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Anche Luzzi alle prese con l’emergenza incendi. Distrutte diverse piante d’ulivo

LUZZI (CS) – Un brutto incendio ha devastato per quasi tutta la giornata contrada Cavoni a Luzzi. Interessando il mattatoio della zona che si trova lì vicino, ha provocato danni ingenti alle proprietà e ai beni dei residenti. Devastati piantagioni di ulivi oltre che qualche automobile nel timore generale che l’incendio potesse allargarsi anche al paese. Solo un’autobotte dei Vigili del Fuoco era presente, a causa  dei tanti incendi del territorio (se ne stimano oltre 500 tra grandi e piccoli) mentre i canadair e gli elicotteri adibiti per lo spegnimento dei fuochi sono stati inviati in Sicilia.

Alfredo Arturi

Fiamme a Bisignano, a rischio anche due edifici scolastici

BISIGNANO (CS) – L’ennesimo incendio ha devastato oggi un colle di Bisignano, precisamente quello su cui sorge il quartiere di Piano, che ospita la scuola media della cittadina e una scuola elementare. Da svariate settimane ormai il paese sembra un inferno in terra, e mentre le forze messe in campo riescono a domarne uno, ecco spuntare un altro incendio dalla portata devastante, in un continua gioco del gatto e del topo.

Supposizioni lasciano spazio a svariate ipotesi, ma certo non sembra un caso che i momenti in cui gli incendi vengono avvistati sono i momenti di maggiore tregua lavorativa, come la notte o il mezzodì. Inoltre vengono accesi in contemporanea in diversi siti quasi a rendere più difficile il lavoro di chi si preoccupa di spegnere.

E la piaga infesta la ridente valle del Crati proprio nei momenti meno opportuni. Il grande problema siccità, denunciato dalla Sorical oltre che da svariati cittadini, non giova certo alla risoluzione del problema, anzi, acuisce il rischio sentito dalla popolazione

E pensare che nemmeno un mese fa un uomo morì a causa del fuoco e delle sterpaglie. Il Comune però si dice pronta per tentare di fronteggiare il problema, lasciando a chi di dovere l’investigazione, vuole portare avanti una campagna di sensibilizzazione del problema, oltre che la programmazione di una campagna straordinaria di manutenzione del territorio, come dichiara il vice sindaco Graziano Fusaro. Rimangono però quasi altri 2 mesi di fuoco. Letteralmente.

Alfredo Arturi

A2, chiuso il tratto Montalto-Torano per l’ennesimo incendio

RENDE (CS) – A causa dell’ennesimo incendio che sta caratterizzando questi giorni di grande caldo è stato chiuso da qualche minuto il tratto dell’autostrada A2 compreso tra Montalto e Torano. Sul posto squadre dell’Anas e gli agenti della polstrada di Cosenza Nord che viste le fiamme e il fumo a ridosso della carreggiata per evitare problemi agli automobilisti hanno deciso il blocco del traffico fino a quando i vigili del fuoco non avranno spento le fiamme.

In tarda mattinata a causa di un’autocisterna che aveva preso fuoco nel tratto tra Torano e Tarsia l’A2 era stata interessata da un altro blocco del traffico. Dopo che le fiamme sono state spente dai vigili del fuoco, si erano formati altri focolai di incendio e quindi la riapertura è slittata. Una volta spenti tutti i roghi e rimosso la cisterna, la circolazione ha potuto riprendere. Sul luogo dell’incidente si erano formate code di tre chilometri in entrambi i sensi di marci.

Incendi, undici squadre dei vigili alle prese con roghi. Emergenza nel cosentino

COSENZA – E’ la provincia di Cosenza la zona più colpita dagli incendi nella giornata di oggi, mentre è migliorata la situazione in provincia di Reggio Calabria. Per quanto riguarda il cosentino, sono in azione su tutta la provincia le undici squadre dei vigili del fuoco a disposizione del comando. A fronte di decine di roghi segnalati, si sta intervenendo nelle zone più esposte di Pedace, Belvedere e Laino Borgo, mentre due roghi sono attivi a Montalto Uffugo. Un incendio di vaste proporzioni sta interessando anche il territorio di Papasidero. Sia a Montalto che a Papasidero preoccupa la presenza di case nelle aree interessate dalle fiamme, ma non ci sarebbero mezzi aerei disponibili. Giornata migliore in provincia di Reggio Calabria, interessata ieri da roghi di vaste proporzioni sia nella Vallata di Gallico, sia nel territorio di Melito Porto Salvo. Incendi sono segnalati anche nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, con decine di interventi da parte dei vigili del fuoco, delle associazioni di volontariato e della Protezione civile.

