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“La strada del ritorno è sempre più corta”, storia di volti e voci di Valentina Farinaccio

COSENZA –  Tre generazioni di donne costrette a fare i conti con il dolore, quello che ti distrugge e ti annienta senza fare alcuno sconto. Lia, Vera e Santa si trovano a doversi misurare con la perdita di Giordano, figlio di Santa, marito di Lia e padre di Vera. Santa,una donna che conservava le tracce di una bellezza andata e che «gesticolava troppo poco per essere una donna del Sud» moglie di Gesualdo Lorenzini e madre di Camillo e Giordano, una maniaca dell’ordine e della pulizia che incarna la madre chioccia, “vedova” di un marito che l’ha abbandonata, che protegge Camillo ragazzo eclettico e dispensatore di moine, e Giordano taciturno, pensieroso, complicato e amante della cultura che vende libri. Un giorno a Roma Giordano incontra la costumista Lia Greco e se ne innamora. Giordano è affascinante, Lia «pareva nata apposta per mettere disordine e gettare scompiglio», una ragazza vulcanica che odia la vita di provincia e i cliché . Nasce Vera, “rossa” come il padre, curiosa amabile bambina che ama i Beatles e ha un amico immaginario di  nome Ringo Star. Vera ha solo cinque anni quando perde il padre a causa di un tumore al cervello. Una morte che uccide tre donne e le costringe a fare i conti con l’assenza e con un dolore sordo che  uccide inesorabilmente. Quell’assenza che aveva fatto vivere Vera sempre a metà, perché  « si prova più o meno questo quando si cresce senza un genitore», ritorna prepotentemente quando le viene recapitato un manoscritto del padre che la costringerà a rispondere a tutte le domande del passato. libro farinaccio 2Affiancata dall’amica e musicista Erica Mou, e sostenuta nella presentazione del libro dal giornalista Carlo Minervini e Pino Sassano, la  giornalista e critico musicale Valentina Farinaccio ha presentato alla libreria “Mondadori” il suo primo romanzo “La strada del ritorno è sempre più corta”. Un romanzo appassionante, commovente, leggiadro, di una leggiadria che non nasconde la pericolosità di un testo cucito di parole soffici come le nuvole e impertinenti come la polvere che si insinua ovunque. Valentina scrive per immagini, ci fa vedere i luoghi, respirare i profumi e vivere il dolore. Lei, che come Vera si è dovuta misurare con la  morte del padre, ci ha consegnato una storia di volti e di voci, il punto di vista di tre donne che si trovano a combattere contro l’assenza di un uomo amato e rimpianto che ha lasciato come testamento alla figlia un biglietto su cui campeggia la frase «I’m only sleeping>>, un congedo dalla vita delicato e straziante che non sancisce la fine ma solo l’inizio di osservare le cose  da una finestra che si affaccia su un altro mondo.

Rita Pellicori