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Continuità terapeutica riabilitativa, oggi un incontro in Comune

COSENZA – La Commissione Sanità e servizi sociali, presieduta dalla consigliera comunale Maria Teresa De Marco, comunica che questa mattina si è tenuto un incontro tra l’organismo consiliare e la dottoressa Caterina Iannazzo, Dirigente dell’Unione Operativa di Neuropsichiatria Infantile e Riabilitazione dell’età evolutiva dell’Asp, distretto di Rende. La dottoressa Iannazzo ha informato la Commissione sanità e servizi sociali del Comune di Cosenza dell’attuale problematica che affligge i Centri di Riabilitazione Infantile e che interessa l’intera area urbana.
A seguito del dibattito scaturito dall’incontro, i componenti la Commissione sanità e servizi sociali di Palazzo dei Bruzi hanno espresso la loro preoccupazione per la situazione venutasi a determinare che non consente né la continuità terapeutica riabilitativa degli attuali assistiti, né la possibilità di assicurare assistenza a circa 200 bambini in lista d’attesa.

Omicidio di Decollatura, la Cassazione annulla gli ergastoli

ROMA – Annullata dalla prima sezione della Corte di Cassazione, che ha escluso la premeditazione ed ha rimesso gli atti alla Corte d’Assise di appello di Catanzaro per la rideterminazione della pena, la sentenza nei confronti di Domenico e Giovanni Mezzatesta, padre e figlio, 61 e 42 anni, difesi entrambi dall’avvocato Francesco Pagliuso e condannati entrambi all’ergastolo in quanto ritenuti responsabili del duplice omicidio portato a segno in un bar di Decollatura il 19 gennaio del 2014. Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio, di 29 e 36 anni, furono uccisi mentre sorseggiavano una bibita seduti su un divanetto. A quel punto nel bar entrarono due persone, che li uccisero, infierendo anche sui loro corpi. Le fasi del duplice omicidio vennero riprese dalle telecamere di sorveglianza. Nei fotogrammi si vedono Iannazzo e Vescio entrare nel bar. Ci sono dei divanetti neri attorno a dei tavolini. I due si siedono insieme ad altre persone. Stanno discutendo, quando nel locale entrano Domenico e Giovanni Mezzatesta che iniziano a parlare con loro. La discussione va avanti per un po’ in un crescendo di alterazione fino a quando i Mezzatesta impugnano le pistole che hanno con loro e le puntano contro Iannazzo e Vescio. Nel bar è un fuggi fuggi: c’è chi si ripara sotto il bancone, chi riesce a scappare, chi si chiude in bagno. Ora sono gli uni di fronte agli altri. Giovanni esce e fa da “palo” mentre il padre rimane all’interno e spara. A questo punto il figlio rientra. A terra c’è Giovanni Vescio che tenta di reagire. Giovanni Mezzatesta lo colpisce al volto con un calcio. Impugna l’arma e la punta contro l’uomo. Sembra che esploda un colpo. La pistola, però, si inceppa ed il padre lo spintona per farlo uscire a controllare se nel frattempo i colpi hanno richiamato qualcuno. Quindi, rimasto solo con le vittime, Domenico Mezzatesta spara il colpo di grazia in testa ad entrambi. Portato a segno il duplice omicidio, Domenico Mezzatesta esce dal locale ed insieme al figlio va via velocemente, ognuno a bordo della sua auto.