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Si ferma lo sciopero della fame a favore degli immigrati

Riace – I sindaci di Riace e Acquaformosa, Domenico Lucano e Giovanni Manoccio, e Giovanni Maiolo della Rete dei comuni solidali hanno sospeso lo sciopero della fame iniziato da oltre una settimana per protestare contro i ritardi nell’erogazione dei fondi per l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati. La decisione e’ giunta al termine di una assemblea a ‘Borgo Donna Rosa’ di Riace dove hanno partecipato numerose persone, rappresentanti istituzionali ed immigrati.

I Sindaci continuano la protesta per la mancata erogazione dei fondi ai centri di accoglienza

RIACE (RC)- I sindaci calabresi Domenico Lucano (Riace – Rc), Giovanni Manoccio (Acquaformosa – Cs) e l’operatore sociale Giovanni Maiolo, da cinque giorni sono in sciopero della fame per protestare contro la mancata erogazione dei fondi da parte della Protezione civile per i progetti di accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati continuano la loro protesta. Mercoledì a Riace, si terra’ una assemblea generale per sostenere la protesta dei sindaci e per mantenere viva l’alternativa ai Cara, ai respingimenti, alle galere etniche e alla clandestinizzazione dei fratelli e delle sorelle migranti, per un’accoglienza tra diversi, che sia umana e solidale’.

Loiero interroga Scopelliti sul problema immigrazione

Catanzaro, 19 lug 2012 –  Agazio Loiero, ex Governatore della Calabria e attuale consigliere regionale, ha rivolto una interrogazione al presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, nella quale chiede che si intervenga per la vicenda dei rifugiati.  “Oggi, in Calabria – afferma Lorieo – cosi’ come in altre Regioni d’Italia – afferma Loiero – la situazione dell’accoglienza sta raggiungendo punte d’estrema sofferenza poiche’ troppo spesso i Comuni interessati si sono trovati, loro malgrado, a dover anticipare dei fondi, condizione tanto piu’ complicata se collocata in un momento di crisi economica come quello attuale, che peraltro ha registrato una notevole riduzione dell’erogazione dei trasferimenti erariali verso le autonomie locali. In considerazione del fatto che questo meccanismo ha eroso tutti i soggetti interessati. Ma soprattutto, – afferma Loiero – per ironia della sorte, chi ne ha pagato le conseguenze maggiori sono stati proprio i richiedenti asilo, sottoposti a innumerevoli disagi e privazioni e ad una quasi totale sospensione dei diritti sociali e dei diritti umani”. Loiero chiede a Scopelliti cosa intende fare per far fronte in tempi brevi a questa situazione adeguado le  misure di sostegno, rivolgendosi Comuni maggiormente esposti, magari attraverso aiuti economici.

Giunti a Reggio immigrati soccorsi su imbarcazione a deriva

Barca a vela partita dalla Grecia, ieri trasbordo su motovedetta

REGGIO CALABRIA, 28 GIU 2012- Sono arrivati durante la notte a Reggio Calabria i 53 immigrati soccorsi da una motovedetta della Capitaneria di Porto dopo che la barca a vela con la quale erano partiti dalla Grecia era andata alla deriva nel Mar Jonio.

Gli immigrati, le cui condizioni sono buone, sono stati accolti dal personale della Croce rossa e dagli agenti della polizia di stato. Si tratta di 41 uomini, 5 donne e 7 bambini di nazionalità afghana, pakistana e siriana.

(ANSA)

L’altra faccia della Fiera di San Giuseppe

fiera inmensaMarzo è per i cosentini il mese della tradizionale Fiera di San Giuseppe, un appuntamento secolare, che si fa risalire ai tempi di Federico II di Svevia, ma che ha ormai perso le sue caratteristiche storiche, assumendo negli anni il volto variegato dei venditori che da ogni parte d’Italia e del mondo si ritrovano nella città bruzia in questo periodo.

