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Oscenica, Saverio La Ruina porta in scena “La Borto”

CATANZARO – L’edizione numero zero di Oscenica inverte la rotta, sul piano artistico e culturale, senza dimenticare le realtà virtuose già presenti sul territorio calabrese. Difatti, dopo il celebre “La Merda” di Cristian Ceresoli con Silvia Gallerano, che ha inaugurato la rassegna, il 27 gennaio, secondo spettacolo in cartellone, sul palco del Teatro Comunale arriverà una delle compagnie calabresi più affermate nel panorama nazionale e internazionale, Scena Verticale, con il pluripremiato La Borto, spettacolo di e con Saverio La Ruina.

La stagione di Oscenica – nuove frontiere del teatro contemporaneo, ideata e diretta da Divina Mania, con la direzione artistica di Mauro Lamanna e Gianmarco Saurino e quella organizzativa di Pietro Monteverdi e Rosy Chiaravalle, per la prima volta a Catanzaro, si dedica al contemporaneo grazie all’audacia della giovane associazione che consegna al pubblico un’attenta selezione di spettacoli, lontani dal mero intrattenimento, che portano lo spettatore a guardarsi e interrogarsi su sé stesso e sulla realtà che lo circonda.

Trama

Vittoria racconta il suo calvario in un sud arretrato e opprimente. E lo fa nei toni ironici, realistici e visionari insieme, propri di certe donne del sud. La protagonista racconta l’universo femminile di un paese del meridione. Schiacciata da una società costruita da uomini con regole che non le concedono appigli e che ancora oggi nel suo profondo stenta a cambiare.

Il testo vincitore dell’Ubu, oltre a contare numerose rappresentazioni all’estero, è stato tradotto in francese (Le Vortement nella messinscena in Lussemburgo e Arrange-toi nella messinscena in Francia) da Federica Martucci e Amandine Mélan con il sostegno della Maison Antoine Vitez.

Il Teatro al Centro con Saverio La Ruina

COSENZA – La nuova stagione 2014 del Teatro Morelli si apre con Progetto Donna con lo scopo di sensibilizzare il pubblico, attraverso il linguaggio del teatro, sul tema tanto delicato quanto spinoso della violenza di genere. Ma questa volontà diventa maggiormente significativa quando si unisce al desiderio di cercare un confronto con quelle che sono le realtà locali da sempre impegnate nel difficile compito del contrasto e della prevenzione. E dall’incontro tra il Centro contro la violenza sulle donne Roberta Lanzino e la compagnia Scena Verticale che dirige la Residenza Morelli nasce Il Teatro al Centro, un’iniziativa che prevede la messa in scena di tre spettacoli La borto, Chiamatemi per nome lo spazio bianco e Nessun’altra mai che raccontano esperienze di donne declinate in forme diverse.

Ieri pomeriggio alla vigilia della rappresentazione de La borto nei locali del Centro Dario De Luca e Saverio La Ruina, direttori artistici del gruppo Scena Verticale, in un incontro pre spettacolo hanno dato vita a un momento di confronto discutendo dei messaggi veicolati attraverso la parola teatrale.

Il Teatro al Centro spiega Anna Pentrungaro, volontaria del Centro Lanzino, viaggia su un doppio significato, la centralità del teatro e il decentramento dello stesso che si sposta in una sede altra. La borto apre la stagione che da il via a questa trilogia di spettacoli selezionati, di cui La Ruina è autore, regista e attore. Vittoria una donna di altri tempi, degli anni ’70, una cultura arcaica del Sud e il dialetto calabro-lucano che mira verso la verità e l’autenticità della storia senza convenzioni e diaframmi, questi gli elementi di un monologo realistico, visionario a tratti sarcastico sospeso tra dimensione reale e dimensione onirica quando Vittoria si trova al cospetto di un tribunale presieduto da Gesù Cristo e dai dodici apostoli.

Dario De Luca e Saverio La Ruina

Saverio La Ruina racconta che la decisione di interpretare un personaggio femminile nasce dal desidero di dare voce a una donna denunciando quegli uomini che non ammettono le proprie responsabilità, con lo scopo di innescare dei processi di immedesimazione attraverso i quali sensibilizzare lo spettatore sulla violenza come problema di identità maschile. La parola aborto in tutto lo spettacolo viene pronunciata una sola volta perché dietro questa rappresentazione , precisa La Ruina, non c’è alcun intento ideologico o politico ma certamente è un attacco trasversale contro tutte quelle manovre che ancora oggi sottomettono l’autodeterminazione della donna in materia di maternità a nuovi vincoli. La legge 194/78  che da 30 anni disciplina l’interruzione volontaria di gravidanza oggi è fortemente a rischio visto l’aumento degli obiettori di coscienza per questa ragione sabato primo marzo alle ore 11.00 il Centro contro la violenza alle donne Roberta Lanzino ospita la conferenza stampa di presentazione del Coordinamento Calabrese 194 per dare avvio ad una campagna di informazione e di sensibilizzazione per la piena applicazione della legge.

L’appuntamento con La borto è per stasera al Teatro Morelli alle ore 21.00, da ricordare che in seguito a questa collaborazione il Teatro offre un pacchetto che comprende i 3 spettacoli più la tessera per sostenere le attività del Centro a 20 euro.

Gaia Santolla