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“Campus X”, Caligiuri a Torvergata, «L’intelligence la migliore risposta al terrore»

ROMA- «L’intelligence è uno strumento che aiuta a comprendere quello che ci circonda ed è una risposta alla minaccia del terrore». È questo il messaggio che il Direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria Mario Caligiuri ha indirizzato agli studenti dell’Università di Torvergata di Roma in occasione dei seminari promossi nell’ambito delle iniziative “Campus X”. Caligiuri ha ribadito che il metodo dell’intelligence è fondamentale per i cittadini, le inflessibile e gli Stati, evidenziando che «l’intelligence non è uno strumento esoterico, per pochi e selezionati addetti ai lavori, ma è un metodo indispensabile per tutti poiché riguarda la individuazione delle informazioni rilevanti. Bisogna quindi fare intelligence per legittima difesa, per non farsi sommergere dalla società della disinformazione permanente nella quale siamo ormai in gran parte immersi». Sotto questo profilo, il docente ha auspicato che l’intelligence venga presto riconosciuta come materia accademica nel nostro Paese. Approfondendo poi l’aspetto dell’intelligence come antidoto alla diffusione del fenomeno terroristico, ha evidenziato che i conflitti si combatteranno sempre di più sul web. A tale proposito, ha ricordato le iniziative del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri che sta reclutando esperti informatici per contrastare il cyber terrorismo e le strategie dell’Islamic State, che usa la Rete come campo di battaglia e luogo privilegiato di reclutamento e diffusione dei messaggi. Caligiuri ha quindi illustrato gli aspetti essenziali del suo ultimo libro “Intelligence e magistratura. Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria”, edito da Rubbettino con la prefazione di Carlo Mosca. L’autore ha spiegato che «il libro riporta fatti notissimi, che hanno spesso segnato profondamente le vicende politiche del Paese, ma che vengono inquadrati non nella consueta ottica delle deviazioni e dei complotti ma nella dialettica reale poteri dello Stato», precisando che se comportamenti illegali si sono verificati riguardano le singole persone e non lo strumento dell’intelligence, usato da tutti gli Stati fin dalla notte dei tempi. Infine Caligiuri ha ribadito che al contrario di tangentopoli, finora non è stato compiuto un riepilogo delle vicende che hanno visto coinvolti gli esponenti dei Servizi per verificare gli esiti finali dei coinvolgimenti giudiziari. Nel testo, Caligiuri ha comunque evidenziato i casi più noti. Alla fine della sua esposizione, il docente ha risposto a numerose domande degli studenti.

Intelligence, Minniti all’Unical per il decennale della Riforma sui servizi

RENDE (CS) – “Intelligence: a dieci anni dalla riforma. Risultati, questione aperte, prospettive”. È questo il titolo della giornata di studi che si svolgerà all’Università della Calabria di Rende lunedì 19 giugno 2017, dalle ore 9.30 alle 17.30 presso l’Aula magna “Beniamino Andreatta”. L’evento è stato promosso dal Centro di Documentazione Scientifica sull’Intelligence dell’Università della Calabria, in collaborazione con il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Repubblica, il Laboratorio Nazionale CINI di Cybersecurity e la rivista di geopolitica LIMES.

Dopo i saluti del Magnifico Rettore Università della Calabria Gino Mirocle Crisci e del Direttore Dipartimento Lingue e Scienze dell’Educazione Roberto Guarasci, ci saranno le introduzioni del Direttore Master in Intelligence dell’Università della Calabria Mario Caligiuri e del Docente e Componente del Comitato Scientifico del Master in Intelligence Università della Calabria Marco Valentini. Dopo le relazioni del Direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Presidenza del Consiglio Alessandro Pansa e del Vice Presidente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica Giuseppe Esposito si aprirà la prima Sessione del convegno dal titolo: “I 10 anni trascorsi: quello che è stato”. La prima relazione sarà svolta dal Prefetto e Consigliere di Stato Carlo Mosca: “Il percorso legislativo delle riforme del sistema d’intelligence” alla quale seguirà quella del Direttore di “Limes” Lucio Caracciolo: “Geopolitica e intelligence”. Alle 15 riprenderanno i lavori con la seconda Sessione dal titolo “I prossimi 10 anni: quello che potrà essere” con le relazioni del professore della George Washington University Lorenzo Vidino: “La radicalizzazione in Italia e in Europa”; del Direttore del Laboratorio Nazionale CINI di Cybersecurity Roberto Baldoni: “Cybersecurity e Big Data per l’interesse nazionale” e del professore dell’Università “Gabriele D’Annunzio” di Pescara Antonio Maria Rinaldi: “Le guerre economiche: il ruolo dell’intelligence”. Le conclusioni sono affidate al Ministro dell’Interno Marco Minniti. I lavori saranno seguiti da Radio Radicale mentre le relazioni verranno pubblicate nella collana editoriale del Centro di Documentazione Scientifica sull’Intelligence dell’’Università della Calabria.

