Archivi tag: Jole Santelli

Santelli (FI): “Il Governo non dimentichi il Sud”

Jole Santelli, coordinatore regionale di Forza Italia in Calabria si è espressa circa il Contratto di Programma 2012-2016 tra Rete Ferroviaria Italiana S.p.a. e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, affermando che “il Governo Renzi ha per l’ennesima volta dimenticato che il Sud fa parte del paese che, seppur senza passare dalle urne, si ritrova a guidare”. Difatti il programma comprende un aumento degli investimenti pari a circa 9 miliardi di euro a fronte di definanziamenti per 5 miliardi di euro ma, prosegue la Santelli, “tra gli interventi stanziati, però, soltanto 400 milioni di euro sono destinati al Sud al quale vengono invece revocati 370 milioni di finanziamenti ex FAS che erano destinati all’adeguamento della rete ferroviaria meridionale. Sono previsti dei fondi con destinazione specifica alle aree metropolitane, ma nemmeno un euro di questi fondi è stato previsto per Reggio Calabria e per le altre città del Sud”. Nel sottolineare la sua disapprovazione a tale linea governativa, la coordinatrice regionale di Forza Italia, dichiara altresì: “Non vogliamo che il Sud debba essere trattato come un argomento a parte ma semplicemente al pari delle altre aree del Paese perché non vogliamo avere alibi e non avere nessuno verso cui puntare il dito. E’ facile fare campagna elettorale sui problemi, promettendo interventi straordinari e masterplan, salvo poi mostrare di fatto totale indifferenza verso essi, annunciando un Ministero per il Mezzogiorno salvo poi impegnarsi a concedere semplicemente qualche delega di governo per tutelare i suoi interessi e non certo quelli del Sud ed in particolare della Calabria”.

Alessio ( FI) sul caso Verta: “vergognoso istigare i giovani a remare pubblicamente contro il partito”

Cosenza ( Cs) – “Nel leggere le ormai quotidiane dichiarazioni dell’ex coordinatore provinciale Verta, viene da chiedersi se quando ritornerà nei panni del Dr. Jekyll si renderà conto di quanto subdolo e distante dalla realtà sia ciò che dice.” Lo dichiara Antonio Alessio, senatore accademico dell’università della Calabria ed ex – Coordinatore di FIG San Giovanni in Fiore. “È ormai, da tempo, chiaro che il coordinamento da lui presieduto non rispondeva più interamente alle linee del partito ma per suo volere alle linee di qualche signore che pensava bene di continuare a fare terra di vassallaggio nel movimento giovanile. Io che da sempre ci metto la faccia, che ho raccolto 600 voti alle elezioni studesche all’Unical risultando eletto in Senato accademico e più di 100 alle elezioni comunali a San Giovanni in Fiore, non mi sentivo più rappresentato da un coordinatore provinciale che si era troppo allontanato dalla politica basata sull’ascolto e sulle proposte, sulle battaglie di idee e sui sogni, sul lavoro collettivo e sul rispetto e non garantendo un coinvolgimento di tutti nell’attività di partito. Ci sarebbero da analizzare alcuni punti tralasciati da chi in questi giorni chiede le dimissioni di Luigi De Rose e Jole Santelli. L’ex coordinatore Verta attacca personalmente chi secondo lui dovrebbe abbandonare il coordinamento di partito, per non specificati motivi o per partito preso. Cosa differente ha fatto Luigi De Rose, che ha azzerato il coordinamento provinciale, evitando danni d’immagine nei confronti di quanti si sono macchiati di gravi gesti e di tante vicende che hanno segnato l’andamento negativo di un gruppo che dopo un anno e mezzo risultava diviso in due correnti, una indirizzata verso un consigliere regionale e seguita dall’ex coordinatore Verta, che si professa libero nonostante ci siano chiare motivazioni che inducono ad avere dei dubbi in merito, e l’altra indirizzata al futuro del partito”. “Da notare – si legge ancora nella nota- come non abbia preso posizioni sulla vergognosa mossa che ha portato alla caduta del comune di Cosenza, l’unico golpe di cui si può parlare, se non con un articolo dove confermava la sua ambiguità.  Nelle dichiarazioni di William Verta qualche giorno dopo la sua caduta, risaltano due cose, divergenti tra loro: la sua vicinanza a chi ha fatto cadere il comune ed al tempo stesso l’annuncio di essere libero di prendere qualsiasi scelta. Mi chiedo, come ci si può professare Berlusconiani ed al contempo criticare ed osteggiare ogni linea di partito e quelle persone di fiducia del Presidente stesso chiamate a guidare il partito in una fase congiunturale negativa per i partiti e per la politica? Come si può professare attaccamento al partito e separazione di legami personali e politici istigando al tempo stesso militanti e dirigenti del coordinamento ad intervenire telefonicamente e sotto falso nome in trasmissioni televisive a sostegno di chi aveva da pochi giorni decretato la fine anticipata dell’amministrazione Occhiuto ed attaccando il coordinatore comunale del partito? Questo è il momento di dare una nuova primavera al partito, dove verranno corretti gli errori commessi in passato e dove si guarderá tutti insieme ad un futuro migliore, con la passione e la coerenza di sempre.
Noi giovani, con l’autonomia che spetta a chi il domani deve ancora costruirlo, non ci faremo intruppare da giovani gattopardi ma lotteremo per noi stessi, e per il partito, rimboccandoci le maniche in vista dei prossimi impegni elettorali, comunali ed universitari.”

