Archivi tag: lea garofalo

Marisa Garofalo, «Porto la testimonianza di Lea in tutta Italia» (AUDIO)

MENDICINO (CS) – E’ una donna coraggiosa Marisa Garofalo, come coraggiosa lo era sua sorella Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta il 24 novembre 2009.  Lea aveva cominciato a raccontare della faida interna tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno, Carlo Cosco.

«Trasferitasi a Campobasso con la figlia Denise, nel 2006 Lea si è vista togliere il programma di protezione, in quanto “l’apporto da lei dato alle indagini non era stato significativo. Dopo aver fatto ricorso al Tar e al Consiglio di Stato, Lea è stata riammessa al programma, che però ha lasciato nell’aprile 2009, anno in cui ha deciso di ritornare a Petilia Policastro e poi nuovamente a Campobasso. E’ stato qui che nel novembre del 2009 Lea è stata rapita e consegnata a Vito e Giuseppe Cosco, che l’hanno torturata e strangolata. Il corpo è stato poi portato in un quartiere di Monza, bruciato dentro un bidone di metallo e seppellito». E’ scritto così nel portale http://www.legalitaegiustizia.it/

Marisa Garofalo ieri pomeriggio ha preso parte all’iniziativa promossa dal Comune di Mendicino sulla presentazione dello Sportello Antiviolenza che dal prossimo mese di maggio sarà attivo presso la Sala Consiliare.

Barbara Santelli (Radio Sound) ha raccolto una breve dichiarazione di Marisa Garofalo che vi proponiamo di seguito

Bianchi: “Offensivo atto vandalico. Ripristinare monumento Lea Garofalo”

Roma-  “L’atto di vandalismo nei confronti del monumento di Lea Garofalo a Petilia Policastro è un episodio che offende la comunità tutta, i cittadini onesti e la memoria di una donna che con coraggio ha sfidato la ‘Ndrangheta pagando con la sua stessa vita. Un danneggiamento che non può passare inosservato. Auspico che vengano trovati gli artefici del gesto. Il sindaco di Petilia Policastro Amedeo Nicolazzi, faccia sentire la sua voce con forza”. A dirlo è Dorina Bianchi, sottosegretario ai Beni culturali e deputato del Gruppo Area Popolare (Ncd-Udc).

“È necessario – conclude – che il monumento venga ripristinato. Non è solo il simbolo della lotta alla ‘Ndragheta ma anche della civiltà e onestà della nostra comunità che non ha nulla a che vedere con chi ha voluto violare la memoria di Lea”.

 

 

L’evento de “Il Coraggio oltre la narrazione” e la visione del film “Lea” per dire no alla mafia

COSENZA  – Si concluderà sabato 13 febbraio, al Cinema Citrigno di Cosenza, il tour del film “Lea” e del regista Marco Tullio Giordana.
L’ultima tappa dell’evento “Il coraggio oltre la narrazione” avrà inizio alle ore 10 con i saluti istituzionali di: Gianfranco Tomao, Prefetto di Cosenza, Giuseppe Citrigno, Presidente Anec Calabria ed Enzo Russo, Reggio Cinema.
In programma, la proiezione della pellicola “Lea” per gli studenti degli Istituti superiori della provincia di Cosenza. A seguire, sul palco del Citrigno, il dibattito con il regista Marco Tullio Giordana, l’attore Alessio Praticò, Donatella Loprieno, referente Libera Cs e don Pino Demasi, referente Libera Piana. A moderare l’incontro la giornalista Paola Bottero.