Presentato alla Luiss l’ultimo libro di Mario Caligiuri

ROMA – È stato presentato all’Università Luiss “Guido Carli” di Roma il nuovo libro di Mario Caligiuri “Intelligence e magistratura. Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria”, edito da Rubbettino con la prefazione di Carlo Mosca. Ha introdotto e coordinato i lavori Paolo Boccardelli, Direttore della Luiss Business School che ha promosso l’evento. Boccardelli ha evidenziato come il rapidissimo e costante cambiamento sociale richieda nuovi strumenti di interpretazione. In tale quadro, l’intelligence rappresenta un privilegiato e utile punto di incontro multidisciplinare e quindi si richiederanno presto specialisti appositamente formati in questo settore. È quindi intervenuto Luciano Violante, Presidente della Camera dei Deputati dal 1996 al 2001, che ha illustrato come il tema del libro gli sia particolarmente caro poiché nel 1974 da magistrato sollevò il tema del segreto di Stato che poi portò a una sentenza della Corte Costituzionale che contribuì a determinare l’emanazione della prima legge sui Servizi nel 1977. Ha inoltre ricordato di essere stato il relatore della legge di riforma 2007, che cerca appunto di chiarire i rapporti tra Intelligence e magistratura, auspicandone una riflessione a distanza di dieci anni. Violante ha quindi spiegato che l’attività di intelligence vada collocata nell’ambito culturale sia per formare quadri nel settore che per inserirla pienamente nel sistema democratico. Ha concluso dicendo che nell’intelligence c’è bisogno di una cultura specifica, da non confondere con quella di polizia, che riesca a fondere e ad aggiornare costantemente saperi diversi, dalla storia all’informatica, per creare dei “manager dell’informazione” in grado di interpretare il mondo che cambia. È quindi intervenuto il consigliere di Stato Carlo Mosca che ha collegato l’intelligence con la difesa degli interessi nazionali, precisando la necessità di individuarla come un ambito che opera non “contro” ma “oltre” la legge. Ragion per cui uno dei meriti della pubblicazione di Caligiuri è quella di cominciare ad affrontare un tema finora quasi per nulla affrontato. Ha quindi definito sia la sicurezza che l’intelligence come un “diritto di libertà”, auspicando la diffusione della cultura dell’intelligence poiché risultano ancora rare nel nostro Paese le occasioni per dibattere scientificamente su questo tema fondamentale, che consolida la democrazia. Ha preso la parola il Direttore del Centro Studi Americani Paolo Messa che ha ricordato l’importanza della riforma del 2007 poiché ha anche promosso la diffusione della cultura della sicurezza che vede nei media e nelle università gli strumenti più significativi. Ha inoltre ribadito il particolare ruolo che può avere in tale contesto il servizio pubblico radio-televisivo, che è un luogo di straordinarie opportunità. Ha quindi sottolineato il ruolo delle scuole della magistratura e dell’intelligence che stanno dialogando insieme su un tema comune, che appunto il libro aiuta ad approfondire. L’editore Florindo Rubbettino ha evidenziato che probabilmente la propria casa editrice più di ogni altra abbia contribuito alla diffusione della cultura dell’intelligence ricordando i vari volumi e collane che hanno visto la luce dal 2002 ad oggi. A tale riguardo ha inteso evidenziare il ruolo di stimolo svolto da Mario Caligiuri, nonché le pubblicazioni di Francesco Cossiga, Giancarlo Elia Valori e della Fondazione ICSAS, promossa dall’attuale Ministro dell’Interno Marco Minniti. Ha infine rilevato come il libro sia riuscito a coniugare il metodo scientifico con la chiarezza della divulgazione. Ha concluso gli interventi il docente della School of Government della Luiss Raffaele Marchetti che ha precisato come il volume presentato affronti il tema centrale della qualità della democrazia. Ha quindi ribadito come la politica sia indispensabile per definire i ruoli sia della magistratura che dell’intelligence. Ha poi rilevato come il contrasto ai nemici dello Stato non avvenga più nell’ambito nazionale ma richieda necessariamente collaborazioni sempre più ampie. Infine, Marchetti ha auspicato un’azione convinta e costante sul piano della formazione e dell’informazione per consolidare la funzione dell’intelligence. Ha concluso Mario Caligiuri mettendo in luce come la pubblicazione del volume si inserisca nell’ambito di una profonda trasformazione e percezione dell’intelligence: da luogo inevitabilmente oscuro a strumento indispensabile per contrastare il terrorismo; dalla capacità di prevedere a quella di interpretare l’eccesso di informazioni; da strumento esoterico per pochi a metodo indispensabile per tutti. Inoltre ha dichiarato come il libro metta insieme fatti notissimi interpretandoli non nella dimensione delle deviazioni e dei complotti, degli scandali e dei misteri ma nell’evoluzione delle dinamiche storiche e politiche e del confronto tra i poteri dello Stato. Ha quindi puntualizzato l’idea di fondo del libro che, dopo aver descritto la “diffidenza reciproca”, auspica la “collaborazione necessaria” tra intelligence e magistratura, per contrastare i nemici comuni delle istituzioni rappresentati dal terrorismo e, ancor di più, dalla criminalità organizzata. Caligiuri ha infatti spiegato che oggi esiste una profonda asimmetria nello scontro tra democrazie da un lato e terrorismo e mafie dall’altro, rilevando sopratutto la differente modalità di selezione delle rispettive élite. Dopo alcune domande si è conclusa la manifestazione durante la quale, attraverso la presentazione del volume “Intelligence e magistratura”, si sono approfonditi temi legati alla fondamentale area della sicurezza, che, come ha evidenziato gran parte dei relatori, andrebbe presto riconosciuta anche a livello accademico.

