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Cetraro, intimidazione a don Ennio Stamile

CETRARO (CS) – Persone non identificate hanno messo in atto un’intimidazione ai danni di don Ennio Stamile, coordinatore per la Calabria di Libera. Mentre il sacerdote cenava in un ristorante di Cetraro, qualcuno ha legato allo specchietto retrovisore esterno della sua automobile un sacco del tipo usato per la spazzatura contenente la carcassa di un capretto. A cena con don Ennio, insieme ad alcuni scout, c’era il sindaco di Cetraro, Angelo Aita. Sono stati subito avvertiti i carabinieri, che sono giunti sul posto ed hanno sequestrato la carcassa del capretto. Le indagini avviate dai militari, riguardo il movente dell’intimidazione, non escludono alcuna ipotesi. Numerosi gli attestati di solidarietà ricevuti dal coordinatore di Libera, tra i quali anche quello di Mario Oliverio. «Mi auguro -ha detto il presidente della regione – che i responsabili di questo ennesimo, vile atto intimidatorio siano al più presto individuati e consegnati all’autorità giudiziaria. Il lavoro di responsabilizzazione e sensibilizzazione che don Ennio e Libera stanno svolgendo a Cetraro, sul Tirreno cosentino e in tutta la Calabria è importante e prezioso. Nei prossimi giorni incontrerò don Ennio per concordare, insieme a lui, iniziative e azioni a sostegno della sua opera e di quanti sono al suo fianco e collaborano con lui. Le popolazioni di Cetraro  e dell’intero comprensorio non possono essere lasciate da sole a combattere un nemico subdolo che, attraverso azioni violente e criminali, vorrebbe far ripiombare queste comunità nella paura e nel terrore».

Colpi d’arma da fuoco contro un negozio di parrucchiera, avviate le indagini

CROTONE – Colpi d’arma da fuoco sono stati sparati la notte scorsa contro la saracinesca del negozio di parrucchiera a Crotone.  L’esercizio, gestito da una quarantacinquenne crotonese, era stato già oggetto di una intimidazione nel gennaio dello scorso anno. Allora, ignoti fecero esplodere una bomba carta davanti al locale provocando il danneggiamento della saracinesca. I carabinieri della Compagnia di Crotone hanno avviato le indagini per risalire al movente del gesto ed individuare i responsabili.

Intimidazione a impresa Perciaccante, incendiato escavatore

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Atto di intimidazione nei confronti dell’impresa di costruzioni di Giovan Battista Perciaccante, presidente di Ance Cosenza e del Comitato Mezzogiorno di Ance.

Persone ancora non identificato hanno dato fuoco nella notte un escavatore dell’impresa di costruzioni di Perciaccante, distruggendo completamente il mezzo. L’escavatore era parcheggiato su un cantiere aperto dall’impresa per la realizzazione di un collegamento fognario nel centro urbano di Cassano allo Ionio.

Sul caso indagano i carabinieri. L’imprenditore non ha rilasciato dichiarazioni, si è solo detto fortemente demoralizzato dall’accaduto.

Intanto sono molte le manifestazioni di solidarietà nei confronti di Perciaccante, come quelle provenienti dal Presidente di Unindustria Calabria Natale Mazzuca che dichiara «L’increscioso accadimento subito dal collega Perciaccante, che si aggiunge a quelli che ogni giorno subiscono tanti altri imprenditori – dichiara il Presidente di Unindustria Calabria Natale Mazzuca – pone in primo piano le pesanti problematiche legate alla presenza sul territorio della malavita organizzata ed ai tentativi di ingerenza impropria esercitate in particolare nei confronti delle attività economiche. La cultura della sicurezza e della legalità sono i veri antidoti a questo male pervasivo.»

Intimidazione a sindaco di Taurianova, Oliverio: «Regione e Stato al suo fianco»

CATANZARO – Il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio esprime dura condanna per l’atto intimidatorio che ha colpito il sindaco di Taurianova Fabio Scionti. Nella notte una bomba ha distrutto l’autovettura della moglie del sindaco, parcheggiata davanti casa.

Il presidente Oliverio, che ha sentito telefonicamente il Sindaco Scionti e nel pomeriggio si recherà a Turianova per esprimergli la propria vicinanza, nel sottolineare la gravità di questo attentato ha invitato il sindaco, che è anche consigliere della Città Metropolitana di Reggio Calabria con delega ai Lavori pubblici e urbanistica, «a proseguire nel suo percorso amministrativo improntato sulla legalità e la trasparenza che probabilmente va ad urtare con  gli interessi di chi vuole invece tenere la comunità calabrese sotto la pressione della barbarie e della criminalità». «Non è la prima volta – ha detto ancora Oliverio – che il sindaco di Taurianova subisce minacce o intimidazioni. All’inizio dell’anno gli sono state recapitate una serie di lettere minatorie contenenti minacce di morte. Fabio sa perfettamente che la Regione e lo Stato sono al suo fianco e non lo lasceranno un attimo solo in questo delicato momento. Mi auguro che già dalle prossime ore le Forze dell’Ordine facciano il possibile per assicurare alla giustizia questi criminali che rappresentano i veri nemici della nostra terra».

Ennesimo atto vandalico, autolinee Federico a rischio chiusura

CATANZARO – L’ennesimo atto vandalico è stato perpetrato ai danni della società di autolinee Federico. A renderlo noto Aldo Federico, amministratore della socierà omonima. L’episodio di oggi fa seguito a quelli accaduti pochi mesi fa, quando ben 14 autobus sono stati incendiati a Locri e, prima ancora, 7 a Soverato e altri 2 a Santa Caterina Jonio.  Questa volta l’atto di minaccia ha interessato un unico autobus, ma è solo l’ennesima goccia che rischia di far traboccare il vaso. Federico, infatti, sta valutando la rischiosa opzione di porre fine all’attività dell’azienda, qualora non sussistano le condizione per lavorare in serenità. «La Federico spa – dice Aldo Federico – è un’azienda con quasi cento anni di storia e oltre 250 dipendenti. Un’azienda sana e condotta con grandissimi sacrifici e assoluta abnegazione. Fare impresa in Calabria non è facile. La nostra è un’azienda che ha sempre operato con onestà e trasparenza nel pieno rispetto delle regole, pagando puntualmente i propri dipendenti. Ribadiamo la nostra fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine, ma siamo rammaricati per quanto accaduto e riflettiamo se vi sono ancora le condizioni per lavorare in Calabria o essere costretti a chiudere l’azienda, licenziando così oltre 256 padri di famiglia».

Cooperativa Valle del Marro, ancora un’intimidazione

GIOIA TAURO (RC)-  Ennesima intimidazione alla cooperativa Valle del Marro, a Gioia Tauro, la sesta in una settimana. Ignoti, dopo avere forzato il cancello d’ingresso, hanno tagliato i tubi di irrigazione di una piantagione di kiwi, da poco avviata su un terreno confiscato alla cosca di ‘ndrangheta Molè-Speranza. I criminali hanno anche rubato gli impianti elettrici, le pompe idrauliche ed il dissabbiatore. Con l’attrezzatura rubata o danneggiata, per i ragazzi della coop, promossa dal referente di Libera don Pino De Masi, non potranno irrigare le piante che rischiano così, in un paio di giorni, di morire. Nei giorni scorsi la coop aveva subito altri furti di attrezzature e danneggiamenti tra cui un incendio di ulivi secolari a San Procopio. Il prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari ha convocato per le 12 una riunione straordinaria del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica cui parteciperà anche il presidente della coop, Domenico Fazzari. Sul caso indagano i carabinieri.

Intimidazione a cantiere di Zumpano, indagini a tutto campo

ZUMPANO – L’attività lavorativa prosegue intensa e frenetica come di consueto. In questo cantiere situato nel territorio comunale di Zumpano, a un tiro di schioppo da Cosenza, entro la fine del 2018 sorgeranno 13 appartamenti di edilizia popolare, agevolata dall’intervento dello stato. A dirigere le operazioni c’è uno dei titolari dell’azienda, Andrea Lo Gullo. Ieri all’apertura del cancello ha trovato Bottiglia con proiettiliuna brutta sorpresa. Qualcuno aveva piazzato all’ingresso di questo improvvisato ufficio, ricavato all’interno di un container metallico, una bottiglia contenente liquido infiammabile con alcuni proiettili attaccati alla bottiglia stessa con del nastro adesivo. Una intimidazione in piena regola. Da queste parti, è evidente, il problema del racket è tutt’altro che superato. Al contrario. La storia criminale dell’area urbana cosentina rivela una penetrazione profonda delle cosche all’interno del tessuto imprenditoriale con richieste estorsive dilaganti ma poco denunciate dalle vittime. Lo Gullo, al contrario, lo ha detto subito ai carabinieri: «Già vent’anni fa ho subito una intimidazione analoga – rivela lontano dal microfono – Oggi come allora non intendo piegarmi». I militari dell’arma hanno già avviato le indagini a tutto campo. Lo sguardo concentrato sulle operazioni di scavo non tradisce i timori di una ritorsione che certamente albergano nell’animo dell’imprenditore. Restio a clamori e riflettori, ha incassato la vicinanza di Unindustria e dell’Ance, l’associazione dei costruttori edili, di cui è dirigente, attraverso le dichiarazioni di Natale Mazzuca e di Giovan Battista Perciaccante. «Stiamo combattendo – sostiene Mazzuca presidente di Unindustria Calabria – una battaglia estenuante. Quasi tutti i giorni siamo sottoposti a tensioni di varia natura. Il clima di insicurezza che respiriamo ci mortifica come cittadini e come imprenditori e ci sottopone a dure prove. Questi atti inqualificabili ci sviliscono. Tentano di indebolirci ma non
arretreremo». Gli fa eco Perciaccante, presidente Ance Cosenza: «E’ un problema che ci riguardacarabinieri auto tutti – sottolinea – perché non riusciremo a crescere e svilupparci se intorno al collo avremo il cappio stretto della cultura criminosa che distrugge quello che di buono si cerca di costruire, con fatica, impegno, sforzi personali e collettivi. Quello che bisogna fare nella direzione della legalità
non è mai abbastanza e non dobbiamo abbassare la guardia. Occorre denunciare, impegnarsi quotidianamente al fianco delle istituzioni e delle forze dell’ordine – conclude il presidente di Ance Cosenza – realizzare iniziative anche nelle scuole dove si iniziano a formare le coscienze». Un cordone di solidarietà fondamentale, perché in questi casi il nemico più temibile è la solitudine.

Ancora un’intimidazione ad impresa edile di Mileto, la terza in pochi giorni

MILETO (VV) – Terza intimidazione in pochi giorni all’impresa edile Cooper Poro di Rombiolo, impegnata in alcuni interventi nella città per l’installazione di isole ecologiche. Ignoti hanno dato fuoco ad una rete di plastica del cantiere di via Francesco Cilea, mentre da quello allestito presso il cimitero comunale hanno rubato una rete dello stesso tipo. Le due intimidazioni vanno ad aggiungersi ad altrettante perpetrate nei cantieri di Paravati e sempre di Mileto risalenti al 3 aprile scorso con il rinvenimento di una bottiglia di liquido infiammabile vicino al cimitero mentre il giorno prima furono scoperti alcuni proiettili nel centro di Mileto. Sugli episodi indagano i carabinieri della Stazione di Mileto e della Compagnia di Vibo. L’azienda Cooper Poro Edile, fondata negli anni ’70 da un gruppo di soci, ha subito nel corso degli ultimi 10 anni almeno una trentina di intimidazioni.

Intimidazione Papasso, la solidarietà del sindaco Russo e di Libera Cosenza

CROSIA (Cs) – «L’intimidazione ai danni del collega Papasso è un atto gravissimo che mortifica e offende la dignità Istituzionale, ma anche personale, oltrepassando i confini di una indecente e incomprensibile violenza. Un gesto vile che non può lasciarci indifferenti. All’amico e Collega esprimo la massima solidarietà e l’incitamento ad andare avanti nella sua azione amministrativa di trasparenza e di legalità». È la reazione del Sindaco di Crosia, Antonio Russo, che commenta con sdegno la notizia dell’atto vandalico ad opera di ignoti che hanno imbrattato la lapide posta sulla tomba del padre del Sindaco della città di Cassano.

«Anche nel mio Comune – dice Russo – si sono verificati episodi delittuosi che sono ancora al vaglio delle autorità giudiziarie, segno che nel territorio va tenuta alta l’attenzione sul fenomeno delinquenziale e mafioso. Comprendo, perciò, lo stato d’animo del Sindaco e lo esorto a non mollare e a non cedere, neanche difronte a questo inqualificabile ulteriore tentativo di minaccia. Ancora di più in questo momento è necessaria una reazione ferma e decisa contro quelle forze che non tollerano una direzione improntata al principio della trasparenza e della legalità. L’auspicio – conclude il Sindaco Russo – è che si faccia al più presto luce sull’increscioso episodio confidando nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura e che si crei un fronte di difesa comune a sostegno delle Istituzioni».

E a Papasso esprime vicinanza anche il Coordinamento Provinciale di Libera “Roberta Lanzino” di Cosenza che parla di «forte preoccupazione e profondo sdegno per la macabra intimidazione subita dal Sindaco di Cassano all’Ionio Gianni Papasso».

Vibo Valentia, intimidazioni al segretario di Fratelli d’Italia

VIBO VALENTIA – Fausto De Angelis, segretario provinciale di Vibo Valentia di Fratelli d’Italia e titolare di una ditta di arredamenti è stato vittima di un atto intimidatorio. La notte scorsa il furgone di De Angelis è stato incendiato. L’uomo è già stato oggetto di atti intimidatori negli anni passati: due anni fa aveva ricevuto alcuni bossoli e lo scorso anno aveva trovato una testa di capretto sul cofano dell’auto insieme a delle cartucce. De Angelis è segretario di Fdi da poco più di un anno ed è stato candidato alle europee ed alle regionali. «Non so quale possa essere il movente – ha detto – ma escluderei quello politico. L’unica mia colpa è quella di voler dare una mano a questo territorio, creare posti di lavoro e aiutare le persone e far conoscere il vibonese sotto una veste positiva. Io e la mia famiglia abbiamo sempre avuto questo obiettivo, ma episodi come questo rischiano di farti passare la voglia di restare».

(immagine di repertorio)