Archivi tag: libreria tavella

Emozioni a Lamezia Terme per la presentazione de ‘Il cacciatore di meduse’

LAMEZIA TERME (CZ) – Dopo numerosi incontri di presentazione e passaggi televisivi,  “Il cacciatore di meduse”, il nuovo romanzo di Ruggero Pegna che racconta la storia di un piccolo migrante somalo, è sbarcato a Lamezia Terme, città natale dell’autore. A sei mesi dalla pubblicazione da parte della casa editrice Falco, l’attualissimo e commovente romanzo è stato infatti presentato nel corso di un nuovo appuntamento di “Incontri con l’autore” della storica Libreria Tavella dalla conduttrice e scrittrice Rosalba Baldino. Numerosi i presenti, tra cui giornalisti e lettori, che hanno arricchito con le loro testimonianze l’emozionante incontro.

Gioacchino Tavella, introducendo il romanzo, ha ripercorso il viaggio nel sociale delle varie pubblicazioni di Ruggero Pegna, a cominciare da “Miracolo d’Amore” dedicato alla lotta alla leucemia, malattia che lo colpì nel 2002, al romanzo “La penna di Donney” che, con la storia di un condannato a morte innocente, ha evidenziato l’atrocità della pena capitale, dalle raccolte di poesie a sfondo esistenziale al libro “La pecora è pazza”, dedicato alla lotta a tutte le mafie.Il cacciatore di meduse - copertina

“Questo romanzo – ha sottolineato Tavella – racconta con originalità la storia di un bambino che lascia un lembo d’Africa afflitto dalle guerre per un futuro migliore e di pace. Una storia come le tante riportate quotidianamente dalla cronaca, ma questa è raccontata con gli occhi e la voce dei protagonisti, degli stessi migranti. Un romanzo molto bello e commovente – ha concluso Tavella, rivolgendosi ad alcuni insegnanti presenti – che meriterebbe di essere introdotto nelle scuole, perché aiuta a superare il pregiudizio verso ogni forma di diversità, a cominciare dal colore della pelle.”.

In realtà, come ha ribadito Rosalba Baldino, “Il cacciatore di meduse” è già entrato in molti istituti scolastici, interessando e  convincendo docenti e studenti. Dopo la lettura di brani del libro da parte della giornalista, numerosi interventi hanno arricchito una presentazione insolita, a più voci, impreziosita dalla presenza di un giovane immigrato somalo sbarcato realmente a Lampedusa, come il protagonista del romanzo, attualmente ospitato dalla “Malgrado Tutto” di Lamezia Terme. Il giovane diciottenne ha raccontato con occhi lucidi, pieni di serenità, la sua toccante storia: “Non ho avuto paura del deserto e del mare. Volevo arrivare qui per salvarmi dalle bombe e, con i miei guadagni, aiutare i miei familiari che sono  rimasta lì. Ringrazio Malgrado Tutto di Raffaello Conte e Lamezia per l’accoglienza. Qui ho trovato un lavoro e spero, un giorno, di poter tornare in Somalia dalla mia famiglia!”. Una testimonianza forte che, da sola, ha sintetizzato l’atmosfera speciale e di grande umanità di questa presentazione, in linea con le forti suggestioni che riesce a trasmettere il romanzo.

La storia di Tajil, un bambino nero che non sapeva di essere diverso perché nel suo villaggio a Chisimaio tutti avevano il suo stesso colore della pelle – ha concluso Pegna – non vuole offrire analisi o  soluzioni ai dilemmi e drammi di questi giorni, ma è semplicemente un romanzo che parla di sentimenti e apre al tema del rispetto degli altri e delle loro infinite diversità, usando la chiave della bontà e degli affetti. Se ci immedesimiamo in chi vive le loro sofferenze, come ho fatto in questa storia, è naturalmente umano condividerne amarezze e delusioni, ma anche speranze, attese e desideri”.

