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Il liceo Fermi arriva in Parlamento

COSENZA  – «La FLC-CGIL e la Camera del Lavoro di Cosenza, sin dal primo giorno in cui si è venuti a conoscenza della vicenda del plesso di via Isnardi del liceo scientifico “E. Fermi”, si è posta dei quesiti. Perché, se questi risultati si avevano da marzo, la Provincia ha aspettato mesi per ritenere inagibile un edificio che ospitava diverse centinaia di studenti e decine di lavoratori? E perché solo pochi anni fa sono stati impiegate somme ingenti per la manutenzione dell’edificio senza saggiarne la solidità? E’ possibile che non si sia avuto alcun sospetto, nè segnale di un’inagibilità così grave tale da riguardare la stessa solidità dello stabile che si dice addirittura potrebbe crollare sotto il proprio peso?

Ancor di più in questi giorni ci hanno fortemente preoccupato le voci che vorrebbero la chiusura ed il successivo abbattimento del plesso di via Isnardi legati ad un possibile disegno di speculazione edilizia su quell’area.
Per questi motivi abbiamo chiesto alla senatrice De Petris di impegnarsi e di presentare un’interrogazione parlamentare al MIUR ed al Ministero delle Infrastrutture per bloccare ogni attività rivolta all’abbattimento di quello stabile e per avviare nuove perizie e controlli tecnici.
L’interrogazione è stata firmata dalla De Petris e da altri sette senatori di Sinistra Italiana e presentata in Parlamento».

 

Interrogazione parlamentare del Pd calabrese sulla questione dei presidi ospedalieri nell’Alto Tirreno cosentino

PRAIA A MARE (CS) -L’interrogazione inviata al presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Salute per chiedere quali misure il Governo intenda assumere per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza per assicurare adeguati presidi ospedalieri nell’area dell’Alto Tirreno cosentino, in particolare nel Comune di Praia a Mare. Firmatari sono Ernesto Magorno, segretario regionale del Pd calabrese, e i Massimo_Scura_-_Commissario_Sanità_Calabriacolleghi Aiello, Battaglia, Bossio, Censore, Covello, Nicodemo e Stumpo. Infatti, i Sindaci dei Comuni del Tirreno cosentino hanno chiesto al Governo “la rimozione del Commissario Scura, l’immediata esecuzione della Sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito la riapertura dell’Ospedale di Praia a Mare, la revoca del Decreto n. 30 del 3-3-2016, la rivisitazione della rete ospedaliera del Tirreno cosentino sia pubblica che privata”, poichè gli atti di Scura e del suo vice Urbani hanno prodotto nel territorio atti di protesta da parte di amministratori locali e sanitari.

Nell’interrogazione si legge: “Il Consiglio di Stato con sentenza n 2576 del 20 maggio 2014 – emessa in riforma della sentenza del TAR Calabria – ha annullato il provvedimento commissariale (Decreto n. 18/2010) mediante il quale era stata prevista la riconversione del Presidio Ospedaliero di Praia a Mare, declassificato da struttura ospedaliera a Posto di Primo Intervento, con conseguente cancellazione delle attività di ricovero e chirurgia. A causa dei ritardi nell’attuazione della sentenza, era stato proposto dai Comuni di Praia a Mare e Tortora giudizio di ottemperanza al fine di dare esecuzione alla sentenza del giudice amministrativo e consentire la eventuale riapertura della struttura ospedaliera, previa l’effettuazione delle verifiche istruttorie previste nella sentenza stessa. Con sentenza n. 2968/2015 del Consiglio di Stato, nominava, in caso di perdurante inerzia, un commissario ad acta nella persona del dott. Domenico Di Lallo, al quale sarebbe spettato il compito di dare esecuzione alla sentenza del 2014. Il 4 dicembre 2015 il Dott. Di Lallo, non avendo ricevuta alcuna risposta e la necessaria assistenza istruttoria da parte del Commissario per il piano di rientro del deficit sanitario della Calabria ing. Massimo Scura nominato dal Consiglio dei Ministri il 12 marzo 2015, rassegnava le dimissioni dall’incarico assegnatogli dal Consiglio di Stato; con l’emanazione del Decreto n. 30 del 3-3-2016 a firma del Commissario per il piano di rientro del deficit sanitario, avente ad oggetto la riorganizzazione delle reti assistenziali in ambito sanitario riferito alla programmazione ed adeguamento delle dotazioni di posti letto ospedalieri accreditati (pubblici e privati), l’ing. Scura non ha recepito l’indicazione della sentenza del Consiglio di Stato affermando che il pronto Soccorso più vicino a Praia a Mare è quello della Casa di Cura Tricarico di Belvedere Marittimo (tra l’altro a 35 km di distanza), e contestualmente ridimensiona lo stesso Pronto Soccorso di Belvedere Marittimo che per oltre il 60% viene sostanzialmente chiuso“.

