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Regione, convenzione con ARPACal per contrastare l’inquinamento da trasporto pubblico

CATANZARO – L’Assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Roberto Musmanno, ha reso noto di aver avviato nei giorni scorsi un proficuo rapporto di collaborazione con l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPACal), mirato a conseguire – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – la concreta conoscenza del fenomeno dell’inquinamento atmosferico originato in Calabria dai diversi tipi di trasporto pubblico. Attraverso una apposita Convenzione, firmata lo scorso 29 dicembre 2016 dal Direttore Generale del Dipartimento “Infrastrutture, lavori pubblici, mobilità”, Domenico Pallaria, e dal Commissario Straordinario per l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente in Calabria, Maria Francesca Gatto, le elaborazioni innovative sui dati del monitoraggio sulla qualità dell’aria elaborati dall’ARPACal consentiranno alla Regione la riprogrammazione dei servizi di Trasporto Pubblico Locale in un’ottica di sostenibilità ambientale. «Prosegue così – ha affermato l’assessore Musmanno -, l’attività volta a dare piena attuazione  alla Legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35, “Norme per i servizi di trasporto pubblico locale. Infatti,  con la firma della convenzione con l’ARPACal è stata data attuazione al’art. 11 della legge che, istituendo l’Osservatorio della Mobilità, prevede l’acquisizione dei dati sull’inquinamento atmosferico dall’ARPACal. L’Osservatorio, incardinato all’interno del Settore 10 “Supporto gestionale all’area funzionale trasporti”, del Dipartimento Infrastrutture, lavori pubblici, mobilità”, annovera tra i suoi compiti principali la redazione annuale sullo stato del trasporto pubblico locale al fine di orientare gli uffici della Regione ad attuare gli interventi migliorativi, e quello del contrasto al fenomeno dell’inquinamento atmosferico è uno degli ambiti principali su cui adesso si vuole agire. L’approccio scientifico e tecnico è appunto quello utilizzato dall’ARPACal che da tempo ha costituito e gestisce la “Rete Regionale per la Qualità dell’Aria – RRQA – e che sempre con proprio personale, acquisisce ed elabora i dati relativi al monitoraggio dei parametri di inquinamento atmosferico, ottenuti attraverso le rilevazioni effettuate con le stazioni fisse installate presso una serie di Comuni del territorio regionale con popolazione superiore a 15.000 abitanti. Ovvero, nell’ambito della redazione del reporting europeo sulla qualità dell’aria in Calabria, effettua una stima per via modellistica e con altre tecniche di elaborazione dati, della correlazione dell’inquinamento atmosferico con il traffico veicolare del trasporto pubblico locale. L’analisi e lo studio condotti dall’ARPACal, per gli anni 2015 e 2016, saranno perciò di riferimento per l’Osservatorio per attuare attività di sperimentazione in tema di mobilità sostenibile, di nuovi servizi di trasporto pubblico, e di riprogrammare i servizi già esistenti».

Esercitazione anti inquinamento in mare a Corigliano

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Nella mattinata di oggi si è svolta un’esercitazione antinquinamento, denominata Pollex 2016, nelle acque antistanti il porto di Corigliano Calabro, a circa 2 miglia dall’imboccatura. L’esercitazione, preceduta nei giorni scorsi da una riunione operativa tenutasi in Capitaneria di porto, è finalizzata a testare la macchina organizzativa da mettere in campo per il contrasto a tipologie di eventuali inquinamenti causati dalla fuoriuscita in mare di idrocarburi o altre sostanze nocive e pericolose. Lo scenario simulato è uno sversamento accidentale in mare di idrocarburi, segnalato da una imbarcazione da diporto in transito. La simulazione, organizzata dalla Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro, si inserisce nell’ambito della programmazione del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto e della Direzione Marittima di Reggio Calabria, in aderenza anche a quanto previsto dal Piano di pronto intervento nazionale per la difesa degli inquinamenti da idrocarburi o di altre sostanze nocive causati da incidenti marini e dal vigente Piano Antinquinamento Locale del Capo del Compartimento Marittimo.
In seguito alla segnalazione dell’inquinamento, la sala operativa della Capitaneria di porto ha attivato le procedure previste dal Piano locale antinquinamento coinvolgendo nell’evento unità navali della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, nonché unità speciali attrezzate per il disinquinamento della società Castalia, concessionaria del servizio antinquinamento in mare per conto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Durante l’esercitazione le motovedette hanno simulato l’individuazione dello specchio acqueo di mare ove si è verificato lo sversamento e il rimorchiatore Città di Ravenna ha recuperato gli idrocarburi a mezzo di panne galleggianti e skimmer. La simulazione ha consentito di testare la prontezza operativa e la capacità di coordinamento della Capitaneria di porto con la società Castalia, con i servizi tecnico-nautici del porto e con le altre Amministrazioni dello Stato interessate.

