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Giovane imprenditore calabrese acquista polo dell’informazione inglese

COSENZA – In attesa che la Brexit si concretizzi la Calabria va alla conquista del Regno Unito. Si, è proprio il caso di dirlo dopo che il giovanissimo e ambizioso imprenditore cosentino, Antonio Silletta (di anni 21!) ha acquistato la piattaforma Sitrend Uk, polo innovativo nel mondo dell’informazione. «Si tratta di una piattaforma che raccoglie i principali argomenti di rilevanza nazionale attraverso avanzati algoritmi», spiega con poche parole Silletta di ritorno da Londra dove, nei giorni scorsi, ha ultimato le procedure di lancio del nuovo polo. 

Dalla Calabria a Londra

«Si tratta – prosegue -, di un nuovo approccio per concepire l’informazione, più efficace ed intuitivo». 

Al momento non si conoscono ancora le cifre dell‘accordo ma il lancio della piattaforma è programmato già per i primi di Settembre.

Verso nuovi orizzonti

La leadership della Sitrend sarà doppiamente calabrese per via della gestione affidata ad un altro cosentino: Daniel Nicoletti (in foto a sx con Silletta), esperto networker digitale che da anni operativo nel settore. Il progetto però guarda già verso nuovi orizzonti: «Abbiamo creato un ulteriore centro in Inghilterra perchè – spiega ancora Silletta – esiste già un valido gruppo di lavoro in Italia e prossimamente sbarcheremo in Spagna, Francia e Germania».

 

“Informazione e Comunicazione”, giornata studio a Villa Rendano

COSENZA – Le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) stanno trasformando rapidamente la nostra società intervenendo in modo importante nei processi di apprendimento ed insegnamento. La loro capacità di potenziare le capacità di conoscenza di chi apprende le rendono adatte ad veicolare velocemente una grande quantità di informazioni e a comunicare con chiunque al di la dei limiti temporali e geografici. Ciò ha un’immediata ricaduta sul piano dei processi di apprendimento ed insegnamento.

“CERTIC – Certification des acquis TIC dans le secteur non-marchand”

Per avvicinare gli adulti al mondo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione si terrà giovedì, 22 Febbraio 2018, a villa Rendano, Cosenza,  l’evento moltiplicatore del progetto “CERTIC – Certification des acquis TIC dans le secteur non-marchand” . L’evento, gratuito, sarà l’occasione per presentare i  risultati raggiunti, i prodotti sviluppati e le tecnologie innovative per l’educazione e la formazione degli adulti. L’incontro è organizzato in collaborazione con Centro provinciale istruzione adulti “Valeria Solesin” (CPIA Cosenza), mira inoltre a promuovere l’offerta formativa del CPIA, volta a migliorare il grado di integrazione sociale e le conoscenze e competenze linguistiche, informatiche e di cittadinanza digitale, di adulti e appartenenti a categorie svantaggiate. Un’opportunità e una scommessa per il sistema educativo italiano al fine di migliorare la qualità, e non più solo di ampliare la quantità, delle occasioni di formazione per i cittadini in età adulta.

Inviatati alla giornata sono dirigenti scolastici, docenti curriculari e di sostegno delle scuole di ogni ordine e grado, formatori, operatori dei servizi, coordinatori didattici-scientifici, centri di formazione professionale, Istituzioni scolastiche sede di corsi serali, centri di istruzione per adulti. A tutti i partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione e sarà consegnato al termine dell’evento direttamente presso il tavolo della Segreteria Organizzativa. Si ricorda che il progetto “CERTIC – Certification des acquis TIC dans le secteur non-marchand” . (n. 2015-1-BE01-KA203-013202) è realizzato nell’ambito del progetto Erasmus+ KA2 Partenariati Strategici.

Crotone, importante convegno su gioco d’azzardo e usura

CROTONE – Si è tenuto a Crotone il convegno “Giocarsi la vita: l’Azzardopatia, il sovraindebitamento, l’usura”, in occasione dei primi 20 anni di attività della Fondazione Antiusura Zaccheo. Già emergono, a distanza di breve tempo, i primi risultati positivi: infatti, il primo cittadino di Crotone, Ugo Pugliese, sollecitato dalle richieste pervenute nel corso dell’incontro, ha annunciato l’intenzione di dotare lo stesso Comune di un regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologue legate al gioco d’azzardo. «Un Sindaco – ha dichiarato Pugliese – in occasioni come queste dove si evidenzia la validità e l’efficacia di un impegno ventennale compiuto da una meritoria fondazione come la Zaccheo e soprattutto davanti a un fenomeno che si è trasformato in una patologia non si può limitare ai saluti o alle enunciazioni di merito».

