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Lista Civica Popolare-Lorenzin, domani la presentazione

RENDE (CS) – La lista Civica Popolare –Lorenzin  sarà presentata nel corso di una conferenza stampa che si terrà domani 9 febbraio alle ore 11:00 presso l’Hotel Ariha a Rende. All’incontro sarà presente Nico D’Ascola, candidato al collegio uninominale Calabria -8 – Camera dei deputati –Reggio Calabria e i candidati al Senato ed alla Camera nella lista plurinominale Calabria 01 (quota proporzionale) guidati rispettivamente dall’avv. Maria Locanto e da Franco Pichierri dirigente della Pubblica Amministrazione. Nel corso della conferenza stampa saranno esposti sinteticamente i programmi elettorali con i quali sarà chiesta la fiducia agli elettori calabresi.

 

Il ministro della salute Lorenzin a Rossano: «Il commissariamento continua»

ROSSANO (CS) – «È una decisione che prenderemo nel Consiglio dei Ministri con il presidente Gentiloni ed il ministro Padoan. Questa è una decisione a tre. Quello che a me sta a cuore è che ci sia una gestione manageriale commissariale e della Presidenza della Regione in armonia, dove si lavori per raggiungere gli obiettivi». A dirlo il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a Rossano per partecipare ad un incontro sul tema “Il futuro della sanità in Calabria e nello Jonio cosentino”, parlando dello stato del commissariamento della sanità in Calabria alla luce dell’incontro avuto nei giorni scorsi col presidente della Regione Mario Oliverio che le aveva rappresentato i risultati fallimentari di sette anni di commissariamento. All’iniziativa, organizzata dal leader de Il Coraggio di Cambiare Giuseppe Graziano, sono intervenuti anche il sottosegretario Antonio Gentile, e i sindaci di Rossano e Trebisacce, Stefano Mascaro e Franco Mundo. «Cercheremo di allargare questa maggioranza – ha continuato Beatrice Lorenzin riferendosi alle prossime politiche – non solo con le cose già fatte in questi cinque anni ma anche con quello che vogliamo fare con una nostra identità, con una nostra distinzione rispetto agli altri componenti della coalizione. Non siamo la stessa cosa altrimenti saremmo tutti nello stesso partito. Soprattutto – ha aggiunto parlando con i giornalisti a Rossano – cercando di portare avanti concretezza, coerenza e buonsenso. Veniamo da anni di crisi dove gli italiani, tutti, hanno tirato la cinghia e tutti sono più poveri di prima. C’è una ripresa e dobbiamo con serietà garantire la continuità del trend positivo nei prossimi anni».

Oliverio al ministro Lorenzin: «Inaccettabile che i calabresi continuino a sopportare il massimo della tassazione»

CATANZARO – «Ho ribadito al Ministro Lorenzin le mie forti preoccupazioni condivise dalla quasi totalità dei sindaci Calabresi circa la grave condizione in cui versa il Servizio Sanitario calabrese. I dati certificati anche dal Tavolo dei ministeri Vigilanti ( MEF e Ministero della Salute) la scorsa settimana, sono la conferma  di una gestione  dei risultati fallimentari  di 7 anni di commissariamento. È inaccettabile che  i calabresi continuino  a sopportare il massimo della tassazione con i Servizi sanitari meno efficienti ed  inadeguati d’ Italia. Ancora più inaccettabile è il rischio che in futuro siano costretti a pagare ulteriori tassazioni per coprire  i nuovi debiti determinati e a sopportare un nuovo blocco delle assunzioni di personale sanitario (medici e paramedici)». E’ quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Mario Oliverio, al termine dell’incontro a Roma con il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin.