 

Ruggero Pegna presenta “Il cacciatore di meduse” nella sua Lamezia

LAMEZIA TERME (CZ) – Dopo numerose presentazioni regionali e nazionali e passaggi televisivi, oltre alla presentazione della versione in braille a cura dell’Uici di Vibo Valentia e l’aggiudicazione di prestigiosi riconoscimenti, tra cui il “Premio Antonio Proviero Città di Trenta 2015” per la Narrativa Edita e la menzione d’onore al “Premio Michelangelo Buonarroti” di Seravezza,  “Il cacciatore di meduse”, il nuovo romanzo di Ruggero Pegna, arriva a Lamezia Terme, città dell’autore. A sei mesi dalla pubblicazione della casa editrice Falco, domenica 3 gennaio alle ore 18.30 l’attualissimo e commovente romanzo sarà infatti presentato dalla giornalista e scrittrice Rosalba Baldino negli “Incontri con l’autore” della Libreria Tavella, promotrice di numerose iniziative culturali della terza città calabrese. LocandinaTavella

In questi mesi, l’accoglienza per questo romanzo è stata calorosa, in un momento segnato dalle tragedie dell’intolleranza, dell’odio e del fanatismo terroristico. Il dramma dei migranti, spesso prime vittime di questi estremismi, in questo emozionante romanzo diventa una grande storia d’amore con finale da autentica e commovente fiaba moderna. Il tema scottante dell’immigrazione è toccato per la prima volta dall’altro punto di vista, con gli occhi di un bambino somalo che diventerà scrittore della sua stessa storia e con la voce di immigrati, miseri e diversi di tutto il mondo. La storia di Tajil convince, infatti, per la capacità di dare voce agli stessi migranti, alle sofferenze e ai sogni di chi è bisognoso o diverso, discriminato per il suo stato di povertà o per il colore della pelle. Un romanzo che racconta la dura realtà dei nostri giorni attraverso il quotidiano e la sensibilità di un bambino, tra episodi drammatici e sfumature fiabesche.

Ho accolto con piacere l’invito di Gioacchino Tavella – afferma Ruggero Pegna – perché mi ha detto di averlo deciso dopo la lettura del romanzo. Un invito sincero e convinto al quale ho dato la mia disponibilità, nonostante mi imbarazzasse parecchio presentarlo nella mia città.

Dal suo canto, Tavella conferma il parere di chi ha già letto il libro: “Un romanzo molto bello, che mi è piaciuto e mi ha emozionato. Ho subito pensato che fosse giusto presentarlo anche a Lamezia, visto che, tra l’altro, a scriverlo è stato un lametino”.

La struggente storia di Tajil, un bambino nero che non sapeva di essere diverso perché nel suo villaggio a Chisimaio tutti avevano il suo stesso colore della pelle, offre l’unica soluzione possibile ai dilemmi e drammi di questi giorni, aprendo ai sentimenti, al rispetto degli altri e delle loro infinite diversità, usando la chiave della bontà e degli affetti. La narrazione cattura il lettore, incanta, anche grazie a descrizioni di una natura aspra ma meravigliosa, come quella dei luoghi dell’infanzia in Africa, la sua terra a forma di grande cuore, delle traversate del deserto e del mare o degli splendidi angoli di Sicilia che lo accoglieranno. Il cacciatore di meduse trasporta in un’atmosfera di vibrante umanità con l’identificazione e la proiezione nel personaggio principale, di cui si condividono amarezze e delusioni, ma anche speranze, attese e desideri, fino alla sorprendente conclusione.

Musica Contro Le Mafie Approda In Libreria a Lamezia Terme

LAMEZIA TERME (CZ) – Ieri sera, alle 18, la libreria Tavella di Lamezia Terme ha ospitato la presentazione del libro cd  “Musica Contro Le Mafie” per MKrecords e Rubbettino Editore, promosso dal Mei (Meeting Etichette Indipendenti),  frutto dell’unione di 60 artisti che hanno dato il loro contributo alla realizzazione del progetto usando varie forme d’arte, dalla poesia al disegno.

