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Oriolo, sciopero della fame dei lavoratori Lsu-Lpu. Servizi bloccati

ORIOLO (CS) – Si alza il tono della protesta ad Oriolo per quanto riguarda la situazione dei Lavoratori Socialmente Utili e di Pubblica Utilità. Da questa mattina alle 6 nella Sala Consiliare i 47 lavoratori del piccolo comune dell’entroterra jonico sono riuniti in assemblea permanente con il pieno sostegno dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Giorgio Bonamassa.

Lo stesso primo cittadino assieme al vicesindaco Vincenzo Diego si sono intrattenuti con i lavoratori che hanno iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato. Con loro, all’interno del Municipio, anche le famiglie e alcuni bambini. Il Comune di Oriolo da stamattina ha tutti i servizi interrotti: dal trasporto scolastico, alla mensa per gli studenti sino alla Raccolta Differenziata. Bloccati anche il servizio idrico, la manutenzione dell’illuminazione pubblica e tutti gli altri. Il paese è paralizzato e la preoccupazione dei lavoratori asserragliati all’interno del Comune è palpabile. Se dalla Commissione Bilancio del Senato non dovessero arrivare novità sulla proroga del loro contratto e relativa stabilizzazione, le 47 unità di Oriolo (come tutti i 4500 ex Lsu/Lpu della Calabria) si ritroveranno senza un lavoro, andando incontro ad una situazione drammatica per loro – tante famiglie sono monoreddito con figli a carico e mutui da pagare – ma anche per il Comune che in questi anni bersagliato dal dissesto idrogeologico ha saputo sempre risollevarsi grazie alla preziosa attività amministrativa che ora rischia seriamente di bloccarsi. Così come la piccola micro economia del paese che dovrà fare a meno di 47 stipendi che sono una vera una boccata di ossigeno per bar, minimarket, piccoli artigiani e attività commerciali in genere.

Mentre il sindaco Bonamassa è tutt’ora con i lavoratori, il vicesindaco Diego non ha potuto abbandonare il suo posto di lavoro, ma da lì – per solidarietà e vicinanza verso i suoi concittadini – anch’egli ha iniziato lo sciopero della fame a tempo indeterminato.  «Diamo voce, così, ai senza volto della Pubblica Amministrazione – dichiara il vicesindaco e assessore alla Cultura, Vincenzo Diego -. Lo Stato ha gestito negli ultimi vent’anni in maniera disastrosa la situazione di questi lavoratori ed oggi non può mandarli a casa con un colpo di spugna, lasciando le loro famiglie e i comuni calabresi nel disagio e nella disperazione. Ad Oriolo – continua Diego – grazie agli Lsu riusciamo, tra le altre cose, a garantire il trasporto scolastico, riuscendo a mantenere in questo modo una scuola superiore, un presidio dello Stato e della legalità». Nel frattempo, le RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) degli Lsu/Lpu di Oriolo e cioè Mario D’Angelo (Cgil), Francesco Silvestri (Cisl) e Mario D’Elia (Uil) hanno messo al corrente la locale caserma dei Carabinieri del loro stato di agitazione che continua in un clima davvero surreale di sfiducia e disperazione

Lsu – Lpu Calabria, l’appello di Ciminelli all’Anci: «Tempo scaduto. O vinciamo assieme o perdiamo assieme»

COSENZA – Quella appena trascorsa è stata la giornata, nei pressi dello svincolo autostradale di Cosenza Nord, della manifestazione sotto la pioggia battente, di centinaia di ex Lavoratori Socialmente Utili e di Pubblica Utilità calabresi, bloccando per qualche minuto anche il traffico veicolare. Il sindaco di Amendolara, Antonello Ciminelli, anche oggi in prima linea al fianco dei lavoratori, tra cui anche i rappresentanti degli ex Lsu-Lpu di Amendolara. Momenti di tensione durante la manifestazione che testimoniano la rabbia e lo sconforto dei lavoratori. Il sindaco Ciminelli si fa portavoce, ancora una volta, da Cosenza, di una situazione al limite della sopportazione, una vera bomba sociale pronta ad esplodere. In Commissione Bilancio al Senato la discussione è stata ancora una volta rinviata con gli emendamenti della Maggioranza sulla questione ancora non pervenuti. «Siamo ormai alla soglia delle festività natalizie – ricorda il sindaco di Amendolara -. E il Senato rischia seriamente di non prendere in considerazione la problematica. Forse il reddito di cittadinanza fa più audience?Ma qui non ci si rende davvero conto che dal 1 gennaio, se non si interviene subito, 4.500 lavoratori calabresi con le relative famiglie andranno ad ingrossare le fila dei nuovi poveri italiani».

Intanto il sindaco Ciminelli incassa il sincero ringraziamento degli ex Lsu-Lpu di Amendolara e di altri comuni dell’Alto Jonio Cosentino e non solo, i quali chiedono di continuare la lotta, sino al raggiungimento dell’agognata stabilizzazione.

Ciminelli si appella in queste ore, ancora una volta, a tutti i sindaci calabresi, chiedendo al presidente dell’ANCI Calabria(Associazione Nazionale Comuni Italiani), Gianluca Callipo di chiamare a raccolta tutti i primi cittadini per un atto dovuto nei confronti di questi lavoratori che garantiscono i servizi nei Comuni – dove ai dipendenti in pensione non si sostituisce nessuno per via dei concorsi statali bloccati – e al contempo alimentano l’economia dei paesi dove lavorano. «Se non ora quando?», l’appello di Ciminelli. «Questo è il momento di stare assieme sotto l’unica bandiera per la difesa della dignità di queste persone, anche andando a Roma a manifestare sotto il Senato della Repubblica». «Il tempo sta per scadere e questa volta o vinciamo tutti insieme o perderemo tutti insieme! Lo tengano bene a mente tutti, nessun calabrese escluso!».