Il problema delle patalogie legate al gioco d’azzardo è, purtroppo, un fenomeno in crescita preoccupante, pertanto, ha continuato il Sindaco Pugliese, «abbiamo intenzione di intervenire con specifiche ordinanze sindacali per la disciplina degli orari, per il divieto di installare slot nei pressi di punti sensibili come le scuole ma anche di fare opera di prevenzione sensibilizzando soprattutto i giovani, andando presso gli istituti scolastici. Purtroppo in questo momento non abbiamo ancora una legge regionale di riferimento. Attualmente è all’esame del Consiglio un progetto di legge sul contrasto al gioco d’azzardo. La Consigliera Regionale Flora Sculco si è già impegnata in questo senso per accelerare l’approvazione del provvedimento». Per la Fondazione Zaccheo, del resto, la collaborazione tra le diverse forze sociali si prospetta come un elemento fondamentale per combattere crimini come l’usura, una possibile, deleteria conseguenza dell’azzardopatia, legata al sovraindebitamento economico. E infatti, le istituzioni, come il Prefetto di Crotone Vincenzo De Vivo, il Questore sostituito del dirigente di polizia, Maria Antonia Spartà, hanno partecipato attivamente. Una grande responsabilità, soprattutto etica, secondo i membri della Fondazione, è quella che investe gli organi di informazione. Essendo il fenomeno così diffuso, i media dovrebbero avere maggior prudenza nel divulgare notizie che riguardano le vincite al gioco d’azzardo. «Essendo l’informazione focalizzata sulle vincite di grandi somme – dicono dalla Fondazione -, piuttosto che nello sconfortante racconto delle vite di chi con l’azzardo si è giocato letteralmente la vita, il messaggio che passa sembra essere che la sconfitta è un fatto strettamente privato, mentre la vittoria di quei pochi è un fatto pubblico che può riguardarli. L’informazione che non tiene conto di questo aspetto rischia di diventare una fonte vicaria di rinforzo positivo del gioco d’azzardo».

Calabria e Sicilia, il difficile mestiere del giornalista

Rosy BindiROMA – Dal 2006 al 31 ottobre 2014 gli atti di ostilità nei confronti dei giornalisti sono stati 2.060. Nei primi 10 mesi del 2014 si è registrato un nuovo picco, con 421 atti di violenza o di intimidazione, quasi tre ogni due giorni. I dati sono stati riportati nella relazione della commissione Antimafia sui giornalisti minacciati dalle mafie. A oggi, i giornalisti ora sotto scorta sono 20, mentre 11 sono stati quelli uccisi dalle mafie e dal terrorismo. Difficile fare informazione libera in Calabria e Sicilia.

La Confcommercio presenta il “documento” sull’informazione commerciale in Calabria

Screenshot_2015-07-10-22-15-40-1Il 20 luglio, ore 18,30 sarà presentato a Corigliano, Cs il libro del giornalista, Mario Logullo, presso la sede della Confcommercio, edito da editoriale Progetto 2000 dell’editore Demetrio Guzzardi e dal titolo “informazione e comunicazione commerciale in Calabria”.

Lucia De Cicco

L’altra informazione: Il Cinema d’autore e non solo come spazio di Bellezza

Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima. (Ingmar Bergman)

th (7)Una storia lunga più di due secoli e centinaia di chilometri di pellicola: la Settima Arte. Nata alla fine dell’800, d’autentica esperienza visiva si è trasformata in amabile dottrina intellettuale, universale ed inarrestabile. Un occhio chiuso dentro un mirino che evade dal suo tunnel per raggiungere un’altra dimensione, ed emettere frammenti di realtà e schegge di lacrime e sorrisi. Per più di un secolo il Cinema ha rappresentato fedelmente sogni e paure, sociali e personali. Con la sua forza suggestiva ha assimilato la storia dell’uomo e di tutte le altre arti, impastandole, fondendole in un unico prodotto: il film. Lo scopo di questa ( rubrica? ) sul Cinema d’autore, e non solo, è quello di dare uno spazio alla Bellezza, di rivolgersi alla realtà mediante astrazione, allo spirito, invece, che alla carne. Dar voce, nel nostro piccolo, al valore culturale ed artistico, in un Paese afflitto dalla parola ‘Crisi’, che in molti inibisce il ‘lusso’ di pensare al bello. Il nostro è un modesto contributo ad un urlo di rinascita dell’anima attraverso un fremito di grazia. Necessario è, dunque, offrire al pubblico forme diverse di verità, che non siano date soltanto dall’informazione ufficiale. Sensibilizzare alle riflessioni e a un punto di vista personale, che abbandoni per un attimo l’impersonalità a favore di una prospettiva intimistica, magari fuorviante, ma incapace di ingannare. th (9)