Ed è proprio agli ambulati che si rivolge l’attenzione di Fiera InMensa, un’iniziativa che da oltre 10 anni raccoglie decine di associazioni e liberi cittadini di Cosenza e dell’hinterland intorno ai bisogni e alle necessità di quanti arrivano in città per la Fiera, in particolare migranti. Servizi che nel tempo si sono ampliati e diversificati, arrivando oggi ad offrire la mensa serale, il dormitorio, l’internet social point, l’assistenza medica e legale. Attività che vengono puntualmente affiancate dall’animazione nelle serate dal 14 al 19 marzo con intrattenimento culturali e ricreativi.

Cuore pulsante di questa prodigiosa macchina dell’accoglienza è l’area dei Capannoni delle ex officine della Ferrovia della Calabria, tra Viale Mancini e Via Popilia, zona che quest’anno si trova ulteriormente al centro della scena, dopo la decisione dell’amministrazione comunale di trasferire la sede della Fiera dal tradizionale centro storico al centralissimo Viale Mancini.

Un appuntamento che non è solo accoglienza rispetto alla soddisfazione delle esigenze primarie degli ambulanti, ma che soprattutto si concretizza come momento di scambio e di riflessione su numerose tematiche culturali e politiche. Un incontro che è intreccio e condivisione di esperienze.

Per dare avvio all’XI edizione di Fiera InMensa, è stato organizzato un momento di dibattito sul tema “INVISIBILI. Storie di migranti prima e dopo il viaggio dall’Africa Subsahariana attraverso la Primavera Araba”, una presentazione a più voci, a cui hanno preso parte persone provenienti da diverse zone dell’Africa.

L’introduzione di Flavia Aiello, esperta in lingua e cultura swahili, accompagna il pubblico lungo la storia ricca e tormentata del continente africano, una narrazione che ripercorre tappe dolorose di conquista e colonialismo da parte degli europei, ma anche di slanci verso l’indipendenza. Un filo rosso, quello del viaggio, che viene ripreso da tutti gli interventi: Carlos Ake e Fusseini Kpekpassi provengono dal Togo, Parfait Pmembe dal Congo-Brazzaville, Mohamed Ben Soltan dalla Tunisia, Ahmed Berraou dal Marocco. Ciascuno ha un proprio percorso che lo ha portato al di qua delle acque del Mediterrano. Ciascuno è testimone di una storia che è personale, ma anche emblematica della comunità di appartenenza.

L’immigrazione viene analizzata e sfaccettata da molteplici punti vista, così come diversi sono i motivi che spingono tante persone ad abbandonare la propria terra per cercare altrove qualcosa che garantisca maggiori opportunità. Dai racconti emerge un fenomeno che si discosta totalmente dalle immagini con cui ci bombardano i mezzi di comunicazione: su tutto spicca l’esigenza di modificare il nostro immaginario, rivalutando l’identità e la soggettività dei migranti e l’unicità dei percorsi di migrazione.

Ciascuno ha un viaggio da ricordare e da raccontare, un bagaglio di esperienze e di vita da condividere. Un viaggio che non è solo spostamento da un territorio ad un altro, ma diventa contaminazione ed arricchimento, soprattutto se si permette ai migranti della nostra città di uscire dall’invisibilità e approdare al riconoscimento.

 

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

Salute: diritto senza confini

sanitàSi amplia la gamma di servizi offerti a coloro che non ricevono assistenza dal Servizio Sanitario Nazionale. È stato presentato a Cosenza un gabinetto dentistico presso il Centro Polifunzionale dell’Auser, in via Manzoni (quartiere Spirito Santo). L’attività si aggiunge alle altre prestazioni di tipo medico-sanitario che vengono erogate da personale competente e volontario presso l’ambulatorio medico “Senza Confini”.

L’occasione è stata propizia per una più ampia discussione sul tema “Salute: diritto senza confini”, a cui hanno preso parte esponenti della sanità pubblica, nonché del mondo del volontariato e dell’associazionismo.