«Siamo difronte ad una spirale negativa che bisogna assolutamente spezzare – prosegue la nota di Oliverio -. Il Ministro Lorenzin ha condiviso le nostre preoccupazioni ed ha assunto formale impegno  di relazionare sulla grave situazione della sanità calabrese al Consiglio dei Ministri. Difronte a tale drammatica  situazione, ritengo, che sia imprescindibile e doveroso assumere un atto interruttivo di questa  situazione in  cui  unici a pagare sono i calabresi che vedono negato il diritto alla cura e alla tutela della salute. Ho ribadito al Ministro Lorenzin la necessità di porre fine alla fallimentare gestione commissariale e dare vita  subito ad un tavolo di rinegoziazione del piano di rientro con l’obiettivo di consentire anche alla Calabria  di realizzare le condizioni di garanzia    dei Livelli Essenziali  di Assistenza  e di rientro dal debito».

Infine Oliverio rassicura: «Della evoluzione  del confronto con il Governo, come già preannunciato, terrò  costantemente informata la Conferenza dei sindaci calabresi».

Sanità, incontro tra Oliverio e il ministro Lorenzin martedì a Roma

CATANZARO – Si terrà martedì 5 dicembre l’incontro a Roma sulla sanità calabrese tra il presidente della Regione Mario Oliverio e il ministro alla salute, Beatrice Lorenzin. Al centro della discussione il destino del commissariamento del comparto su cui la Regione e una larga maggioranza delle istituzioni calabresi si sono espresse chiedendo la fine della gestione straordinaria e la rinegoziazione del piano di rientro. 

Nei giorni scorsi la conferenza dei sindaci aveva sostenuto le ragioni del governatore

Dopo la conferenza dei sindaci dello scorso 29 novembre, nel corso della quale Oliverio ha esposto le ragioni di un urgente cambio di passo nelle politiche sanitarie, alla luce delle gravi criticità che l’attuale commissariamento ha prodotto, ben 350 sindaci, i presidenti delle quattro province e della città metropolitana di Reggio Calabria hanno sottoscritto un documento di pieno sostegno al Presidente della Regione. 

La gestione commissariale si è rivelata un fallimento

«Tutti gli indicatori – è uno dei passaggi del documento – certificano il fallimento delle gestioni commissariali: dal mancato risanamento economico, al rispetto dei livelli essenziali di assistenza, all’emigrazione sanitaria passiva. Tutto ciò, dopo otto anni di piano di rientro e sette anni di commissariamento non è più sostenibile. La conferenza dei sindaci calabresi ritiene urgente il superamento della gestione commissariale e la rinegoziazione del piano di rientro».

 

Sanità, Gentile annuncia incontro tra il sindaco di Locri e il ministro Lorenzin

COSENZA – Il prossimo 6 dicembre alle ore 16 una delegazione di sindaci calabresi con in testa quello di Locri, Giovanni Calabrese, ed il consigliere regionale Cannizzaro incontrerà il ministro della salute Beatrice Lorenzin. «Questo è il risultato di un lavoro di raccordo politico ed istituzionale – dichiara il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Antonio Gentile – che ho avviato dopo che proprio il sindaco di Locri, attraverso una lettera, mi aveva sollecitato. Un’azione che ho ritenuto doverosa alla luce della gravissima situazione in cui versa la Sanità nel territorio di Locri, che è addirittura ben più grave rispetto alle altre zone della Calabria. Ritardi sul sistema dei servizi e soprattutto sulle stesse strutture sanitarie – prosegue Gentile – disegnano un quadro tragico, che è reso ancora più complicato dall’incapacità di utilizzare i fondi disponibili. In tutto ben 18 milioni di euro che nessuno riesce a spendere. Un quadro, quindi, fallimentare rispetto al quale ho sentito il dovere di intervenire per creare quel raccordo istituzionale che consentisse al territorio di confrontarsi con il ministro. L’auspicio è che da questo incontro possano scaturire elementi che finalmente consentano ai cittadini di Locri e della sua provincia di poter fruire di una Sanità moderna ed efficiente». 

