Archivi tag: Jo Lattari

Nino Forestieri chiude “Estate in casa Berto”

capo_vaticano[1]Capo Vaticano(VV)”Estate a casa Berto” termina il 28 agosto con un concerto live di Nino Forestieri il cantautore che rappresenta una delle realtà più significative dell’attuale panorama musicale regionale della canzone autorale. Nelle sue composizioni racconta di emozioni e ricordi, paesaggi e nostalgie e canta la storia e le bellezze della sua terra contrastata e difficile. Nei testi rivivono autentici fotogrammi delle meraviglie e delle contraddizioni del Sud, in una perfetta tessitura tra le sonorità e i ritmi della tradizione calabrese, accostati con sobrietà al pop attraverso arrangiamenti moderni ed equilibrati .Dopo numerose tournée regionali e nazionali e tre dischi, parte oggi con un nuovo progetto artistico assieme a due ottimi compagni di viaggio: Rosario Columbro, esperto e virtuoso chitarrista e Tato Barresi, giovane talento, alle percussioni. In questa nuova avventura proporrà numerosi brani inediti, oltre a quelli del suo vecchio repertorio, rivisti e riarrangiati in una rinnovata veste acustica più intima con originali interferenze jazz – blues. Il concerto sarà intervallato da letture di brani dai libri di Giuseppe Berto, a cura dell’attrice calabrese Jo Lattari , tratti in particolar modo dai libri dedicati alla Calabria.Antonia Berto ,Marco Mottolese e la stessa Jo Lattari, curatori della rassegna “Estate a casa Berto”, hanno dichiarato che “non avevamo assolutamente previsto un successo del genere ed un così immediato radicamento della nostra idea sul territorio. Siamo grati a tutti coloro che ci hanno seguito ringraziando in particolar modo gli scrittori Carmine Abate e Mimmo Gangemi, il critico e regista Enrico Ghezzi e Philip Smith, il cuoco americano che ha nel dna la cucina calabrese e che ha allietato le serate a “casa Berto” con indimenticabili cene con gli artisti”

Riapre “casa Berto”:serate di cultura e spettacolo

capo_vaticano[1]
www.capo-vaticano.it

Capo Vaticano(VV)Cento anni fa nasceva a Mogliano Veneto lo scrittore Giuseppe Berto. Figura eccentrica del panorama letterario e culturale italiano che scelse Capo Vaticano,  come luogo per scrivere, pensare e fondersi con la natura. L’estrema punta del Capo diventò il suo rifugio, dove scrisse “Il male oscuro”, il capolavoro che gli diede la fama. E dove la figlia Antonia  a tratti ha vissuto frequentando, da piccola, la scuola elementare della vicina Ricadi. Per celebrare questo amore per la Calabria da parte della famiglia Berto -e in special modo per Capo Vaticano- quest’anno “Casa Berto” apre il cancello per far accedere chi vorrà ad alcuni sceltissimi eventi che permetteranno finalmente ai più curiosi di vedere quello spazio, che Giuseppe Berto aveva riservato a sé, alla sua famiglia ed agli amici  che lo raggiungevano.  Il programma degli eventi, curato da Jo Lattari, Marco Mottolese e Antonia Berto  ,  prevede, come piatti forti, l’arrivo di Enrico Ghezzi, noto uomo di Televisione, ideatore di Blob e Fuori Orario, il quale presenterà  film quali “Fear and Desire”, “Il Sipario Strappato”, di Hitchcock e, ovviamente, i film tratti dalla produzione letteraria di Giuseppe Berto: il “male oscuro” di Monicelli, il Cielo è rosso di Gora e Anonimo Veneziano, un film che ebbe un enorme successo di pubblico. Il 17 agosto lo scrittore Mimmo Gangemi parlerà del suo ultimo libro, introdotto e affiancato da Arcangelo Badolati. E sono anche attesi altri personaggi dello spettacolo e della letteratura che transiteranno da “casa Berto” per un omaggio alla memoria del grande scrittore con piccoli e improvvisati eventi di qualità. Sono inoltre previste, per tutto il mese di agosto, giornate di Yoga e meditazione -con maestri selezionati dallo Yoga Festival-  il più importante festival di Yoga europeo e -così come nella migliore tradizione e sempre nel segno di Berto, che amava della Calabria anche la sua cucina- ogni serata si concluderà,  o verrà aperta, da assaggi culinari a cura di Philiph Smith, marito di Antonia e noto cuoco americano, formatosi alla scuola di Villa d’Este, il quale si avvarrà, dulcis in fundo, dei prodotti stagionali dell’orto di casa.  La serata inaugurale del 29 Luglio, oltre a costituire la prima significativa apertura delle serate a casa Berto, suggella il connubio tra Palmi e Capo Vaticano, luoghi che videro nascere l’ amicizia tra i due grandi scrittori Giuseppe Berto e Leonida Repaci; Natalia Saffioti infatti presiede l’ Associazione Ouitalos, che anima la cultura della vicina Palmi.

