Archivi tag: Limbadi

Bomba Limbadi, Ambrogio, «Priorità Pd contrasto alle mafie»

COSENZA – All’indomani dell’evento delittuoso che ha colpito la città di Vibo Valentia, dove un’auto con all’interno una bomba è esplosa causando la morte di un uomo e il ferimento del padre, interviene il consigliere Marco Ambrogio

«E’ inammissibile che a distanza di ventisei anni delle stragi di Capaci e via D’Amelio che uccisero i giudici Falcone e Borsellino, oltre ai membri della scorta, la ‘Ndrangheta continui a sfidare apertamente lo Stato in Calabria utilizzando un’auto bomba». Sono queste le parole di Marco Ambrogio, consigliere comunale di Cosenza, membro della Provincia e candidato alla carica di segretario regionale del Partito Democratico.

«Una crisi che sta intaccando il tessuto sociale calabrese»

«Anche il danneggiamento del monumento a Soriano, dedicato a Filippo Ceravolo, vittima innocente di mafia, fa capire come sia in corso una crisi che sta intaccando negativamente il tessuto sociale calabrese. Sicuramente la magistratura farà il suo corso e siamo fiduciosi che sarà fatta luce su entrambi gli episodi. La politica regionale deve rilanciare la sua azione in questa per incidere positivamente sull’educazione civica ed il contrasto alle mafie. Nell’agenda del Partito Democratico calabrese questi temi devono avere massima priorità e nei prossimi mesi li affronteremo con puntuale attenzione.

Attentato Limbadi, controlli nella zona, un arresto per detenzione di armi

LIMBADI (VV) – Dopo il grave attentato di ieri a Limbadi, dove un uomo ha perso la vita e un altro è rimasto gravemnete ferito, una serie di perquisizioni a tappeto hanno interessato la zona. I carabinieri di Vibo Valentia dopo una serie di controlli hanno arrestato un uomo di 71 anni, Matteo Di Grillo, vicino di casa di Francesco e Matteo Vinci e cognato dei Mancuso di Limbadi. L’uomo è stato trovato in possesso di un fucile la cui provenienza parrebbe illecita. L’arresto non ha al momento alcuna connessione con l’attentato di ieri pomeriggio sul quale è stata aperta un’indagine da parte della procura di Vibo Valentia e della DDA di Catanzaro.

 

 

 

 

 

 

Attentato a Limbadi, bomba esplode in auto, un morto e un ferito

LIMBADI (VV) – Si è trattato di un vero e proprio attentato. Una bomba era stata inserita all’interno della vettura saltata in aria nel pomeriggio di oggi a Limbadi, nel vibonese. In macchina vi erano padre e figlio, Matteo Vinci e Antonio Vinci. Per il giovane non c’è stato nulla da fare. E’ morto carbonizzato all’interno della vettura. Per il padre, che è saltato fuori dall’automobile,  si è reso necessario il ricovero in urgenza per gravi ustioni. Intanto il Prefetto Guido Longo, intanto, ha convocato in via d’urgenza, il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per esaminare della situazione «In relazione – si legge in una nota della Prefettura di Vibo Valentia – ai gravi fatti delittuosi verificatisi nelle ultime ore a Soriano Calabro – dove è stata danneggiata la stele commemorativa di Filippo Ceravolo, giovane vittima innocente di mafia e soprattutto a Limbadi, dove si è verificata l’esplosione di un’autovettura a causa di un ordigno” che ha provocato la morte di una persona e il ferimento di un’altra». Sul posto sono intervenuti gli artificieri con i cani anti esplosivo. E proprio dagli artificieri è arrivata in serata la conferma che l’auto sia esplosa proprio per una bomba. Gli specialisti dell’Arma sono giunti a questa conclusione dopo gli esami più approfonditi eseguiti sul posto. Dunque è confermata la pista di un vero e proprio attentato. 