 

Sanità, Oliverio, «La gestione Scura non può proseguire oltre. Situazione assai grave»

CATANZARO -l Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, intervenendo ieri sera a conclusione della seduta del Consiglio regionale della Calabria ha ribadito, ancora una volta, i motivi che lo hanno indotto ad annunciare iniziative eclatanti qualora, entro la fine del mese di novembre, non dovessero giungere da Roma risposte adeguate rispetto alla richiesta della chiusura definitiva della stagione del commissariamento della Sanità in Calabria. Il Presidente Oliverio, dopo aver ricordato che la sanità in Calabria è commissariata dal 2010 non per volontà e virtù dello Spirito Santo, ma per una esplicita richiesta all’allora Governo-Berlusconi da parte del Presidente pro-tempore della Regione, Giuseppe Scopelliti («Maledetto il giorno in cui fu avanzata tale richiesta!») ha evidenziato come, dopo sette anni di commissariamento la situazione, anziché migliorare si sia ulteriormente aggravata. I dati confermano che non c’è stata alcuna inversione di tendenza: i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) sono al di sotto della media nazionale; le risorse che la Regione paga all’esterno per garantire la cura e la tutela della salute dei cittadini in sette anni sono aumentate di un terzo, passando dai 200 milioni del 2010 ai 300 milioni di euro e oltre di oggi; le strutture ospedaliere non brillano di efficienza, nonostante l’impegno e gli sforzi quotidiani del personale medico e paramedico; i servizi territorialisi sono progressivamente indeboliti e tutti gli indicatori confermano che la lunga fase di gestione commissariale ha prodotto un aggravamento delle condizioni sanitarie in Calabria. I calabresi continuano a rivolgersi a strutture sanitarie esterne perché nella loro regione non trovano una risposta adeguata alla domanda di assistenza e cura della propria salute.«Di tutto questo -ha aggiunto Oliverio- ne abbiamo discusso più volte e a lungo. Ne abbiamo dibattuto nell’aula del Consiglio regionale circa un anno fa, in una apposita seduta conclusasi con l’approvazione unitaria di un documento che chiedeva il superamento del commissariamento e la riappropriazione, da parte degli organi di governo della Regione, delle proprie funzioni e dei propri poteri. Ricordo perfino che, a conclusione di quel dibattito, commentai positivamente il fatto che, sulla situazione della sanità in Calabria, finalmente si era registrato un confronto libero, che guardava al merito dei problemi. Fu un confronto scevro da tentativi di strumentalizzazioni e appartenenze politiche. Da allora ho assunto più iniziative per chiedere una inversione di rotta, ma non è cambiato nulla. Oggi ho deciso di assumere questa iniziativa, che dovrebbe essere apprezzata perché è rivolta non nei confronti di un governo di colore politico diverso rispetto al mio, perché la situazione non è più tollerabile. E’ una posizione che ho deciso di assumere con sofferenza, perché prima di tutto vengono la Calabria e i calabresi. Prima dell’appartenenza ad un partito, prima di una maglietta o di un colore politico. E l’ho assunta in un momento delicato, in prossimità delle elezioni politiche. Per questo motivo respingo con fermezza qualsiasi atteggiamento teso ad utilizzare un problema grave per caricarlo di altri connotati. Confermo che, se non ci saranno risposte, entro la fine del mese, mi incatenerò davanti a Palazzo Chigi. Questo non significa rompere con il Governo centrale, ma richiamare l’attenzione di quest’ultimorispetto ad un problema di cui, evidentemente, non viene riconosciuta tutta la gravità. Da due anni a questa parte ho chiesto più volte, con posizioni pubbliche e ampiamente documentate,la fine alla gestione commissariale della sanità in Calabria. Qualcuno mi ha addirittura accusato di voler portare avanti una guerra di potere con l’attuale commissario per prendere il suo posto. A me di Scura non interessa nulla. Io parlo dell’istituto del Commissario, che è stato ed è deleterio per la vita di questa regione. Chiedo solo che si inverta l’attuale trend negativo.E ritengo anche che debba essere rivisto il Piano di Rientro dal debito sanitario che, sicuramente, non può essere assolutamente rinegoziato da un commissario ancorato esclusivamente alla contabilità e alla quadratura dei conti, ammesso che questo sia avvenuto realmente. Bisogna farlo perché,altrimenti, la Calabria non si libererà mai da una spirale perversa che è destinata ad avvitarsi ulteriormente su se stessa se la Regione non avrà la possibilità di investire nuove risorse. Solo chi ha il prosciutto davanti agli occhi e i tappi nelle orecchie non si è accorto che, nella primavera scorsa, ho dovuto ingaggiare una vera e propria battaglia con il Ministro della Sanità per chiedere lo sblocco delle assunzioni, malgrado una legge,che rivede l’organizzazione dei turni di lavoro, consentisse di sbloccare una buona quota di assunzioni nel sistema sanitario. E tutto questo, purtroppo, non è ancora sufficiente per invertire il trend».

