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Operazione “Jonny”, inflitte 65 condanne

CATANZARO – Il gup di Catanzaro Carmela Tedesco ha inflitto 65 condanne, dai 6 mesi a 20 anni di reclusione, agli imputati coinvolti nel procedimento denominato “Jonny” e istruito dalla Dda di Catanzaro contro le cosche di ‘ndrangheta di Isola Capo Rizzuto. Al centro dell’inchiesta l’ingerenza del crimine organizzato all’interno del Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto, gestito dalla Confraternita delle Misericordie.

 Il giudice ha condannato a 17 anni e 4 mesi l’ex governatore regionale delle Misericordie, Leonardo Sacco, considerato il terminale affaristico delle cosche di Isola Capo Rizzuto.

Le accuse vanno dall’associazione mafiosa, all’estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello Stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale.
Diciotto le persone assolte e non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di due imputati.

Fonte e foto Ansa

Le mani delle cosche nella gestione del centro migranti, 108 rinviati a giudizio

CATANZARO – La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati nella maxi inchiesta “Jonny” che svelò le infiltrazioni dei clan crotonesi della ‘ndrangheta nella gestione del centro d’accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Isola Capo Rizzuto (Crotone). Sono 108 le persone che finiranno davanti al gup distrettuale di Catanzaro. Tra loro anche l’ex governatore della Misericordia di Isola e della Confraternita Interregionale della Calabria e Basilicata Leonardo Sacco ed il parroco del paese del crotonese don Edoardo Scordio. Durante l’udienza preliminare gli indagati dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello Stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, tutti aggravati dalla modalità mafiose. Secondo l’accusa, il Cara di Isola era diventato il “bancomat” della cosca Arena. (foto Ansa)

Operazione Jonny, iniziano gli interrogatori di garanzia

CATANZARO – Iniziano gli interrogatori di garanzia per la convalida dei 68 fermi disposti dalla Dda nell’ambito dell’operazione Jonny contro la cosca Arena che ha portato alla scoperta anche delle infiltrazioni della ‘ndrina nella gestione del Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto. Per Leonardo Sacco e don Edoardo Scordio, rispettivamente governatore e correttore della Misericordia di Isola, accusati di associazione mafiosa e di essere attori protagonisti della sottrazione di fondi destinati all’accoglienza e girati alla cosca, l’udienza è in programma mercoledì 17 maggio a Crotone, competente a valutare sui fermi operati sul territorio di competenza di quel Tribunale. A Catanzaro, per l’esame delle varie posizioni, è stato costituito un pool composto da tre gip.