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[#CiNerd] IT, la recensione

Atteso da milioni di fan, l’adattamento cinematografico di uno dei romanzi più famosi al mondo è già campione di incassi e 1° in classifica al Box Office in Italia.

C’era da aspettarselo, in tanti erano e sono curiosi di vedere se Andy Muschietti è riuscito a vincere la sfida con una delle storie più complesse di Stephen King, in cui amicizia, amore e paura si fondono in una spirale perfetta.

 

“ANCHE VOI GALLEGGERETE”

IT – LA TRAMA

Siamo nel Maine e precisamente nella contea di Derry nell’Anno del Signore 1988. Il piccolo Georgie, nell’ormai famoso impermeabile giallo, esce di casa in una giornata di pioggia torrenziale per giocare con una barchetta di carta appena fabbricata dal fratello Billy, costretto a letto da un’influenza. Georgie lascia che la sua preziosa barchetta segua i piccoli torrenti creati dalla pioggia finché non finisce in un tombino. Georgie prova a prenderla e…il resto è storia, tutti noi sappiamo che la vicenda non finisce nel migliore dei modi e da quell’episodio sembra che qualcosa sia “tornato” a Derry per sterminare bambini e ragazzi. È il mostruoso pagliaccio Pennywise (Bill Skarsgård), il Male per eccellenza, in grado di trasformarsi nella paura di chi gli è di fronte. E il Male torna ogni 27 anni nella cittadina di Derry, quasi cadesse in un lungo letargo per poi svegliarsi più spietato e affamato di prima. Ma questa volta le cose andranno in modo diverso, a contrastare il pagliaccio assassino ci sarà il Club dei Perdenti, una banda di sgangherati ragazzini perseguitati dai bulli, ma uniti da un profondo senso di amicizia destinato a consolidarsi sempre di più.

IL COMMENTO

Iniziamo subito col dire che girare un film tratto da un libro è molto difficile, è molto complesso rendere tutto quello che la carta stampata offre alla mente di chi legge.

Nel caso di IT la sfida è a dir poco impossibile: un film, anche se diviso in due parti di 2 ore, non sarà mai in grado di restituire al pubblico una versione totalmente dignitosa delle oltre 1000 pagine del romanzo (nota: perché non trarne una serie tv?). Ma tant’è, Andy Muschietti ci ha provato, non ha completamente fallito, ma nemmeno centrato appieno l’obiettivo.

 

La versione “moderna” di IT, come quella storica del 1990, è ambientata negli anni ’80 e non nei favolosi ’50, epoca dell’infanzia dello stesso Stephen King. Scelta dettata dallo scopo di offrire agli spettatori dei personaggi più vicini al loro vissuto, oltre che alla loro epoca, ma forse anche spinta dall’ondata di nostalgia per gli anni’80 che più o meno ritroviamo un po’ ovunque, come nel fenomeno Stranger Things. E in effetti il lavoro di Muschietti a livello di fotografia non si discosta troppo dall’acclamata serie targata Netflix, complice anche la presenza di Finn Wolfhard nei panni dell’eccentrico e irriverente Richie Tozier, personaggio azzeccato, forse anche troppo, tanto da mettere in secondo piano il vero protagonista della vicenda, cioè Billy. Jaeden Lieberher ha fatto un ottimo lavoro ma, comunque, rimane un po’ in disparte, schiacciato anche da Sophia Lillis, fantastica interprete di Beverly Marsh e, a sorpresa, da Jeremy Ray, il goffo e tenero Ben. Un po’ messi all’angolo anche Stan, Eddie e Mike, interpretati rispettivamente da Wyatt Olef , Jack Dylan Grazer e Chosen Jacobs, dei quali però abbiamo avuto modo di vedere alcuni aspetti interessanti, come il rapporto di Eddie con la madre.