«La misura -ha sottolineato, ancora, Oliverio- ormai è colma. La Calabria, che per sette anni è stata messa in castigo e ai margini, ha il diritto di avere un sistema sanitario degno di questo nome. Ognuno è libero di condividere o meno il gesto che ho annunciato, ma sul merito della questione non ci possono essere divisioni o distinzioni. Al Ministro Lorenzin voglio solo ricordare che la politica sanitaria regionale è in mano da sette anni ad un commissario di nomina governativa  e che i direttori delle aziende svolgono la loro funzione applicando gli indirizzi di politica regionale dettati da quest’ultimo che supplisce in tutto e per tutto gli organi di governo della Giunta e del Consiglio regionale.  La questione di fondo è nel manico e il manico, in questo momento, è in mano ad un commissario. Alla stessa Ministra Lorenzin che, appena tre o quattro mesi fa, intervenendo nel corso della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, espresse un giudizio assolutamente negativo sui commissari alla sanità, vorrei ricordare che il 20 giugno scorso, il Tavolo Interministeriale, che vede il Ministero della Salute e il Ministero delle Finanze esercitare la supervisione e il controllo sull’attività dei commissari, al termine di una riunione stese una relazione a conclusione della quale gli stessi ministeri vigilanti chiesero al Governo la rimozione di Scura. Sulla base di questo assunto ho sentito e sento il dovere di mettere in campo un’azione interruttiva di una situazione che non può proseguire oltre. Evidentemente ci sono alcuni fattori che condizionano la mancata risposta a questa situazione. Chi e quali sono questi fattori? Non lo so. Se li conoscessi, per come sono fatto, li avrei denunciatiper tempo, in modo libero e aperto. Di sicuro so che anche nel sistema sanitario calabrese si agitano interessi economici, lobbistici e politici più o meno reconditi. Qualche giornale, proprio in questi giorni, ha parlato addiritturadi interessi mafiosi e massonici. Rispetto a tutto questo insisto e continuo achiedere come mai si continua a non dare alcuna risposta a ciò che ha chiesto il Tavolo Interministeriale. Perché non si ottempera a tale richiesta?».

«II mio dovere, rispetto alla Calabria e ai calabresi-ha concluso Oliverio-è esclusivamente quello di non risparmiare alcuna energia, nessun tentativo perché si possa definitivamente invertire il trend negativo registrato fino ad oggi. So bene che, qualora il Governo dovesse decidere di mettere in capo al Presidente della Regione questa responsabilità, il tempo a disposizione sarebbe troppo breve e limitato e il rischio e le responsabilità che andrei a assumeresarebbero grandissime. So altrettanto bene, però, che il primo dovere di chi chiede consenso agli elettori per governare i loro bisogni e i loro problemi, è quello di assumersi tutte le responsabilità per tentare di risolvere una situazione che non può più assolutamente continuare ad andare avanti in questo modo».

