato il Piano attuativo dell’assistenza territoriale dell’Asp di Cosenza».

«Non si può tornare indietro nel tempo. I soldi sono stati spesi,- conclude il consigliere Guccione-  i locali sono stati rinnovati e il Poliambulatorio è riuscito a migliorare i livelli essenziali di assistenza sanitaria nel territorio della provincia di Cosenza. Il Poliambulatorio non può essere dismesso, anzi va potenziato così come richiesto dai sindaci del comprensorio e dai numerosi utenti che si recano presso la struttura».

Guccione: «Basta polemiche, si decida la collocazione del nuovo ospedale di Cosenza»

COSENZA – «Basta polemiche, il tempo della propaganda elettorale è terminato. Si convochi realmente il consiglio comunale, luogo deputato dalla legge a decidere dove costruire il nuovo ospedale di Cosenza. La Regione, attraverso lo studio di fattibilità, ci ha dato gli strumenti necessari per fare una scelta consapevole per il bene della città e della salute dei cittadini. È chiaro che in campo sono scesi anche interessi speculativi che tendono di condizionare la scelta del sito, ma oggi ognuno di noi è chiamato a dimostrare di tenere alla propria città. Le risorse ci sono, evitiamo di farle ritornare indietro e di perdere altro tempo». Lo afferma in una nota Carlo Guccione, consigliere comunale a Palazzo dei Bruzi e leader de La Grande Cosenza. «Occhiuto aveva annunciato un consiglio comunale ad hoc nel mese di gennaio, ma gli impegni non sono stati rispettati e ha continuato a fare marcia indietro, rimandando la decisione nell’assise comunale. Per poi annunciare ogni volta di essere disponibile al dialogo. Tra l’altro – ha aggiunto Guccione – non è competenza del sindaco individuare l’area del sito su dove realizzare il nosocomio, ma è una prerogativa di tutto il Consiglio che dovrà confrontarsi e decidere. Quindi basta annunci. Si convochi questo Consiglio, dove ciascun consigliere comunale sarà chiamato a scegliere liberamente, con un solo punto all’ordine del giorno: l’individuazione del sito per la realizzazione del nuovo ospedale. Noi non siamo innamorati per partito preso di nessuna ipotesi messa in campo, ma ci auguriamo che dal confronto possa uscir fuori una decisione che andrà aldilà del colore politico di maggioranza e minoranza. Metrotranvia e nuovo ospedale cambieranno il volto della città di Cosenza, a dimostrazione di un Sud che vuole e può farcela. Diamo un freno all’ipocrisia, non dimenticando che durante la campagna elettorale fu proprio il sindaco Occhiuto a raccogliere le firme per opporsi alla realizzazione della metropolitana leggera per poi dare il via libera all’opera che nel mese di giugno vedrà l’apertura dei cantieri. Ora si faccia un passo avanti – conclude Guccione – anche per il nuovo ospedale, prevalga il bene comune evitando strumentalizzazioni. Questa volta senza ipocrisia».

Guccione sugli alloggi popolari, «Lavori incompiuti e troppi ritardi»