Carlo Cesareo (FI): la coppia Santelli – De Rose deve dimettersi

BELVEDERE MARITTIMO (CS) – L’ex coordinatore di Forza Italia Giovani Belvedere Marittimo, Carlo Cesareo, già Assessore comunale, affiancato dai suoi ex-Vice Luca De Lio e Andrea Perrone, dopo le polemiche degli ultimi giorni, hanno voluto dire la loro su questa vicenda: “Il politico chiamato a ricoprire cariche di coordinatore – dichiara Cesareo – che si attacca ancora alla sua poltrona dopo ripetute sconfitte, dovrebbe dimettersi carlo cesareoautonomamente? Solo chi ha buon senso può dirlo. Il politico che dall’inizio della sua esperienza di gestione del partito, perde subito di credibilità e da sempre imbarazza e mortifica tutti i suoi militanti e dirigenti con una mala gestione di esso, dovrebbe dimettersi autonomamente? Stessa risposta di prima. Cosi, purtroppo, non avviene in Forza Italia, dove la coppia Santelli-De Rose ne combina di tutti i colori – continua – ma di abbandonare la loro poltrona da dittatori, non se ne parla proprio. Noi militanti siamo stanchi, abbiamo provato veramente in tutti i modi ad invertire la rotta per il bene del partito, ma come si suol dire, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Adesso basta, devono rassegnare le dimissioni e scusarsi pubblicamente, restituendo il partito a chi veramente ci tiene, in primis a noi giovani che costruiamo consensi nei territori, proprio quei giovani – conclude – che sono stato purgati senza nessuna motivazione”.

Reggio Calabria, il direttivo giovane di Forza Italia in difesa dell’onorevole Santelli

Reggio Calabria ( Rc) – “Ci troviamo costretti, solamente dalla nostra coscienza, ad uscire pubblicamente in difesa dell’On. Jole Santelli, sempre vicina alle nostre istanze e sempre comprensiva delle nostre idee e delle nostre aspettative politiche. L’autonomia che gode il movimento giovanile reggino è frutto di una visione condivisa e lungimirante della coordinatrice regionale che alle parole ha fatto seguire i fatti circondandosi quotidianamente dei giovani di Forza Italia.” Lo dichiara in una nota congiunta il direttivo di Forza Italia Giovani in provincia di Reggio, nelle persone di Giuseppe Romeo, Vincenzo Primerano, Michelangelo Rottura, Francesco Bruzzaniti, Domenico Trapani, Oscar Casella, Salvatore Cirillo, Giuseppe Spanò, Filippo Savica, Leo Versaci, Giuseppe Latella, Giuliana Federico.
 “Non crediamo assolutamente – si legge nel comunicato- che dietro il commissariamento del coordinamento giovanile di Cosenza ci possa essere stata lei, capro espiatorio ricorrente per chi non riuscendo a rappresentare realmente un vero cambiamento in Calabria cerca di puntare il dito continuamente ed in ogni occasione, anche nelle più assurde, contro Jole Santelli. Non ultima, la favola che si starebbe raccontando sulla non formulazione della lista Forza Italia a Cosenza, non voluta, secondo questi mistificatori, perché non si crede nell’apporto del nostro Presidente Silvio Berlusconi. Confidiamo che sotto il commissariamento del movimento giovanile cosentino, gestito dal coordinatore provinciale di Forza Italia Cosenza ed attuale coordinatore regionale di Forza Italia Giovani Luigi De Rose, si possano chiarire e definitivamente risolvere tante divergenze di vedute tra le anime presenti, giunte all’apice con la sfiducia del Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, architettata ed operata da chi, spinto da motivazioni ed interessi personalissimi, non ha pensato per niente al bene di Forza Italia in Calabria, né tanto meno alle speranze di rivalsa di tutta l’intera area che fa riferimento al centrodestra. Siamo certi che durante questa fase di commissariamento, con un’attenta analisi, si individueranno tutte le forze sane e propositive di giovani che avranno l’intenzione di metterci la faccia, le capacità e l’amore per la propria terra sotto la bandiera di Forza Italia per far ripartire al meglio il movimento giovanile cosentino.”