Secondo quanto emerge dalla interrogazione, dunque, non appare comprensibile come possa entrare in atto l’esecuzione del Consiglio di Stato dato che, se da un lato è in corso un processo di riordino della rete ospedaliera, dall’altro non sono noti gli esiti della rinnovata attività istruttoria e le misure eventualmente adottate per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza. Pertanto, è necessario capire quali siano le intenzioni del Governo per porre rimedio “ad una situazione di gravissima conflittualità istituzionale che gli atti della struttura commissariale della sanità calabrese stanno producendo”.

Santelli (FI): interrogazione parlamentare sull’ospedale “Louis Pasteur” di San Marco Argentano

ROMA – La coordinatrice regionale di Forza Italia, Jole Santelli, ha presentato un’interrogazione parlamentare in merito alle carenze strutturali e di personale del nosocomio Louis Paster di San Marco Argentano, in provincia di Cosenza. L’atto, con richiesta di risposta scritta, è stato indirizzato al Presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi e al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Il governo ha responsabilità diretta sulla vicenda visto lo status commissariale in cui versa la sanità calabrese. L’ospedale in questione rientrava nella programmazione denominata “un new deal per la salute” che prevedeva la realizzazione della cosiddetta “Casa della salute”. L’obiettivo era quello di potenziare il sistema di cure primarie e con l’intento di operare h24 e sette giorni su sette, in condizioni geografiche di non eccessiva dispersione territoriale, consentendo l’aggregazione dei servizi in modo da agevolare l’accesso ai cittadini, considerando il bacino d’utenza di circa sessantamila persone.

Jole Santelli
Jole Santelli

Nel Louis Pasteur, in realtà, la “Casa della Salute” non ha mai concretizzato la sua costituzione risultando impiantato, invece, il cosiddetto C.A.P.T (Centro Assistenza Primaria Territoriale) che presenta diverse problematiche tra cui la mancata disponibilità notturna del servizio di radiologia, un laboratorio di analisi non attivo h24, il servizio dialisi attivo solo da qualche mese dal lunedì al sabato, con solo tre rientri settimanali per carenza di personale medico, oltre al servizio tac assente poichè privo del mezzo di contrasto, a causa della mancanza di anestesista.

Nel documento la parlamentare chiede al governo quali iniziative intende intraprendere al fine di far rientrare nella strutturazione del progetto della “Casa della Salute” il Nosocomio “L. Pasteur” sito in San Marco Argentano (CS) e per garantire così un’assistenza adeguata ai cittadini di questa importante area.

Liceo Fermi, rimuovete quella preside. Interrogazione parlamentare di Fassina

Liceo Fermi 1ROMA – Torna di attualità la presunta cattiva gestione del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Cosenza, sotto la lente di ingrandimento del Ministero dell’Istruzione e delle organizzazioni sindacali per una serie di presunti abusi dei diritti dei lavoratori esercitati dal dirigente scolastico. A riportare la questione all’attenzione del Governo è una interrogazione firmata dai deputati civatiani Stefano Fassina e Monica Gregori, imbeccati chissà da chi, visto che entrambi con Cosenza hanno davvero poco a che fare.