COSENZA – «Il 16 ottobre del 2008 il consiglio regionale approva la legge numero 36 “Norme di indirizzo per programmi di edilizia sociale” che ha la finalità di dare un’abitazione a famiglie con reddito medio-basso, alle giovani coppie, alle ragazze madri e alle famiglie al cui interno vive un diversamente abile.  Sono 175 milioni gli euro destinati a copertura della legge. Ad oggi sui 2400 alloggi previsti, alla data del 28-09-2017, ne risultano ultimati solo 150. A distanza di otto anni dal bando pubblicato dalla Regione Calabria il 22 dicembre 2010, gravi ritardi si registrano sui programmi che i Comuni e Aterp, imprese e Cooperative titolari di finanziamento dovevano realizzare».
Ad affermarlo è il consigliere Carlo Guccione che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta rivolta all’assessore regionale ai Lavori pubblici Roberto  Musmammo per conoscere «quali iniziative urgenti intende adottare affinché venga avviato una ricognizione del programma di interventi di cui alla legge 36/2008 che coinvolge imprese, comuni Aterp, Cooperative e università specificando per ogni intervento finanziato l’inizio e lo stato di avanzamento dei lavori, le erogazioni già effettuate. Si chiede quindi l’elenco delle revoche, definanziamenti, rinunce ed economie varie effettuate sui vari programmi previsti dalla legge 36/2008. L’elenco di tutti i contenziosi, sentenze e transazioni in corso ed effettuate e il computo totale delle economie sul programma».
«Molti ritardi si registrano anche da parte del Dipartimento Lavori pubblici per l’attestazione dei requisiti agli assegnatari degli alloggi sociali. È necessario – ha sottolineato il consigliere Guccione – monitorare l’andamento dell’applicazione della legge 36/08, in modo da sbloccare la realizzazione degli alloggi di edilizia sociale nella nostra regione e verificare i soggetti attuatori inadempienti.
Bisogna  istituire una task force al fine di accelerare in modo trasparente l’utilizzo dei 175 milioni di euro previsti per la realizzazione di 2400 alloggi di edilizia sociale che a tutt’oggi ne risultano consegnati solo una minima parte».

Le schermaglie tra Guccione e Occhiuto agitano la vigilia del voto politico

COSENZA – Botta e risposta a distanza tra il leader della Grande Cosenza Carlo Guccione e Mario Occhiuto sulla questione dei debiti personali del sindaco di Palazzo dei Bruzi. Alla vigilia del voto politico parte dell’opposizione in consiglio comunale cavalca l’onda mediatica scaturita dalla sentenza emessa dal tribunale di Cosenza, che riconosce come interamente pignorabile l’indennità di funzione percepita negli ultimi quattro anni dal sindaco, per come richiesto da Equitalia Sud, a parziale copertura del credito di 1.770.000 euro vantato dall’agenzia di riscossione. Ecco le opposte posizioni nelle dichiarazioni rilasciate a margine dei due incontri con i giornalisti.

Intervista Carlo Guccione

Intervista Mario Occhiuto

Vigna replica a Guccione: «Orgogliosi dell’inversione di rotta che sta rimettendo i conti in equilibrio»

COSENZA – «Appare paradossale che Guccione si preoccupi per  2.8 milioni di euro dopo aver lasciato,  in dote ai cosentini,  insieme al suo Partito,  130 milioni di euro di debiti». È quanto afferma l’Assessore al bilancio Luciano Vigna in risposta alle dichiarazioni diffuse alla stampa dal consigliere comunale del PD Carlo Guccione.
«Per questi  e altri motivi – sottolinea l’Assessore Vigna nella sua replica -concordo con il Consigliere Guccione su un aspetto: il metodo utilizzato da questa Amministrazione nella gestione della finanza comunale è assolutamente agli antipodi con quello cui fa riferimento l’esponente  del PD.
Sono circa 1800 gli euro che ogni cosentino sta pagando a causa delle scellerate politiche finanziare portate avanti da un’intera classe dirigente. Con una ristrutturazione della mole debitoria – afferma ancora Luciano Vigna – siamo riusciti a dilazionare in 30 anni il peso che grava sull’intera comunità.
Il comune di Cosenza è attualmente in pre-dissesto e sta portando avanti un’efficace opera di risanamento prevista dal Piano di riequilibrio approvato dalla Corte dei Conti.
Vi sono dei contenziosi, quasi tutti ereditati dal passato, ai quali abbiamo trovato comunque copertura in bilancio e che saranno oggetto di soluzione nei prossimi mesi.  Il debito cui si fa riferimento, relativo ai servizi degli asili nido, riguarda – precisa ancora l’Assessore Vigna – attività finanziate quasi totalmente con fondi comunitari che ancora devono essere erogati agli Enti e ciò ha determinato i ritardi nei pagamenti.
Per fortuna, il disastro ereditato è ormai dietro le spalle e Cosenza affronta quotidianamente le difficoltà che tutti i comuni italiani stanno fronteggiando in un periodo di estrema crisi.
Siamo consci – conclude Vigna – delle difficoltà che il nostro Comune deve quotidianamente affrontare,  ma siamo orgogliosi dell’inversione di rotta che sta rimettendo i conti in totale equilibrio».