Denuncia di Legambiente per lo scarico dei rifiuti in mare (VIDEO)

CORIGLIANO CALABRO (CS) – «I dati pubblicati da Arpacal hanno fornito in merito alla criticità e alla vulnerabilità del canalone di servizio all’area portuale, tra Gioia Tauro e San Ferdinando, a causa dello sversamento illecito di sostanze inquinanti che finiscono in mare. Nonostante i gravi episodi di questa estate, le diverse segnalazioni, denunce anche da parte della stessa Arpacal, gli scarichi abusivi non sono cessati». Queste le parole di Legambiente Calabria in merito alle problematiche dell’inquinamento dovuto allo scarico diretto nei mari della regione.

Stessa sorte anche per il mare di Corigliano Calabro in cui, come è stato possibile vedere ieri sera nel servizio di “Striscia la notizia”, sfociano le acque putride che provengono da una delle due condotte di scarico del depuratore. Come si è evidenziato nel servizio, le piogge aumentano la portata dell’acqua e tutta la fognatura viene scaricata nel fossato, in una zona a forte valenza agricola. Nel servizio tv è stato intervistato il presidente di Legambiente Calabria Francesco Falcone che all’inviato di “Striscia” ha dichiarato che «la situazione è particolarmente grave poiché il fenomeno è presente su tante altre parti del territorio regionale. Legambiente – ha dichiarato Falcone – si batte da tempo per contrastare un fenomeno drammatico e di illegalità diffuse. La gestione dei depuratori e gli sversamenti degli scarichi depurati devono essere monitorati in primis dai Comuni. Occorre un immediato monitoraggio regionale sul fenomeno e più in generale sul sistema della depurazione in Calabria da parte di tutti i soggetti preposti alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica». Ecco il servizio andato in onda ieri su Canale 5: clicca sul link per vedere il Servizio di Striscia la Notizia.

Legambiente, appello dei cittadini di Cassano contro l’inquinamento dei canali di scolo

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Legambiente Calabria ha accolto l’appello di alcuni cittadini di contrada Prainetta, nel comune di Cassano allo Ionio, in merito ad un presunto inquinamento ambientale nei canali di scolo. Secondo quanto riferito dai cittadini, il sito è abbandonato da tempo all’incuria, diventando terra di nessuno dove chiunque può scaricare qualunque cosa. «I fossi di scolo – affermano i cittadini – sono diventati discariche a cielo aperto dove pare che alcune strutture li utilizzino per scaricare le acque di un canile. I fossi sono completamente coperti da arbusti e sterpaglie e parte dei loro argini sono anche franati, creando disagi alla viabilità. Sono molto visibili i liquami fognari che fanno capolino tra l’erba che ne ostruisce il passaggio, lasciando queste acque stagnanti a pochi metri dalle case».

I cittadini temono per la loro salute e per le piantagioni che costeggiano l’area. Legambiente chiede al Sindaco del Comune di Cassano allo Ionio di fare chiarezza sul rispetto delle norme ambientali da parte del canile ed invita anche i Vigili Urbani e/o il Corpo Forestale ad effettuare le verifiche del caso per comprendere le modalità di smaltimento dei reflui da parte del canile stesso prima di finire nei fossi.  