Tre matinée (a Cittanova, Reggio Calabria e Cosenza) e l’incontro pomeridiano al Castello Rufo di Scilla.  “Se vuoi costruire una barca, non radunare lea garofalouomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito”. Così scriveva Antoine de Saint-Exupéry. La nostalgia che compare nell’opera postuma Cittadella è l’orizzonte cui tendono i tre giorni calabresi del grande regista Marco Tullio Giordana. Nel 2000 ha raccontato e fatto conoscere Peppino Impastato con “I cento passi”, oggi ricostruisce la storia di Lea Garofalo, protagonista di una delle vicende più terribili consumate da questa Calabria e incarnazione reale della scelta incondizionata verso la buona vita. Narrazioni cinematografiche che disegnano perfettamente, in un linguaggio accessibile e duro, il bisogno di riappropriarci delle storie dei protagonisti reali della lotta alle mafie. La loro memoria è necessaria per imparare la nostalgia di un orizzonte che si sembra di aver perso. Per andare oltre le parole, oltre le parate. Per ritrovare il mare vasto e infinito troppo spesso invisibile, come l’essenziale che, ha insegnato proprio Saint-Exupéry, si vede solo con il cuore. Per declinare, attraverso la storia e le scelte di Lea, la nostalgia per un orizzonte pulito, quello di chi ha scelto da che parte stare. Per ricostruire insieme, ciascuno per la propria parte, la barca capace di traghettare questa Calabria e i suoi giovani verso un nuovo modo di intendere e vivere legalità e giustizia.

Successo in tv per il film su Lea Garofalo

CATANZARO – Il film dal titolo “Lea”, diretto da Marco Tullio Giordana, è stato proposto ieri sera su Rai1, ottenendo 4 milioni e 170 mila spettatori, con uno share del 16.24%. In Calabria gli ascolti hanno raggiunto il 40%.

“Un risultato – ha detto il direttore di Rai fiction, Eleonora Andreatta – che ci emoziona. Spiccano, in

Ph. www.blitzquotidiano.it
Ph. www.blitzquotidiano.it

particolare, gli ascolti in Calabria, con il dato record del 40% di share. La Calabria ha abbracciato Lea Garofalo e i suoi ideali di libertà. Siamo orgogliosi di aver contribuito a ricordare una donna caduta per la sua emancipazione”.

Lea, semplicemente

www.nuovabrianza.it
www.nuovabrianza.it

PETILIA POLICASTRO(KR)- Una storia triste, di quelle che lasciano l’amaro in bocca quella di Lea Garofalo. Ma chi è Lea?Lea è figlia della Calabria,di  quel pezzo di sud Italia malato,logorato da un tumore inguaribile di nome ‘ndrangheta.Cresciuta in una famiglia affiliata alla criminalità,Lea ha il destino segnato sin da subito.Il fratello Floriano è a capo di una cosca locale,il compagno Carlo Cosco gestisce un giro di spaccio e usura a Milano.Dall’amore tra i due nasce Denise,una bambina per la quale Lea sogna un futuro all’insegna della legalità. Dopo l’arresto del compagno,Lea decide di lasciarlo e di trasferirsi a Bergamo. Ma l’uomo non può accettare l’abbandono, sarebbe un fardello troppo pesante che segnerebbe la vita di chi potrebbe perdere tutto fuorché l’onore e inizia a minacciare Lea che stanca,  si rivolge alla forze dell’ordine alle quali confessa i loschi affari in cui è coinvolto l’ex compagno. Sottoposte al programma di protezione, Lea e Denise assumono una nuova identità e cambiano continuamente residenza fino al 2009 quando la donna, sfiduciata dal sistema giudiziario e logorata dalle pressioni dell’ex compagno, decide di uscire dal sistema di protezione. Rimasta senza soldi e priva di lavoro, in preda alla disperazione si rivolge all’ex per il mantenimento della figlia e lui ne approfitta nel più vile dei modi. Lea viene rapita, uccisa e il corpo sezionato viene dato alle fiamme. A questo punto entra in scena Denise, che permetterà di individuare e processare i responsabili dell’omicidio della madre costituendosi parte civile contro il padre.

www.gravinainmurgia.it
www.gravinainmurgia.it

È andata in prima serata su Rai 1 la sua storia raccontata da Marco Tullio Giordana.  “Lea” il titolo scelto,un titolo semplice, privo di fronzoli che racconta senza filtri e edulcorazioni la storia di una donna, una madre e una compagna temeraria che ha lottato contro la sua famiglia e contro il compagno, che in nome della giustizia non si è piegata ai dettami della mafia.Una storia di denuncia che rende omaggio ad una donna diventata modello civile di coraggio quella regalataci regalata da Marco Tullio Giordana, “eroe” del cinema di denuncia. Un  cast variegato, con una amalgama perfettamente riuscita che ha visto anche la presenza degli attori calabresi Linda Caridi e Alessio Praticò.Ciao Lea, la tua morte ci ha lasciato sbigottiti ma non è stata vana perché le persone muoiono, ma le loro idee camminano sulle gambe di chi resta.