“Non desideriamo che riprodurre la vita’’ dichiarò Louis Lumière

alla fine del diciannovesimo secolo, descrivendo con poche e semplici parole una poetica, che accomuna un po’ i registi di tutti i tempi: la generosità di un occhio, di un’anima. Con l’Impressionismo, l’obiettivo era proprio quello di sorprendere, offrendo la visione di una realtà parallela, sovrapposta e contemporanea a quella vissuta, dunque ciò che davvero stupiva era la capacità tecnica di riproduzione, che ben presto fu adoperata dall’Espressionismo: allth (8)ontanarsi dalla logica della narrazione per approdare a prospettive distorte con lo scopo di colpire l’immaginazione del pubblico. L’opera più significativa di questo Movimento è senza dubbio ‘’Il Gabinetto del dottor Caligari’’ di Robert Wiene, sovversivo per sceneggiatura e scenografia. La trama diventa solo un espediente, il reale obiettivo è di sorprendere, stimolare, piagare lo spazio esterno a quello interiore. Proprio qui è che ci imbattiamo in spigoli claustrofobici, angosce che per la prima volta nel Cinema generano terrore psicologico, insidiando il timore per cui in ognuno di noi può nascondersi una mente malata. Intanto, aldilà della Manica, qualcuno affrontava le tragedie dell’umanità ispirando sorrisi: un urlo d’amore anarchico e spontaneo nel mare d’odio delle dittature, questa è la meravigliosth (6)a attivita di Charlie Chaplin. I primi decenni del ventesimo secolo furono di sperimentazione ed avanguardie, soprattutto in Europa. Questa è un’epoca che ci lascia delle perle spesso nascose dal folgore degli effetti speciali nel cinema moderno. Un’eredità di capolavori a cui non possiamo sottrarci.

di Rossella Vaccaro

Cosenza:Amedeo Ricucci fa il punto sulla professione giornalistica

amedeo Ricucci
Il giornalista Rai Amedeo Ricucci
incontro con Ricucci
L’Incontro all’Istituto “Monaco” di Cosenza