Sanità, Oliverio: «La gestione commissariale è stata un fallimento»

CATANZARO –  Il presidente della Regione Mario Oliverio interviene nel merito delle dichiarazioni rilasciate dalla ministra della salute Beatrice Lorenzin la quale, anticipando i risultati delle Regioni sui Livelli essenziali di assistenza (Lea) del 2015, afferma che il commissariamento in Calabria «ha migliorato i conti ma non i Lea». Lo comunica una nota stampa della giunta regionale. «Quindi – dichiara il presidente Oliverio – la ministra Lorenzin condivide le preoccupazioni e le analisi che da mesi stiamo sostenendo. Le gestioni commissariali sono stati un vero e proprio fallimento. Hanno attivato processi meramente ragionieristici eludendo la missione principe del servizio sanitario che è quello di garantire cure e tutela della salute ai cittadini. Dopo sette anni di commissariamenti – aggiunge Oliverio – la Calabria è ancora abbondantemente al di sotto della soglia minima dei Livelli essenziali di assistenza. Lo stesso parziale risanamento economico è il frutto della fuoriuscita di circa 5 mila operatori dall’interno del sistema sanitario calabrese. Ciò dimostra che non è stato messo in campo nessun processo di risanamento e di riorganizzazione strutturale. Pertanto – afferma infine il presidente Oliverio – è ormai indifferibile l’avvio di una nuova stagione che, partendo da un rinnovato e fecondo rapporto con il governo nazionale, metta in campo un processo di riforme, di razionalizzazione e di ricostruzione della sanità calabrese, di cui merito e qualità dei servizi devono essere i pilastri fondamentali».

Elisoccorso, anche Nicodemo Oliverio chiede l’intervento della Lorenzin

ROMA –  «Intervenga subito la Lorenzin e sospenda il provvedimento di cancellazione della postazione dell’elisoccorso di Cirò Marina». L’on Nicodemo Oliverio è intervenuto oggi nell’Aula di Montecitorio ed ha ripreso con ancora più forza la sua richiesta di bloccare la decisione dell’ing Massimo Scura, che ha ridotto da quattro a tre le postazioni servite dall’elisoccorso in Calabria. Rivolgendosi alla presidenza della Camera, L’on Oliverio ha affermato: «In attesa che venga discusso un nostro atto ispettivo urgente, le chiedo di informare il Ministro Lorenzin di quanto da me denunciato, affinché predisponga immediatamente la sospensione del provvedimento di cancellazione dell’elisoccorso di Cirò Marina, che negli ultimi 11 mesi ha effettuato 218 interventi, di cui 56 primari; proprio ieri è stato soccorso un bambino di 12 anni vittima di un incidente, e ponga fine all’attuale gestione commissariale».

Elisoccorso Cirò, Bianchi: “Servizio indispensabile, chiederemo verifiche”

ROMA –  «Il servizio di elisoccorso di Cirò Marina deve essere mantenuto, perché risponde ad una reale esigenza di emergenza sanitaria di un territorio la cui orografia e le cui distanze dalle strutture ospedaliere hub non consentono spostamenti agevoli. Solleciteremo il ministro Lorenzin a verificare se tale soppressione sia conforme al piano di riordino delle piattaforme di elisoccorso ed in linea con il  decreto emanato dal Governo per la riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera e con le esigenze dei cittadini». Così Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato calabrese del Gruppo Area Popolare. E aggiunge: « Ci auguriamo che anche su questa vicenda prevalga il buon senso e la responsabilità, come accaduto in passato su altre questioni di tipo sanitario. In questi ultimi mesi c’è stato il potenziamento dell’ospedale di Crotone dove è stato aperto il reparto di terapia intensiva neonatale e la spoke unit. Tutti questi interventi hanno ridato respiro alla sanità crotonese, nell’ottica di una migliore risposta al bisogno di cure dei cittadini».

Sanità e riforma costituzionale, Lorenzin e D’Ascola a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA-  “Riforma costituzionale e sanità” è il titolo del convegno che si terrà presso la sede dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria di via Sant’Anna II Tronco, lunedì 7 novembre alle ore 15:30. All’incontro interverranno Nico D’Ascola, presidente della Commissione giustizia del Senato che relazionerà sul tema “La complessiva architettura della Riforma costituzionale” e Beatrice Lorenzin, Ministro della salute che relazionerà sul tema “L’impatto in ambito sanitario della Riforma costituzionale”. Porterà i saluti, Pasquale Veneziano, presidente dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria.