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Unical, conferimento della laurea magistrale ad honorem a Georg Gottlob

RENDE (CS) – Domani alle 16,30 nella sala dello University club, il Dipartimento di Matematica e Informatica  dell’Università della Calabria conferirà al professor Georg Gottlob la Laurea magistrale ad Honorem in Computer Science – Artificial Intelligence and Games. Tale iniziativa, proposta all’unanimità dal Consiglio di corso di studio in Informatica, nasce dalla volontà di rendere omaggio ad una delle menti più brillanti al mondo nel campo dell’Intelligenza Artificiale.

Laurea ad honorem a Satriani, incontro tra antropologia e letteratura

RENDE (CS) Oggi, presso l’University Club si è tenuta la cerimonia ed il conferimento della Laurea ad Honorem in Filologia Moderna a Lobardi Satriani, importante politologo ed antropologo calabrese. Celebrazione ricca di emozione e ricordi nei confronti di colui che ha rappresentato uno dei pilastri dell’Università di Arcavacata, prima ancora che per lo sviluppo delle discipline antropologiche. Il Magnifico Rettore, Gino Mirocle Crisci, ha dato avvio alla celebrazione, commosso anche lui davanti a uno dei padri fondatori dell’Università. Il Direttore del Dipartimento degli studi Umanistici, Perrelli, ha preso poi la parola, parlando dell’evento come di “una giornata che conclude un ciclo“: il Professore Satriani è stato Preside di Lettere e Filosofia e con lui si chiude un cerchio importante nella vita della nostra Università. Tra i diversi argomenti trattati dal Professore Satriani, nota Perrelli, il tema più forte è sicuramente quello delle tradizioni popolari e la Calabria descritta dall’autore è sicuramente una terra diversa rispetto a quella odierna. Il Professore vibonese rappresenta una stagione gloriosa della Struttura rendese ed il conferimento della laurea non rappresenta soltanto un riconoscimento al suo lavoro ma è soprattutto un monito, un esempio da seguire e perseguire.

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L’intervento del Professore Perrelli è stato un momento per rivivere il passato di un mondo accademico che è stato partecipe di un forte cambiamento, mutamento che ha portato ad Ingrandire la Struttura e ad accogliere molte più facoltà ma che sicuramente rappresenta una Realtà diversa rispetto a quell’Università piccola e forte che era prima.  L’importanza di Satriani all’interno dell’intero panorama accademico è rappresentata dal suo modello antropologico che prevede la collaborazione dei diversi saperi. In un momento in cui i saperi si sono frantumati, l’interdisciplinarità rappresenta un grande punto di forza. Il secondo intervento è stato tenuto dal Professore Vito Teti che, allievo di Satriani, ha mostrato entusiasmo e commozione nel poter essere partecipe di questa gioia. Parole ricche di emozione e compiacimento hanno aperto un discorso che è partito dal passato e dai ricordi che fanno capire cosa abbia potuto significare la figura del docente nell’educazione antropologica del Professore di Etnologia.

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Satriani non è soltanto un professore noto per i corsi di Antropologia ed Etnologia tenuti in Calabria ma la sua fama è conosciuta in ambito internazionale. Il professore Teti ha tracciato poi alcuni punti chiave del lavoro di Satriani.

In un’epoca in cui si parla di essere nel posto giusto al momento giusto, il punto di forza del Professore è stato “l’attardamento”. Dopo circa un cinquantennio dal suo lavoro ci si rende conto che Satriani aveva ragione, le sue teorie sul Folklore rappresentano un elemento importantissimo all’interno del panorama antropologico. Nell’era del digitale e della globalizzazione ci si è resi conto di come in realtà la cultura popolare debba essere reinterpretata come elemento di contestazione. Un altro elemento cardine è il passato come utopia e come punto di riferimento; significativo in questo senso “Il Ponte di San Giacomo”, opera che mostra come il Cordoglio non debba essere considerato come qualcosa di frammentario e da escludere ma come una rivendicazione di un’alterità. L’utopia nella sua opera non è da intendersi come qualcosa di inarrivabile  bensì come isole di intimità in posti di sofferenza.