“Polvere – dialogo tra uomo e donna” in scena al Teatro Sybaris di Castrovillari

CASTROVILLARI – Il cartellone della XVI Stagione Teatrale Polvere 1 (ph. Laila Pozzo)Comunale di Castrovillari comprende il suggestivo spettacolo di Scena Verticale, ossia “Polvere – dialogo tra uomo e donna” scritto e diretto da Saverio La Ruina.
Questa nuova produzione di Scena Verticale sarà presentata al Teatro Sybaris venerdì 20 marzo alle 21. Artista unico, tra i più premiati della scena italiana, Saverio La Ruina vuole focalizzare l’attenzione su uno degli aspetti inesplorati del terribile fenomeno del femminicidio, dando vita a una pièce dal forte impatto dissacrante. Non è il vernacolo calabrese la lingua parlata sul palcoscenico, ma un italiano quotidiano e colloquiale. La Ruina dividerà la scarna scena con Jo Lattari, attrice cosentina non professionista.
“Polvere”, dopo il debutto al Teatro Elfo Puccini di Milano in gennaio, chiude con la sua drammaturgia ossessiva la trilogia iniziata con “Dissonorata” (2006) e proseguita con “La Borto” (2009), spettacoli in cui l’autore vestiva i panni dimessi della donna del sud vittima di ataviche sopraffazioni maschili. Ruolo più volte premiato in questi ultimi anni. In “Polvere” La Ruina diventa persecutore mettendo in atto con crudele leggerezza quei meccanismi di potere che minacciano la coppia a qualsiasi latitudine sociale e culturale. Le botte sono la parte più fisica del rapporto violento di coppia; l’uccisione della donna la parte conclusiva. Ma c’è un prima, immateriale, impalpabile, polvere evanescente che si solleva piano intorno alla donna, la circonda, la avvolge, ne mina le certezze, ne annienta la forza, il coraggio, spegne il sorriso e la capacità di sognare. Una polvere opaca che confonde, fatta di parole che umiliano e feriscono, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di affetto sbrigativo, talvolta brusco.
Ma cosa viene prima dello spettacolo? È lo stesso autore e regista a spiegarlo, sottolineando che “il lavoro preparatorio è stato lungo e complesso incontri, interviste, lettura di articoli e testimonianze. Gli uomini hanno scarsa capacità di aprirsi e la tendenza a giustificarsi e autoassolversi. Le donne sono più lucide e oneste nell’autoanalisi e anche nella restituzione della figura maschile rispetto al rapporto malato che si creava. Spesso si dice ma come hai fatto a metterti con un uomo così? eppure questi uomini spesso conquistano le donne anche con gesti e sentimenti molto belli, che provano realmente, ma hanno una doppia faccia. Mi interessa che tutti possano trovare in questo spettacolo qualcosa di vicino a loro”. Lo spettacolo, già presentato a Roma, Venezia, Udine Bologna, Genova, ha ottenuto ovunque grande successo di pubblico e critica, con recensioni a favore sulle maggiori testate nazionali (da Repubblica a Il Sole 24 Ore, da L’Avvenire al Corriere sella Sera e molte altre). Sara Chiappori così scrive su La Repubblica Milano: “Di solito sono le donne a parlare delle donne. Soprattutto quando si tratta di violenza e dei rapporti di potere. Saverio La Ruina è una magnifica eccezione. La violenza è tutta psicologica ed emotiva nella sequenza di scene che La Ruina sviluppa in un micidiale crescendo di tensione. La Ruina è attore maestro del dettaglio, del gesto minimo”.
Appuntamento quindi al 20 marzo.