Nel documento indirizzato alla titolare del Miur, gli onorevoli Fassina e Gregori si chiedono come mai il dirigente scolastico Michela Bilotta sia stata riconfermata al proprio posto nonostante in quell’istituto “si è riscontrata unaStefano-Fassina ininterrotta serie di fatti lesivi dei diritti dei lavoratori e della loro dignità, fatti che disattendono le disposizioni contrattuali e che sono stati denunciati e documentati puntualmente dalle locali organizzazioni sindacali del settore scuola”. Stefano Fassina e Monica Gregori sottolineano che, nel luglio 2014, Michela Bilotta è stata riconfermata nella sua attuale sede “nonostante la naturale scadenza del contratto triennale. Dopo alcune ispezioni inviate dall’ufficio scolastico regionale, si è svolta, nel settembre 2014, un’ispezione collegiale inviata dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, che ha ascoltato personale docente, personale tecnico e studenti; l’ispezione – precisano i parlamentari – ha prodotto una pesantissima relazione, che ha determinato il provvedimento di sospensione del dirigente scolastico, una sospensione che, intervenendo per Monica-Gregorisoli 15 giorni, non ha certamente individuato una soluzione definitiva alle irregolarità riscontrate; ciononostante, il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale della Calabria, a quanto consta agli interroganti, non ha preso ulteriori provvedimenti in merito”. Per tutti questi motivi i due deputati si rivolgono al Ministro Giannini per chiederle se “non intenda valutare la sussistenza dei presupposti per promuovere iniziative ispettive presso le strutture dirigenziali dell’ufficio scolastico regionale della Calabria e del liceo Fermi di Cosenza, per verificare con certezza e trasparenza le motivazioni che hanno condotto alla riconferma del dirigente scolastico, e se, al contrario, non sussistano effettive condotte irregolari tali da giustificare l’individuazioni di soluzioni alternative per la gestione del liceo Fermi Cosenza”.

Dispersi in mare, presentata interrogazione parlamentare al Ministro della Difesa

Simeri Mare

ROMA, 15 NOV –  Interrogazione parlamentare al Ministro della Difesa in merito alla vicenda dei tre dispersi in mare dal 27 luglio scorso in località Simeri Mare (Catanzaro), l’hanno presentata Bruno Marton e Vincenzo Santangelo (Movimento 5Stelle). Venuti a conoscenza della lettera indirizzata al Ministro e allo Stato Maggiore della Marina militare dalla famiglia di Giuseppe Parrò, il più giovane dei tre dispersi, nei giorni scorsi i senatori pentastellati hanno chiesto al Ministro di «sapere quali urgenti iniziative siano state attivate dal Ministro in indirizzo e quali intenda adottare per recuperare i corpi nonché per agevolare, nell’ambito delle proprie competenze, la conclusione dell’indagine penale». Per Rosetta Tarantino e per Vittorio e Maria, rispettivamente moglie e figli di Giuseppe Parrò, si accende la speranza che le ricerche dei corpi possano riprendere con altri mezzi meccanici, lo fanno sapere loro stessi: insieme al loro legale ringraziano di cuore i due senatori per la sensibilità e l’impegno e sono fiduciosi in un pronto interessamento del Ministro. Perché possano avere una possibilità, anche minima, di dare almeno una degna sepoltura ai propri cari.

I tre si sono rivolti al Ministro della Difesa e alla Marina militare, tramite il loro avvocato, Maria Costa, come extrema ratio di fronte al buco nero che si è aperto dal 27 luglio scorso. Giuseppe Parrò, Angelo Tavano e Francesco Rania escono in barca intorno alle 4.30 circa del mattino per una battuta di pesca. Ma non fanno ritorno. E per le famiglie comincia il tempo dell’angoscia e del dolore.

