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Scomparsa Maria Chindamo, svolta nelle indagini, un arresto

VIBO VALENTIA – Sarebbe stata uccisa e il suo cadavere fatto sparire, Maria Chindamo, l’imprenditrice scomparsa il 6 maggio 2016 in Calabria.

E’ la conclusione a cui sono giunti i carabinieri di Vibo Valentia e del Ros che hanno arrestato una persona. Si tratta in  di un 53enne di Limbadi, Salvatore Ascone, meglio noto come “U Pinnularu” o U Capraru”,considerato ai vertici della cosca dei Giampà di Lamezia Terme e vicino ai Mancuso di Limbadi.

L’arresto è stato fatto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della Procura della Repubblica.

Alla persona arrestata viene contestato il reato di concorso in omicidio.Le indagini che hanno portato all’arresto sono state condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Vibo Valentia, della Compagnia di Tropea e del Ros.

Fonti:  Ansa, Cn24, Foto: Ansa

Avviso di chiusura indagini preliminari, il sindaco Occhiuto si difende

COSENZA – «Con riferimento all’unico capo d’imputazione contestatomi nell’avviso di chiusura delle indagini preliminari notificatomi oggi, secondo cui avrei stretto un patto illecito con l’onorevole Mario Oliverio e con l’ingegnere Luigi Zinno, devo evidenziare come nella stessa imputazione si dia atto che la pretesa utilità indebita, costituente contropartita del presunto patto illecito, consisterebbe nella promessa di un finanziamento per l’esecuzione di un’opera pubblica a vantaggio della città di Cosenza, e non già per miei interessi personali». Questo quanto dichiarato dal sindaco di Cosenza Mario Occhiuto a seguito dell’avviso di chiusura indagini preliminari.

«Devo aggiungere che i finanziamenti e la copertura amministrativa per la realizzazione del museo di Alarico erano già stati concessi ben prima che Oliverio divenisse presidente della giunta regionale, e che la gara di appalto dei predetti lavori non può affatto essere definita illegittima, avendo anzi già superato il controllo del competente giudice amministrativo. Ho già concordato con i miei difensori la celere presentazione di richiesta di mio interrogatorio onde chiarire definitivamente gli esatti termini – assolutamente leciti e legittimi – della vicenda. Infine non sfuggirà ad alcuno l’evidente “anomalia” di un preteso patto illecito stretto con chi, nello stesso procedimento è indagato per una serie di atti commessi anche  a mio danno, e finalizzati a determinare la mia decadenza da Sindaco di Cosenza».

Caso Lucano, chiuse le indagini, tra le accuse associazione a delinquere

LOCRI (RC) – La Procura di Locri ha chiuso le indagini nei confronti del sindaco sospeso di Riace Mimmo Lucano ed altre 30 persone nell’inchiesta Xenia condotta dai finanzieri del Gruppo di Locri su presunte irregolarità nella gestione dell’accoglienza dei migranti nel comune del reggino.

La Procura contesta a Lucano anche associazione per delinquere, truffa, falso, concorso in corruzione, abuso d’ufficio e malversazione. Lucano era stato posto agli arresti domiciliari il 2 ottobre scorso – poi revocati il 16 ottobre e sostituiti dal divieto di dimora a Riace – con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. Adesso il pm contesta anche i reati più gravi per i quali il gip non aveva accolto la richiesta d’arresto. “Sono tranquillo con la mia coscienza perché non ho fatto niente, anzi ho cercato di aiutare umanamente e non mi sono approfittato di nulla; mi auguro che prevalga la coscienza” ha detto Lucano.

Operazione “Quinta Bolgia”, Pino Galati sceglie il silenzio

CATANZARO – Ha scelto la strada del silenzio Pino Galati, l’ex parlamentare coinvolto nei giorni scorsi in una maxi operazione denominata “Quinta Bolgia”.

Galati ha deciso di non rispondere alle domande del Gip, ma i suoi avvocati, Francesco Gambardella e Salvatore Cerra, nel fare le veci dell’imputato, hanno chiaramente contestato ogni addebito negando, nello specifico, qualsiasi rapporto connivente tra il loro assistito e i soggetti legati alla criminalità.

