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Partecipazione dei lavoratori a gestione delle aziende, a Cosenza parte la raccolta firme per la legge

Giovedì 15 giugno a Cosenza, in piazza Kennedy, parte sul territorio provinciale la campagna di raccolta firme per la proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, promossa dalla CISL. Punti informativi in tutte le sedi. Al via un fitto calendario di iniziative.

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Lavoratori cultura e spettacolo Cosenza con Approdi: «Precari si era già»

COSENZA – I lavoratori e le lavoratrici della cultura e dello spettacolo dell’area urbana di Cosenza, in connessione con le altre realtà regionali, riunite nel movimento Approdi, hanno dato vita, ancora una volta sabato 27 marzo in sinergia con la mobilitazione nazionale che sta attraversando tutte le piazze italiane, a un’azione di denuncia riguardo la condizione in cui versa, ormai da un anno, l’intero comparto con tutto il suo vasto e articolato indotto.

Si è trattato stavolta di un’azione simbolica, che ha visto la proiezione di frasi di lotta – ma anche di aforismi poetici – sulle facciate dei diversi teatri e degli spazi culturali, chiusi da più di un anno e, in molti casi, per quanto riguarda la città di Cosenza, già inattivi da molto più tempo. Il Teatro Rendano (che nel silenzio generale rischia di perdere il suo status di Teatro di Tradizione, acquisito nel lontano 1976), il Cinema Italia/A.Tieri (dichiarato inagibile e praticamente abbandonato dal gennaio 2020), il Teatro Morelli (da poco restituito ai legittimi proprietari, che vantano un credito di parecchie decine di migliaia di euro dal Comune di Cosenza, al momento inesigibile causa dissesto), il Teatro dell’Acquario (che da tempo aveva dovuto consistentemente ridurre la propria offerta culturale); il minuscolo Franz Teatro di Porta Piana (che probabilmente non sarà più in grado di riaprire, viste le dimensioni ridotte e la particolare conformazione dello spazio); il Piccolo Teatro e il Teatro Auditorium dell’Uni.Cal. (che si stagliano come due astronavi abbandonate, nel deserto in cui si è trasformato l’Ateneo in questi mesi): questi sono stati i luoghi scelti per denunciare le condizioni drammatiche di un settore fermo da oltre un anno ed evidentemente scandalosamente trascurato e considerato pressoché inessenziale da chi siede nelle stanze dei bottoni, sempre più spesso senza la minima consapevolezza né alcuna cognizione di causa.

I Lavoratori e le Lavoratrici della Cultura e dello Spettacolo calabresi sulla scorta e in stretta collaborazione con il movimento nazionale chiedono una volta di più una riforma radicale del settore che contempli tutele e diritti per tutti e tutte, e un piano di rilancio che possa innanzi tutto prefigurare e poi gradatamente permettere una ripartenza in sicurezza di tutte le strutture. E, in ambito regionale, continuano a chiedere a gran voce quel tavolo tecnico che possa finalmente consentire un reale confronto fra gli operatori ed il Palazzo, più volte promesso e prospettato nelle diverse interlocuzioni con la politica di questi mesi, eppure mai realmente programmato né tanto meno attivato.

E questa indisponibilità a rappresentare ed ascoltare nei tavoli tematici le ragioni ed i diritti dei Lavoratori, nel caso del F.F. Spirlì, che è soprattutto Assessore alla Cultura, è, secondo il movimento Approdi, divenuta addirittura offensiva, sprezzante e provocatoria. Contestualmente al rifiuto di un tavolo tematico che è stato formalmente richiesto, promesso ma mai concesso, il Settore Cultura ha prodotto due bandi, entrambi stigmatizzati dal movimento con lettera ufficiale che ne richiedeva l’immediato ritiro, all’atto degli Avvisi in pre-informativa: il primo sulla Distribuzione teatrale e il secondo sui Progetti teatrali speciali, rimutuando in entrambi i bandi articoli della legge regionale del teatro in forma assolutamente strumentale ed in spregio diretto alla ratio ed agli articolati della legge. In un momento di tale emergenza e sofferenza del Settore, manifestare indifferenza verso le criticità ed orientarsi verso interpretazioni fantasiose ed incaute del dettato normativo regionale, si profila come una provocazione al diritto della comunità dei calabresi di fruire di un opportuno standard di offerta culturale.