Il Circolo della Stampa di Cosenza, associazione dei giornalisti “Maria Rosaria Sessa”, con OdG Calabria in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa ha presentato: “Libertà di stampa e ruolo dell’Informazione nell’area dell’Islam” con Amedeo Ricucci, inviato di guerra Rai, il 7 maggio dalle ore 10,30 presso l’Istituto tecnico Industriale Monaco di Cosenza. Ha introdotto il giornalista, Gregorio Corigliano, presidente del Circolo della Stampa, è seguito l’intervento del dirigente scolastico, Ennio Guzzo, e i chiarimenti riguardo al seguito della formazione del giornalista, Giuseppe Soluri, presidente dell’ Ordine dei Giornalisti della Calabria. La partecipazione all’evento era gratuita, per due crediti formativi per l’aggiornamento alla professione. Amedeo Ricucci arriva trafelato, e da subito precisa che il termine d’inviato di guerra oggi è obsoleto. Il giornalista oggi è colui che vive di agenzie, che sta dietro alle scrivanie, ma la bellezza e il ruolo sul campo con una buona dose di studio alle spalle di certo fanno del giornalista un grande e buon giornalista, in grado di saper distinguere una notizia vera da una falsa. Di fatti il grande rischio, oggi è d’incorrere in errori di valutazione se non si è diretti osservatori dei fatti. Tutti scrivono e le informazioni volenti o nolenti sono in mano anche al social, in mano a tutti coloro, che disponendo di una macchina digitale possono riprendere fatti e porli all’attenzione mondiale, attraverso il semplice caricamento di un video o di una foto. Ma, aggiunge Ricucci, il ruolo del giornalista allora deve mutare, perché solo il giornalista, che è presente ai fatti, può discernere cause, motivazioni e conseguenze e dare voce esauriente alla verità di quel momento, che lo stesso fotografa e certifica con la sua presenza. Il fatto che il giornalista non sia presente sul posto, fa si che l’editore ne possa approfittare “essendo il più delle volte impuri della professione e scendono in campo solo per farsi i loro affari”. Ricucci pone l’accento di come l’obbligo di verificare i fatti sta alla base della sua stessa scelta primaria del fare giornalismo e che addirittura è cresciuto con questo valore fondamentale che è la verifica personale dei fatti. Riprende l’esempio dell’attacco alle Torri gemelle, atto terroristico dell’Islam Integralista, per ribadire, che nonostante i video dei cittadini americani presenti, solo i giornalisti sono stati in grado di tirare le somme di ciò che è accaduto e le dinamiche con le ipotesi. Il giornalista è giusto che mantenga un ruolo fondamentale nell’ecosistema informativo, che è un bene si sia arricchito di azioni o atti di giornalismo, continua Ricucci, ma la trasformazione dei fatti in notizie è e rimane essenziale e lavoro complesso. Ancora nell’incontro anticipa la notizia di un suo documentario, che andrà in onda il 17 maggio alle 23,00, nato dall’idea per un episodio accaduto a Porto Recanati dove alcuni cittadini, presi dalla paura degli attacchi dell’Isis, hanno telefonato alle forze dell’ordine per denunciare la presenza di un drappo nero su un albero, forse a dire loro la bandiera dell’Isis, poi rivelatosi uno straccio nero. Notizia che purtroppo è finita sui giornali, con servizi in tv private delle Marche, finta notizia, che se mai andava data come segno di psicosi collettiva. Nevrosi di massa, che però i media hanno enfatizzato. “Facciamo il nostro lavoro, dice Ricucci, con gli strumenti del nostro mestiere, che ci impone di non inseguire le notizie e di evitare i caratteri cubitali nelle colonne e il sensazionalismo”. Il giornalista per definirsi tale, deve evitare la fascinazione della notizia con conseguente emulazione e deve anche evitare la possibilità di una psicosi collettiva. Egli si fa consapevole del fatto che la rete viaggia veloce, lo stesso you tube ha oscurato migliaia di video dell’Isis che riportavano immagini crude. th (2)Si deve contestualizzare, invece, il senso delle immagini che si vanno a proporre, anche perché molti video possono essere costruiti così come le foto e mettere nei guai persone innocenti, che poi non riceveranno scuse per gli errori il più delle volte. Da evitare nell’informazione specifica su l’Islam, secondo Ricucci, è sicuramente l’equazione e sillogismo: terrorismo sta a Isis, come Isis sta a mondo Islamico. Riguardo all’aggiornamento professionale, il Giornalista invita ad aderire, indipendentemente dai crediti formativi, essendo il mondo oggi più complesso e necessita di maggiore comprensione. 

Lucia De Cicco

                                                                                                                                                                                                                

“Talking”, il nuovo format di Esperia Tv e “I&C”

il gruppo d’informazione e comunicazione “I&C” ed Esperia tv hanno siglato un partnership che si prefigge di dare risalto alla Sibaritide con l’integrazione di servizi durante i tg quotidiani e la creazione di un nuovo format di approfondimento giornalistico, la cui messa in onda sarà una volta a settimana, di mercoledì, alle ore 21:00 ed in replica venerdì e domenica, rispettivamente alle ore 02.00 ed alle 19.30. Il programma, elemento di estrema innovazione nel panorama dell’informazione regionale e vetrina di spicco per l’area jonico-cosentina, si chiamera “Talking” e darà largo spazio alle tematiche sociali, con un occhio proteso alle frange bisognose ed alla valorizzazione delle vocazione attitudinali del territorio, in particolare in campo agricolo e turistico. I dettagli dell’accordo “Esperia- I&C” verranno approfonditi in una conferenza stampa il 6 dicembre alle ore 11:00, presso la sala convegni dell’associazione Mondiversi in via Montessori a Corigliano Calabro. Saranno presenti all’incontro l’editore di “Esperia Tv” Fabiola Marrelli, il direttore responsabile Salvatore Audia e dei componenti del gruppo di Informazione & Comunicazione.