Unical, presentato il sito del Centro di Documentazione Scientifica sull’Intelligence

RENDE (CS) – «Un punto di riferimento per la comunità scientifica e culturale per fare diventare l’intelligence materia di studio nelle università italiane». È quanto ha dichiarato il Direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria Mario Caligiuri, illustrando il sito internet del Centro di Documentazione Scientifica sull’Intelligence dell’ateneo calabrese. Caligiuri ha spiegato la necessità di sviluppare gli “intelligence studies” anche in Italia ed ha evidenziato i contenuti del sito che da un lato valorizzano le attività di promozione culturale dell’intelligence svolte in questi dieci anni e quindi le prospettive future. In particolare, Caligiuri ha ricordato che saranno presenti sul sito i programmi formativi delle varie edizioni, le tesi discusse dagli studenti e le biografie dei docenti, oltre ai testi e ai video delle lezioni, i testi pubblicati nella collana del centro studi e altri materiali. intelligence

Prevista a breve la realizzazione di una rivista digitale “Questioni di Intelligence” oltre a profili Facebook e Twitter collegati con il Centro Studi. Caligiuri ha anche illustrato le prossime iniziative che riguardano due importanti convegni scientifici su “Aldo Moro e l’intelligence” per il 13 maggio e sui “Dieci anni della riforma della legge sui Servizi” per il 19 giugno. Sono quindi intervenuti i componenti del comitato scientifico del Master in Intelligence Luciano Romito (“l’intelligence può essere validamente sviluppata anche nel nostro Ateneo non solo con il Master”) e Alberto Ventura (“l’intelligence è una materia di straordinaria e crescente attualità, rappresentando un punto di incontro e di arricchimento tra le diverse discipline”). Ha concluso poi la manifestazione, che si è tenuta presso la Sala stampa dell’aula magna “Beniamino Andreatta”, Luigi Barberio che ha illustrato nel dettaglio i contenuti e il funzionamento del sito, precisando che si tratta di un lavoro in corso in via di costante aggiornamento e definizione. Barberio ha anche ricordato che i primi alimentatori del sito sono gli studenti che hanno frequentatori frequentano il Master in Intelligence presso l’ateneo calabrese, i quali automaticamente entrano a fare parte del Centro Studi in Intelligence. L’indirizzo del sito è www.intelligencelab.org.