 

A proposito di caratterizzazione, quello che manca a questo “nuovo” IT, è proprio un reale approfondimento dei personaggi e del loro vissuto. Non che in due ore ci si potesse aspettare di meglio, però il romanzo di King gira tutto intorno alle paure dei Perdenti e non aver descritto, o peggio l’averne inventato (!), alcune delle fobie è stata veramente un’occasione persa: in questo modo il film non ha trasmesso appieno quel senso di ansia, di terrore o meglio quel senso di “non so cosa sia ma so che c’è” che è proprio l’essenza di tutta la storia. Non ha trasmesso neanche l’idea di fondo che a Derry siano tutti un più inclini alla cattiveria, proprio a causa della presenza di IT: ne è un esempio il personaggio di Patrick Hocksetter che, da psicopatico (se non avete letto il libro, fatelo e vi renderete conto), viene ridotto a “semplice” bulletto di quartiere con il vizio di usare una bomboletta spray e un accendino per provocare delle fiammate.

Non aver caratterizzato fino in fondo i personaggi ha lasciato all’angolo anche un altro aspetto fondamentale: l’amicizia tra i protagonisti.
Un po’ come la diga dei Barren, che i Perdenti costruiscono insieme giorno per giorno, anche il loro legame è qualcosa che va in crescendo a mano mano che si prosegue con la storia e piano piano prende forma e si fortifica.

 

Ovviamente non tutto è perduto e la pellicola si salva sia perché regala comunque quei momenti di sana adrenalina.

Soprattutto per la presenza del bravissimo Bill Skarsgård che, seppur pressato dal confronto con l’indimenticato Pennywise di Tim Curry, è stato in grado di calarsi nei panni del pagliaccio ballerino, destreggiandosi in modo ottimo tra espressioni e sguardi (lui stesso ha dichiarato di non aver dormito per molte notti durante le riprese del film a causa di un’immersione nel personaggio fin troppo profonda). Certo, a tratti il pagliaccio scade più nella comicità che non nell’orrore, ma d’altronde che c’è di più pauroso  di una cosa spaventosamente ridicola che attira con l’inganno dell’ironia e ti divora con la spietatezza della follia?

Piccola nota sulla versione italiana: a mio avviso il doppiaggio è veramente pessimo, soprattutto per quanto riguardo il Club dei Perdenti!

Insomma, attendiamo con ansia la seconda parte, in uscita fra 2 anni nel 2019, che riguarderà i Perdenti ormai cresciuti, 27 anni dopo, nuovamente alle prese con IT. Seppure con le sue mancanze e le sue omissioni, il lavoro di Muschietti vale la pena di essere visto perché in parte è riuscito a restituire in modo dignitoso uno dei capolavori di Stephen King.

Noemi Antonini

 

[#Games] Top 5 Survival Horror che non Vedranno mai la Luce

“Dai prima o poi esce…” “Si, ma magari è solo una questione di tempo…” “Mo veramente lo hanno cancellato?! …” “No, impossibile…”

E poi scopri che il gioco che stavi tanto aspettando ti è stato cancellato sotto gli occhi, dalla sera alla mattina, senza se e senza ma.

Senti come se una parte di te fosse andata…

Ti senti vuoto… Ti senti triste…

Giusto per girare il dito nella piaga, parte qui la la top 5 su quei giochi survival horror che dovevano uscire…

Dovevano…

 5 – Silent Hills

silent hills

Avevamo ben sperato su questo nuovo capitolo ma il “divorzio” fra Hideo Kojima e Konami ha portato alla cancellazione del titolo.

C’è da dire che Konami ha rivelato che continuerà la saga, per cui aspettiamoci un nuovo fantastico e futuristico titolo della serie… in versione pachinko…

4 -Legacy of Kain: Dead Sun

legacy of kain

Doveva essere il grande ritorno della saga di Legacy Of Kain.

Un nuovo personaggio e una nuova epoca, ma lo stesso feeling dei capitoli originali.

Purtroppo Square Enix ha deciso che il gioco non raggiungeva gli standard qualitativi chiudendone lo sviluppo.