A nulla valgono gli sforzi e le ricerche della Guardia Costiera condotte per molti giorni con mezzi sofisticati. Rosetta Tarantino, però, non si rassegna. Il 18 agosto, infatti,viene presentata un’istanza alla Procura di Catanzaro e ai vertici della Capitaneria di Porto di Catanzaro Lido perché il tratto di mare tra i comuni di Cropani, Simeri Crichi e Sellia Marina, all’altezza dell’ex base militare americana, sia perlustrato da sommozzatori o con mezzi idonei. «Verbalmente ci è stato spiegato che la guardia costiera non può eseguire l’operazione – ci dice l’avvocato Maria Costa – perché il mare è molto profondo e la guardia costiera comunque non dispone dei mezzi adatti». La richiesta è motivata dal fatto che, secondo le prime indagini, il cellulare di Giuseppe Parrò ha emesso l’ultimo segnale proprio in quella zona, a tre miglia dalla costa di Simeri.

Il ritrovamento fortuito della barca poco più a nord della stessa zona in cui è stato localizzato l’ultimo segnale del cellulare, convince sempre più i familiari di Giuseppe Parrò della necessità di riprendere le ricerche con mezzi straordinari. Il 25 agosto la barca è stata casualmente ripescata da un peschereccio a strascico, assolutamente integra, a 150 metri di profondità.

Rosetta Tarantino e i suoi figli, quindi, decidono di scrivere al Ministro della Difesa e allo Stato Maggiore della Marina militare perché mezzi meccanici della Marina o di altri corpi militari dello Stato perlustrino lo specchio di mare tra Simeri Mare, Sellia Marina e Cropani, cioè la zona nella quale non solo era stato rilevato l’ultimo segnale emesso dal cellulare di Giuseppe Parrò, ma addirittura è stata ritrovata la barca dei tre uomini. Propongono di eseguire l’operazione come esercitazione. La Marina, spiegano la famiglia di Parrò e l’avvocato Costa, è solita fare questo tipo di esercitazioni: «svolgerla in quella zona non comporterebbe costi aggiuntivi e potrebbe essere utile alle indagini condotte dalla Procura di Catanzaro».

«Se è vero che l’operazione richiesta comporta l’impiego di molto personale e di mezzi costosi – si legge nella lettera inviata il 1° ottobre – è altresì vero che il recupero dei corpi, oltre ad essere importante per l’indagine penale in corso, è indispensabile a dare pace ai familiari che finalmente potranno dare degna sepoltura ai loro cari». La lettera prosegue: «si tratta comunque di un operazione possibile, che viene effettuata anche nelle numerose esercitazioni della Marina Militare. L’operazione potrebbe anche essere effettuata come esercitazione e sicuramente non sarebbe un esercitazione inutile o fine a se stessa, dato il possibile risultato». «I familiari del sig. Parrò – conclude la missiva – chiedono ancora e ripetutamente di non essere abbandonati dallo Stato».

L’interrogazione parlamentare ora riporta l’attenzione sull’ennesima tragedia del mare.

Rita Paonessa

 

Truffa assicurativa al centro dell’interrogazione parlamentare

COSENZA – Pubblichiamo di seguito l’interrogazione rivolta al Ministro dell’ Economia e delle Finanza firmata dall’on Ernesto Carbone unitamente a un gruppo di 18 deputati, Daniele Marantelli, Davide Faraone, Lorenza Bonaccorsi, David Ermini, Francesco Sanna, Khalid Chaosky, Ivan Scalfarotto, Pina Picierno, Stefania Covello, Vincenza Bruno Bossio, Bruno Censore, Ernesto Magorno,  Luigi Famiglietti, Angelo Senaldi, Filippo Crimì, Giuseppe Stefano Quintirelli, Andrea Causin, Enrico Borghi, Guido Galperti, Nicola Stumpo, in merito alla vicenda che ha visto protagonisti decine di consumatori vittime di truffa da oltre un milione di Euro perpetrata tra il 2006 ed il 2009 da un’agente assicurativo dell’Allianz Ras di Cosenza. Si tratta di Umberto Paladini, condannato ad anni uno e mesi undici di reclusione e € 600,00 di multa per aver commesso i reati di truffa e appropriazione indebita a danno di dieci clienti dell’agenzia Allianz Ras S.p.A. di Cosenza di cui era agente contitolare.