Satriani non è solo un antropologo importante, è stato Senatore e Presidente di importanti battaglie per la nostra terra. Siamo davanti alla visione anti-accademica di un accademico: “l’antropologo deve prendere parte quando è necessario“. Satriani è  (come direbbe Gertz) un antropologo autoriale, è un interprete della letteratura e come tale porta con sé una responsabilità: prendere la parola dell’altro significa farlo in maniera scientifica e umana. Vi è una forte correlazione tra letteratura e antropologia, non esiste una grande letteratura che non abbia uno sguardo sull’uomo. L’antropologia di Satriani è Autobiografia, l’inquietudine dello studioso corrisponde all’inquietudine di una terra. Gli interventi si concludono con la Laudatio del professore Librandi che ha mostrato come l’opera dell’autore abbia favorito una nuova concezione critica della cultura popolare. Quello che oggi viene dato per scontato è frutto di un lavoro difficile compiuto da molti studiosi. Satriani è partecipe di questo processo grazie al suo invito ad essere curiosi e alle sue ricerche sulle tradizioni. “Un mondo senza storia” viene rielaborato in un complesso di tradizioni, ad ogni cultura viene ridata la sua dignità.

Successivi al conferimento della Laurea, i ringraziamenti di Satriani, che conclude la giornata con i suoi ricordi e la sua gioia nell’aver ricevuto un tale riconoscimento. Dopo aver ricordato un passato ricco di confronti importanti, il Professore ha confessato con la sottile ironia che lo contraddistingue di aver avverato dopo 50 anni il sogno di potersi laureare in Lettere. Satriani, riprendendo le presentazioni fatte, afferma l’importanza degli incontri: la storia e la biografia di una persona sono frutto di ciò che ci lasciano le persone incontrate. L’antropologia  dev’essere un’antropologia sentimentale ma anche un’antropologia che assuma la pluralità dei linguaggi e delle diverse tecniche di veicolazione: si può comunicare in maniera diversa. La comunicazione cambia, i confini tra identità e alterità cambiano e l’antropologo non può non tenere conto di queste cose. L’antropologia per Satriani dev’essere una disciplina che aiuti al rispetto della propria e altrui identità. Un’antropologia che tenti di cercare l’oggettività, che tratti l’uomo come fine e non come mezzo, uno sguardo sul mondo che rifiuti la subalternità: antropologia del Tu, del Noi, dell’Io, che si faccia carico del mondo e dei sogni dell’uomo.

Concetta Galati

Unical,conferita laurea a Karl Otto Apel e premio per la filosofia a Reinhard Hesse

laudatioRENDE(CS)-L’assenza dettata da motivi personali non ha impedito lo svolgimento dell’evento preannunciato nei giorni scorsi.In mattinata, presso l’Aula magna “Beniamino Andreatti” dell’Università della Calabria, si è svolta la cerimonia di assegnazione della laurea magistrale ad honorem in Scienze della Formazione Primaria a Karl Otto Apel. Dopo i saluti del pro-rettore Guerino D’Ignazio e l’intervento di Antonella Valenti, coordinatrice del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, Pio Colonnello,ordinario di filosofia teoretica del corso di studi in Scienze filosofiche e Scienze storiche, dopo aver attestato la propria stima nei riguardi del «magistero intellettuale che Apel ha consegnato alla scienza», si sofferma sull’accostamento del filosofo tedesco alla ricostruzione della linea di sviluppo dell'”idea” di lingua da Dante a Vico.Dopo la “svolta linguistica” novecentesca-dice Colonnello- ad esser messa in discussione è la tradizione moderna del versante razionalistico secondo il quale il linguaggio si riduce a un sistema di segni.L’Unica mediazione è rappresentata dalla tradizione umanistica italiana. Dalla rilevanza del De vulgari eloquentia come scoperta della lingua nazionale, passando poi per rinascimento e  il barocco, si arriva a Vico che valorizza la trascendentalità del logos.È poi la volta di Reinhard Hesse, ordinario di Filosofia e Etica presso l’Università di Freiburg, il quale dopo i saluti, affida a Michele Borrelli il compito di tenere la tradizionale laudatio.Con voce commossa parla Michele Borrelli.Il suo è un breve viaggio all’interno del poliedrico pensiero apeliano. Partendo dalla trasformazione semiotica dell’a priori Kantiano da intendersi come linguaggio, Borrelli poi si sofferma sul saggio del 1988, Discorso della responsabilità,  in cui  si tenta di coniugare la prospettiva trascendentale con la svolta linguistica. Secondo Apel, chi parla avanza sempre di fatto pretese di comprensibilità, di verità , di veridicità e di giustezza, pretese che forniscono le condizioni formali per garantire, dal punto di vista procedurale, la comunicazione ideale. Spetta a Raffaele Perrelli,direttore del Dipartimento di Studi Umanistici,la lettura della formula di conferimento di laurea e la consegna della pergamena a Reinhard Hesse.