Volendo c’è sempre Nosgoth il titolo free to play ambientato nel mondo della saga che dovrebbe….

Ah, no, hanno cancellato pure questo…

3 -The Thing II

thing II

La Computer Artworks, sviluppatrice di The Thing, videogioco ispirato all’omonimo film di Carpenter del 1982, stava sviluppando il secondo capitolo di questa interessante saga.

Peccato che a causa di problemi finanziari la casa dovette chiudere i battenti all’inizio dello sviluppo del titolo.

Ma, dai possiamo sempre consolarci con quel “fantastico” film prequel/reboot uscito nel 2012.

2 -Winter

winter

Uno dei primi titoli sviluppati, e mai rilasciati, di Nintendo Wii.

Il titolo era un progetto dell’ormai defunta N-Space e, a parte un video di gameplay, di questo titolo rimane veramente poco.

Lo sviluppo è stato interrotto a causa della politica troppo restrittiva sui publisher third-party. 

 1 – D2

d2

Siamo arrivati in cima alla classifica con una combo fenomenale: un gioco mai stato rilasciato per una console che non è mai arrivata sul mercato.

Il gioco doveva essere un seguito diretto di D, uno dei titoli più conosciuti di Kenji Eno, ed era in sviluppo sul Panasonic M2.

Purtroppo, con la dipartita della console, anche il gioco venne cancellato.

D2, alla fine, fu rilasciato per Dreamcast ma con un setting e una trama totalmente differente.

Un ringraziamento speciale va ai ragazzi di Unseen64 che sono stati di fondamentale aiuto per la scrittura di questo articolo.

Pasquale De Rose 

[#Anime] I fantasmi nell’animazione giapponese

Paura dei fantasmi? Allora ecco qualcosa che non fa assolutamente per voi.
Per l’oramai consueto appuntamento con la #NerdHorrorNight, questa volta proprio abbiamo scelto il tema degli spettri.
Nerd30 ha, ancora una volta, stilato per voi una lista di anime in cui sono presenti entità spiritiche e altre opere incentrate su di essi.

Ricordiamo subito Gotenks, fusione di Goten e Trunks in Dragon Ball, che è capace di usare l’attacco del “super fantasma kamikaze”, ovvero una serie di spiritelli che, quando sono vicini al nemico, si lasciano esplodere.
gotenks

Come non citare One Piece che, nella saga di Thriller Bark, ha dato il meglio di sé dal punto di vista horror. In questa parte della storia si trova, infatti, Perona, piratessa che ha mangiato il frutto del mare Horo Horo che le permette di generare fantasmi in grado di passare attraverso le persone, sottraendo tutta la voglia di vivere e la fiducia in se stessi.

perona one piece

Anime interamente incentrato sugli spiriti è Shaman King, i cui protagonisti sono, come dice il nome, sciamani in grado di controllare le entità e, successivamente, fondersi con esse.

shaman king

Passiamo a fantasmi molto più innocui con Ano Hana – ancora non conosciamo il nome del fiore che abbiamo visto quel giorno; la protagonista, infatti, è il fantasma di Menma, ragazza morta quando era ancora piccola e che è riapparsa a causa di un desiderio irrealizzato che la tiene ancorata al mondo dei vivi.

menma

Nella famosissima opera di Hiro Mashima, Fairy Tail, troviamo Mavis Verimilion, fondatrice della gilda di Fairy Tail che, sotto forma di spirito, continua a proteggerne i membri.

mavis

Anime dalle tinte gialle è Dusk Maiden of Amnesia, che tratta del fantasma della giovane Yuuko, che può essere visto solamente da Teiichi Niiya; i due si uniranno per scoprire il mistero dietro la morte della ragazza e per mano di chi.
yuuko

In Ranma ½ ci sono vari fantasmi che infestano la storia:

  • Nell’episodio 52, circolano delle voci riguardanti un fantasma che gira per i corridoi della scuola, diceria che, poi, si rivela essere vera.
  • Nell’episodio 135, appare sulla Terra lo spirito di una ragazza che sembra aver dimenticato qualcosa nel mondo dei vivi. Ranma e Akane la aiuteranno nella ricerca.