Cariati, rischio incendi e norme di sicurezza sulla spiaggia

 CARIATI (CS) – Balneazione ed eliminazione delle sterpaglie: è su questi argomenti che si concentrano le due ordinanze del Comune di Cariati che mirano a rendere la città più sicura, più ordinata e capace di accogliere al meglio i turisti.

Alcune norme, quelle previste nei due documenti, che se seguite contribuiscono alla riduzione degli incendi estivi e alla buona convivenza sulle spiagge e al mare. «Cariati è di tutti, e sono certa che ognuno si impegnerà per prendersene cura. Anche i turisti, che tornano ogni anno e amano la nostra città», ha detto la sindaca Filomena Greco.

BALNEAZIONE. I diversi punti previsti dall’ordinanza sulla balneazione riguardano sia i bagnanti che gli stabilimenti.

Tra le norme per la buona convivenza sulle spiagge e per lo svolgimento delle attività in piena sicurezza, ci sono quelle che prevedono i divieti di praticare giochi che possano arrecare danno o molestia alle altre persone, di gettare a mare rifiuti di qualsiasi genere o accendere fuochi, di introdurre e usare bombole di gas o altre sostanze infiammabili.

E ancora, per quanto riguarda i lidi, si prevede ad esempio che ognuno debba dotarsi di materiale di primo soccorso e sistemi antincendio, oppure che siano garantiti gli accessi alle persone diversamente abili e con difficoltà motorie. Per chi contravviene, sono previste sanzioni.

ELIMINAZIONE DELLE STERPAGLIE E PULITURA DEI TERRENI. Nelle nostre zone, il rischio incendi d’estate è sempre alto.

Per questo, l’amministrazione ha ritenuto opportuno scongiurare il pericolo con un’ordinanza che obbliga i proprietari di aree incolte o abbandonate, di lotti di terreno ubicati nel perimetro urbano, di villette, e così via, di ripulire da erbacce gli spazi indicati e di non abbandonare o depositare rifiuti pericolosi.

A carico dei soggetti inadempienti, saranno applicate sanzioni diverse in base ai relativi procedimenti amministrativi avviati dalla polizia municipale.

L’ordinanza sull’eliminazione delle sterpaglie è stata realizzata in accordo anche con l’assessore al Decoro urbano Maria Elena Ciccopiedi, che ha fa un appello ai cittadini:

«Abbelliamo insieme Cariati. Che non vuol dire solo decorarla coi fiori come abbiamo fatto con il concorso Balconi Fioriti, ma anche mantenere pulite le strade, i giardini privati e gli spazi in comune del vicinato».

«Vogliamo una città sicura, ma pure bella, ordinata, accogliente – ha detto infine la prima cittadina Filomena Greco – . Ed è responsabilità, e poi orgoglio, di tutti avere una città sempre migliore. Ringrazio fin da ora i miei concittadini e chi verrà a trovarci per l’attenzione che hanno e continueranno ad avere per Cariati».

Emergenza incendi, fiamme lungo viale Magna Grecia

COSENZA – Il calo delle temperature non ha contribuito ad arginare l’emergenza incendi che sta condizionando questo primo scorcio d’estate. Le fiamme hanno infatti fatto la loro comparsa anche lungo viale Magna Grecia a Cosenza dove, con molta probabilità, a causa del terreno arido e a comportamenti poco opportuno di qualche automobilista, hanno letteralmente inghiottito una serie di alberi lungo l’area delle ex cupole geodetiche. Il fumo e le fiamme hanno invaso la carreggiata creando qualche disagio al traffico in transito.

Le fiamme devastano la zona industriale di Porto Salvo. Rabbia e paura tra gli abitanti

VIBO VALENTIA – Un vasto incendio ha interessato la zona industriale di Porto Salvo, frazione di Vibo Valentia. Tutti i terreni nei dintorni delle aziende sono bruciati e il serpeggiare dei roghi ha raggiunto i depositi di barche e le abitazioni in zona Cuccuruta e Via Roma. Continuano inoltre a bruciare le aziende Cevim e Basile. Il caldo ha sfiorato i  50 gradi, c’è carenza d’acqua e i vigili non arrivano in quanto i pochi presenti sono tutti impegnati in altri incendi che stanno interessando la Costa degli Dei. Difficili dunque i soccorsi e di certo il vento non aiuta. A via Roma è intervenuto il macellaio del paese per spegnere il fuoco di fronte la sua attività, aiutato da concittadini e giovani bulgari.