Cosenza, il Genio Civile chiede l’abbattimento della struttura del nuovo McDonald’s

COSENZA – È destinata a continuare ancora la polemica per ciò che concerne la realizzazione del McDonald’s in piazza Bilotti. Il soppalco realizzato all’interno della struttura, la cosiddetta vela che fa la spola a Corso Fera, potrebbe creare non pochi problemi. Esso, infatti, risulta essere costruito in violazione delle norme vigenti. La proposta della demolizione porta la firma del Settore Infrastrutture della Regione Calabria. Dell’illecito è stata informata la Procura della Repubblica di Cosenza.

McDonald’s con lavori non idonei, la denuncia parte da Carlo Guccione

La missiva è stata firmata, martedì 9 gennaio, dal dirigente Antonio Cairo e da Giuseppe Cirò. Proprio quest’ultimo è stato il segretario del sindaco della cittadina bruzia Mario Occhiuto ed ora impiegato del Genio Civile. La denuncia è partita da Carlo Guccione, tramite l’avvocato Gabriella Serra, poiché l’esponente del Pd riscontrava l’assenza delle dovute autorizzazioni del caso.

La Bilotti Parking ha proceduto con i lavori, di fatto, senza attendere il via. Proprio per questo, constatata l’assenza di norme anti-sismiche, se ne richiede il rifacimento. Ecco i documenti relativi alla questione.

 

Cosenza, Guccione nella conferenza stampa al Coni

COSENZA – «Mario Occhiuto sta dimostrando di essere un buon direttore dei lavori di una città che non gli appartiene, pensata già venti anni fa. Ha realizzato infatti tutte le opere previste e finanziate da Giacomo Mancini.

E oggi sta portando a termine il nostro programma elettorale: sulla Metropolitana leggera Mario Occhiuto ha raccolto le firme contro la realizzazione dell’opera, io invece ho inserito la Metro al centro del programma della Grande Cosenza e ora tra qualche mese partiranno i lavori. Così come per il nuovo ospedale: si farà e il sito dovrà essere Vaglio Lise».

È quanto ha affermato il consigliere comunale Carlo Guccione, nel corso della conferenza stampa tenutasi stamattina nella sede del Coni.

Insieme al segretario provinciale del Partito democratico, Luigi Guglielmelli, al capogruppo del Pd in consiglio comunale, Damiano Covelli, e al consigliere comunale del Pd, Alessandra Mauro, si è discusso del Piano strutturale comunale della città di Cosenza.

«Il Psc è illegittimo, il Piano adottato dall’amministrazione Occhiuto è nullo. Il Comune, davanti al Tar, ha sostenuto che ci fosse un solo Psc. Ha detto il falso – ribadisce Carlo Guccione – perché ne esistono due: uno depositato al Genio Civile nel 2015 e un altro approvato poi in consiglio comunale.

A confermare l’illegittimità della procedura di adozione del Psc-Reu di Cosenza arriva la lettera della Regione Calabria – ex Genio civile – dove si evince che qualsiasi variazione apportata al Psc/Reu invalida il precedente parere rilasciato dal Genio Civile.

Di conseguenza il provvedimento è nullo e l’iter deve ricominciare daccapo».

Il consigliere Carlo Guccione già lo scorso mese di novembre  aveva presentato un esposto-querela in Procura per fare chiarezza sull’adozione del Psc. «Ora bisogna revocare in autotutela il procedimento di adozione del Psc.

Se ciò non avverrà – spiega il consigliere Guccione – entro la fine di gennaio, scaduti i trenta giorni di tempo si ravviseranno gravi omissioni in atti di ufficio e toccherà alla Procura di Cosenza intervenire. Insieme ai consiglieri della coalizione La Grande Cosenza e al segretario provinciale del Pd Luigi Guglielmelli andremo avanti per ristabilire la legalità. Noi non faremo un passo indietro.