Blood Lad unisce, poi, due mondi dell’horror, ovvero quello degli zombie e dei fantasmi. La trama è incentrata, infatti, su Staz, zombie otaku e Fuyumi, una ragazza che viene uccisa e trasformata in spirito.

fuyumi

Opera dalle ambientazioni britanniche, in Seven Deadly Sins si trova Elaine, sorella di uno dei cavalieri protagonisti, King, che protegge la fontana della giovinezza da settecento anni.

elaine

Mikami Agenzia Acchiappafantasmi è un anime ambientato in una Tokyo del 1999 infestata da fantasmi e spiriti. Tra i protagonisti troviamo Okinu, una ragazza spettro.

 

mikami

Passiamo a Ghost Hunt, che racconta la storia di Shibuya Kazuya, un cacciatore di fantasmi, che sarà costretto ad assumere una nuova aiutante, Taniyama Mai, semplice ragazza che ama raccontare storie di spettri.
ghost hunt

Infine in Komodo No Omoka, Rossana dovrà interpretare la parte di un fantasma per un film che la porterà alla fama accanto a Charles.
rossana fantasma

Nell’animazione giapponese i fantasmi sono molto ricorrenti, sono così tanti che molti sfuggono anche all’attenzione di chi sta scrivendo. Solo qualche esempio, quindi, di quanto i nipponici siano incredibilmente intelligenti nel trasformare un figura che è nata per trasmettere paura, in un’entità dolce, buffa o seria, in base alla richiesta dell’opera.

Paolo Gabriele De Luca

 

[#Film] Sadako Vs Kayako, il cross-over horror Giapponese arriva sul campo da baseball

Un nuovo film horror dal sol levante sta per invadere gli incubi dei molti appassionati del genere. Sto parlando di Sadako Vs Kayako, il cross-over tra The Grudge e The Ring, che uscirà nei cinema giapponesi il prossimo 18 giugno. La sponsorizzazione di questo evento non poteva certo deludere le aspettative del pubblico.

Dopo la creazione di un account twitter horror e il rilascio di maschere di bellezza consigliate dalle due “bellissime” protagoniste dei film, Sadako e Kayako hanno invaso lo stadio giapponese Sapporo Dome, mentre stava per iniziare la partita di baseball tra gli Hokkaido Nippon Ham Fighters e i Tokyo Yakult Swallows. 

sadako vd kayako baseball

L’ingresso delle due attrici, assieme al bimbo pallido proveniente sempre da The Grudge, ha scatenato lo stupore del pubblico, che ha accolto la performance tra sorrisi e curiosità. In America, intanto, la Paramount ha annunciato il sequel Rings, in uscita per il 28 ottobre, mentre la Sony sta sviluppando il remake di The Grudge con il produttore Sam Raimi.

Il Cast del nuovo film vedrà Mizuki Yamamoto affiancata da Tina Tamashiro, Aimi Satsukawa, Misato Tanaka, Masahiro Komoto, Masanobu Ando e Takako Fuji. La regia è di Kôji Shiraishi (Grotesque, Noroi – The Curse) che dirigerà lo script basato sui personaggi creati da Takashi Shimizu e Kôji Suzuki.

Di seguito il video dello spettacolo al Sapporo Dome:

https://youtu.be/6pZAhqRZo78

Miriam Caruso

[#Anime] I mostri del gotico classico nell’animazione nipponica

Per la quinta nerd horror night, Nerd30 è andato, solo per voi, alla ricerca di tutti gli elementi dell’horror classico negli anime, spulciando fra vampiri, zombie e mostri vari.