L’evento ha visto protagonisti Stefano Cuzzocrea, moderatore dell’evento e giornalista (Rolling Stone, Rumore ecc); Francesca Viscone, scrittrice; Sabrina Garofalo, Libera (Associazioni, Nomi e numeri contro le mafie); Francesca Prestia, Menzione Speciale Premio “Musica contro le mafie” 2012; Gennaro de Rosa, Curatore Libro, Coordinatore “Musica contro le mafie”.

Dopo una breve presentazione del moderatore Cuzzocrea, la parola è passata a Gennaro de Rosa, che ha raccontato al pubblico presente la nascita nel 2009 del progetto Musica Contro le Mafie “Nasce al Mei di Faenza nel 2009, da un’idea di Giordano Sangiorgi – spiega De Rosa – che ha dato vita al contest Musica Contro Le Mafie. Gli artisti partecipano con brani antimafia in favore della cultura della legalità. Quest’anno Giordano Sangiorgi – continua De Rosa – ha chiesto all’etichetta Mk di occuparsene direttamente qui in Calabria.”

La manifestazione da sola non poteva bastare. C’era l’esigenza di creare qualcosa di concreto, come testimonianza della volontà degli artisti di far conoscere il fenomeno mafioso.

“La Musica che scrive, le parole che si fanno sentire” è lo slogan usato nel libro ” Un contributo che riguarda un’esperienza diretta in tutte le possibili immagini che possiamo avere in mente. Così è nato il libro – spiega Gennaro De Rosa – Una raccolta di testimonianze a vario titolo, da Cristiano Godano a Lucarelli. Verrà infine realizzato un documentario come testimonianza dell’impegno che opera la musica contro le mafie.”

Poi la parola è passata a Sabrina Garofalo dell’associazione Libera, che ha ribadito quanto sia importante questo progetto  “perchè ci crediamo e si può fare. Abbiamo lavorato davvero bene, nessun progetto è mai stato costruito con tanta serietà e responsabilità. Dentro questo libro c’è tutto ciò che riguarda il nostro territorio – spiega Sabrina Garofalo – Si avverte la responsabilità di chi scrive nel trasmettere un messaggio. Un testo condiviso e partecipato di cui tutti ci sentiamo parte”. Grazie ai fondi ricavati dalla vendita del libro verrà finanziato l’iniziativa che combatte la dispersione scolastica a Scalea e a Crotone, in collaborazione con Save The Children. “La dimensione culturale, l’arte e l’armonia sono i fondamenti per combattere la mafia” conclude Garofalo.

Un ulteriore rilevante intervento, ad opera della scrittrice Francesca Viscone, ci ha regalato un altro punto di vista sul libro “Un libro molto bello, affascinante e coinvolgente. – afferma la scrittrice – Una grande forma di rivoluzione è stata realizzata nei brani del cd, usando la musica come disciplina pedagogica ed educativa. La mafia usa da sempre la musica – spiega Viscone – come veicolo di intimidazione. Canzoni non belle, che hann0 preso in prestito la musica del folclore,  modificandone i testi”.

Stefano Cuzzocrea, nel corso del dibattito, ha tenuto a sottolineare che la mafia non è un fenomeno meridionale, bensì un atteggiamento internazionale. “Il primo passo per sconfiggerla – conclude Cuzzocrea – è non considerarla più folclore”.

L’evento si è concluso con l’intervento della cantastorie Francesca Prestia, che ha raccontato, attraverso la musica, la storia di una donna vittima della mafia ne “La Ballata Di Lea”.

Un convegno istruttivo e carico di forza emotiva, ispirato dalla volontà di imprimere conoscenza di un fenomeno silente e radicato.

 Miriam Caruso