Un appello anche alla Regione affinché stanzi delle somme che consentano al Consorzio di Bonifica di procedere alla pulizia e alla manutenzione dei fossi.

“Mare Sicuro 2016”: riparte l’operazione di controllo delle coste

Guardia-costieraCORIGLIANO CALABRO (CS) – Saranno 11.000 le forze della Guardia Costiera, impegnate nel controllo di circa 8.000 km di costa, nell’ambito dell’operazione “Mare Sicuro” 2016, disposta comando generale del corpo delle capitanerie. Salvaguardia della vita umana, tutela dell’ambiente marino e costiero, controllo delle spiagge e dei traffici marittimi gli obiettivi primari.

Giovedì 23 giugno, alle ore 10, presso la Capitaneria di porto di Corigliano Calabro, il Capitano di Fregata, Francesco Perrotti, capo del compartimento marittimo e Comandante del porto, terrà una conferenza stampa di presentazione dell’operazione che prenderà il via anche nell’ambito del compartimento di Corigliano e vedròà la Guardia costiera impegnata sul litorale jonico della provincia di Cosenza.

 

La comunicazione a difesa dall’inquinamento, seminario alle Terme Luigiane

ACQUAPPESA (CS) – Per la prima volta in Calabria il mondo scientifico si è rivolto al mondo del giornalismo per comunicare, creare sintonia, sul modo di presentare le loro ricerche e studi in materia di difesa ambientale e del territorio, ingegneria sanitaria ed idraulica, per essere il tutto trasferito alla società, quale parte interessata a ricevere informazioni, tramite il servizio dei media, strumenti necessari alla crescita e allo sviluppo della nostra regione.

Ciò è accaduto presso le Terme Luigiane di Acquappesa Guardia Piemontese nell’ambito della 37° edizione del Corso sulle “Tecniche per la difesa dall’inquinamento”, organizzato dal 15 al 18 giugno dalle sezioni calabresi del Centro Studi Acquedotti e Fognature e dell’Associazione Idrotecnica Italiana, nonché dai dipartimenti di Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, Ingegneria Chimica ed Ingegneria Civile dell’Università della Calabria, diretto dal prof. Giuseppe Frega e coordinato dal prof. Francesco Macchione.

Proprio in questo ambito nella giornata di apertura è stato organizzato un seminario sul tema: “La comunicazione del rischio in Calabria”, con l’approvazione e la gestione da parte dell’Ordine Nazionale e Regionale dei Giornalisti, con il supporto organizzativo  del Laboratorio di Modellistica Numerica per la Protezione Idraulica del Territorio (LaMPIT) dell’Università della Calabria, del Circolo della Stampa “Maria Rosaria Sessa” di Cosenza e dell’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”.

Una iniziativa unica nel suo genere, presieduta dal prof. Giuseppe Frega e dal prof. Francesco Macchione, con la moderazione del Presidente dell’Ordine Regionale dei Giornalisti, Giuseppe Soluri, per effetto della presenza di circa dieci docenti universitari, quali relatori del corso sull’inquinamento, che hanno voluto portare all’interno del seminario dei giornalisti le loro esperienze, conoscenze e pareri mettendo in primo piano il valore  della comunicazione istituzionale e la comunicazione del rischio in Calabria, l’interdisciplinarità nella formazione di professionisti esperti della comunicazione scientifica e la comunicazione universitaria, il rischio delle alluvioni e l’irregolarità dei corsi d’acqua calabresi, il drenaggio urbano delle acque, l’erosione costiera, la qualità dell’aria nella gestione delle discariche, il rischio sismico, fenomeni franosi, difesa del suolo e del territorio, rischi ambientali e credibilità degli annunci catastrofici con alcuni esempi pratici di progettualità e programmazione, come quella ad esempio di una simulazione di una alluvione nella città di Cosenza con grossi danni nel suo centro storico per effetto dell’esondazione dei fiumi Crati e Busento.