Si pensava ad un cattivo funzionamento del sistema di alimentazione a metano

A seguito della deflagrazione si è sviluppato un incendio che ha distrutto l’autovettura al cui interno vi erano due persone, Matteo Vinci, morto carbonizzato e il padre Antonio di 72 anni che è sbalzato fuori dall’abitacolo. A seguito delle ustioni riportate è stato trasportato all’Ospedale di Vibo Valentia. Immediato l’arrivo sul posto dei Vigili del Fuoco e dei sanitari del 118 unitamente ai militari della Compagnia di Tropea. Nessuna ipotesi è al momento esclusa dagli inquirenti. Secondo una prima ricostruzione, parrebbe che un mal funzionamento dell’impianto di alimentazione possa aver provocato l’incendio della vettura.

Foto zoom24

Detenzione illegale di armi, arrestato un ventitreenne

LIMBADI (VV) – I carabinieri di Limbadi, insieme a quelli del Nucleo cinofili di Vibo Valentia, hanno arrestato in flagranza di reato Filippo Orecchio, di 23 anni, per detenzione illegale di armi. Nel corso di una perquisizione nella sua abitazione, i militari hanno trovato una pistola con matricola abrasa completa di due caricatori e 15 cartucce compatibili, un fucile cal. 12 comprensivo di 17 cartucce nonché 8,25 grammi marijuana. (foto Ansa).

Confapi Calabria, domani all’Università Antimafia la consegna del proprio contributo

LIMBADI (VV) – Confapi Calabria, rappresentata dal presidente Francesco Napoli, domani alle ore 10 sosterrà l’iniziativa che si terrà al Centro Studi Nazionale sul fenomeno mafioso “Gerbera Gialla”- Università Antimafia, realizzato nelle abitazioni confiscate al clan Mancuso. In occasione del seminario formativo, sarà consegnata una parte dell’arredo per completare la struttura dell’Università Antimafia.  

«Ringrazio Confapi Calabria e il suo presidente, per la sensibilità dimostrata – ha dichiarato Adriana Musella, Presidente Coordinamento Antimafia Riferimenti – li dove invece non è stata dimostrata dalla politica calabrese e dalle istituzioni, che non hanno risposto neanche ad una nostra richiesta di incontro.  Siamo stati abbandonati dalle istituzioni. Per questo, siamo grati a Confapi che ci aiuta ad arredare il residence per ospitare i ragazzi. Questa iniziativa – continua Musella –  doveva essere il fiore all’occhiello delle istituzioni calabresi per l’impegno culturale antimafia, invece ha avuto il sostegno di istituzioni fuori regione come l’Università Cattolica e di associazioni come Confapi Calabria»).

Essendo parte integrante del progetto “Pedagogie della prevenzione nell’azione di contrasto al crimine organizzato”, promosso dal Coordinamento antimafia “Riferimenti”, il presidente di Confapi, Francesco Napoli, in qualità di associazione che raggruppa piccole e medie imprese, nell’ottica di contribuire a rafforzare ed estendere gli sbocchi di attività professionali nell’economia legale – sia attraverso il sostegno alle aziende esistenti, sia attraverso nuova impresa – si propone di individuare le associate che risultino idonee al fine di assorbire studenti, tesisti, tirocinanti, dottorandi e ricercatori – ovvero i giovani formati.

«Per la prevenzione e il contrasto della criminalità e il ripristino della legalità nell’economia –ha commentato il presidente Francesco Napoli – è stata chiamata Confapi. Siamo onorati di far parte del comitato scientifico dell’Università Antimafia e ci impegneremo per una maggiore sensibilizzazione ed educazione. Quella di oggi, è la prima testimonianza degli associati che contribuendo all’arredo della struttura di Limbadi, danno un segnale importante a favore della cultura della legalità. La cultura da una parte e il lavoro dall’altra – conclude il presidente – per combattere la criminalità organizzata».