Rita Pellicori

Alessio Praticò è Carlo Cosco in “Lea”

www.ntacalabria.it
www.ntacalabria.it

COSENZA(CS) – L’attore reggino Alessio Praticò è nel cast  di “Lea”, l’ultimo film di Marco Tullio Giordana presentato in anteprima al Roma Fiction Fest, che andrà in onda in prima visione mercoledì 18 su Rai1. L’attore, che nel film interpreta il ruolo di Carlo Cosco, compagno di Lea Garofalo, ha concesso  un’intervista esclusiva alla nostra testata.

D- «Laurea in architettura e diploma presso la scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova, mi illustri il ‘cambio di rotta’»

R-« La passione per la recitazione ha origine dalla scuola d’infanzia che mi diede,ci diede l’opportunità di recitare in piccoli spettacoli.Ricordo uno spettacolo a cui partecipai all’età di cinque anni, l’innamoramento parte da lì . Terminato il liceo ero indeciso sul percorso da intraprendere, ero molto indeciso anche perché questa passione era rimasta confinata in un cassetto ed era uscita fuori all’età di 18 anni grazie ad un laboratorio a Reggio Calabria a cui avevo partecipato. Ho deciso di proseguire gli studi scegliendo il corso di laurea in architettura, altra mia passione.Dopo la laurea, ho deciso di rendere la passione per la recitazione in un lavoro e dopo aver sostenuto una serie di provini, sono entrato a Genova.In realtà, come l’attore progetta il personaggio da interpretare, anche l’architetto progetta spazi da abitare dunque la distanza tra le due cose non è insormontabile. Credo che nel mestiere di attore sia necessario accumulare il maggior numero di esperienze possibili per poi regalarle ai personaggi da interpretare, quindi, alla luce di questo, sono lieto del percorso universitario che mi ha aiutato ad utilizzare l’idea progettuale nella “costruzione” dei personaggi».

D-«Nel film “Lea” veste i panni di Carlo Cosco,mi parli del personaggio»

R-«Non c’è molto da dire, la storia di Lea Garofalo è nota.È importante sottolineare che l’attore non deve mai giudicare il personaggio che va ad interpretare, deve solo interpretarlo al meglio, ed è quello che ho fatto io. Ho avuto la fortuna di lavorare con un grande regista, Marco Tullio Giordana, ed insieme abbiamo voluto raccontare questo personaggio cercando di evidenziare le debolezze e l’umanità nonostante si tratti di un personaggio negativo, cercando di portare avanti un personaggio che non sia il solito stereotipo dell’uomo di mafia. Tenevo a realizzare qualcosa che potesse fare emergere un pizzico di umanità. Nell’aver dovuto interpretare questo ruolo, ho cercato di portare avanti quella che era la verità di Carlo Cosco che tutti conosciamo»

D-«Un calabrese che veste i panni di un altro calabrese,questo può esser considerato un vantaggio o uno svantaggio

R-«Sono originario di Reggio Calabria, da tempo vivo fuori, però, sono molto legato alle mie origini. Da calabrese è stato più semplice capire, percepire i modi di fare di noi calabresi. Per quanto riguarda il lavoro sul linguaggio, essendo di Reggio, ho una cadenza simile a quella siciliana, ho dovuto lavorare per avvicinarmi il più possibile alla cadenza della provincia crotonese, anche se abbiamo cercato di realizzare una cadenza calabrese comprensibile a tutti.»