Un grazie, quindi, ai professori che nell’arco di due ore e mezzo circa hanno raccontato ai giornalisti intervenuti  i diversi aspetti del rischio che per la Calabria costituisce un problema serio per effetto di uno scarso investimento finanziario da parte degli organi governativi del Paese di fronte ad analisi e costi prodotti dalla Regione Calabria, verso cui il mondo universitario ha manifestato disponibilità di collaborazione per interventi appropriati di salvaguardia e tutela.

Un seminario, quindi, ricco degli interventi di: Luigi Da Deppo (Professore emerito Università di Padova) Baldassare Bacchi (Università di Brescia),  Umberto Fratino (Direttore Dipartimento DICATECh – Politecnico di Bari),  Franco Macchione (Università della Calabria), Paolo Mignosa (Direttore Dipartimento DICATeA – Università di Parma), Renato Olivito (Università della Calabria), Salvatore Siviglia (Segretario Autorità di Bacino Calabria), Paolo Veltri (Direttore Dipartimento Ingegneria Civile – UniCal), Massimo Veltri (Università della Calabria), Mario Falace (phd Università della Calabria), Alfonso Vulcano (Università della Calabria).

Il corso sulle Tecniche per la difesa dall’inquinamento, intanto, prosegue per chiudersi sabato prossimo con numerose altre relazioni su temi legati alla difesa dall’inquinamento dell’acqua, dell’aria e del suolo, alla difesa dai rischi geotecnico e sismico, delle intersezioni tra difesa del suolo e pianificazione territoriale.

Ad Acquappesa corso di aggiornamento sulle tecniche per la difesa dall’inquinamento

ACQUAPPESA (CS) – Si svolgerà presso le Terme Luigiane di Acquappesa – Guardia Piemontese, dal 15 al 18 giugno, la 37° edizione del Corso di Aggiornamento in “Tecniche per la Difesa dall’Inquinamento”, organizzato dalle sezioni calabresi del Centro Studi Acquedotti e Fognature e dell’Associazione Idrotecnica Italiana, nonché dai dipartimenti di Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, Ingegneria Chimica ed Ingegneria Civile dell’Università della Calabria.

Il corso, diretto dal prof. Giuseppe Frega e coordinato dal prof. Francesco Macchione, si rivolge particolarmente a professionisti operanti nel settore dell’Ingegneria Ambientale, proponendosi come scopo di fornire un aggiornamento professionale sulle tecniche di progettazione, sui problemi di gestione e sul quadro degli interventi pubblici nel campo delle opere di acquedotti, fognature, depurazione dei liquami, smaltimenti dei rifiuti, nonché sulla salvaguardia dell’ambiente, sulla programmazione nazionale ambientale e sulla situazione calabrese.

Le quattro giornate del corso, suddivise in sette sessioni (Difesa dalle alluvioni, Idrologia e costruzioni idrauliche, Ingegneria marittima e difesa dall’erosione costiera, Acquedotti e fognature, Difesa dall’inquinamento dell’acqua, dell’aria e del suolo, Difesa dai rischi geotecnico e sismico, Intersezioni tra difesa del suolo e pianificazione territoriale) con settantanove relatori, saranno aperte alla frequenza di iscritti agli Ordini degli Ingegneri e dei Geologi, come a soggetti appartenenti a Istituzioni e Imprese, a dottorandi ed assegnisti di ricerca, a studenti universitari.

Per la prima volta negli annali di storia del corso, che ha 37 anni di vita, grazie alla collaborazione del Laboratorio di Modellistica Numerica per la Protezione Idraulica del Territorio (LaMPIT) dell’Università della Calabria, del Circolo della Stampa “Maria Rosaria Sessa” di Cosenza, dell’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, si è creata nella giornata inaugurale  (mercoledì 15 giugno, dalle 15,OO alle 19,OO) una sezione aperta al mondo del giornalismo, approvata dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti, quale occasione d’incontro, discussione e collaborazione tra diverse figure professionali (accademici, ingegneri, geologi, giornalisti) su un tema di grosso interesse ed impatto  professionale:  “La comunicazione del rischio in Calabria”, con l’acquisizione di tre crediti formativi a norma della legge 148/2011 e DPR attuativo 137/2012.