Secondo quanto emerso dalle indagini l’ex deputato di centrodestra avrebbe fatto da mediatore, insieme ad altri soggetti coinvolti, tra uomini di spicco della criminalità e i vertici dell’Asp per il controllo del servizio delle ambulanze.

 

 

 

 

 

Incendio in un negozio di prodotti biologici, indagini in corso

REGGIO CALABRIA – Un incendio sulle cui cause sono in corso accertamenti ha distrutto la notte scorsa, in pieno centro, a Reggio Calabria, un negozio di prodotti biologici. Non si registrano danni alle persone. Le fiamme si sono propagate all’intero piano terra dell’edificio interessando tutti e tre locali che si affacciano sulla centrale via del Torrione.

Scattato l’allarme sul posto sono intervenute tre squadre dei vigili del fuoco che hanno lavorato fino all’alba per avere ragione delle fiamme. Il fuoco ed il fumo, oltre ad avere annerito la facciata del palazzo potrebbero aver creato danni strutturali, attualmente al vaglio dei tecnici, all’intero edificio. Nessuna ipotesi viene esclusa sull’origine del rogo.
Sul posto assieme ai vigili sta lavorando anche la Polizia scientifica. La chiusura della strada al traffico veicolare ha mandato in tilt il traffico della zona gravato, in queste settimane, dal passaggio di quanti evitano la vicina tangenziale est interessata da lavori di riammodernamento.

Fonte e Foto Ansa

Sequestrati 14 impianti di depurazione, tra gli indagati sindaci, dirigenti e funzionari

REGGIO CALABRIA – La Guardia costiera di Reggio Calabria ha sequestrato nel territorio provinciale 14 impianti di depurazione di acque reflue comunali nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica del capoluogo in cui sono indagate 53 persone.

Tra loro ci sono alcuni sindaci, dirigenti e funzionari delle società che nel tempo hanno gestito gli impianti e dirigenti di uffici tecnici e lavori pubblici.

I sequestri nell’ambito dell’operazione, denominata “Mala depurazione”, sono stati fatti in esecuzione di decreti emessi dal Gip di Reggio Calabria Maria Cecilia Vitolla. Il Dirigente del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria é stato nominato custode giudiziale di tutti gli impianti sequestrati, con facoltà d’uso, con l’obbligo di conformare entro 45 giorni lo stato di fatto e di diritto degli impianti alle prescrizioni di legge e di regolamento applicabili in ragione delle violazioni contestate nei provvedimenti di sequestro.

Foto: Ansa

Uomo travolto da un treno, schianto fatale. Indagini in corso

GIZZERIA LIDO (CZ) – Un ragazzo di 34 anni circa è stato travolto da un treno in transito (foto di repertorio). La tragedia è avvenuta a Gizzeria Lido: per il giovane non c’è stato nulla da fare. Tempestivi, ma vani, gli interventi dei vigili del fuoco, del personale sanitario e della polizia che non hanno potuto far altro che constatare la morte. Si attende l’arrivo del magistrato e del medico legale per capire la dinamica dell’accaduto.

Fatale lo schianto con il treno

Gli inquirenti hanno dato vita ad una serie di indagini per capire la dinamica dell’incidente. Dopo il terribile episodio, il transito ferroviario viaggia su un solo binario per consentire, sull’altro, di far evacuare i passeggeri del mezzo locomotore.

AGGIORNAMENTO 

Secondo le informazioni raccolte il giovane soffriva di problemi psichici ed era ospite in una comunità del posto. Dalla prime indagini pare che il gesto sia stato volontario. Il treno non si è ancora mosso poiché sono in corso dei rilievi.

Striscione durante la partita tra Reggina e Catania, al via le indagini

REGGIO CALABRIA – Offese di discriminazione territoriale nei confronti della tifoseria ospite durante l’incontro tra Reggina e Catania. Con questo intento gli uomini della Polizia hanno dato il via alle indagini per risalire agli autori dello striscione comparso al “Granillo” sabato sera con la scritta “Nessun elefante vi protegge, prima o poi la lava vi distrugge”.