Il documento è gravato da pesanti irregolarità perché sono state introdotte modifiche ai tre indici territoriali di perequazione.

Di chi è la manina che ha modificato gli indici edificatori? C’è inoltre un problema di merito perché viene previsto un aumento nel centro storico di poco più di 620 abitanti nei prossimi venti anni, quindi questo vuol dire che sarà la morte del centro storico».

«La bocciatura della Regione di un Psc che privilegiava pochi e penalizzava alcune aree, oggi ci dà l’opportunità di guardare con ottimismo anche alla città unica. Vogliamo lavorare insieme – ha affermato Damiano Covelli – alle altre amministrazioni comunali per guardare a un’area urbana più vasta».

«Manca un progetto generale di città, Cosenza deve uscire dal suo provincialismo e fare uno scatto in avanti. A distanza di due mesi possiamo dire che avevamo ragione sul Psc, ma si è perso del tempo prezioso per lo sviluppo di questa città – ha detto Luigi Guglielmelli -. Finita la fase delle inaugurazioni ora è il momento di progettare e di ragionare sulla città unica».

Del nuovo ospedale se ne discuterà invece nel prossimo consiglio comunale che sarà convocato entro la fine del mese.

«Il Consiglio sarà chiamato a decidere dove ubicare il nuovo nosocomio. Vaglio Lise è l’area più idonea – sottolinea Guccione -, permetterà di avviare un progetto di rigenerazione del più grande quartiere popolare della città, via Popilia, che avrà la possibilità di uscire dalla marginalizzazione.

Mentre all’Annunziata potrà sorgere una vera e propria “Cittadella della salute” operativa h24. Bisognerà poi fare un Protocollo d’intesa tra l’amministrazione comunale e l’Asp per ristrutturare i locali e ubicare nell’attuale ospedale tutti i servizi territoriali dell’Asp di Cosenza che, ancora oggi, spende oltre 800mila euro di fitti passivi».

Guccione: «Nullo il Piano Strutturale approvato dal consiglio comunale di Cosenza»

COSENZA – «Non avevamo dubbi. La verità trionfa sempre. E ora arriva anche la conferma ufficiale: avevamo ragione sulla illegittimità della procedura di adozione del Psc-Reu di Cosenza». E’ quanto afferma, in una dichiarazione, il consigliere comunale di Cosenza, Carlo Guccione, coordinatore della coalizione Grande Cosenza. «Abbiamo sostenuto infatti – prosegue Guccione – che il Piano strutturale comunale inviato al Genio civile nel 2015 dal comune di Cosenza per il parere obbligatorio, fosse diverso da quello adottato dal consiglio comunale il 29 giugno 2017. Ora arriva la lettera della Regione Calabria (ex Genio Civile di Cosenza) da cui si evince che qualsiasi variazione apportata al Psc/Reu invalida il precedente parere rilasciato dal Genio Civile. Di conseguenza il provvedimento è nullo. Qualcuno ora dovrebbe trarne le conseguenze e dimettersi, almeno per manifesta incapacità». Guccione aveva presentato, lo scorso mese di novembre, un esposto-querela in Procura per fare chiarezza sull’adozione del Psc. «La Regione (ex Genio Civile) conferma – prosegue Guccione – che le variazioni degli indici territoriali di perequazione e compensazione al Psc-Reu sono da considerare “Variante allo strumento urbanistico” in corso di approvazione. Adesso il Comune dovrà trasmettere la documentazione alla Regione (Genio Civile di Cosenza) riguardante il Psc del Comune di Cosenza modificato, così come previsto per legge, per l’eventuale rilascio del nuovo parere geomorfologico e contestualmente convocare la Conferenza di pianificazione al fine della Riadozione del Piano. Si ricomincia tutto daccapo. L’amministrazione comunale – conclude Guccione – ha commesso una grave illegittimità facendo adottare dal consiglio comunale di Cosenza a maggioranza un Psc diverso da quello che la giunta Occhiuto aveva depositato nel 2015».