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Operazione “Minotauro”, arrestato l’ultimo latitante

carabinieriarrestoTORINO- E’ stato arrestato Vincenzo Femia, 42 anni, ultimo ricercato dell’operazione Minotauro che nel 2011 portò in carcere circa 150 presunti affiliati alla ‘ndrangheta. Dovrà scontare una condanna a sette anni, tre mesi e 21 giorni di reclusione per rapina, violazione delle leggi sulle armi e spaccio di droga. L’uomo si nascondeva in un appartamento nella zona nord di Torino ed è stato fotografato dai Carabinieri mentre usciva sul balcone per rinfrescarsi dal caldo. Nell’ambito della stessa operazione è stato denunciato per favoreggiamento un italiano di 26 anni.

Violenza sessuale, i carabinieri arrestano un latitante

GIOIA TAURO (RC) – I carabinieri hanno arrestato in località Bosco Sovereto di Gioia Tauro un giovane di 29 anni, Giacomo Mamone, latitante dallo scorso mese di febbraio dopo che si era sottratto all’esecuzione di un ordine di carcerazione emesso nei suoi confronti dalla Procura della Repubblica di Palmi. Mamone deve scontare una condanna a nove anni e tre mesi di reclusione per violenza sessuale, lesioni personali aggravate e ricettazione. La condanna trae origine dalla violenza sessuale di cui il giovane si sarebbe reso responsabile nel 2011 ai danni di una giovane donna con difficoltà mentali della quale avrebbe abusato più volte, procurandole lesioni personali fra cui la frattura del setto nasale. Mamone, inoltre, è accusato di avere ricettato, in concorso con un’altra persona di origini rumene, consistenti quantitativi di rame provento di furto. Il giovane è stato scovato dai carabinieri in una tenda per campeggio utilizzata come covo in un uliveto abbandonato.

‘ndrangheta, estradato dalla Svizzera il boss Antonio Nucera

REGGIO CALABRIA – E’ stato estradato dalla Svizzera il boss Antonio Nucera, detto ‘Ntonaci, esponente di vertice della omonima cosca di Condofuri latitante dal 2013. Scortato da personale dello Scip della Criminalpol, 60 anni, Nucera era stato arrestato lo scorso 8 marzo, a Saas Grund (Canton Vallese) dalla Polizia Svizzera, poiché destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, estesa in campo internazionale, e condannato in primo grado, su indagine della Dda di Reggio Calabria, per associazione mafiosa, riciclaggio e reimpiego di beni di provenienza illecita. La sua presenza in Svizzera era stata riscontrata grazie ad attività investigative congiunte, della Polizia di Stato e degli organismi investigativi federali svizzeri, che hanno anche svelato le infiltrazioni della cosca di Condofuri in territorio elvetico. Dopo esser stato individuato, Antonio Nucera era stato arrestato grazie ad un operazione, condotta dagli organismi della Polizia Federale svizzera e da quella del Cantone Vallese, con la partecipazione di personale della Polizia italiana, in particolare investigatori delle Squadre Mobili di Verbania, Torino e del Servizio Centrale Operativo, coadiuvati dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia. Giunto a Fiumicino ed espletate le formalità dell’arresto sul territorio nazionale, Nucera è stato tradotto in carcere.

Vibo Valentia, arrestato il latitante Francesco Maiolo

carabinieriarrestoVIBO VALENTIA –  I carabinieri di Arena e della compagnia di Serra San Bruno hanno arrestato all’alba Francesco Maiolo, di 37 anni, latitante dal 14 settembre del 2015. L’uomo è stato individuato nell’abitazione della cognata, nel centro abitato di Acquaro.Maiolo, figlio del boss Rocco, scomparso nel 1990, ha iniziato la latitanza quando ha rotto il braccialetto elettronica attraverso cui veniva tenuto sotto controllo in regime di arresti domiciliari.Una fuga avvenuta poche ore prima della sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la condanna a suo carico per associazione mafiosa a due anni e sei mesi di reclusione nell’ambito del processo “Luce nei boschi” .