Paolo Messa a lezione all’Unical: «L’intelligence economica per sostenere l’interesse nazionale»

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – «L’interesse nazionale si sostiene con l’intelligence economica». È quanto ha sostenuto Paolo Messa durante la lezione tenuta al Master in Intelligence dell’Università della Calabria. Il Segretario del Centro Studi Americano è stato introdotto dal Direttore del Master Mario Caligiuri, che ne ha sottolineato l’impegno nella diffusione della cultura dell’intelligence nel nostro Paese. Evidenziando come i flussi dell’informazione rappresentino un elemento centrale nella competizione mondiale, Messa ha svolto una comparazione su come l’intelligence economica viene praticata in Paesi quali Stati Uniti, Russia, Francia, Germania, Giappone e Cina. Con riferimento alla situazione italiana, ha sottolineato come la riforma del comparto, avvenuta nel 2007, abbia fatto emergere la consapevolezza anche nel nostro Paese circa la necessità di proteggere gli asset industriali. La sfida di avvicinare imprese e intelligence non è ancora vinta ma allo stesso modo si registrano enormi e positivi passi in avanti. Paolo Messa ha voluto citare il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni sulla Cyber Security che introduce esplicitamente la possibilità di partnership pubblico-privato coinvolgendo aziende ma anche università e centri di ricerca. Nella protezione informatica dal rischio cibernetico – ha ricordato il direttore del Centro Studi Americani –  risulta cruciale la diffusione della cultura della sicurezza. “Lo straordinario lavoro svolto in questi dal Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza – ha detto – merita ora un ulteriore salto di qualità e vedere un coinvolgimento maggiore da parte dei media”. Il direttore del Centro Studi Americano ha poi dialogato con gli studenti  rispondendo a numerose domande.

Unical, presentazione del sito del centro studi sull’intelligence

RENDE (CS) – Giovedì 27 aprile alle ore 16 presso la sala stampa dell’aula magna “Beniamino Andreatta” dell’ateneo calabrese a Rende il professore Mario Caligiuri, insieme con i componenti del comitato scientifico del Master in Intelligence Alberto Ventura e Luciano Romito, presenterà, insieme ai suoi collaboratori, il sito del Centro Studi sull’Intelligence dell’Università della Calabria. Il sito intende rappresentare un punto di riferimento scientifico sul tema dell’intelligence per contribuire a farla diventare materia accademica e per sviluppare gli ‘intelligence studies’ anche in Italia. I contenuti del sito intenderanno inoltre valorizzerare l’attività svolta durante le edizioni del Master in Intelligence, attivato primo in Italia nel 2007, oltre alle iniziative sviluppate in dieci anni dal Centro Studi in Intelligence e da altre associazioni ed istituzioni pubbliche e private.

Intelligence, a Reggio lezione di Mario Caligiuri

REGGIO CALABRIA – L’intelligence, questa sconosciuta. L’affascinante – spesso inafferrabile ma quanto meno fondamentale per la sicurezza dello stato e dei suoi cittadini – materia dell’intelligence sarà al centro della conferenza di studi che Mario Caligiuri, docente di pedagogia della comunicazione e professore di prima fascia di pedagogia generale all’Università della Calabria, nonchè direttore del master in Intelligence dell’Ateneo di Arcavacata, terrà a Reggio Calabria venerdì 7 aprile, alle ore 16,00, nella sala conferenze DiGiEc di Palazzo Sarlo.

