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Bovalino, dopo le “Anime nere” arriva “Il saltozoppo” di Giocchino Criaco

BOVALINO (RC) – Ieri presso il Caffè Letterario “Mario La Cava” si è svolta la presentazione del nuovo romanzo dell’autore calabrese di Africo Gioacchino Criaco, già autore del fortunato “Anime nere”, dal titolo “Il saltozoppo”, edito dai tipi di Feltrinelli. A moderare l’incontro, cui ha preso parte un numeroso pubblico, la giornalista Maria Teresa D’Agostino. Il romanzo, insieme ad altri quattro lavori, è tra i finalisti al premio della Città di Rieti, per il prossimo mese di settembre. Una presentazione letterario un po’ fuori Il Saltozoppodagli schemi quella che ha visto un Gioacchino Criaco raccontare e raccontarsi, come fosse egli stesso un personaggio del romanzo della sua vita.

“Il saltozoppo” è una “favola nera” che mette in luce una Calabria dalla natura selvaggia e inquietante. Protagonista è una donna, la Ninfa, che in ogni modo di tenta di cambiare il suo destino, insieme a quello del suo innamorato. Il personaggio di Agnese, come ha rivelato lo stesso Criaco, non è del tutto inventato ma prende spunto dalla storia di una ragazza di molti secoli fa che i suoi familiari volevano “donare” in sposa un uomo, ricco però anziano contro il suo stesso volere: un esempio di donna forte in ul libro che, secondo l’autore, tutte le donne calabresi dovrebbero leggere. Del resto, lo scrittore ha voluto anche precisare che, nei suoi romanzi, non è la Calabria a dominare, bensì il mondo intero, di cui la Calabria non è che una stazione, come quelle che nel romanzo in questione partono, dall’Aspromonte e dalla Cina, per poi intreciarsi attraverso anni e anni di storia, in un incontro di etnie sullo sfondo di un cielo noir. Nel paesaggio delle piane dell’Allaro Julien Dominici e i gemelli Agnese e Alberto Therrime crescono insieme  e si legano in un amore contrastato dalle famiglie che spinge gli uomini a uccidere e uccidersi e le donne a partire con i figli.

 

Gioacchino Criaco, narratore di sentimenti estremi, presenta ‘Il saltozoppo’

Gioacchino Criaco è tornato ieri a Lamezia Terme, presso la libreria Sagio Libri di Savina Ruberto, per presentare ai suoi lettori il nuovo romanzo ‘Il saltozoppo’, edito da Feltrinelli. Lo scrittore 20151109_151202   calabrese si è quindi cimentato nel racconto di una storia, come una di quelle che ama raccontare ai nipotini. Una storia universale, che ci appartiene, nata e radicatasi nella nostra terra. Una storia atavica, fatta di ritorni e rimembranze che si intersecano e danzano come centri concentrici tra le piane dell’Allaro e la città di Milano. Danze e segreti millenari, custoditi con cura gelosa e attenta dalle donne, figlie di una terra strana che, come si legge in questo avvincente romanzo, vive in una dimensione sospesa tra il tempo che fu e quello che ancora deve arrivare, in un presente dal forte odore di passato ma costantemente teso a un futuro agognato.

Ci sono stati periodi, racconta lo scrittore, “in cui la nostra storia è stata dimenticata. Ma la grandezza del popolo calabrIMG-20151109-WA0002ese sta nel fatto che riusciamo ad andare avanti nonostante tutto”. È questa la tensione verso l’avvenire, ricco di avvenimenti a loro volta frutto di un passato mai davvero superato. “Molte cose che accadono ora rispondono a una logica legata al passato”. Uno degli esempi più forti di un simile legame con la nostra storia (o le nostre storie) è il fatto che “viviamo ancora una forma di paganesimo”, un abito comportamentale che viene celato, una sorta di ‘non detto’ conosciuto da tutti, retaggio della cultura millenaria e mai radicalmente soppiantata dalla modernità.

La discussione si è poi spostata su questioni meramente pratiche relative alle ‘condizioni di vita’ degli scrittori calabresi entro e fuori i confini regionali. Il parere di Gioacchino Criaco per IMG-20151109-WA0001quel che concerne le presunte o reali difficoltà di inserirsi nel panorama letterario nazionale è che non ci sia un complotto esterno, ma “c’è un complotto interno. Un potere locale, economico e politico. L’immobilismo è la linfa che dà vita a questo sistema. Il potere teme la letteratura. Ad esempio, nel corso delle riprese [del film ‘Anime nere’ tratto dall’omonimo romanzo, ndr], noi abbiamo avuto problemi soprattutto con le istituzioni. Il punto è che questi poteri non accettano che qualcosa o qualcuno smuova quell’ordine”. Probabilmente un tale scenario non si presenterebbe in un’altra regione, o forse sì, ma il punto è, per usare le medesime parole dello scrittore, che “tutto ciò che fuori è letteratura, da noi va al di là, crea un dibattito”. Questo perché le tematiche affrontate, nella fattispecie, da tutti i romanzi di Criaco si addentrano nell’anima calabrese, la scrutano e la rivoltano, generando dubbi, perplessità, fascino e attrazione. Magari anche fastidio. Al momento, secondo lo scrittore, è necessario avviare il ciclo giusto per la Calabria, a prescindere da promesse e slogan. Bisogna distruggere il mostro, lasciarsi guidare verso tale distruzione, come avviene ne ‘Il saltozoppo’.

Intanto, mentre CIMG-20151109-WA0000riaco gira l’Italia presentando il suo ultimo nato, il primogenito ‘Anime nere’ giunge in Germania dove la pubblicazione è prevista per il prossimo gennaio, il film diretto da Francesco Munzi fa sold out oltreoceano e nel nostro Paese già si sta progettando una serie televisiva la cui regia verrà nuovamente affidata a Munzi. In definitiva, il narratore di sentimenti estremi, Gioacchino Criaco, è tornato a far parlare della sua, della nostra, terra senza veli, spogliandola innanzi al lettore e presentandola con tutte le sue asprezze e le sue contraddizioni.

 

Daniela Lucia