Jole Santelli: “Dai Morrone schiaffo a FI nazionale e suicidio politico”

COSENZA – L’onorevole e coordinatore regionale di Forza italia,Jole Santelli, torna a parlare della crisi amministrativa di Cosenza puntandos enza mezzi termini il dito contro i Morrone:

“Mi trovo a disagio parlando di Ennio Morrone. Tutti ritengono che i Morrone siano due, Luca ed Ennio. In realtà sono tre Luca, Ennio Morrone e Morrone Ennio. Gli ultimi due generalmente parlando ed agiscono in modo conflittuale fra loro e molto spesso, anzi direi abitualmente sono agli opposti. L’Ennio Morrone che ha parlato con me sino a sabato (ci sarà da qualche parte la possibilità di rintracciare intercettazioni telefoniche disposte da qualche Procura) mi diceva quanto il sindaco di Cosenza fosse persona perbene e da lui stimata, che mai sarebbe stato Mario Occhiuto il problema, che lui nulla aveva a che fare con raccolta firme. Fino a venerdì sera alle 20 questo era il tono delle conversazioni. Morrone è stato uno dei più decisi fautori della non alleanza con Ncd alle regionali ed io la persona più da lui stimata. Ora evidentemente cerca di ammantare una scelta suicida in scelta politica. Coinvolge il senatore Caridi che non c’entra nulla per captatio benevontie verso il mio amico Alessandro Niccolò, parla di vendette etc…si è reso conto di ciò che ha fatto? Non credo. Ha tirato uno schiaffo a FI nazionale, purtroppo ha dato credito ai suoi consiglieri di Fiducia Adamo e Galati, e quello che mi spiace è che nel farlo ha sacrificato il figlio imponendogli di suicidarsi politicamente. Quanto all’on Fontana ricordo all’on Morrone che trattasi del reso organizzativo del partito ma lo rassicuro del fatto che a quanto mi consta il provvedimento nei suoi confronti è stato voluto direttamente dal Presidente Berlusconi. Infine rispetto a Mario Occhiuto egli sarà in campo a rivendicare il suo lavoro per la città a beneficio di tutti.”

Scioglimento a Palazzo dei Bruzi. Jole Santelli: “Corruzione politica”

Jole Santelli 2COSENZA – Una interrogazione al presidente del Consiglio ed ai ministri dell’Interno e della Giustizia è stata presentata dai deputati di Forza Italia Jole Santelli e Roberto Occhiuto, dopo le dimissioni di 17 consiglieri del Comune di Cosenza che porteranno allo scioglimento dell’Ente guidato dal forzista Mario Occhiuto. I due parlamentari, dopo avere ricordato una precedente interrogazione in Commissione Affari costituzionali in cui “veniva denunciato il tentativo da parte di esponenti del Pd di corrompere consiglieri di maggioranza al fine di ottenere da loro le dimissioni dalla carica e, di conseguenza, la fine anticipata della legislatura” chiedono adesso di sapere “se l’autorità giudiziaria abbia aperto indagini sui tentativi di corruzione politica che – scrivono la Santelli e Occhiuto – hanno portato alle dimissioni di 17 consiglieri. Incontri con blandizie, minacce e promesse di diverso tipo sono stati al centro di giornate convulse. Ad avvelenare il clima notizie di stampa che annunciavano indagini, avvio di Commissioni d’inchiesta, il tutto condito da un sapiente miscuglio di pseudo fughe di notizie, millanterie e presunte soffiate. Si è scritto anche di presunte notizie provenienti da organi di polizia giudiziaria o di magistrati, ed addirittura di soffiate attribuite direttamente al ministro della Giustizia Andrea Orlando. Particolare attenzione deve essere posta al progetto Metro leggera, fortemente avversato dal sindaco e coacervo di rilevanti interessi economici regionali e locali. Occorre sottolineare, invece, che il Sindaco non ha Roberto Occhiutoricevuto alcun avviso di garanzia, né dalla procura di Cosenza né da Catanzaro. E questo perché l’azione dell’amministrazione è sempre stata improntata a criteri di legalità, sopratutto nei lavori pubblici dove in questi anni rispetto alle amministrazioni precedenti si è drasticamente ridotta la percentuale di affidamenti diretti e i lavori pubblici principali sono sempre stati attribuiti tramite una Commissione prefettizia. Al contrario al Sindaco è stata assegnata la protezione per le minacce ricevute dopo aver fatto emergere le irregolarità nel sistema delle cooperative sociali”. I parlamentari chiedono infine di sapere “se risultano vere le rivelazioni del Ministro Orlando a suoi compagni di partito su indagini coperte da segreto e su presunti indagati e se si è proceduto contro fonti d’informazione che riportano notizie attribuibili o a semplici millanterie o a gravi fughe di notizie di atti segreti”.