La conferenza, dall’emblematico e interessante titolo “Di cosa parliamo quando parliamo di Intelligence“, è promossa dalla Scuola di cultura politica organizzata dall’Istituto superiore europeo di studi politici. La lezione di Caligiuri sarà introdotta da Nico D’Ascola, presidente della commissione Giustizia al Senato, e da Daniele Cananzi, docente del Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, rispettivamente direttore e coordinatore scientifico della Scuola di Cultura Politica.

intelligence Caligiuri

CRUI, il segretario De Toni all’Unical: «Intelligence fondamentale per anticipare il futuro»

RENDE (CS) – Alberto De Toni, segretario generale della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e Rettore dell’Ateneo di Udine, ha tenuto una lezione al Master in Intelligence dell’Università della Calabria sul tema “Anticipare il futuro”. Introdotto dal Direttore del Master Mario Caligiuri, De Toni ha svolto un intervento in cui ha collegato molteplici apporti disciplinari, precisando che «il tema del futuro riguarda tutti e richiede un approccio scientifico, sempre complesso da applicare nel mondo sociale». «L’uomo – ha proseguito – si è sempre interrogato sul futuro ma adesso questo esercizio diventa fondamentale, poiché rispetto al passato il cambiamento, che è una condizione abituale dell’uomo, è sempre più accelerato, interconnesso e discontinuo». In tale quadro, l’intelligence riveste un ruolo fondamentale ha detto De Toni che ha poi sostenuto che «il progresso dell’umanità non è lineare ma costante: è come il fiume che arriva sempre al mare ma che percorre delle anse che rendono più accidentato il decorso delle acque». De Toni ha poi proseguito sostenendo che «occorre comprendere i propri tempi per evitare di rimanere ancorati alle mentalità del passato, poiché di fronte ai cambiamenti bisogna adattarsi e giocare d’anticipo, intuendo le grandi tendenze del futuro». «Prevedere – ha argomentato – è sempre difficile per cui occorre anticipare, anche se il contesto è estremamente complesso. Ma la complessità è la scienza della possibilità». «Ogni cosa – ha detto il Segretario Generale della CRUI – è in relazione con un’altra e bisogna cogliere il cambiamento rimanendo ai bordi del caos». Per De Toni, «nella storia, i motori del cambiamento sociale sono rappresentati dal mito, dal sogno e dalla visione, mentre le organizzazioni del futuro richiederanno tutti leader dotati di immaginazione. In tale quadro è decisiva una visione condivisa che richiede l’elaborazione di un obiettivo, la capacità di comunicare, la coerenza dell’esempio, la comprensione della realtà, la volontà di realizzare risultati concreti. Pertanto, occorre passare dalla previsione all’anticipazione essendo tempestivi, flessibili e, sopratutto, resilienti cioè in grado di sopravvivere ai grandi traumi». »Servono quindi – ha concluso – laboratori di Intelligence per costruire scenari, tenendo conto di innumerevoli approcci multidisciplinari dalle neuroscienze alle nanotecnologie».

 

Intelligence, Violante all’Unical: «I servizi sono il magazzino delle scope per tenere pulita la casa»