 

Lavoratori in nero, controlli a tappeto nel crotonese

CROTONE – Nove lavoratori occupati in nero sono stati scoperti nel crotonese nell’ambito dei controlli effettuati in un esercizio di ristorazione pubblica e in due differenti cantieri edili della provincia da personale dell’Ispettorato del lavoro assieme ai militari del Nucleo carabinieri dell’Ispettorato e in collaborazione con la Questura di Crotone. Le tre attività imprenditoriali sono state sospese e per i titolari è scattata una denuncia. Inoltre, sono state comminate sanzioni amministrative totali per circa 33 mila euro. Contestate violazioni di natura penale e sanzioni per 6.500 euro.

Operazione Albachiara

I controlli rientrano nell’operazione “albachiara” avviata dall’Ispettorato del lavoro di Crotone per il contrasto del lavoro nero, sommerso e irregolare. Le attività proseguiranno per tutta la stagione estiva con l’intensificazione di controlli e verifiche in particolare nei locali pubblici come bar, ristoranti, strutture turistiche e nel settore dell’edilizia.

Fonte Ansa 

Terme Luigiane, i lavoratori proclamano lo stato di agitazione

GUARDIA PIEMONTESE (CS) – Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori delle Terme Luigiane –  La nuova stagione termale 2018 delle Terme Luigiane si è aperta da pochissime settimane con l’erogazione di tutte le cure previste dal piano sanitario calabrese e con la certezza di poter offrire anche quest’anno cure efficaci e servizi di qualità ai propri clienti.

Tuttavia, le nubi sul futuro delle terme sono pesanti e il personale dell’azienda è estremamente preoccupato per quanto riguarda l’espletamento delle procedure della gara per l’assegnazione della concessione delle acque. Tante preoccupazioni sono legate al fatto che il prossimo 31 dicembre avrà termine la proroga della concessione affidata  alla Società SATECA S.p.A. e la Regione Calabria non ha ancora deciso chi sarà il futuro concessionario.

La nuova stagione termale è partita con buone prospettive: restano però soltanto otto mesi alla Regione Calabria per stabilire le regole e le norme di gara per la ricerca del nuovo concessionario delle acque. Tale  atto, ormai improrogabile, è indispensabile per garantire una continuità dei servizi per la futura stagione 2019 senza alcuna interruzione, a garanzia del clienti e per la tutela lavorativa dei dipendenti delle Terme Luigiane.

INCONTRO OGGI CON IL SINDACATO CISL

Per una valutazione del caso si è tenuto oggi un incontro dei lavoratori delle Terme Luigiane, convocati dal Sindacato Cisl, attraverso il segretario provinciale di categoria, Gerardo Calabria, con il supporto e la collaborazione del presidente dell’Associazione “Comitato di lotta lavoratori Terme Luigiane”, Giuseppe Tucci. Dopo un’attenta valutazione della situazione, i presenti hanno deliberato di proclamare lo stato di agitazione dei lavoratori. Hanno inoltre deciso di inviare al  Presidente della Giunta regionale calabrese, on. Mario Oliverio, la richiesta di organizzare entro il termine di pochi giorni un incontro finalizzato a chiarire la posizione della stessa Regione Calabria e a spiegare come intenda dare alla ben nota vicenda la giusta soluzione, in accordo con le Amministrazioni comunali di Acquappesa e Guardia Piemontese.

Sanità, Orsomarso esprime vicinanza ai lavoratori del comparto specialistica ambulatoriale

COSENZA – «Il mio sostegno oggi va ai dipendenti del comparto specialistica ambulatoriale della sanità privata che in queste ore stanno tenendo un sit-in di protesta, in piazza Prefettura a Catanzaro, contrari ad alcuni decreti del commissario per la sanità calabrese, Massimo Scura, che hanno ridotto notevolmente il fabbisogno di prestazioni di specialistica ambulatoriale per abitanti e  hanno attuato un trasferimento di fondi verso altri settori, a tutto ciò ne consegue un reale rischio di perdita di centinaia di posti di lavoro in Calabria oltre all’annullamento del lavoro di prevenzione garantito dalle strutture pubbliche». Lo dichiara Fausto Orsomarso, Consigliere Regionale Fratelli d’Italia. 