Con tale interrogazione i deputati intendono sollecitare delle iniziative urgenti da parte del Ministro nei confronti dell’ALLIAN S.p.A. e dell’IVASS affinché sia garantita l’applicazione della vigente normativa e si eviti il reiterarsi di altri simili episodi a danno dei consumatori.

“L’attività criminosa, protrattasi dal 2006 al 2009, ha fruttato al suddetto agente un illecito profitto complessivamente pari ad € 1.060.000,00 circa, corrispondente ai premi assicurativi versati dai clienti raggirati ai quali sono stati consegnati, di volta in volta, polizze assicurative valide ma fatte risultare come“stornate”, vale a dire annullate; ai sensi della vigente normativa dettata in materia dal TUF (Testo Unico Finanziario), dal TUB (Testo Unico Bancario), dal Codice delle Assicurazioni Private, dal Codice del Consumo nonché dai regolamenti emanati da CONSOB e IVASS (già ISVAP), tale operazione di “storno” può essere consentita solo previo ritiro della c.d. “copia cliente” e con l’autorizzazione della direzione generale della compagnia che deve, altresì, accertare la regolarità dell’operazione compiuta dall’agenzia periferica, nel corso delle ispezioni periodiche a cui è tenuta ex lege”.

Secondo quanto segnalato nell’interrogazione, una parte di colpa è da ascrivere all’operato della stessa compagnia di assicurazioni che non avrebbe effettuato le attività di controllo e vigilanza necessarie, consentendo al sig. Paladini di esercitare, nell’ambito della propria organizzazione, “l’attività di agente assicurativo e promotore finanziario fino ai primi giorni di febbraio 2009, nonostante, fin dal 2006, fosse a conoscenza che quest’ultimo non era più in possesso del prescritto requisito di onorabilità, essendo risultato insolvente nei confronti della Borgo San Felice S.r.l., società controllata dalla stessa ALLIANZ S.p.A., della somme di € 19.032,19 giusta decreto ingiuntivo n. 458/2006 emesso dal Tribunale Civile di Siena il 14 settembre 2006 e successiva ipoteca giudiziale iscritta nei Pubblici Registri Immobiliari della Conservatoria di Cosenza al n. 4707 del Registro Generale”.

Ciò nonostante pare che l’Agenzia, anche dopo la condanna di Paladini, non abbia ritenuto di assumersi le proprie responsabilità negando ai soggetti truffati, la totale restituzione degli importi dagli stessi investiti.

Nella vicenda pare essere direttamente coinvolta dell’ISVAP (oggi IVASS), organo di controllo che dovrebbe garantire il rispetto delle norme giuridiche relative ai rapporti tra consumatori e istituti assicurativi.

In riferimento a uno specifico caso riportato nell’interrogazione, pare che “l’IVASS si è limitata ad inoltrare all’ALLIANZ S.p.A. stringate missive di richiesta di meri chiarimenti sulla vicenda in questione, senza mai nemmeno censurarne il contegno manifestamente dilatorio e lesivo dei diritti del reclamante, per come risulta dagli atti contenuti nel fascicolo di reclamo n. 09-161518-00/A, acquisiti ai sensi della L 241/90; inoltre, nella fattispecie denunciata con il presente atto, stante la norma secondo cui, in pendenza del reclamo, non è promuovibile alcuna autorità giudiziaria, l’ISVAP ha, in tal modo, ritardato di circa due anni l’incardinarsi del giudizio per la restituzione delle somme dovute dall’ALLIANZ S.p.a. al consumatore, determinando a suo danno un ulteriore ed evidente nocumento; il nominato Istituto di vigilanza risulta, di fatto, assoggettato alle compagnie assicuratrici che, in forza del preponderante potere economico detenuto, esercitano un’influenza certamente maggiore rispetto a quella prodotta dai singoli consumatori, a tutela dei quali l’istituzione in parola dovrebbe operare; quali iniziative urgenti il Ministro intenda adottare nei confronti dell’ALLIANZ S.p.A. e dell’IVASS affinché sia garantita, nel caso di specie, l’applicazione della vigente normativa e, più in generale, quali misure intenda predisporre, onde evitare il reiterarsi di altri simili episodi a danno dei consumatori”.