Incendiati gli autobus dell’azienda “Federico”. Jole Santelli esprime la propria solidarietà

13/06/2012 Roma, discussione e voto di fiducia sui maxi emendamenti al disegno di legge anti corruzione. Nella foto la relatrice del testo Iole SantelliREGGIO CALABRIA(RC)-“Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza ai titolari e ai dipendenti dell’azienda.”Lo dichiara Jole Santelli, coordinatore regionale di Forza Italia in Calabria, in merito all’incendio appiccato nella notte, a Locri, all’interno del deposito della società di autolinee Federico e a causa del quale sono stati distrutti 14 autobus. “Siamo di fronte ad una grave escalation di intimidazioni che deve indurre lo Stato, e tutti i calabresi, ad opporsi con forza al cancro della mafia.Le autorità non indugino ad individuare e a punire con fermezza i responsabili di tali gesti perché la Calabria é altro ed è più forte di loro.”

Jole Santelli (FI) su lavori A3: “Finalmente una parte del centrosinistra calabrese si è svegliata”

Cosenza ( Cs) – “Finalmente il centrosinistra (una parte) calabrese ha levato via il prosciutto che da tempo aveva sugli occhi e si è reso conto dello scippo operato dal Governo ai danni della Calabria e dei calabresi.” Lo dichiara , in una nota, Jole Santelli, coordinatore regionale di Forza Italia in Calabria. “Dispiace, e in parte stupisce, che se ne siano accorti soltanto ora e non quando Forza Italia incontrava i sindaci dei comuni del Savuto preoccupati per le dichiarazioni del presidente Anas Armani. Dispiace, e ancor di più stupisce, che se ne siano accorti soltanto ora e non quando Forza Italia sollecitava ed interrogava il governo sul project review che ha trasformato necessari ammodernamenti di pericolosi tratti dell’A3 in non bastevoli interventi di manutenzione”. “Oggi cinque consiglieri regionali – prosegue la Santelli- hanno preso coraggio e hanno esternato tutte le loro perplessità nei confronti di un Ministro, Graziano Del Rio, che ha giocato con le parole ritenendo delle opere di ammodernamento giá approvate e necessarie a garantire alla Calabria e alle strade che la percorrono e la collegano gli standard di sicurezza richiesti dall’UE e dal “buon governo” in irrealizzabili e futili opere faraoniche. Oggi cinque consiglieri regionali hanno deciso di esternare le proprie perplessità nei confronti di parlamentari di maggioranza, e colleghi di partito, che anziché difendere gli interessi della Calabria preferiscono inchinarsi a baciare la pantofola di Renzi”.

Sporting Locri, la Binetti annuncia un’amichevole con la squadra femminile delle parlamentari. Tutti i messaggi di solidarietà

MalagòLOCRI (RC) – Il ritiro della squadra femminile dello Sporting Locri dal massimo campionato di calcio a 5 è diventato un caso nazionale. Dopo le parole del presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, che ha preannunciato l’arrivo a Locri della nazionale azzurra di categoria, anche il presidente del Coni Malagò ha manifestato la propria vicinanza alla dirigenza del club. «Locri deve giocare. Il 10 gennaio voglio vedere le ragazze in campo. Lo sport italiano è al fianco della società Sporting Locri, dei suoi dirigenti, dei tecnici e soprattutto delle atlete che non devono assolutamente cedere a questi vergognosi gesti, intollerabili in un Paese civile. Sono a disposizione per qualsiasi iniziativa necessaria a far tornare le ragazze in campo».

Com’è noto il presidente Armeni ha deciso di ritirare la squadra dopo le numerose minacce di stampo mafioso ricevute negli ultimi giorni. Nonostante i tanti attestati di solidarietà, però, Armeni ha annunciato che non tornerà sui propri passi ma si è detto disponibile a cedere la società a costo zero per consentire il prosieguo della stagione sportiva. «Ringrazio tutti – ha detto Armeni – per la vicinanza ed il sostegno che ci hanno dato in questi giorni, anche inaspettato. Con gli altri soci ci confronteremo nei prossimi giorni per la decisione. La vicinanza va bene, ma la situazione è più ampia. Tra l’altro ci sono anche dei tempi tecnici per cui entro l’anno dovremo verificare il da farsi, anche per dare moto alle ragazze di trovare nuove squadre». Il campionato adesso è fermo per la pausa natalizia e riprenderà il 10 gennaio quando il Locri dovrebbe ospitare la Lazio. «La Lazio – ha spiegato Armeni – ci ha già dato la disponibilità a spostare la data dell’incontro. Se qualcuno volesse la società sarei contento e la partita si potrebbe giocare. Per quanto mi riguarda – ha aggiunto – fa piacere l’affetto ricevuto, ma la serenità d’animo non c’è. Chi vuole fare del male può farlo quando l’attenzione cala. Quello che mi spiace è che venga messa in cattiva luce una città, Locri, dove si sta bene, anche se spesso è strumentalizzata». Nonostante ci pensi continuamente ormai da settimane, Armeni non è riuscito a spiegarsi da chi possano venire le minacce. «Magari sono quattro sciacalli che vogliono solo creare difficoltà – ha detto – e non succede niente, ma se poi succede?».