«È inaccettabile che con l’approvazione dei suddetti decreti – prosegue Orsomarso – i cittadini tra qualche mese dovranno pagare le prestazioni che avrebbero potuto avere gratuitamente e al contempo oltre tremila dipendenti rischiano il posto di lavoro. Invito il Presidente Oliverio e il Commissario Scura a riflettere sulle gravi conseguenze che, con l’approvazione dei decreti, si ripercuoterebbero ancora una volta sulla salute dei Calabresi e sui posti di lavoro di migliaia di famiglie».

 

 

 

Operai in “nero”, scoperti nel cosentino undici lavoratori irregolari

COSENZA – La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cosenza, nel corso delle ordinarie attività di controllo economico – finanziario del territorio, ha scoperto presso un cantiere e presso i locali utilizzati da una società che si occupa di trasporto merci, la presenza di operai non risultanti da alcuna documentazione obbligatoria prevista ai fini del loro impiego. I controlli delle Fiamme Gialle sono stati effettuati in una località dell’Alto Tirreno cosentino ove i militari della Guardia di Finanza, accedendo con i loro poteri ispettivi presso la sede di due società individuate mediante precedenti
sopralluoghi, hanno scoperto 11 lavoratori impiegati completamente “in nero” da 2 imprese che non avevano provveduto ad alcuna preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. Dopo l’accesso presso cantieri e i locali societari, le violazioni riscontrate sono state oggetto di verbalizzazione al fine di applicare le sanzioni previste dall’art.
3 del D.L. 12/2002 il quale, alla luce delle modifiche introdotte dal D.lgs. 151/2015 attuativo del Jobs Act, stabilisce che in caso di impiego di lavoratori senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro da parte del datore di lavoro, si applica una sanzione amministrativa che va da 1.500 euro a 9.000 euro per ciascun lavoratore irregolare che non abbia superato, però, i 30 giorni di effettivo lavoro. Le sanzioni, invece, possono arrivare fino a 36.000 euro per ciascun lavoratore, se impiegato per oltre 60 giorni di effettivo lavoro. Le società controllate, inoltre, sono state “diffidate”, così come previsto dall’art.13 del D.Lgs. 124 del 2004, alla regolarizzazione delle inosservanze riscontrate, entro i previsti termini e i lavoratori riconducibili a tali imprese dovranno essere assunti per almeno 3 mesi.
Le norme in materia di regolarità del rapporto di lavoro sono molto severe e contrastano l’utilizzo di operai “alla giornata” sprovvisti di un rapporto di lavoro, che vengono spesso sfruttati e mal pagati. Per tali motivi, il rispetto della disciplina in materia di regolarità del rapporto di lavoro è oggetto di un costante controllo da parte delle Fiamme Gialle al fine di contrastare la diffusione dell’illegalità fiscale e garantire, agli imprenditori e ai datori di lavoro onesti, forme di equità sociale

Ecoservizi, lavoratori senza stipendio: «Mensilità arretrate, difficile vivere così»

CATANZARO – Non si accenna a fermare la problematica degli operatori ecologici dell’Unione dei Comuni del versante Ionico. Quaranta lavoratori, padri di famiglia, denunciano allo stato attuale gli stipendi, non ricevuti, relativi alle mensilità di maggio, giugno e luglio. Le spettanze dovrebbero essere saldate dalla Ecoservizi, società committente fino al 31 luglio, che a sua volta deve incassare le somme dalla stessa Unione.