D-« Passiamo al retroscena, con quali attori è entrato maggiormente in sintonia

R-«Con tutti, ho avuto la fortuna di lavorare con gente “umana”, sul set eravamo una grande famiglia. Era un piacere lavorare con loro.C’era un grande fervore, un atteggiamento di simpatia nonostante stessimo girando un film con una storia importante. Diciamo che l’empatia che si è creata tra di noi, l’abbiamo regalata ai personaggi per raccontare al meglio questa storia, è stata un po’ una sorta di missione per raccontare questa triste storia».

D-«Ha lavorato al fianco di Marco Tullio Giordana, mi racconti la sua esperienza»

R-«Lavorare con Marco Tullio Giordane è stato un onore e soprattutto un vero piacere.È un regista che lascia ampio spazio alla creatività degli attori e cerca di assecondare questa creatività.È una persona molto professionale e molto sensibile, comprende i  disagi che si possono riscontrare sul set, e poi, non ha mai perso l’occasione per dispensare consigli e svelarci quelli che sono i trucchi del mestiere, e non è scontato che lo facesse»

Rita Pellicori

Inaugurata l’installazione dedicata a Lea Garofalo

www.ansa.it
www.ansa.it

CATANZARO(CZ)-Il sindaco Sergio Abramo ha inaugurato  l’installazione dedicata a Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa in Lombardia nel 2009. Dai giardini di San Leonardo, intitolati alla Garofalo, il messaggio del sindaco: “Abbiamo voluto portare ai nostri giovani – ha detto Abramo – la testimonianza di una grande donna che ha contrastato la ‘ndrangheta. È un messaggio per tutti”. Presenta la sorella Marisa che ha parlato del “sacrificio della vita di Lea per la figlia Denise”.

Da Michele Guardì a Crotone-Avellino: tanti gli appuntamenti in Calabria

COSENZA – Settimana piena di appuntamenti, la prossima, che vedrà la Calabria al centro di molte iniziative ed eventi particolarmente interessanti.

Lunedì 9 a Catanzaro presso la Sala Concerti Comune (ore 10) convegno sul tema “Catanzaro: la città fondata sul lavoro”. Partecipa la segretaria nazionale della Cgil Serena Sorrentino. A Reggio Calabria all’Aula magna di architettura Università Mediterranea (ore 11) seminario sul tema “La dieta mediterranea. Un orizzonte per le politiche a favore delle aree interne”. A Cosenza nella Sala delle Adunanze (ore 15,30) Riunione del Consiglio comunale. A Reggio Calabria nella sala della Biblioteca Provincia (ore 17) Presentazione del volume “Transiti” di Maria Festa. A Crotone nella sede cittadina del Rotary (ore 19) conferenza stampa per illustrare i contenuti di un progetto promosso dal Rotaract per l’organizzazione di una giornata di prevenzione dermatologica tramite screening gratuiti. Chiude la giornata a Crotone allo stadio “Ezio Scida” (ore 20,30) il match Crotone-Avellino, valido per il campionato di serie B.

Martedì 10 a Reggio Calabria (ore 10) lo scrittore Gioacchino Criaco incontra gli studenti del liceo scientifico “Leonardo da Vinci” nell’ambito di un’iniziativa organizzata dall’Associazione giornalisti reggini. Alle 17, nel Palazzo della Provincia di Piazza Italia, Criaco presenta il suo ultimo libro “Il saltozoppo”. A Gioia Tauro nella sala riunioni Autorità portuale (ore 11) convegno sul tema “L’immobiliare logistico a supporto di un hub portuale internazionale” promosso dal consorzio Zai- Interporto quadrante Europa e dall’autorità portuale di Gioia Tauro. Partecipano l’amministratore delegato della Medcenter Container terminal Domenico Bagalà e l’assessore regionale al Porto di Gioia Tauro Francesco Russo. A Catanzaro (ore 11) cerimonia di intitolazione dei Giardini di San Leonardo a Lea Garofalo, vittima di ‘ndrangheta. A Reggio Calabria a Palazzo Campanella (ore 14) Riunione del Consiglio regionale con all’odg la proposta di legge sui “Contratti di fiume” e l’elezione dell’Ufficio di presidenza della Commissione speciale di vigilanza e della Commissione contro la ‘ndrangheta. A Cosenza alla biblioteca Nazionale (ore 16) ci sarà la presentazione del progetto “Orientare al successo” per illustrare l’esperienza dei componenti di “Pandosia e Arth”. A Reggio Calabria al cinema Odeon (ore 20,30) Premio internazionale di critica cinematografica “Maurizio Grande”, nell’ambito dell’Horcynus Festival 2015-Winter Edition.