‘ndrangheta, latitante arrestato alla stazione Milano

ROMA – Angelo Romeo, latitante dal maggio dell’anno scorso, è stato arrestato alla stazione centrale di Milano dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma. Romeo, 43 anni, contiguo alle cosche Alvaro di Sinopoli e Pesce di Rosarno, era sfuggito all’esecuzione del provvedimento di cattura emesso nel mese di maggio dell’anno scorso dal Tribunale di Reggio Calabria nell’ambito dell’Operazione “Santa Fe”, che aveva consentito alle Fiamme Gialle di smantellare una cellula ‘ndranghetista operante nella Piana di Gioia Tauro dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, utilizzando diversi porti commerciali italiani, tra i quali Gioia Tauro, Genova, Livorno e Vado Ligure. Romeo, accusato di operare in stretto contatto con i fratelli Giuseppe e Vincenzo Alvaro, è considerato il responsabile della pianificazione per l’importazione dei carichi di droga provenienti dal Sudamerica, assicurando il collegamento tra le componenti criminali della fascia jonica calabrese e i fornitori. Romeo è stato individuato alla stazione di Milano, mentre era in compagnia di un suo parente. Sottoposto a controllo, ha fornito documenti falsi, affermando di voler partire per un periodo di vacanza in Calabria. Messo alle strette, ha infine confermato le sue vere generalità. E’ stato quindi portato in carcere a San Vittore. Dalle indagini è risultato che durante la latitanza, Romeo si era nascosto a Lodi. I finanzieri hanno denunciato per favoreggiamento una persona che pagava l’affitto e si era intestata le bollette per l’appartamento dove si nascondeva il latitante.

Preso il latitante Antonio Cilona. Si nascondeva in un villaggio turistico

Elicottero poliziaPARGHELIA (VV) – Era nel villaggio turistico di Parghelia “Costa degli Dei” e non ha opposto resistenza alla vista delle forze dell’ordine che lo hanno tratto in arresto. Si tratta di Antonio Cilona, latitante ritenuto elemento di spicco della cosca Santaiti di Seminara, bloccato dalla squadra mobile di Reggio Calabria, coadiuvata da agenti del Commissariato di Palmi e della mobile di Vibo Valentia, con il supporto di un elicottero del V Reparto Volo della Polizia di Stato. L’uomo deve scontare una condanna all’ergastolo in appello per omicidio ed associazione mafiosa, inflittagli nell’ambito del processo “Cosa mia”, l’inchiesta che ha portato alla luce le infiltrazioni delle cosche nei lavori di ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e che ha ricostruito alcuni omicidi di una faida tra le cosche di Palmi e Seminara. Antonio Cilona, 36 anni, è ritenuto uno degli autori del delitto di Carmelo Ditto, pregiudicato ucciso in un agguato a Seminara il 20 settembre 2006. Ditto era il cognato di Antonino Gallico, ritenuto esponente della cosca dei Gallico, e secondo le indagini condotte dalla Polizia e coordinate dalla Dda era maturato nell’ambito della faida tra gli stessi Gallico ed i Santaiti di Seminara.

Tre persone arrestate per procurata inosservanza di pena nei confronti di un latitante

REGGIO CALABRIA – I carabinieri hanno arrestato tre persone (i fratelli Francesco e Fortunato Calabrese, di 43 e 49 anni; Elena Ciolacu, 33 anni, romena, convivente di Fortunato Calabrese) per procurata inosservanza di pena nei confronti di Antonino Zampaglione, di 67 anni, catturato a San Roberto dopo tre anni di latitanza. I militari hanno scoperto Zampaglione mentre si nascondeva all’interno di una controsoffitta dell’abitazione di proprietà della famiglia Calabrese. Al momento dell’arresto il latitante non ha opposto resistenza.

Uno dei più pericolosi latitanti ‘ndranghetisti arrestato in Perù

CATANZARO –  Era ricercato dal febbraio scorso nell’ambito dell’operazione “Buongustaio” condotta dalla guardia di finanza. Si tratta di  Pasquale Bifulco, 41 anni, arrestato dalla polizia peruviana e ritenuto appartenente alla cosca Letto-Cua di Platì.

Il suo nome era nell’elenco dei latitanti più pericolosi. Bifulco è ritenuto il capo indiscusso di un’organizzazione che acquistava e importava dal Sud America enormi quantitativi di cocaina trasportata poi in Europa su mercantili.

Il latitante Pignatelli arrestato a Santo Domingo

REGGIO CALABRIA – La polizia ha arrestato a Santo Domingo Nicola Pignatelli, latitante della ‘ndrangheta inserito nell’elenco del Viminale dei 100 latitanti più pericolosi, ritenuto elemento di vertice della cosca Mazzaferro e legato alle famiglie Ursino ed Aquino.

Pignatelli, 43 anni, era latitante dal 2011 e deve scontare una condanna a 13 anni e 6 mesi. Pignatelli è stato arrestato dagli uomini della Mobile di Reggio Calabria, da quelli del servizio centrale operativo e dall’Interpol.

Arrestato latitante legato alla cosca Iozzo-Chiefari-Procopio

ROMA  -La squadra mobile di Roma ha rintracciato ed arrestato sulla spiaggia di Palinuro,nel Salernitano,Massimiliano Sestito,42 anni, latitante dall’agosto scorso dopo essersi sottratto al regime di semilibertà.L’uomo, pluripregiudicato per omicidio, associazione a delinquere e traffico di sostanze stupefacenti, è uno degli appartenenti alla cosca Iozzo-Chiefari-Procopio,attiva nella provincia di Soverato, in Calabria.Il 20 agosto 1991,Sestito,uccise a colpi di pistola un appuntato dei carabinieri.