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Giornalisti dell’Ora della Calabria pronti ad occupare la redazione

CATANZARO  – “Siamo pronti a occupare la redazione finche’ non verranno chiariti tutti gli aspetti che riguardano la liquidazione dell’Ora della Calabria”. E’ quanto scrivono in una nota il direttore del quotidiano, Luciano Regolo, e i giornalisti che continuano a denunciare “le continue privazioni dei piu’ elementari diritti di lavoratori e il rischio che alla fine di queste operazioni poco chiare venga messo il bavaglio a una voce libera. Tutte le ragioni del gesto eclatante e gli aggiornamenti sulle ultime azioni del liquidatore della societa’ editrice C&C Giuseppe Bilotta, nominato da Citrigno, – e’scritto ancora – verranno illustrate in una conferenza stampa che il direttore Regolo terra’, insieme ai giornalisti, nella sede dell’Ora della Calabria a Rende questa mattina, 25 aprile, alle 12.30. Al nostro fianco ci sara’ il segretario del sindacato dei giornalisti della Calabria e vicesegretario della Fnsi Carlo Parisi. Questa – scrivono – e’ la nostra Resistenza: contro i soprusi e le trame oscure per conservare la nostra liberta’ di fare informazione e la liberta’ di tutti i cittadini di essere informati”.

L’Ora della Calabria: tre giorni di sciopero

COSENZA –  Il Comitato di redazione del quotidiano L’Ora della Calabria, e il Sindacato dei giornalisti della Calabria, hanno proclamato tre giorni di sciopero della testata. Il Cdr condivide con il direttore Luciano Regolo la preoccupazione che la testata possa finire proprio nelle mani di Umberto De Rose, stampatore del quotidiano coinvolto nel blocco della rotativa che ha impedito l’uscita del giornale perchè in prima pagina era stata pubblicata una notizia sul figlio del Senatore Gentile.

“Di fronte a questa inaccettabile eventualità – si legge in una nota – e in attesa dei chiarimenti già richiesti proclamiamo tre giorni di sciopero a partire da oggi”.

“L’Ora della Calabria” a rischio chiusura: l’appello di Occhiuto

COSENZA – “Un giornale che chiude è un megafono in meno che racconta ciò che accade attorno alla gente, un respiro di vivacità intellettuale che, a prescindere dalle linee editoriali scelte, pone sempre un freno a quel pensiero unico che non garantisce la crescita di un territorio”.

Il sindaco Mario Occhiuto interviene nella vicenda del quotidiano L’Ora della Calabria che, a causa della mancata ricapitalizzazione, rischia di scomparire.
“Faccio mio l’appello pubblicato oggi in prima pagina e firmato dal Comitato di redazione – aggiunge il Sindaco – sperando che dal mondo dell’imprenditoria qualcuno lo raccolga e intervenga a rilanciare la testata. Significherebbe investire in risorse umane che, con le ‘penne’ più note, i redattori, i corrispondenti,  i poligrafici e il personale amministrativo, rappresentano un patrimonio di competenze che, alla luce dell’attuale stato di crisi, sarebbe un peccato disperdere. E, soprattutto, significherebbe investire nella sacrosanta pluralità d’informazione che la nostra regione non può permettersi di far venire meno”.

Solidarietà ai giornalisti de L’Ora della Calabria

COSENZA – Vicenda dai toni inquietanti quella subita ieri dal quotidiano L’Ora della Calabria. Pressioni sono state fatte per impedire la pubblicazione dell’edizione in uscita. La “censura” – secondo il comitato di redazione – è arrivata per bloccare la notizia dell’inchiesta sull’Asp che vede indagato il figlio del senatore Tonino Gentile, Andrea, al quale la Procura di Cosenza contesta i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere.

Durissime le critiche comparse su tutti i quotidiani locali e nazionali. Aperta solidarietà invece è stata espressa da più parti nei confronti dei giornalisti e del direttore Regolo, che intendono andare avanti e chiarire questo increscioso episodio.

I parlamentari calabresi del Movimento 5 Stelle, Molinari e Barbanti, tra gli altri, dichiarano: “C’è di che rimanere allibiti di fronte all’arroganza di chi è abituato a rimanere impunito nel nostro paese – in genere – e nella Calabria, in particolare, facendo un deserto della società civile : non possiamo non appoggiare la protesta dei giornalisti e di tutta la redazione della testata. Attendiamo fiduciosi l’evolversi della vicenda giudiziaria, ma non rimarremo in silenzio davanti a tali gesti vessatori, degni della più subdola criminalità organizzata: è inaccettabile l’intromissione politica nella libertà di informazione ed è intangibile la libertà dei cittadini di essere informati”.