Evacuato il personale delle aziende e la scuola materna di Porto Salvo sulla via provinciale per Triparni che ha preso fuoco. La situazione è critica. Gli abitanti, preoccupati, chiedono aiuto per fronteggiare questa emergenza dalle dimensioni inaudite. I disagi sono tanti, emergono gli sfoghi e le denunce dei cittadini che si sentono abbandonati.

«Stiamo chiamando i vigili del fuoco, i carabinieri, 112, 113, 115 e gli operatori ci rispondono dicendo soltanto di allontanarci dall’abitazione e che non ci sono vigili e mezzi disponibili. Non ci sono autobotti, non ci sono elicotteri. Diossina a go go e noi dobbiamo morire incendiati? I bambini sono terrorizzati, ci sono i miei vicini che stanno alimentando con acqua i bomboloni di gas per evitare che scoppino in stragi. E’ vergognoso».

Due sole unità dei vigili del fuoco non bastano, tutto il vibonese si ritrova in fiamme, in particolare le vie di Pizzo, Tropea, Bivona, Vibo Marina zona Cementificio, addirittura a Zambrone tutto il litorale della strada provinciale, precisamente la ex SS 522 ha bisogno di soccorsi. A Porto Salvo le  fiamme continuano, abitanti senza acqua e senza corrente, chiusa la strada per salire a Vibo città, treni bloccati dagli incendi con ritardi infiniti.

Tanto spavento e abbandono dagli amministratori comunali che non hanno evitato il rogo pulendo le strade dalle erbacce che da mesi impedivano la visibilità alle automobili. Gravi danni ambientali ed economici, case e tetti bruciati, ettari di terreni con agrumeti e uliveti bruciati. Resta alta l’allerta per tutte le zone limitrofe.

Amelia Aloisio

Calabria nella morsa degli incendi: a Palmi autostrada chiusa, a Tropea abitazioni a rischio

CATANZARO – Giornata drammatica in Calabria sul fronte degli incendi. Nei pressi dello svincolo di Palmi traffico bloccato: le fiamme lambiscono l’autostrada del Mediterraneo ed il fumo ha invaso una galleria. Gli automobilisti sono bloccati ed incolonnati sotto il sole. Situazione drammatica a Tropea per un incendio divampato sulle colline soprastanti la cittadina turistica. Le fiamme, complice il caldo torrido e l’erba secca, si sono rapidamente propagate interessando anche alcune aree del centro abitato. Il sindaco, Giuseppe Rodolico, sta valutando l’evacuazione di alcune famiglie dalle proprie case minacciate dal rogo. Attivata la Protezione civile. In arrivo alcuni mezzi aerei. In tutta la Calabria è emergenza incendi. Sono centinaia le telefonate di soccorso arrivate alla centrale dei vigili del fuoco di Cosenza. Decine i casi segnalati in tutta la provincia. Particolarmente la situazione lungo la costa tirrenica, a Sangineto e a Cetraro. In entrambi i casi si stanno moltiplicando gli sforzi dei pompieri e anche di squadre di volontari. Altri due incendi di vaste proporzioni si sono sviluppati in provincia di Catanzaro, nei territori di Feroleto e Gizzeria. A Feroleto le fiamme hanno anche lambito alcune abitazioni, mentre a Gizzeria sono andati in fiamme un uliveto e un’area di macchia mediterranea. Anche in quest’ultimo caso il rogo si è avvicinato pericolosamente ad alcune abitazioni, mentre è stata chiusa la statale 18, e poi riaperta, a seguito dei disagi causati dal fumo. In entrambi i casi sono intervenuti i mezzi antincendio, compreso elicotteri e Canadair. Infine un rogo, di cui si sospetta l’origine dolosa, sta distruggendo alcuni ulivi secolari in un terreno confiscato alla cosca Alvaro della ‘ndrangheta ed affidato alla cooperativa Valle del Marro, nelle campagne di San Procopio. L’uliveto interessato dalle fiamme, che la cooperativa ha ottenuto nel 2009, è l’unico terreno che sta bruciando nella zona. Le fiamme interessano l’interno dei tronchi degli alberi, una cinquantina dei quali sono già stati distrutti. Se dovesse essere accertata la causa dolosa, si tratterebbe, per la cooperativa che coltiva i terreni confiscati alla ‘ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro, del sesto atto intimidatorio negli ultimi giorni. I dipendenti della coop hanno cercato di spegnere le fiamme. «Da soli però – afferma il presidente Domenico Fazari – non ce la facciamo. Della vicenda è stato interessato il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, che si sta adoperando per fare arrivare sul posto una squadra di pompieri, impegnati nella giornata di oggi in numerosi altri incendi».