IL DISAGIO DI TANTE FAMIGLIE

«Lo stesso senso di responsabilità – dichiara una nota – che hanno avuto questi lavoratori ora, con forza, la si chiede alle controparti. Vogliamo che si metta la parola fine a questa vicenda. Tutto questo ha messo in ginocchio intere famiglie nonché la dignità dei padri. Per far fronte ai problemi giornalieri siamo costretti a rivolgerci a parenti e amici. Dalla riunione in Prefettura, tenutasi ad inizio estate, in cui determinate garanzie erano state date circa la risoluzione in tempi brevi della vertenza, sono passati due mesi ed ancora non si hanno certezze. Quindi, alle controparti interessate, chiediamo di mettere in campo in tempi brevissimi – conclude – tutte le azioni necessarie per porre fine ad uno stato di disagio che non può protrarsi ulteriormente».

Sfruttava i dipendenti con turni prolungati e non pagati, sequestrati i proventi

LAMEZIA TERME (CZ) – Un dipendente si era lamentato per le condizioni di sfruttamento a cui veniva quotidianamente sottoposto dal proprio datore di lavoro. L’uomo veniva immediatamente licenziato. Dopo l’attività investigativa, a seguito anche della denuncia fatta dall’ormai ex dipendente, i finanzieri hanno scoperto un fenomeno di sfruttamento illecito dei lavoratori: per il titolare è stata disposta la misura cautelare. Dalle indagini condotte nel periodo agosto 2015-ottobre 2016 è emerso che l’imprenditore di Lamezia Terme costringeva i dipendenti, minacciandoli di licenziarli, ad accettare condizioni di lavoro gravose. I lavoratori prestavano il proprio servizio per 8/10 ore al giorno a fronte di un contratto part-time che prevedeva la retribuzione per 4/5 ore giornaliere. Le indagini hanno consentito di verificare il fenomeno illecito che ha prodotto una fonte di arricchimento per l’imprenditore quantificata in 56mila euro. Il denaro è stato sottoposto a sequestro preventivo poichè ritenuto profitto del reato di estorsione.

 

Infuria la protesta dei lavoratori Tim

CATANZARO – «I lavoratori TIM hanno deciso di manifestare liberamente, senza nessun rifermento sindacale, contro un management che sta “umiliando” la professionalità del personale e annullando anni di contrattazione, pensando di sanare bilanci e/o recuperare soldi per pagare amministratori con premi elevati». È quanto si legge nella nota stampa diffusa per annunciare il sit-in di protesta che avrà luogo oggi pomeriggio dalle ore 15 presso la sede TIM di località Sarrottino, in Tiriolo (CZ) nei pressi della SS.280.

«Le scelte scellerate di un management, che quotidianamente vedono la nostra azienda pagare multe dell’Antitrust, vedono solo penalizzati lavoratori che da anni vivono in condizioni pessime, costretti a pressioni continue e disorganizzazioni nell’attività lavorativa, che ricadono poi sulla clientela e sull’immagine della nostra Azienda. Non è chiaro a tutti noi cosa si voglia fare di una Azienda che era fiore all’occhiello delle telecomunicazioni nazionali, il lavoro, che con la nostra professionalità era sintomo di efficienza, oggi viene dato sempre più all’esterno creando notevole imbarazzo sulla qualità percepita dal cliente». Concluede la nota: «Non siamo più disponibili a vedere “morire lentamente” la nostra Azienda, chiediamo che il personale ridiventi fulcro importate nella gestione aziendale, non si può pensare alla gestione economica “stalkerizzando” chi lavora».

 

Legge regionale 15/08, la Roccisano comunica il pagamento delle somme arretrate

L’assessore al Lavoro Federica Roccisano comunica che il dipartimento procederà a breve al pagamento delle somme arretrare riguardanti il saldo del 2014 e del 2016 per i lavoratori della legge regionale n. 15/2008.

roccisano

«Dopo il parere favorevole da parte del dipartimento Bilancio – spiega l’assessore Roccisano -, sono stati subito attivati gli uffici per la predisposizione degli atti amministrativi in modo da poter trasferire i fondi agli Enti ospitanti e da questi ai lavoratori. Siamo convinti – dichiara l’assessore regionale –  che continuando su questa strada riusciremo a risolvere i problemi dei lavoratori. Questo atto dimostra che l’impegno politico assunto  dal presidente della Regione Mario Oliverio e da me è stato rispettato».