hesse Dopo uno scrosciante applauso, ha avuto inizio il secondo step di quella che potrebbe esser definita la “mattinata apeliana”,con il conferimento del Premio Internazionale per la Filosofia Karl-Otto Apel.Ad aggiudicarsi la vittoria, è stato Reinhard Hesse, collega di Apel e autore di testi tradotti in più lingue.L’etica del discorso tra economia e politica  è il titolo della lectio magistralis in cui si discute di economia e politica in riferimento alla attuale situazione  sulla base dell’etica del discorso. Seguendo il maestro Karl-Otto Apel, Hesse colloca la ricerca della verità nella buona riuscita della comunicazione, consapevole che comunicare con successo presuppone il reciproco riconoscimento di diritti e doveri tra tutti i partecipanti.

Dopo la premiazione applausi, strette di mano e la consapevolezza di aver assistito ad un evento unico.

Rita Pellicori

Laurea ad honorem all’argentino Ernesto Sabato

La pergamena consegnata dal Prorettore Guerino D’Ignazio alla nipote Isabelita

RENDE – Da qualche giorno un altro significativo pezzo della già ricca presenza italiana e calabrese si è aggiunto nella cultura e nella società dell’Argentina. Il merito di questo importante tassello è dell’Università della Calabria, che ha deciso di inserire il letterato, ma anche fisico, Ernesto Sabato nella prestigiosa galleria dei laureati ad honorem dell’Ateneo. L’iniziativa era partita nel 2006 però per diverse ragioni ed impedimenti dovuti all’età e alle condizioni di salute di Sabato, l’Ateneo di Arcavacata non aveva potuto organizzare la cerimonia né consegnargli la pergamena di laurea, attribuitagli per l’intensa e fondamentale azione umanitaria e democratica, oltreché per l’impegno civile e sociale di cui il prof. Sabato si era reso protagonista in Argentina. Finalmente nei giorni scorsi il Prorettore dell’Università della Calabria, prof. Guerino D’Ignazio, che era impegnato a Buenos Aires in un convegno internazionale sul tema: “Globalizzazione e Diritto”, ha finalmente compiuto l’atto finale del percorso consegnando la pergamena di laurea alla nipote di Sabato, Isabelita, perché nel frattempo scomparso, quasi centenario. La pergamena, adesso, è conservata nella Casa Museo dove Ernesto Sabato abitava e nella quale sono custodite le sue opere e le “tracce” di un impegno culturale, civile e democratico che l’ha reso famoso in tutto il mondo.

Filosofia e Psicoanalisi. Resnik all’Università della Calabria

Cosenza – Il conferimento della Laurea Magistrale ad honorem in Scienze filosofiche al dottor Salomon Resnik, tenutosi questo pomeriggio all’Aula Magna dell’Università della Calabria, ha raccolto vasta partecipazione ed interesse.

La seduta è stata aperta dal preside della Facoltà di Lettere e Filosofia Raffaele Perrelli, in sostituzione del Rettore Giovanni Latorre, che non ha potuto partecipare all’evento; nel corso dell’introduzione il professor Perrelli ha ricordato il promotore di questa iniziativa, il professor Mario Alcaro, deceduto lo scorso giugno.