RENDE (CS) – «I servizi sono come il magazzino delle scope, in ombra e a volte con un po’ di cattivo odore, ma che è indispensabile per tenere pulita la casa». Riportando questo aneddoto Luciano Violante, Presidente della Camera dei Deputati dal 2001 al 2006 e relatore della legge di riforma dell’intelligence del 2007, ha introdotto la sua lezione al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri. Violante ha precisato che la politica della sicurezza è fondamentale per il Paese ribadendo che in tali attività è fondamentale la reputazione. Ha poi ricordato che fino al 1977, anno della prima legge che ha regolamentato i Servizi, l’Autorità Nazionale per la Sicurezza era l’autorità militare che dirigeva i Servizi e non l’autorità politica del Presidente del Consiglio. Violante ha messo in risalto che entrambe le normative sui Servizi, le leggi 801/1977 e 124/2007, sono state approvate per definire i rapporti con la magistratura, che rappresentano un problema endemico per il nostro Paese, dove esiste il regime dell’obbligatorietà dell’azione penale. Violante ha poi spiegato entrambi i passaggi parlamentari. Nel 1977, epoca di guerra fredda e di terrorismo politico, furono creati due distinti Servizi, il primo per le attività estere per tenere i contatti nell’ambito dell’Alleanza Atlantica e il secondo per le questioni interne. Nell’occasione si era previsto il controllo parlamentare mentre non vennero individuati limiti temporali al segreto di Stato. La riforma del 2007, ha spiegato Violante, è stata resa necessaria per ridare credibilità ai Servizi dopo alcune indagini giudiziarie. È stata modificata l’architettura dell’intelligence, individuando un unico responsabile nella figura del Presidente del Consiglio dei Ministri, assegnando poteri e funzioni di coordinamento al Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza e meglio definendo i controlli dei parlamentari, che esprimono pareri su bilanci e regolamenti e svolgono un’azione più penetrante rispetto al passato. Le funzioni da assegnare oggi ai Servizi devono riguardare non solo l’aspetto economico ma anche la disinformazione, a cominciare dalle “false notizie” che diventano virali attraverso la Rete. Infine, Violante si è soffermato sui rapporti tra intelligence e magistratura, ricordando che si tratta di una tensione storica e precisando i contorni del segreto di Stato, dove non solo si sono individuate precise scadenze ma non si può in ogni caso invocare per episodi relativi a terrorismo, eversione e criminalità. Le perquisizioni dei locali dei Servizi avvengono attraverso “ordini di esibizione” che consentono di mettere a disposizione secondo precise procedure i documenti richiesti, mentre le garanzie funzionali per gli operatori dei Servizi, che in altri Paesi sono più ampie, escludono in ogni caso violazioni fisiche e morali alle persone. «Occorre in definitiva – ha detto – una continua ricerca di equilibrio tra i poteri dello Stato per garantirne la legalità Costituzionale. Successivamente, Violante ha osservato che la legislazione sull’intelligence richiede una flessibilità permanente. Ha infine risposto alle domande di tutti gli studenti, invitandoli ad acquisire un quadro generale sull’intelligence, poiché i dettagli sono destinati a mutare rapidamente e costantemente. La lezione è stata conclusa dal Direttore del Master Mario Caligiuri che ha riassunto e commentato la giornata di studi».

“Intelligence e magistratura” di Mario Caligiuri all’Istituto italiano per gli studi filosofici

COSENZA – «L’intelligence è il cuore dello Stato. Difronte a minacce epocali, come la criminalità e il terrorismo, non solo tra gli Stati, ma sopratutto all’interno degli Stati occorre fare fronte comune, superando limiti e incomprensioni». È il commento di Mario Caligiuri, direttore del Master in Intelligence dell’Universita della Calabria, che mercoledì 15 febbraio 2017 alle ore 17 a Napoli presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici presenterà il suo ultimo libro “Intelligence e Magistratura. Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria”, edito da Rubbettino. Alla manifestazione interverranno Florinda Li Vigni (direttore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici), Giuseppe Esposito (vice presidente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica) ed Ermanno Bocchini (Università “Federico II” di Napoli). caligiuri

Mario Caligiuri da vent’anni promuove l’insegnamento dell’Intelligence nelle università italiane. Autore di decine di pubblicazioni sul tema, dirige il Master in Intelligence dell’Università della Calabria dal 2007, primo ad essere attivato nel nostro Paese, grazie al sostegno di Francesco Cossiga. Il testo, che ha la prefazione di Carlo Mosca, affronta per la prima volta il tema delicato dei rapporti tra Intelligence e Magistratura, che hanno segnato profondamente le vicende della nostra Repubblica. Eppure si è ancora poco indagato su un argomento così rilevante, che anima da anni il dibattito politico. Oggi più che mai, sostiene Caligiuri, c’è bisogno di una risposta forte delle élite pubbliche per fronteggiare il terrorismo e la criminalità che minacciano le istituzioni rendendo sempre più incerta la vita dei cittadini. Pertanto, a giudizio dell’autore, tra Intelligence e Magistratura, occorre passare dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria. In questo libro viene affrontata una questione fondamentale con un taglio insieme divulgativo e rigoroso, evidenziando un aspetto centrale per la sopravvivenza delle democrazie nel XXI secolo, che vinceranno o perderanno la sfida del futuro sul terreno dell’Intelligence.