Rosanna Scopelliti: «Sciogliete il comune di Limbadi»

ROMA – «Mi stupisco del pesante silenzio sul comune di Limbadi perché è più che evidente l’esistenza di una stretta rete di rapporti, diretti e indiretti, tra l’amministrazione comunale e le famiglie di ‘ndrangheta di quel paese». A dirlo è la deputata Rosanna Scopelliti, di Area Popolare, componente della Commissione Antimafia, che ha presentato oggi una interrogazione alla Camera, indirizzata al ministro dell’Interno, sulla delicata situazione in cui si trova il comune di Limbadi (VV). Nell’interrogazione si chiede lo scioglimento del Comune, dal momento che «emergono con forza preoccupanti elementi che dimostrano come sia il buon andamento dell’ente che la sicurezza pubblica siano compromessi a vario titolo dai legami con le potenti ‘ndrine della zona, con a capo la famiglia dei Mancuso. Nonostante queste relazioni ambigue in seno al Comune – spiega Rosanna Scopelliti – il sindaco di Limbadi, Giuseppe Morello, all’indomani del suo insediamento, ha dichiarato che la ‘ndrangheta a Limbadi non esiste. Contestualmente, denigra chi la ‘ndrangheta la contrasta realmente: mi riferisco agli attacchi subiti da Lia Staropoli, presidente di ConDivisa, il cui coraggioso lavoro al servizio della Calabria contro le ‘ndrine viene continuamente screditato da Morello e dai suoi sodali. Così facendo, il sindaco, sedicente uomo dell’Antimafia, ha non solo assolto i più noti mafiosi della zona ma ha esposto, con una continua azione diffamatoria, Staropoli e la sua famiglia a gravi ritorsioni».

Morto il boss della ‘ndrangheta Pantaleone Mancuso

LIMBADI (VV) – Pantaleone Mancuso, 68 anni, boss della cosca omonima della ‘ndrangheta operativa a Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, è deceduto oggi nell’ospedale di Tolmezzo (Udine). images

Mancuso, soprannominato “Vetrinetta” è venuto a mancare a causa di un male incurabile che già da tempo lo aveva colpito ma, nonostante ciò, negli scorsi giorni si era vista rigettare l’istanza di sostituzione della misura cautelare per motivi di salute.

Si attende in queste ore la decisione relativa al rientro della salma in Calabria e alla modalità delle esequie.

 

Università Antimafia sorvegliata dall’Esercito

LIMBADI (VV) – I militari dell’Esercito Italiano sono stati incaricati dal Prefetto di Vibo Valentia di presidiare la sede dell’Università Antimafia. Quest’ultima è sorta a Limbadi, paese della provincia vibonese, in un palazzo confiscato alla cosca Mancuso.

Ph. Ansa.it
Ph. Ansa.it

Sono circa sessanta gli uomini inviati dal Ministero della Difesa per pattugliare il territorio: ciò è stato deciso per un servizio di controllo più ad ampio raggio.

 

 

Limbadi (VV), insediato il commissario

VIBO VALENTIA – Questa mattina nel Comune di Limbadi si è insediata Lucia Iannuzzi, vice prefetto vicario di Vibo Valentia interpellata nelle vesti di commissario straordinario a guidare l’ente dopo che l’11 aprile scorso il sindaco Francesco Crudo e tutta la sua maggioranza si sono dimessi in polemica con la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi.

In occasione della recente visita della Commissione parlamentare antimafia nel Vibonese, Rosy Bindi aveva infatti dichiarato di voler studiare a fondo il mancato scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Limbadi da parte del Ministro dell’Interno Angelino Alfano, nonostante il parere favorevole allo scioglimento da parte della Prefettura di Vibo Valentia.

Alla base delle dimissioni degli ex amministratori di Limbadi, anche le dichiarazioni della presidente dell’associazione antimafia “Riferimenti”, Adriana Musella, in ordine ai ritardi nell’utilizzo di alcuni immobili confiscati al clan Mancuso.