Armeni si è incontrato, nella sede municipale di Locri, con il presidente della Lega nazionale dilettanti, Antonio Cosentino, il presidente del comitato regionale Saverio Mirarchi ed il sindaco di Locri Giovanni Calabrese. Nel corso del colloquio ha telefonato il presidente della Figc Carlo Tavecchio che ha ribadito il suo incoraggiamento alla dirigenza, invitandola a proseguire l’attività e manifestando la vicinanza della Figc. I vertici della Lnd hanno ribadito il sostegno del mondo sportivo, mentre il sindaco si è detto disponibile a rappresentare la società “nella speranza e col desiderio fortissimo che a Locri non ci sia niente che non sia confacente con la legalità ed il vivere civile”. Durante il colloquio è stata anche presa in esame la possibilità della cessione della società. Al riguardo la situazione è stata temporaneamente “congelata” per vedere gli sviluppi ma qualora dovesse essere questa la strada da percorrere, tutti gli intervenuti hanno ribadito la necessità che un’eventuale alternativa sia trovata sul territorio. “Questa società – è stato il giudizio di tutti -appartiene a Locri ed è giusto che rimanga in questo territorio”.

Il prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino intanto ha disposto “adeguate misure di protezione” nei confronti della dirigenza della squadra di calcio a 5 femminile Sporting Locri. Gli stessi dirigenti saranno sentiti nei prossimi giorni in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal rappresentante del Governo.

E mentre della vicenda si occupa tutta la stampa nazionale, si moltiplicano le dichiarazioni di sostegno e solidarietà da parte della politica, delle istituzioni e del mondo dello sport.

Paola Binetti, deputata del Gruppo Area popolare ha annunciato che la squadra di calcio femminile delle parlamentari, un vero e proprio gruppo interparlamentare, ha deciso di Paola Binettisfidare in una partita la squadra femminile di Locri. Un gesto concreto e veloce, un modo di dire basta alla violenza in tutte le sue forme. Un modo nuovo di prepararci a festeggiare il prossimo anno nuovo, con ironia e buon umore, ma senza alcun timore. “La squadra di calcio femminile di Locri che ha subito soprusi, ricatti, angherie – dice la Binetti – ha dimostrato di essere formata da donne ben poco convenzionali e soprattutto coraggiose e con la piena consapevolezza della dignità femminile. Ci sono tante forme di violenza contro le donne: alcune drammaticamente aggressive, altre più sottili e non per questo meno difficili da accettare. Per le une e per le altre la vera novità di questi ultimi anni è stata la nuova solidarietà femminile che non ha mai rinunciato a far sentire la propria voce in ogni circostanza, piccola e grande. L’iniziativa della squadra femminile delle parlamentari mi sembra davvero un piccolo capolavoro”. E conclude: “Sono il medico della squadra e mi sembra che tutte le ferite, anche quelle dell’amor proprio vadano curate il più tempestivamente possibile per non dare adito a rivalse di nessun tipo”.

Mario OliverioIl presidente della Regione Calabria Mario Oliverio appena appresa la notizia delle minacce indirizzate alla società ha immediatamente raggiunto telefonicamente il presidente Ferdinando Armeni e lo ha incoraggiato a non mollare. «Le minacce ricevute dalla società di calcio femminile a 5 Sporting Locri sono gravi e devono essere rispedite al mittente, chiunque esso sia, con determinazione e sdegno. Capisco le preoccupazioni dei dirigenti del club e della squadra, e mi permetto di invitarli a desistere dall’idea di ritirare la squadra dal campionato. Soprattutto alla luce di questo grave episodio mi sento di dire loro che non sono soli. A reagire dobbiamo essere in tanti ed insieme: dallo Stato, alle istituzioni, alla comunità nelle sue diverse articolazioni ed espressioni. Mollare avrebbe il significato della rinunzia ad ogni possibilità di crescita civile. Lo sport ha un grande valore educativo, espressione di socializzazione, salute, integrazione, gioco di squadra, tolleranza e rispetto verso gli altri. Lo sport non può e non deve temere le minacce. La squadra di calcio femminile di Locri – ha concluso Oliverio – è un fiore all’occhiello della Calabria. Ad essa non solo non possiamo rinunziare ma, ancor più, su di essa noi oggi dobbiamo puntare. I mascalzoni devono essere scovati e colpiti. La presenza femminile calabrese nelle attività sportive costituisce un fattore di crescita civile e di investimento per il futuro di una regione che anche per questa via vuole affrancarsi e liberarsi da stereotipi negativi che ne hanno deturpato l’immagine per lungo tempo. Alle ragazze della squadra di calcio dico di stare in campo, di non mollare. Anche così si aiuta la nostra terra a crescere». 

Si registra poi un comunicato diffuso dalla nazionale di calcio femminile delle parlamentari: «Portare la violenza e le minacce nello sport è di per se un fatto odioso e incivile. Quando poi vengono minacciate con metodi mafiosi giovani donne, che praticano uno sport già oggetto di attacchi sessisti e di pregiudizi, è un atto ancora più vigliacco. Siamo al fianco delle ragazze e della squadra, certe che riprenderanno a breve il loro impegno sportivo e sociale. Forza, ragazze!»