Ferma la condanna del questore Gervasi

«È un episodio deprecabile – ha detto il questore di Reggio Raffaele Grassi – sul quale stiamo già lavorando. Posso comprendere il sano sfottò tra tifoserie ma non tollerare gesti inqualificabili posti in essere da soggetti privi di ogni valore morale e civile. Le parole esposte in curva sud, luogo degli ultras della Reggina (coreografia non concordata tra società e Questura), sono espressione di un’assoluta irresponsabilità che non meritano commento, se non una ferma condanna. Stiamo visionando le immagini per i provvedimenti di Daspo. Segnalerò l’episodio all’Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive per gli aspetti di competenza. Questo rientra nelle mie prerogative e sarò fermissimo sul punto».

Canile di Mendicino sovraffollato e in condizioni critiche, concluse le indagini

MENDICINO (CS) – Nella giornata di ieri i Carabinieri Forestali del Nucleo investigativo Polizia Ambientale di Cosenza hanno notificato, dopo una accurata indagine disposta dalla Procura della Repubblica di Cosenza un avviso di conclusione indagini preliminari nei confronti di otto persone, gestori e operatori del canile rifugio di Mendicino, tecnici comunali, progettisti e veterinari. Dalle indagini è emerso che all’interno della struttura in località “Terredonniche” erano presenti un elevato numero di cani, circa 700, senza i dovuti requisiti necessari, in condizioni di sovraffollamento che ne comprometteva il loro benessere. Nonostante la carenze dei requisiti richiesti e il sovraffollamento dello stesso la struttura ha ottenuto l’accreditamento a canile rifugio. Nel corso delle indagini è emerso che la struttura era all’interno di un terreno sottoposto a vincolo idrogeologico ed in un terreno ricadente nella fascia di protezione dell’argine del Torrente Caronte. I lavori al suo interno sono stati eseguiti senza richiedere l’autorizzazione paesaggistica. Per tali motivi non era possibile neanche, cosa avvenuta, realizzare e autorizzare la rete fognaria per la raccolta delle acque reflue provenienti dal canile e il successivo allaccio alla rete fognaria comunale. Le indagini effettuate dal NIPAF e dai NAS dell’Arma sono scaturite a seguito di un esposto presentato nel novembre 2016.

Caso Bergamini, la sorella: «Mi auguro sia la volta buona»

COSENZA – È ancora frastornata Donata Bergamini. La notizia della richiesta del procuratore di Castrovillari Facciolla di riapertura del caso che vede coinvolto suo fratello Denis l’ha raggiunta solo nel tardo pomeriggio. «È un’emozione forte – commenta commossa per Ottoetrenta la sorella del calciatore del Cosenza morto in circostanze misteriose il 18 novembre 1989 a Roseto Capo Spulico -. Mi auguro che questa sia la volta buona, mi auguro che si arrivi finalmente alla verità, quella verità che è già scritta da 28 anni».

Come si sa l’istanza del procuratore è basata sulla valutazione di elementi precedentemente non considerati, ma anche su una serie di attività e di indagini pregresse che avrebbero consentito di riscontrare l’eventualità che il decesso del giovane calciatore non sia riconducibile ad un suicidio ma ad altre cause. La speranza, che non si è mai per la verità spenta, torna prepotente nel cuore di Donata e di chi in quasi tre decenni ha lottato accanto a lei. «Ho piena fiducia nel procuratore Facciolla. Ringrazio il mio avvocato, Fabio Anselmo che ha sempre visto giusto, sostenendo da tempo che bisogna lavorare sul corpo. Sta tutta lì la verità».

La vicenda Denis Bergamini è quindi tutta da scrivere. Dopo 28 anni la famiglia continua a chiedere quella giustizia e quella verità che le sono dovute. Una breccia è stata aperta: ora l’auspicio è che, in caso di nuove perizie e dell’eventuale riesumazione del corpo, si usino risorse umane qualificate e apparecchiature sofisticate come quelle che hanno permesso, per esempio, di fare importanti passi avanti nei casi Cucchi e Regeni, necessarie per l’avanzato stato di decomposizione del cadavere di Bergamini. La famiglia attende e confida nella giustizia. In questo non è sola. In molti hanno già scritto molti messaggi di solidarietà e vicinanza per Donata e papà Bergamini.

Denis Bergamini non è mai stato – è mai sarà – dimenticato. Il 15 febbraio la sua storia arriverà anche a Sanremo dove, nel corso del Festival della legalità e delle idee, si affronteranno temi e storie di sport e di campioni per sempre. image

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