La laudatio è stata tenuta dal professor Felice Cimatti e dal professor Fabrizio Palombi; i due hanno illustrato i legami tra filosofia e psicoanalisi che hanno contraddistinto gli studi del dottor Resnik.  Il professor Palombi ha ricordato i seminari tenuti a Cosenza del dottor Resnik, organizzati dall’associazione AION. Si è poi conferita la Laurea Magistrale ad honorem allo psicoanalista, che ha preso la parola accompagnato dagli applausi. Durante la sua lectio magistralis Salomon Resnik ha ringraziato gli organizzatori dell’evento, reso omaggio ad Alcaro,  e ricordato con piacere la Calabria in cui ha pubblicato un libro nel 1993: “Dialogo tra uno psicoanalista e un filosofo: sulle categorie dell’esistenza”.

Alla seduta erano presenti, tra gli altri, anche gli studenti. Annalisa, studentessa di Comunicazione, ha manifestato il suo interesse per l’iniziativa: «filosofia e psicoanalisi sono strettamente correlate tra loro, soprattutto nel del mio corso di laurea. Il merito è certamente anche dei docenti, che riescono a far confluire all’interno delle lezioni temi complessi e autonomi, ma interdipendenti tra loro, e ad interessare gli studenti».

Delfina Donnici

Laurea ad honorem per Salomon Resnik

Cosenza – Domani alle ore 15.30 sarà conferita, presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria, la Laurea Magistrale ad honorem in Scienze filosofiche al dottor Salomon Resnik, psichiatra e psicoanalista argentino. L’evento è organizzato dal “Centro studi Filosofia e Psicoanalisi” del dipartimento di Filosofia dell’UniCal.

La laudatio verrà pronunciata dai professori Felice Cimatti e Fabrizio Palombi, a seguire il dottor Resnik terrà la sua lezione magistrale: Preoccupazioni metafisiche e ontologiche nella follia.

Proposto nel 2010 dall’allora presidente del dipartimento di Filosofia Mario Alcaro, scomparso lo scorso giugno, il conferimento della laurea ad honorem per il dottor Resnik è stato approvato all’unanimità.

«È  anche un modo per ricordare Alcaro, si sentirà la sua assenza», commenta il professore Cimatti, «Mario ha conosciuto personalmente Resnik e ne aveva una profonda stima, credo gli piacesse per la sua visione complessa dell’uomo, dei corpi, non soltanto da un punto di vista medico. Resnik affronta la psicoanalisi anche da un punto di vista filosofico, non tutti i suoi colleghi lo fanno».

Il carattere specialistico della psicoanalisi non inficia comunque l’interesse alla materia; «la psicoanalisi affascina anche chi non l’ha mai studiata, perché affronta temi come la sessualità e il desiderio, che poco spesso vivono all’interno del dibattito odierno, ma che toccano sicuramente l’individuo» conclude Cimatti.

 

Il dottor Resnik sarà alle ore 19.00 di domani al salone di rappresentanza del comune di Cosenza per ricevere il premio alla cultura “Bernardino Telesio”.

Sabato 20, dalle ore 9.00, sarà accolto alla Sala Ridotto del teatro Rendano in cui terrà la sua lectio magistralis: Il teatro dell’inconscio. Metafisica e ontologia nella follia.

Delfina Donnici

Domani consegna solenne della laurea ad honorem a Salomon Resnik

Solomon Resnik

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Salomon Resnik, psichiatra e psicanalista di fama mondiale, ha apportato, con i propri studi importanti contributi alla cultura scientifica internazionale; l’Italia vi ha sempre prestato molta attenzione e ne sono testimonianza le numerose edizioni italiane dei suoi testi. Resnik si occupa dell’indagine della psicosi, concentrandosi su fenomeni come il delirio, l’immaginazione, la creazione artistica, l’esperienza estetica, l’attività onirica, la produzione mitologica, le trame del fantastico nella varietà complessa delle sue manifestazioni.

La Facoltà di Lettere e Filosofia ha deciso di celebrare lo studioso con il conferimento di una Laurea Magistrale ad honorem in Scienze filosofiche. La cerimonia solenne si svolgerà domani 19 ottobre a partire dalle 15,30 nell’Aula Magna dell’Università della Calabria.