Il Seminario, che sarà presieduto dal Presidente dell’Ordine Regionale dei Giornalisti, Giuseppe Soluri, e dal responsabile scientifico del LaMPIT/UniCal, prof. Francesco Macchione,  avrà come argomenti di analisi e discussione i seguenti aspetti: la comunicazione istituzionale e la comunicazione del rischio in Calabria, l’interdisciplinarità nella formazione di professionisti esperti della comunicazione scientifica e la comunicazione universitaria, il rischio delle alluvioni e l’irregolarità dei corsi d’acqua calabresi, il drenaggio urbano delle acque, l’erosione costiera, la qualità dell’aria nella gestione delle discariche, il rischio sismico, fenomeni franosi, difesa del suolo e del territorio, rischi ambientali e credibilità degli annunci catastrofici, alcuni esempi pratici di progettualità e programmazione.

Le comunicazioni di breve durata saranno a cura dei professori: Luigi Da Deppo (Professore emerito Università di Padova) Baldassare Bacchi (Università di Brescia),  Umberto Fratino (Direttore Dipartimento DICATECh – Politecnico di Bari),  Franco Macchione (Università della Calabria), Paolo Mignosa (Direttore Dipartimento DICATeA – Università di Parma), Renato Olivito (Università della Calabria), Franco Rossi (Assessore alla Pianificazione territoriale ed urbanistica Regione Calabria), Salvatore Siviglia (Segretario Autorità di Bacino Calabria), Paolo Veltri (Direttore Dipartimento Ingegneria Civile – UniCal), Massimo Veltri (Università della Calabria), Mario Falace (phd Università della Calabria), Alfonso Vulcano (Università della Calabria).

Smaltimenti illeciti, manifestazione di protesta a Gioia Tauro

GIOIA TAURO (RC) – Numerose persone, tra cui molti sindaci, hanno partecipato questa mattina ad una manifestazione a Gioia Tauro, per chiedere chiarezza e verità sul possibile smaltimento di rifiuti pericolosi dall’impianto di Viggiano (Potenza) al depuratore consortile della Iam di Gioia Tauro.
Le indagini, che hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di sei persone per alterazione dei codici di identificazione, ipotizzano che quasi 29 mila tonnellate di rifiuti pericolosi sono stati smaltiti nell’impianto di Gioia Tauro.
Le persone residenti nel quartiere Fiume di Gioia Tauro, insieme alle associazioni del territorio, ai sindacati ed ai sindaci, adesso chiedono che venga fatta chiarezza denunciando un possibile legame tra gli smaltimenti illeciti e i numerosi casi di tumore e di mortalità che si sono registrati a Gioia Tauro e nelle zone adiacenti.

 

(ANSA)

“Punto Zero Acqua”: Laura Ferrara ( M5S) presenta i dati relativi all’inquinamento delle acque nella nostra regione