Siccità e incendi, anche in Calabria sono intervenuti i Canadair

COSENZA – Sono 21 gli interventi di Canadair ed elicotteri dello Stato sugli incendi che si sono sviluppati in tutta Italia nella giornata di oggi. «Invito ancora una volta tutti – ribadisce il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio – a tenere molta alta l’attenzione». Delle 21 richieste d’intervento al Centro operativo aereo unificato (Coau), 8 sono arrivate dalla Sicilia, 5 dal Lazio, 3 dalla Campania, 2 rispettivamente dalla Puglia e dalla Calabria e una dalla Sardegna.

Al momento 12 incendi risultano sotto controllo. «Dopo le sollecitazioni delle settimane e dei mesi scorsi – sottolinea ancora Curcio – torno a ribadire ancora oggi, quando dalla Regione Siciliana è giunto il 40% delle richieste, l’assoluta esigenza che a livello regionale ci si doti presto di una propria flotta perche’ la battaglia contro il fuoco si può tentare di vincere se c’è una pronta e tempestiva risposta dal territorio. Serve la piena collaborazione di tutte le componenti e le strutture operative, sia in ambito regionale che statale, e la piena sinergia nel mettere a sistema le risorse e le competenze disponibili».

Incendi, denunciate 18 persone. Rischiano fino a 10 anni di reclusione

REGGIO CALABRIA – L’attività investigativa del Comando Regionale Calabria – Sicilia è vicina all’individuazione dei responsabili dei molti incendi divampati nel corso dell’anno in Calabria. In particolare, durante il periodo di massimo rischio di incendio, ovvero dal 15 giugno al 30 settembre 2016, i comandi territoriali del Corpo Forestale dello Stato hanno segnalato all’Autorità Giudiziaria diciotto persone, di cui sedici sono state denunciate a piede libero e due tratte in arresto in flagranza di reato o sottoposte a misure di custodia cautelare. Si tratta di soggetti ritenuti responsabili, singolarmente o in concorso con altri, di incendi verificatisi nel territorio calabrese, e precisamente due nel crotonese, due nel catanzarese, due nel reggino e otto nel cosentino. Sequestrati quattro accendini ed effettuate tre perquisizioni. Un indagato dovrà rispondere del reato di incendio non boschivo doloso; cinque indagati di incendio boschivo doloso e dodici di incendio boschivo colposo. Questi ultimi rischiano la reclusione rispettivamente da 4 a 10 anni e da 1 a 5 anni; pena destinata ad aumentare in presenza di circostanze aggravanti.

Ma l’attenzione sul fenomeno degli incendi boschivi è rimasta alta da parte del CFS anche nel restante periodo dell’anno tanto da deferire all’A.G. per incendio boschivo colposo altre due persone (una nel catanzarese e una nel reggino) e da cogliere in flagrante e arrestare un reggino per incendio boschivo doloso. Nelle aree interessate da continui e ripetuti incendi sono state utilizzate telecamere nascoste, che hanno consentito di immortalare il responsabile del reato, come avvenuto per una donna nel cosentino. È stato, altresì, adottato il Metodo delle Evidenze Fisiche, che permette di determinare la dinamica delle fiamme e di classificarne la causa. Da non dimenticare, inoltre, la collaborazione dei cittadini che hanno fornito preziose testimonianze e hanno segnalato tempestivamente le fiamme al numero di emergenza ambientale 1515.

I roghi divampati in Calabria hanno interessato non solo aree marginali e rurali, ma anche aree antropizzate, danneggiando, in alcuni casi, oltre ai soprassuoli agrari e forestali, anche fabbricati e automezzi. Tali incendi sono stati causati dall’uomo per colpa o dolo. Cause che tuttavia si distinguono in una serie di motivazioni legate ai profili sociali, economici e produttivi delle diverse realtà territoriali. Se da un lato la maggior parte degli incendi è legata ad attività illecite collegate a finalità agricole e di pastorizia, dall’altro a bruciare la Calabria sono non solo contadini e pastori, ma anche operai, disoccupati e pensionati. L’identikit dell’incendiario calabrese che emerge dall’analisi delle persone denunciate dal CFS parla di individui (donne e uomini) che hanno un’età compresa tra 26 e 75 anni, perlopiù incensurati e residenti nella stessa provincia dove commettono il reato.