Il capitano della nazionale di calcio femminile Patrizia Panico si è detta incredula: «Si tratta di un fatto sconcertante. sono indignata e impressionata. E’ una cosa gravissima e che desta preoccupazione. Invito però a non restare negli spogliatoi. La migliore risposta a simili nefandezze è quella di non mollare Mi piacerebbe che si facesse una partita simbolo tra le giocatrici del calcio a 5 e quelle del calcio a 11: ecco, una partita di calciotto sarebbe lo slogan migliore contro la malavita e la criminalità».

ALTRE REAZIONI

Flora Sculco – consigliere regionale di Calabria in Rete: «A tutte le ragazze dello Sporting Locri va il mio abbraccio più sincero per l’attenzione stucchevole e ignominiosa di cui sono state fatte segno, tra l’altro in giornate in cui dovrebbero prevalere i sentimenti del cuore, del dialogo e dell’incontro, come ha sostenuto di recente il vescovo di Locri-Gerace mons. Francesco Oliva. In Calabria lo sport, specie quello praticato da donne in gamba, andrebbe incoraggiato, sostenuto e promosso, non certo sporcato e condizionato da oscuri messaggi i cui responsabili ci auguriamo possano essere consegnati alla giustizia. Cosi come speriamo che, oltre a ricevere solidarietà, i giornalisti Francesco Mobilio del Quotidiano del Sud, Pietro Comito direttore de LaC e l’avvocato Mauro Talarico di Vibo e l’altro giorno la giornalista Alessia Candito del Corriere della Calabria, possano presto conoscere i nomi e cognomi di chi nell’ombra ordisce intimidazioni ed infausti propositi».

Maurizio Condipero – presidente del Coni Calabria: «Esprimo solidarietà e vicinanza allo Sporting Locri, alla squadra e alla dirigenza. Non posso che ricalcare le parole del presidente Malagò mettendomi a totale disposizione di questa realtà che non deve minimamente cedere a tali becere provocazioni. Il Coni, a tutti i livelli, intende andare fino in fondo e contribuire a mantenere in vita questa realtà, carica di significato non solo perché femminile, ma anche in relazione al territorio interessato. La gente perbene si sta schierando senza indugio con lo Sporting Locri e sono certo che il 10 gennaio potremo applaudire una loro vittoria».

Ernesto Magorno – deputato Pd e segretario regionale del partito: «La chiusura dello Sporting Locri è un brutto colpo ad un territorio complesso e aspro, dove chi non si arrende alla prepotenza mafiosa e combatte quotidianamente all’insegna dei valori della solidarietà e dell’altruismo ha bisogno di essere sostenuto. Quanti operano in settori come lo sport e lavorano accanto alle giovani generazioni per radicare ogni giorno il seme della cultura della legalità e della trasparenza attraverso valori sani, come la fratellanza che si alimenta dello spirito di squadra, compiono un meritorio impegno sociale che deve essere tutelato».

Fabrizio Tonelli – presidente della Divisione Calcio a 5: “Così no! Ho seguito in questi giorni con il Consiglio la difficile situazione che sta vivendo lo Sporting Locriche milita nel Campionato di serie A femminile di calcio a 5 e ripeto, cosi no! esprimo con forza solidarietà allo Sporting Locri, al suo Presidente, ai suoi dirigenti ed alle sue tesserate e mi faccio interprete dei numerosi messaggi di solidarietà giunti da tutta Italia. Sono a disposizione della Società e delle Istituzioni per ogni iniziativa che permetta la prosecuzione dell’attività”.

Stefania Covello – deputata Pd: “Esprimo vicinanza e solidarietà alla società, ai tifosi e sopratutto alle giovani calciatrici della Sporting Loci. Abbiamo il dovere morale di tutelare il loro entusiasmo, che si materializza quotidianamente nello Sport, un impegnativo e lungimirante esercizio di inclusione sociale. Per questa ragione in qualità di responsabile Nazionale per il Mezzogiorno del Partito Democratico dò il mio pieno sostegno e la mia solidarietà a questa squadra convinta che tutti insieme dobbiamo compiere il percorso contro la criminalità organizzata, con gli enti locali, forze dell’Ordine, le rispettive leghe nazionali e ovviamente il Governo Regionale e Centrale compiendo uno straordinario sforzo di natura morale per salvaguardare la serenità di tutti gli sportivi che operano nei contesti ambientali più complicati. Noi nel frattempo in Calabria non smetteremo di praticare gli sport che amiamo, sia perché animati da un incontenibile passione e sia perché consci che scuole e campi da gioco sono i più forti antidoti della criminalità e più forti promotori di integrazione ed emancipazione”.