Cosenza ( Cs) – Venerdì 12 febbraio alle ore 11 nella sede dell’ufficio territoriale dell’eurodeputata Laura Ferrara in corso Mazzini 175 a Cosenza  verrà presentato il progetto “Punto zero acqua” con un primo resoconto dei dati raccolti nel mese di gennaio. Si tratta di un un monitoraggio dei livelli di inquinamento acquatici in diverse aree della regione Calabria attraverso la misurazione di specifici parametri ambientali. I rilevamenti portati avanti nel territorio calabrese rientrano nell’iniziativa nazionale promossa dal portavoce al Parlamento europeo del Movimento 5 Stelle Piernicola Pedicini, per effettuare il controllo e il monitoraggio ambientale nelle zone a rischio. Insieme a Laura Ferrara e Pedicini saranno presenti anche il portavoce al Comune di Rende Domenico Miceli, l’esecutore del progetto Carmine Ventre del Centro Analisi Biochimiche S.a.s. ed il coordinatore Alessandro Melicchio, ricercatore Unical. “La Commissione europea ha avviato un’ulteriore procedura d’infrazione all’Italia per la mancata bonifica di siti inquinati – ricorda la Ferrara – in Calabria sono 130 i Comuni nei quali i sistemi di depurazione delle acque funzionano male o per niente. Punto zero permette, da un lato, lo studio della variazione di concentrazione di inquinanti ambientali nel tempo. Dall’altro, l’accertamento della condizione attuale, nel tentativo di verificare l’eventuale esposizione antropica a rischi ambientali. In questa prima fase i tecnici hanno eseguito tre tipologie di campionamenti: acque marine, acque fluviali ed acque di falda”. I siti sinora interessati sono stati:  Cosenza, fiume Cardone, in località Casali, Rende (Cs), area Legnochimica, acqua di falda da pozzo di un privato e acqua fluviale a valle del depuratore, Rossano (Cs), acqua marina nei pressi della centrale idroelettrica (al momento dismessa), Celico (Cs), fiume a valle della discarica, Corigliano Calabro (CS), foce del fiume Crati,  Gioia Tauro (Rc), acqua marina a San Ferdinando, non distante dall’area portuale,  Invaso fiume Metramo (Rc).

Mare inquinato, la Capitaneria segnala i responsabili alla Procura di Crotone

ggggcCROTONE – La Capitaneria di porto ha segnalato alla Procura della Repubblica di Crotone le persone ritenute responsabili dei ripetuti sversamenti in mare di acque reflue non depurate sul lungomare cittadino. Questo è quanto si è appreso nel corso della conferenza stampa in cui il comandante della Capitaneria di Porto, Antonio Ranieri, ha presentato un primo resoconto delle attività svolte nell’ambito dell’operazione “Mare Sicuro 2015“. Le segnalazioni alla sala operativa sono state 264: di queste, 27 riguardano richieste di soccorso, 37 pesca/diporto, 12 il demanio, 63 la balneazione e ben 125 l’ambiente. Tre le persone soccorse, è stata data assistenza ad 11 unità navali. Purtroppo ci sono stati anche tre decessi e un disperso (il pescatore di Cirò Marina per il quale ancora non si hanno conferme sull’identità di un cadavere ritrovato a Roccella). Il comandante Ranieri ha anche fatto notare come sia calato il numero di barche in mare (probabilmente a causa della crisi economica) mentre sono in aumento le presenze di bagnanti in spiaggia. Sono stati sequestrati più di 2500 metri di rete per la pesca di frodo, oltre 42 nasse e diversi palangari. Per quanto riguarda il contrato alla pesca illegale sono stati sequestrati 165 kg di prodotti ittici sottomisura con la denuncia di una persona, 400 ricci di mare e diversi attrezzi illegali per la pesca dei polpi. Per la tutela del demanio, le ispezioni hanno riguardato 65 stabilimenti balneari nell’85% dei casi trovati in regola. Sequestrata a Botricello, una struttura in legno di 310 metri quadrati adibita a chiosco bar.

Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente sono stati eseguiti controlli più attenti nelle località che hanno avuto la bandiera blu (Cirò Marina e Torre Melissa) dove non sono stati riscontrati problemi che, invece, sussistono nella zona sud dell’area di competenza della Capitaneria di Porto legati alle carenze del sistema fognario tra Botricello e Sellia Marina. Gran parte delle segnalazioni per problemi ambientali, è stato reso noto nel corso della conferenza, sono arrivate da Steccato di Cutro che risente dei problemi dei comuni catanzaresi dove le amministrazioni comunali sono al lavoro per il rifacimento delle reti fognarie e dei depuratori.  ​