Mercoledì 11 a Reggio Calabria nei locali dell’Aula Magna della facoltà di Architettura, Università Mediterranea (ore 18) proiezione del film “Anime nere”, di Francesco Munzi, nell’ambito dell’Horcynus Festival 2015-Winter Edition. A seguire incontro con Gioacchino Criaco, autore del romanzo dal quale è stata tratta la pellicola.

Giovedì 12 a Reggio Calabria sempre nell’Aula Magna facoltà Architettura, Università Mediterranea (ore 18) proiezione del film “Segreti di Stato”, di Paolo Benvenuti, nell’ambito dell’Horcynus Festival 2015-Winter Edition. Alle 20,30 al Teatro Cilea, concerto dei Mattanza. Sempre a Reggio Calabria al Palacalafiore (ore 21) Rappresentazione dell’opera musicale “I promessi sposi” con la regia di Michele Guardì.

Venerdì 13 lo stadio “Stefano Rizzo” di Rossano ospiterà (ore 15) l’incontro di calcio tra il Chievo Verona e una rappresentativa delle società Piragineti Rossano e Corigliano-Schiavonea per raccogliere fondi in favore degli alluvionati del 12 agosto scorso. A Catanzaro nella sala delle Culture (ore 15) quarto congresso calabrese della Società italiana di riabilitazione psicosociale sul tema “Riabilitazione psichiatrica e psicosociale: dalla solitudine all’integrazione”. A Reggio Calabria al Teatro Cilea (ore 20,30) spettacolo teatrale “MigrAzioni, tra terre e mare”, nell’ambito dell’Horcynus Festival 2015-Winter Edition. A Reggio Calabria al Palacalafiore (ore 21) la rappresentazione dell’opera musicale “I promessi sposi” per la regia di Michele Guardì. Alle 10,30 è in programma lo spettacolo per le scuole. Infine a Catanzaro al Teatro Politeama (ore 21) spettacolo “Peppino di Capri in concerto… tra classici e nuovi cd”, nell’ambito della stagione 2015-2016 della fondazione Politeama.

Sabato 14 a Catanzaro al Musmi Parco della Biodiversità (ore 09) si conclude il quarto congresso calabrese della Società italiana di riabilitazione psicosociale. Sempre a Catanzaro alla biblioteca De Nobili (ore 17,30) ci sarà la presentazione del volume “Il faggio che sposò la luna” di Felice Foresta.

Domenica 15 a Bisignano (CS) con ritrovo in Piazza Vittime della strada (ore 15,30) prenderà il via la manifestazione “Commemorare per cambiare” promossa dal Comune e dall’Associazione italiana familiari e vittime della strada in occasione della giornata mondiale dedicata alle vittime della strada. A conclusione previsto un corteo. A Catanzaro all’auditorio Casalinuovo (ore 18,30) Rappresentazione di “C’era una volta. Le fiabe calabresi di Letterio Di Francia” a cura di Teatro Incanto, nell’ambito del Festival d’Autunno.

Suicida padre pentito omicidio Lea Garofalo

PETILIA POLICASTRO (CROTONE) – Non ha retto il dolore Giuseppe Venturino, padre di Carmine, collaboratore di giustizia che ha fatto ritrovare i resti del cadavere di Lea Garofalo, la testimone di giustizia calabrese che venne uccisa a Milano il 24 novembre del 2009. Sembra che l’uomo – 59enne operatore forestale – dopo aver visto una trasmissione televisiva in cui il figlio ricostruiva il delitto di Lea Garofalo ne sia rimasto turbato e si sia suicidato.