Dorina Bianchi – Componente Commissione Parlamentare Antimafia: “Lo sport a Locri non deve morire. Non certo per mano di qualcuno che vuole distruggere un’esperienza che accomuna tante giovani ragazze e dà entusiasmo ad un’intera comunità. Alle giovani calciatrici ed al presidente della squadra  va tutta la mia vicinanza e l’invito a continuare a giocare. Con loro in campo scenderemo tutti al loro fianco”.

Bruno Molea, parlamentare di Scelta Civica, vicepresidente della Commissione Cultura della Camera e componente del Consiglio nazionale del Coni: “La mafia è abituata a colpire le attività, i settori, le donne e gli uomini che attraverso la loro attività fanno luce dove la malavita vuole che resti il buio. E’ per questo che hanno pensato di attaccare la squadra di calcio a 5 femminile Sporting Locri, una presenza virtuosa in un territorio complicato come quello della locride. Lo sport è per definizione il settore dove è più facile trasmettere messaggi di fiducia, di speranza, di riscatto soprattutto. Dove chi ha talento emerge. Quante atlete e atleti del sud hanno dimostrato di poter vincere pur partendo da quartieri e paesi emarginati. Quante squadre hanno offerto a cittadinanze sfiduciate l’opportunità di sentirsi alla pari delle grandi metropoli e delle città più ricche, grazie al lavoro di atleti e dirigenti coraggiosi e tenaci. La mafia ha paura di chi sa trasmettere fiducia, di chi sa dare il buon esempio. Per questo motivo l’intero movimento sportivo italiano e le Istituzioni devono intervenire con determinazione per consentire allo Sporting Locridi poter continuare la propria attività e alla città di Locri di competere ancora nella massima serie del calcio a 5 femminile”.

Jole Santelli, parlamentare Forza Italia: “Esprimo la massima solidarietà all’Asd Sporting Locri per il vile atto intimidatorio ai danni del presidente della societa, l’ultimo di una serie che ha portato la dirigenza a ritirare la squadra dal campionato di calcio a 5 femminile. Un gesto che mortifica l’intera Calabria e chi attraverso lo sport si impegna da tempo per il riscatto di un territorio troppo spesso criminalizzato a causa di comportamenti che non rappresentano assolutamente la comunità locrese e su cui è importante fare chiarezza. Alle giocatrici, ai dirigenti e a tutti i sostenitori va la nostra vicinanza e l’invito ad andare avanti perché i sogni di ognuno di noi valgono molto più di vili intimidazioni”.

Alessandro Nicolò, capogruppo Forza Italia in Consiglio Regionale: “C’è di che rimanere davvero sbigottiti dopo la diffusione della notizia che una squadra di calcio femminile di Locri è stata intimidita in maniera così grave da rinunciare persino a proseguire il campionato. Arrivare a forme così gravi di minacce contro una compagine di ragazze che da oltre un lustro onora lo sport e la Calabria è un gravissimo sintomo di malessere civile che va analizzato e combattuto con determinazione. Intimidire lo Sporting Locri non è questione che possa riguardare la dirigenza di quella società e soltanto le ragazze impegnate nell’attività agonistica, ma è qualcosa che offende e colpisce in fondo il modo di vivere le relazioni sociali, la libertà di ognuno e di tutti. Per tali ragioni, e lo dico in maniera scevra da ogni interesse cosiddetto politico, da cittadino, è necessario riportare nel suo alveo naturale una vicenda che rischia non solo di produrre effetti pericolosi per la sicurezza delle atlete e dei dirigenti, ma ripropone uno scontro di civiltà di cui in Calabria non se ne sente proprio il bisogno. Mi auguro che chi ha posto in essere tali intimidazioni rifletta e desista da un disegno, quale esso sia, che alla fine porterà solo ulteriore diffidenza verso la nostra terra, contribuendo così ad accreditare un’immagine della Calabria come regione persa e senza possibilità di redenzione”.

Ignazio Messina – segretario nazionale di Idv: “Le minacce alla squadra femminile di calcio a 5 di Locri, tanto gravi da spingere al ritiro dal campionato, sono un fatto gravissimo per il quale lo Stato ha il dovere di intervenire subito, efficacemente e fino a quando i responsabili non saranno individuati ed arrestati. Non servono interventi spot, che si diradano una volta cessato il clamore mediatico. Le intimidazioni alle ragazze dello Sporting Locri e alla società rappresentano una gravissima minaccia alla libertà ed alla comunità calabrese contro le quali non può bastare solo esprimere solidarietà. Ora la priorità è non lasciare soli atlete e società’, punte di diamante dello sport italiano, e individuare al più presto i responsabili di questo vile e vergognoso atto per assicurarli alla giustizia, comminando loro condanne esemplari. Lo Stato è più forte e lo deve dimostrare con i fatti”.

