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Goel, anche per gli abiti da sposa è tempo di “Cangiari”

ROMA – Lo strascico dell’abito da sposa diventa uno scialle, un perfetto accessorio di stile e una tintura di colore biologico completa la metamorfosi di un abito che riscopre nuova vita. Un messaggio solidale quello di Cangiari (in dialetto calabrese “cambiare”) primo marchio di moda eco-etica di alta di gamma in Italia, che passa attraverso tutte le sue creazioni, non solo quelle da sposa. Uno sguardo diverso al tema dell’etica e della sostenibilita’ ambientale, con un originale approccio sul riciclo e sulla trasformazione. Il marchio calabrese ha fatto dei temi dell’eticità e della sostenibilità ambientale la propria mission. «Etica ed Estetica sono inseparabili – dichiara Vincenzo Linarello, presidente di Goel, Gruppo Cooperativo, cui fa capo Cangiari. – I nostri capi contengono un messaggio di cambiamento e rappresentano una bellezza autentica, che non è solo estetica ma anche di valore e di rispetto sia per le persone che per l’ambiente. La nostra proposta per il Fashion Revolution racconta una trasformazione che riguarda l’abito, ma anche il sistema moda che deve ripensarsi e rinnovarsi nel rispetto di questi valori». Fashion Revolution è un movimento presente in 83 paesi nel mondo che ha preso vita dopo la tragedia del Rana Plaza in Bangladesh del 2013 dove una palazzina con laboratori tessili è crollata uccidendo 1134 persone. Un fatto che ha posto all’attenzione del mondo i retroscena di una gran parte dell’industria della moda: scenari di sfruttamento delle povertà e di violazione dei diritti umani. Un movimento che si sta rafforzando anche in Italia, dove la Fashion Revolution Week, promossa da Marina Spadafora e Country Coordinator Fashion Revolution Italia, s’interroga su un quesito: #WhoMadeMyClothes? Chi paga i costi della moda irresponsabile verso persone ed ambiente. Tre i principi base di Cangiari: Artigianalità con tessuti prodotti al telaio con l’antica tradizione della tessitura calabrese di origine greco-bizantina; sostenibilità ambientale con materiali e colorazioni bio; Etica con la produzione made in Italy formata dalle cooperative sociali del Gruppo Cooperativo Goel

Del Rio e Poletti alla riapertura dell’azienda di Goel Bio

oliverio del rio visita cooperativa la lanterna  - 1MONASTERACE (RC) – Sette attentati intimidatori in soli sette anni di attività non fermano l’azienda agricola “La Lanterna” del Gruppo Goel Bio che fa capo al consorzio Goel guidato da Vincenzo Linarello. A poco meno di due mesi dall’incendio appiccato ad un trattore,  si riparte in questo luogo sottratto alla ‘ndrangheta e posto davanti al faro di Punto Stilo e a qualche centinaio di metri dalle rovine dell’antica Kaulon magnogreca, dove sono giunti in centinaia anche da fuori regione per manifestare il proprio sostegno alle persone che, con coraggio, portano avanti il loro progetto di lavoro e legalità. Nutrita la presenza istituzionale. A rappresentare il Governo c’erano i ministri del Lavoro, Giuliano Poletti, e delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, ed il viceministro dell’interno, Filippo Bubbico. Con loro anche il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, assieme al presidente della Fondazione Per il Sud Carlo Borgomeo, all’europarlamentare di M5S Laura Ferrara, al procuratore aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria Nicola Gratteri ma, soprattutto, a tanti cittadini, gruppi ecclesiali e associazioni con i loro sentimenti di vicinanza ad un’azienda da sempre nel mirino delle cosche. «Abbiamo dovuto gridare – dice Vincenzo Linarello, presidente del gruppo Goel Bio – perché si capisse che è inaccettabile l’aggressione continua alle aziende agricole della nostra terra. E oggi siamo qui per dare un segnale e per dire che non ci arrendiamo e non intendiamo rinunciare alla strada del lavoro e dello sviluppo. Ai rappresentanti del Governo, che ringrazio per la loro presenza, dico che qui c’è bisogno di tre elementi basilari: repressione, prevenzione e lavoro». Messaggio recepito oliverio del rio visita cooperativa la lanterna  - 4dal ministro Poletti che, però, prima di parlare, davanti al mezzo agricolo appena riacquistato e benedetto dal vescovo di Locri mons. Francesco Oliva, si lascia andare ad una confidenza. E racconta la meraviglia, per lui figlio di contadini e cresciuto in campagna, di dover inaugurare, per la prima volta nella sua vita, un trattore. «E pensare – dice – che da bambino questo era il mio sogno. La festa di oggi qui è un fatto assolutamente importante perché dimostra che le cose si possono fare e che, anche di fronte a fatti gravi e ripetuti come quelli accaduti qui, bisogna reagire. E credo che il ritrovarsi qui oggi sia proprio il segnale che noi dobbiamo dare». A tagliare il nastro al nuovo capannone ricostruito e bardato dai testi che alcuni scrittori calabresi hanno voluto regalare all’azienda come segno di vicinanza e di sostegno è il ministro Delrio. «Quella contro la criminalità organizzata, in Calabria come altrove – sostiene il ministro, parlando degli imprenditori di Goel come di “moderni partigiani” – è una guerra vera. Per questo noi dobbiamo fare sentire in ogni occasione la nostra presenza. Siamo qui al loro fianco per portare la nostra amicizia e la nostra forza in una battaglia che è di tutti».

Il presidente della Regione Oliverio, non ha dubbi: «Da questa iniziativa deve partire un messaggio chiaro e forte a tutte le organizzazioni criminali e mafiose e  a tutti coloro i quali pensano che, utilizzando la violenza, possano piegare il oliverio del rio visita cooperativa la lanterna  - 3sistema delle imprese e le attività sane di interi territori. Qui – ha proseguito il governatore della Calabria – c’è un esempio di cooperazione sana, avanzata, punto di riferimento di tante imprese piccole e medie che hanno scelto di dar vita a produzioni di qualità. A Vincenzo e agli altri titolari di questa azienda – ha concluso Oliverio – diciamo: “Andate avanti. Noi ci siamo e ci saremo sempre. Lo Stato  e le istituzioni sono qui e non vi lasceranno da soli, perché la vostra non è la battaglia di una singola azienda, ma per la rinascita di questa regione”.

A seguire tanta musica con il Parto delle Nuvole Pesanti e le arance appena raccolte distribuite ai partecipanti alla serata. E la guerra contro il malaffare, in una terra antica e ricchissima di potenzialità, continua.