L’esigenza di dar vita all’ambulatorio nasce circa due anni fa per dare risposta ad un bisogno di tutela dei diritti, lungo la scia delle battaglie intraprese negli anni sia dall’associazione Auser, sia dalla Cgil a livello nazionale e locale. Gli stranieri irregolari, infatti, che non possiedono un permesso di soggiorno, sono solitamente esclusi dalle normali procedure di assistenza sanitaria. Un aspetto affrontato da Emilia Corea dell’associazione La Kasbah, che ha una solida esperienza in questo settore e che nel suo intervento riesce a rendere l’idea delle difficoltà burocratiche cui vanno incontro gli immigrati qui in Italia. Straneri che approdano sulle nostre coste dopo viaggi estenuanti e lunghissimi, portando un carico di sofferenze e di diritti negati in patria e che si scontrano con un vero e proprio vuoto legislativo. Un distacco che contribuisce a creare una profonda distanza dalle esigenze espresse e dalla tutela di bisogni fondamentali, nonché ad acuire le differenze tra persone appartenenti a popolazioni diverse. Caso emblematico è quello dei rom, che non sono più considerati extracomunitari dopo l’ammissione all’Unione Europea di Bulgaria e Romania, ma che continuano ad essere oggetto di discriminazione e pregiudizio da parte della popolazione locale. Un divario che si assesta in percentuali elevate, se pensiamo che ben il 63% di loro non sa a chi rivolgersi in caso di bisogno. Numeri che si ripetono per coloro che non hanno i soldi per accedere alle prestazioni mediche, che hanno paura, che non hanno i mezzi di trasporto per raggiungere i luoghi di cura, che non capiscono le prescrizioni per una mancanza di mediazione tra medico e paziente. Numeri da capogiro, riportati con precisione dalla dottoressa Agata Mollica, presente in rappresentanza dell’Ordine dei Medici di Cosenza, che evidenziano l’urgenza di un cambio di rotta nelle politiche di accoglienza e integrazione. La salute come diritto universale quindi, così come inteso dallo stesso articolo 32 della nostra Costituzione, richiamato da Valerio Formisani, uno dei medici volontari promotori dell’ambulatorio. Salute come bene comune, ovvero come bene pubblico da tutelare, non strettamente legato allo status di cittadino ma prima di tutto garantito alla persona.

Negli interventi emergono più volte i temi chiave del dibattito: l’accoglienza, la garanzia di diritti, la cittadinanza attiva. Quest’ultima è tirata in causa soprattutto dai rappresentanti Auser presenti, Luigi Ferraro presidente della sezione di Cosenza, Antonio Levato presidente regionale e Gigi De Vittorio responsabile nazionale dell’area sussidiarietà, ma anche da Giovanni Donato, segretario generale della Cigl del comprensorio di Cosenza. Cittadinanza attiva che va di pari passo con la sussidiarietà, ovvero cittadini protagonisti che affiancano le istituzioni in una gestione orizzontale e veramente democratica della cosa pubblica. A tale proposito, qualcuno degli intervenuti tra il pubblico fa notare come amministratori e politici locali, assenti alla presentazione di questo nuovo servizio, abbiano perso un’ottima occasione positiva e costruttiva di confronto.

Il plauso per l’ampliamento dei servizi offerti con le cure odontoiatriche è comunque unanime. Gli stessi rappresentanti del settore medico-sanitario auspicano una sincera collaborazione all’iniziativa, anche attraverso la fornitura di risorse, sia in termini di materiale sia di personale.

Nel corso della serata è stata inoltre ricordata la figura di Adolfo Grandinetti, cui l’ambulatorio è dedicato, medico di grande esperienza, prematuramente scomparso, che si è prodigato sempre per il prossimo ed ha fortemente voluto l’attivazione delle prestazioni mediche per coloro a cui sono negate.

 

Mariacristiana Guglielmelli