Iniziamo con gli zombie:

  • Quando si pronuncia la parola zombie e la si associa alla parole anime, a molti non può che saltare subito alla mente l’ambientazione spettrale di Thriller Bark in One Piece, nave-isola su cui sono presenti tantissime creature mostruose, tra cui i morti viventi.
    zombie thriller
  • “School-Live!” è un anime moe, termine utilizzato per indicare personaggi graziosi, ma dalle forti tinte horror contrastanti; l’intera trama, infatti, vedrà le giovani protagoniste combattere contro schiere di zombie.
    school live
  • Altri morti viventi sono in Zombie-Loan, opera in cui troviamo l’agenzia Zombie-Loan, appunto, che offre di poter rimanere al mondo come non morti dopo aver pagato parcelle carissime.zombie loan
  • Iniziato lo scorso Aprile, Kabaneri of the Iron Fortress è ambientato al tempo della rivoluzione industriale, durante la quale si diffonde un virus capace di trasformare gli uomini in Kabane, ovvero zombie.
    kabane

Ma cambiamo argomento, o meglio, cambiamo tipi di mostro. I vampiri sono la moda degli ultimi anni un po’ ovunque e gli anime non si sono tirati certo indietro dal presentare la loro versione:

  • Uno tra i più famosi è Vampire Knight, opera ambientata in una scuola con una particolare divisione degli studenti: la Day Class è frequentata da ragazzi normali, la Night Class da ragazzi dai lunghi canini.
    vampire knight
  • Come non citare Hellsing, con l’affascinante quanto letale vampiro Alucard.
    hellsing
  • Blood Lad racconta la storia di Staz, vampiro otaku ossessionato dal mondo degli umani.staz
  • Addirittura troviamo un’intera magione di vampiri in Diabolik Lovers, i cui membri sono tutti interessati alla protagonista, Yui Komori.diabolik lovers
  • Molto celebre è anche Owari no Seraph, anime in cui, dopo la decimazione della popolazione mondiale, i vampiri emergono dalle profondità della terra, portando con loro tutto ciò che si credeva essere un mito.
    owari no seraph
  • Continuiamo a parlare dei succhia sangue con Rosario + Vampire, anime che vede le vicende di Tsukune Aono, ragazzo che, non riuscendo a entrare in nessuna scuola privata, viene ammesso in quella che poi scoprirà essere una scuola per mostri. Qui conoscerà la bella Moka Akashiya, che si rivelerà essere una vampira.moka
  • Nell’anime Dance in the Vampire Bund, Mina Tepes è la principessa dei vampiri che vuole, dopo secoli di reclusione, unire la sua razza a quella degli umani.
    mina tepes

Questi sono solo alcuni degli adattamenti animati nipponici sui vampiri. Sono davvero tanti, anche troppi, quindi andiamo avanti con i nostri mostri e parliamo di licantropi:

  • Apriamo l’argomento lupi antropomorfi con Wolf’s Rain, anime in cui i lupi, cacciati per tanto tempo dall’uomo, hanno imparato a eludere gli umani trasformandosi in persone.wolf's rain
  • Wolf Children è un film anime che racconta di Hana, una ragazza di diciannove anni che, all’università, si innamora di un ragazzo che le rivela di essere un licantropo. La giovane rimarrà incinta prima di Yuki e poi di Ame che, a loro volta, potranno trasformarsi in lupi.wolf children
  • Riprendiamo Dance in the Vampire Bund perché, in una storia di vampiri, troviamo un lupo mannaro; Akira Kaburagi Regendorf è, infatti, un giovane licantropo.
    kaburagi
  • In Dragon Ball la trasformazione nel gigantesco scimmione Oozaru è ispirata a quella del licantropo, considerando che avviene solo nelle notti di luna piena e che la forma allungata del muso ricorda proprio quella di un lupo.
    oozaru

Un altro mostro che, ancora oggi, continua a far rabbrividire è la terribile creatura del dottor Frankenstein.