Antonino Marcianò – presidente Confesercenti Calabria: “Noi che facciamo della legalità una ragione d’essere, vorremmo dare il nostro contributo, il nostro sostegno. Ci auguriamo che la befana, nella calza, porti il regalo della tranquillità, del ritorno sui suoi passi del presidente della squadra di calcio femminile. “Vogliamo testimoniare ed essere vicini a questa squadra e, partendo da questo triste episodio, vorremmo trasformarlo in positivo utilizzando queste ragazze come segno di riscossa e di opposizione a questi fenomeni di intolleranza. Se ci sarà un consiglio comunale aperto, ben venga. Ma  occorre andare oltre gli impegni formali, servono azioni concrete. Perché se anche lo sport viene colpito da un fenomeno per il quale tutti in questi anni ci stiamo battendo per sconfiggerlo, allora è finita per la Locride e per la Calabria. Perché questo testimonia che a nulla valgono i proclami, gli impegni. Bisogna essere fermi e decisi al di là delle formalità e dei proclami perché altrimenti resteranno vani anche gli appelli del vescovo che ha fatto a Natale, quando raccomandava di superare lo stato di povertà e di disagio che coinvolgono tantissime famiglie. Speriamo si tratti solo di una bravata ma resteremo sempre vigili e pronti a dare un contributo concreto affinché questa vergogna venga cancellata da azioni che possano dare il senso del riscatto di una intera popolazione”.

Lucio Dattola – Presidente Arcigay “I Due Mari” RC: “Quanto accaduto a Locri riaccende drammaticamente i peggiori riflettori su una terra violentata ancora una volta.  Non è più accettabile che la Calabria e la Locride, che ci ha sempre ospitato mostrando una grande attenzione per la sfera dei diritti e delle pari opportunità per tutti, assurga agli onori delle cronache come terra di minacce e di ndrangheta, come luogo in cui è più facile ritirarsi che combattere, come territorio che uccide anche la speranza di una meravigliosa favola sportiva come quella che queste ragazze hanno regalato a Locri. Le minacce e i soprusi di cui è vittima lo Sporting Locri minacciano e usurpano tutti noi che, giorno dopo giorno, passo dopo passo, combattiamo la nostra guerra quotidiana per rendere la Calabria un luogo accogliente, sensibile, aperto e incline allo sviluppo umano, sociale ed economico. Guerra, si: questa è una guerra che non possiamo e non dobbiamo permetterci di perdere.Grazie, ragazze, perché continuate a dimostrare che in questa Calabria è possibile. Ciò per cui ci battiamo è la libertà, per questo siamo con voi.”
Nico D’Ascola – senatore e responsabile giustizia Area Popolare: “I gravi fatti avvenuti nei confronti della società di calcio a 5 Sporting Locri sono dimostrativi ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, della mancanza di una cultura della legalità. Le notizie di inaudita gravità di minacce rivolte alla dirigenza della società calabrese, chiamano tutti ad una forte presa di coscienza. L’economica, le attività sociali, lo sport non possono e non devono essere condizionate da chi vuole solamente  controllare la vita delle nostre comunità. La società civile e le istituzioni  non possono rimanere inermi di fronte a episodi di questo tipo, ma devono reagire e prendere atto della gravità della situazione, con una condivisione corale a sostegno e tutela di una  società che ha  portato in alto i valori dello sport”.

Santelli (FI): interrogazione parlamentare sull’ospedale “Louis Pasteur” di San Marco Argentano

ROMA – La coordinatrice regionale di Forza Italia, Jole Santelli, ha presentato un’interrogazione parlamentare in merito alle carenze strutturali e di personale del nosocomio Louis Paster di San Marco Argentano, in provincia di Cosenza. L’atto, con richiesta di risposta scritta, è stato indirizzato al Presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi e al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Il governo ha responsabilità diretta sulla vicenda visto lo status commissariale in cui versa la sanità calabrese. L’ospedale in questione rientrava nella programmazione denominata “un new deal per la salute” che prevedeva la realizzazione della cosiddetta “Casa della salute”. L’obiettivo era quello di potenziare il sistema di cure primarie e con l’intento di operare h24 e sette giorni su sette, in condizioni geografiche di non eccessiva dispersione territoriale, consentendo l’aggregazione dei servizi in modo da agevolare l’accesso ai cittadini, considerando il bacino d’utenza di circa sessantamila persone.

Jole Santelli
Jole Santelli

Nel Louis Pasteur, in realtà, la “Casa della Salute” non ha mai concretizzato la sua costituzione risultando impiantato, invece, il cosiddetto C.A.P.T (Centro Assistenza Primaria Territoriale) che presenta diverse problematiche tra cui la mancata disponibilità notturna del servizio di radiologia, un laboratorio di analisi non attivo h24, il servizio dialisi attivo solo da qualche mese dal lunedì al sabato, con solo tre rientri settimanali per carenza di personale medico, oltre al servizio tac assente poichè privo del mezzo di contrasto, a causa della mancanza di anestesista.

Nel documento la parlamentare chiede al governo quali iniziative intende intraprendere al fine di far rientrare nella strutturazione del progetto della “Casa della Salute” il Nosocomio “L. Pasteur” sito in San Marco Argentano (CS) e per garantire così un’assistenza adeguata ai cittadini di questa importante area.