Cirò Marina: Premio per l’Informazione a Carlo Parisi

CIRO’ MARINA (CROTONE) – Avrebbe dovuto esserci Tiziana Ferrario, volto storico del Tg1, l’altra sera a Cirò Marina,a consegnare il “Premio per l’Informazione” a Carlo Parisi, vicesegretario della Federazione nazionale della stampa italiana e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria.
“E’ stata lei stessa a ricordarmi di non essere in Italia da qualche mese, ma a New York, – ha spiegato l’organizzatore dell’evento, il giornalista Francesco Mazza – quale corrispondente Rai, dicendosi ‘sinceramente dispiaciuta perchè sarebbe stato un vero piacere premiare Carlo Parisi, al quale mi lega un rapporto di stima e amicizia, dopo tante battaglie combattute insieme in seno alla Fnsi, che, voglio ribadirlo, non mi ha mai lasciata sola’”.
A consegnare il riconoscimento – creazione del maestro orafo crotonese Michele Affidato – al vicesegretario della Federazione nazionale della stampa è stato, quindi, l’assessore alla Cultura della Provincia di Crotone, Giovanni Capocasale, che, insieme a Mazza, ha voluto sottolineare “l’impegno, da tanti anni, di Carlo Parisi per i giornalisti e l’informazione, calabrese e non solo, come testimoniato da colleghi di primo piano quali, nell’occasione, Tiziana Ferrario”.
“Un impegno a difesa della professione e del lavoro di noi giornalisti – ha proseguito Mazza – che ho potuto sperimentare personalmente: ogni volta che ho avuto bisogno del supporto del sindacato, ho avuto Parisi al mio fianco”.
Già, difendere la professione. E, ancor prima, l’informazione: “Per un’informazione seria e corretta – ha esordito Carlo Parisi, nel ricevere il Premio, – è indispensabile che vi siano giornalisti veri, preparati e pagati. Cioè non sfruttati, come purtroppo accade in molti, troppo casi. E non solo in Calabria.   Non è questo il giornalismo, non è così che si fa informazione in un Paese civile e democratico. Il lavoro esige la sua dignità”.
Accanto a Parisi, nella cornice della prima edizione del Gran Gala della città di Cirò Marina, promossa da Francesco Mazza Network, sono stati premiati anche altri “illustri protagonisti della società, del mondo del lavoro, della cultura e della scienza in Calabria e oltre”, quali il notaio Carlo Perri per l’iniziativa editoriale “Storia e cultura del crotonese”, edita da “Città del Sole”; Salvatore Cosentino, procuratore reggente di Locri; Maria Luisa Mingrone, presidente del Tribunale di Crotone, primo magistrato donna a ricoprire tale incarico; Elena Scalfaro, nominata nel 2004 viceprefetto, all’età di 38 anni, la più giovane a ricoprire questo ruolo, attualmente capo di gabinetto del presidente della Regione Calabria; Stefania Zampogna, specialista in pediatria, responsabile dell’Osservazione breve pediatrica dell’Azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro, tesoriere nazionale della Società italiana medicina urgenza pediatrica, promotrice del progetto internazionale “Il bambino del Mediterraneo” della Simeup; Elga Rizzo, direttore generale dell’azienda “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro; il prof. Giuseppe Italo Walter Germanò, specialista e docente in malattie cardiovascolari e medicina interna all’Università “La Sapienza” di Roma, e Guglielmo Genovese, archeologo, docente universitario a “La Sapienza”.

Il Vice Presidente dell’Ordine dei giornalisti incontra i colleghi del Comune

Cosenza – Gradita visita, ieri al Comune di Cosenza, del Vice Presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti Enrico Paissan.

Accompagnato da Emily Casciaro,  Paissan si è intrattenuto con i colleghi di Palazzo dei Bruzi: la Portavoce del Sindaco Iole Perito, i giornalisti dell’Ufficio Stampa Elena Scrivano, Annarita Callari e Giuseppe Di Donna, presente l’assessore alla Comunicazione Rosaria Succurro.

Si è parlato della situazione complessiva della stampa in Italia, delle nuove professioni che si vanno affermando in virtù del continuo progresso tecnologico, ma anche della grave crisi che investe, insieme al Paese, l’editoria, con conseguenze nefaste soprattutto per i più giovani.

A maggior ragione oggi, dunque –ha convenuto Paissan-  è importante applicare in ogni suo risvolto la Legge 150/2000 sulla comunicazione istituzionale, obiettivo che l’Ordine sta perseguendo con impegno sia per dare un giusto riconoscimento a quanti da anni lavorano in questo comparto, assicurando trasparenza e fornendo un servizio prezioso ai cittadini ed ai colleghi delle redazioni di giornali ed emittenti, sia per aprire prospettive di lavoro in un campo che necessita di continui innesti professionali di qualità.