  • Per quanto riguarda l’animazione giapponese, esiste un film anime basato sul romanzo di Mary Shelley intitolato “Frankenstein”.
    frankenstein
  • Parlando del mostro di Frankenstein, viene subito alla mente Ottavio in Dragon Ball, androide del Fiocco Rosso, le cui sembianze sono molto simili a quelle della creatura.
    ottavio
  • Concludendo, comprende tutte queste tipologie di mostri “Carletto il Principe dei Mostri”, anime per bambini il cui protagonista è il piccolo Carletto, principe di Mostrilandia, un Paese abitato da mostri, appunto.  Il bambino deciderà di andare a vivere sulla Terra con i suoi aiutanti, Conte Dracula, Frank e Uomo Lupo.
    carletto il principe dei mostri

Pochi esempi di anime pieni di mostri. L’animazione nipponica è piena zeppa di zombie, vampiri e creature classiche dell’horror e, come al solito, i giapponesi hanno saputo dare una loro interpretazione di creature così spaventose.

Paolo Gabriele De Luca

[#LeagueofLegends] Vladimir, il Vampiro della Landa

Ennesimo omicida mai pentito di Runeterra, schierato dalla parte di Noxus e amante del sangue… stiamo parlando di Vladimir: il primo e solo vampiro (o forse più correttamente “emomante”) di League of legends.

Recentemente rinnovato assieme alla patch dei maghi di qualche settimana fa, Vladimir si rivela sempre una buona scelta per il proprio roster campioni.

Il ruolo che ricopre al meglio Vladimir nella Landa è quello di mago tank in corsia superiore: grazie ai suoi bassi tempi di ricarica e le sue spell a medio raggio può rivelarsi un ottimo bullo contro i campioni da mischia, senza considerare il suo forte sostentamento che lo contraddistingue.

Le sue abilità sono:

Patto cremisi (P)= Vladimir guadagna potere magico con la salute bonus, e salute con il potere magico bonus;

Trasfusione (Q)= Infligge danni al nemico e cura Vladimir, una volta ogni due lanci ne ottiene uno potenziato per un breve periodo;

Lago di sangue (W)= Tramuta Vladimir in una pozza di sangue non bersagliabile, infliggendo danni ai nemici colpiti e curando Vladimir di parte dei danni effettuati;

Maree di sangue (E)= Delle gocce di sangue partono da Vladimir e infliggono danni nell’area che lo circonda;

Emopiaga (R)= Colpisce un’area relativamente piccola, i nemici colpiti subiscono danni aggiuntivi per la durata della spell e dopo 4 secondi infligge il suo danno e cura Vladimir.

La giocata tipo di questo campione consiste essenzialmente in: infliggere più danni possibili con Q ed E, utilizzare la R cercando di colpire più nemici possibili ed utilizzare la W come mezzo di fuga, tenendo d’occhio la barra della vita poiché alcune delle nostre abilità consumano salute.

Per quanto riguarda le rune:

9 marchi della penetrazione magica

9 sigilli della salute crescente

9 glifi della riduzione ricarica crescente

3 quintessenze del potere magico

Per le maestrie consigliamo il ramo della ferocia per abusare di “tocco della morte bruciante” con i nostri bassi tempi di ricarica, o una buona alternativa potrebbe essere il ramo di astuzia prendendo la maestria “intelligenza” in caso abbiate intenzione di raggiungere il 45% di riduzione ricarica.

Nell’augurarvi buona fortuna per le vostre partite tenete sempre a mente il consiglio del mietitore cremisi “pensate positivo”.

Giulio Ciambrone

 

[#CreepyPasta] L’arrivo di Slender Man nei cinema

È l’anno 2009 e sul web nasce la creepypasta che, ancora oggi, a distanza di sette anni, continua a far rabbrividire il suo pubblico. Tutto è partito dal sito Something Awful che ha indetto un concorso fotografico in cui bisognava modificare delle foto rendendole il più inquietanti possibile. Fu Eric Knudsen il vincitore del concorso con la spaventosa immagine di un uomo altissimo, pallido e senza volto, rappresentato in un parco insieme a dei bambini.

