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Operazione “Lampedusa”, scoperto traffico di droga tra Calabria e Sicilia

REGGIO CALABRIA – Un imponente traffico di droga è stato scoperto dalla squadra mobile di Palermo coordinata dalla DDA, unitamente alle questure di Agrigento, Siracusa e Reggio Calabria.

L’operazione, denominata “Lampedusa”  scattata all’alba di oggi,  ha portato all’esecuzione di diverse misure cautelari. Il grosso giro di cocaina transitava tra Sicilia e Calabria e veniva smistato grazie a dei pusher ambulanti, una sorta di corrieri che trasportavano la droga.

Secondo gli investigatori, lo stupefacente arrivava in maggior parte dalla Calabria ma che non mancassero anche fonti di approvvigionamento locali nelle varie città coinvolte nel blitz

 

Immagini di repertorio

 

Lamezia, migranti portatori della Croce di Lampedusa

LAMEZIA TERME (CZ) – La tradizionale Via Crucis pasquale si è svolta anche nella città del catanzarese, con un particolare in più dal forte significato simbolico. Infatti, a portare la Croce alla quinta Stazione sono stati dei migranti, ospiti alla cooperativa “Malgrado Tutto”. Una croce simbolica, dunque, ancor più se si pensa che si tratta della Croce di Lampedusa, realizzata con il legno di quei barconi con i quali tanti migranti hanno raggiunto l’isola e su cui molti uomini e donne hanno perso la vita. A queste vittime innocenti è andato il pensiero del Vescovo di Lamezia, monsignor Luigi Cantafora, “ai migranti che sono morti su questo legno, che noi oggi vediamo nell’immagine della Croce. È un mistero grande. Ma noi crediamo che i crocifissi di ieri, i crocifissi di oggi e di sempre sono i risorti di domani, i risorti per sempre”. Ad occuparsi di portare la Croce nelle altre stazioni sono stati volontari di alcune associazioni che, come “cirenei”, hanno scelto di portare la croce dei loro fratelli.

 

Le stragi di Lampedusa e i molti colpevoli

RENDE (CS) – Domani martedì 8 ottobre 2013, dalle 14.30 alle 16.30 (Aula G4, Polifunzionale, Università della Calabria) nell’ambito del Corso di Diritto dei migranti si rifletterà sull’ennesima strage di migranti alle porte dell’Europa.
A discuterne saranno Donatella Loprieno (docente del corso di Diritto dei migranti), Enza Papa dell’associazione La Kasbah da anni impegnata nella difesa dei diritti dei migranti e Alessandra Corrado (docente del corso di Co-sviluppo e migrazioni) e Alberto Ventura (docente di Storia dei paesi islamici).
Saranno soprattutto presenti alcuni “sopravvissuti” alle traversate nel Mediterraneo e i testimonial della campagna “Mai più Ena”.
Il dibattito sarà preceduto dalla proiezione del documentario “Mai più” di Cristina Mantis.

L’Assessore Trematerra interviene sulla strage di Lampedusa

CATANZARO – L’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali Michele Trematerra – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Il tempo della retorica deve terminare. Davanti all’ennesima tragedia del mare, di un’entità catastrofica – afferma Trematerra – abbiamo tutti l’obbligo di riflettere seriamente e di trovare soluzione condivise per fronteggiare l’emergenza dei flussi di migranti. Aspettiamo con ansia l’arrivo a Lampedusa del presidente della Commissione Europea Barroso, previsto per mercoledì, perché è assolutamente necessario che l’Europa si faccia carico di una questione drammatica che non può essere solo italiana. Questa sciagura, l’ultima di una lunga serie, chiama in causa le coscienze di noi tutti, che abbiamo il dovere morale della solidarietà e di cercare di porre fine a tali eventi luttuosi. Auspico perciò che tutti i paesi comunitari studino presto soluzioni condivise ed efficaci, per evitare che il Mediterraneo ed il Canale di Sicilia continuino ad essere un cimitero di innocenti, che si lasciano alle spalle guerra e disperazione e trovano invece morte. Combattere i trafficanti senza scrupoli che sfruttano la disperazione umana e rivedere, in qualità di Europa – conclude l’Assessore Trematerra – le politiche dell’accoglienza e dell’asilo, sono i primi urgenti passi da compiere”.