E fu così che Slender Man prese vita.

Ciò che probabilmente rende così interessante e accattivante questo personaggio, per gli appassionati del genere, è il suo comportamento e i suoi poteri. Quello per cui l’uomo pallido è ricordato maggiormente, infatti, è proprio l’atto di rapire i bambini, di età compresa fra i 5 e i 15 anni, ma capita anche che prenda di mira adolescenti e adulti.
La vicinanza dello Slender Man porta allucinazioni, disturbi ossessivo-compulsivi della personalità, autolesionismo, paranoia e altri terribili sintomi che interessano l’individuo sia a livello fisico che mentale.

Visto il boom che ha avuto su Internet, il mondo mediatico non poteva che essere influenzato dalla creepypasta. Prima rappresentazione fra tutte è stata la web-serie del 2009 Marble Hornets, reperibile ancora su YouTube, che ha favorito l’esplosione della leggenda metropolitana. Successivamente la Slender Mania ha influenzateìo anche le serie tv, possiamo ricordare Supernatural, ovviamente, e persino Law & Order. Addirittura un colosso televisivo americano come la HBO, lo scorso marzo 2016, ha rilasciato un documentario sul personaggio della terribile leggenda metropolitana. Non dimentichiamo, poi, la grande quantità di videogiochi dedicati.
Da un po’ di tempo hanno iniziato a circolare delle voci sulla produzione di un presunto film, tutto incentrato su Slender Man. Quasi come se i fans fossero stati finalmente ascoltati, sembra che vedremo l’uomo pallido sul grande schermo in un film horror, prodotto dalla Screen Gems (saga di Resident Evil), compagnia sussidiaria della Sony, la cui sceneggiatura è stata affidata a David Birke (13 Sins); attualmente il film non ha ancora un regista e le riprese dovrebbero iniziare il prossimo autunno.
Per la grandezza mediatica che Slender Man ha conquistato sul web, era solo questione di tempo l’arrivo di un film su questa raccapricciante creepypasta. Chissà chi avrà il privilegio di interpretare un personaggio così spaventoso, quasi lo invidiamo.

                                                                                           Paolo Gabriele De Luca

Debutto da Brivido per il Paranormal Circus a Cosenza

Paranormal CircusCOSENZA – Gusto dell’horror e grande spettacolo, un pizzico di ironia e tanta professionalità. Questi gli ingredienti principali per un circo “da paura”, il Paranormal Circus approdato lo scorso 28 agosto a Cosenza.

Un cancello scricchiolante e sinistro apre le porte del circo, che accoglie i propri spettatori in un pre-show tra urla e risate, con lo staff che sembra uscito da un film horror sparso tra due tendoni. Il loro scopo è far provare al pubblico quel piacevole brivido di terrore che ci fa tornare tutti bambini.

Al suono delle sirene, che ricordano vagamente lo scenario di Silent Hill, il pubblico si accomoda in poltrona ed è pronto ad assistere ad uno degli spettacoli più suggestivi che un ambiente circense possa offrire. Acrobati, contorsionisti, clown infernali e ballerine zombie riescono a mantenere l’attenzione sempre viva, tra bocche spalancate rivolte verso l’artista di turno e grandi applausi. Ogni esibizione è caratterizzata da una storia, uno scenario ed un personaggio, con l’ausilio di una regia di rispetto e molto creativa.paranormal-circus2

Lo spettacolo, adatto ad un pubblico adulto, riesce a conquistare anche lo spettatore più esigente grazie ad un continuo coinvolgimento che lo rende infine protagonista. Il gran finale, dettato dall’illusionista e regista Ottavio Belli e le sue vallette vampire, ha reso giustizia a una 2 ore e più di esibizioni grandiose, scatenando l’entusiasmo dei presenti, tutti in piedi ad applaudire gli attori al centro della scena.

Ottoetrenta vi consiglia vivamente di farvi terrorizzare, da bravi coraggiosi, dal Paranormal Circus.

Miriam Caruso