CONVOCATA MANIFESTAZIONE A ROMA

Intanto si apprende che, alla luce della situazione di stallo creatasi sul rinnovo del contratto e conseguente stabilizzazione dei 4500 ex Lsu/Lpu, i sindacati Cgil Cisl e Uil hanno deciso di spostare la mobilitazione a Roma per protestare sotto il Senato della Repubblica. La manifestazione si terrà giovedì 20 dicembre, in concomitanza con i lavori parlamentari, mantenendo, comunque, i presidi nei comuni calabresi. Il sindaco di Amendolara, Antonello Ciminelli, facendo seguito all’invito rivolto, oggi pomeriggio, al presidente dell’Anci Calabria, Gianluca Callipo, di chiamare a raccolta tutti i sindaci, invita il presidente stesso a partecipare alla manifestazione romana, convocando tutti i primi cittadini dei comuni calabresi. Nel frattempo, il sindaco di Amendolara ha interessato della situazione anche il vescovo della diocesi di Cassano all’Ionio, monsignor Francesco Savino – che ha mostrato indiscussa vicinanza ai lavoratori – invitandolo a partecipare alla manifestazione nella Capitale.

Protesta Lsu-Lpu si sposta a Roma. Pronto pullman da Amendolara

AMENDOLARA (CS) – I servizi di circa 400 comuni calabresi stanno funzionando a singhiozzo per via della protesta messa in campo dai Lavoratori Socialmente Utili e di Pubblica Utilità che supportati dai sindacati e da tanti sindaci sono in attesa di conoscere il loro futuro occupazionale che si sta discutendo in questi giorni in Parlamento da dove per il momento non arriverebbero notizie confortanti circa la stabilizzazione richiesta.

Dopo i presidi presso la stazione di Lamezia Terme dove ha partecipato anche il sindaco di Amendolara, Antonello Ciminelli, la protesta si sposta adesso a Roma.

Proprio da Amendolara, comune coinvolto direttamente nella vertenza con una manifestazione sulla Ss106 di qualche giorno fa convocata dal primo cittadino, partirà un pullman alla volta della Capitale la notte del 10 dicembre, per ritrovarsi a Roma la mattina di martedì 11 dicembre, giorno della manifestazione, in contemporanea con il treno speciale istituito dalla Regione Calabria e che porterà sotto il Parlamento numerosi lavoratori.

Così come partiranno da Amendolara decine di Lsu-Lpu accompagnati dal sindaco e dagli amministratori comunali.

La manifestazione potrebbe raggiungere anche Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, dove proprio in quelle ore si discuterà il provvedimento.  «Siamo al momento cruciale. A Roma bisogna essere tutti presenti», dichiara il sindaco di Amendolara, Ciminelli, che invita a partire per la Capitale i colleghi sindaci, il presidente della Regione, i presidenti delle province calabresi ed esorta ancora una volta la deputazione calabrese a sostenere la causa. «Lo dobbiamo ai nostri lavoratori e al nostro territorio. Ormai da troppo tempo migliaia di famiglie calabresi attendono che gli venga garantita dignità ed equità sociale».

Ex Lsu-Lpu, incontro Lezzi-sindacati. Il ministro: «Precari da troppo tempo»

LAMEZIA TERME (CZ) – Il ministro per il Sud Barbara Lezzi, in Calabria per una visita già programmata, ha incontrato all’aeroporto di Lamezia Terme una delegazione di lavoratori ex Lsu-Lpu, e rappresentanti sindacali che protestano davanti alla stazione ferroviaria per la mancata adozione di provvedimenti che consentano la loro stabilizzazione. «La vostra condizione di precariato – ha detto il ministro – si trascina da sin troppo tempo e noi abbiamo intenzione di risolverla definitivamente con la stabilizzazione. Il governo sta facendo tutto il possibile – ha aggiunto – per trovare una soluzione immediata, in Legge di bilancio».

«Riteniamo che questo primo risultato, qualora dovesse arrivare il documento – hanno dichiarato i segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil al termine dell’incontro con il ministro – sia un fatto significativo importante in attesa di avere un tavolo tecnico nazionale dove avviare una discussione sul percorso di stabilizzazione».

LSU-LPU, la Camera boccia alcuni emendamenti, si riaccende la protesta

LAMEZIA TERME (CZ) – Circa 500 lavoratori ex Lsu-Lpu hanno occupato i binari della stazione di Lamezia Terme per circa mezzora.

La protesta, secondo quanto è stato riferito dai lavoratori, è nata perché la commissione bilancio della Camera non avrebbe approvato alcuni emendamenti ritenuti necessari per proseguire il percorso di stabilizzazione che, in Calabria, riguarda circa 4.500 persone. Sul posto sono giunti anche i segretari generali della Calabria di Cgil, Cisl e Uil, Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo. Sul posto è arrivato anche il presidente della Regione Mario Oliverio.

Le forze dell’ordine sono riuscite a convincere i manifestanti a sospendere l’occupazione dei binari e adesso la circolazione ferroviaria è ripresa regolarmente.

Fonte e foto Ansa

Stabilizzazione LSU-LPU, segnali confortanti dalla Regione

CATANZARO – Ieri pomeriggio si è svolto presso la Cittadella regionale un incontro tra il Presidente Oliverio ed i segretari confederali CGIL – CISL – UIL Sposato, Russo, Biondo.

Oggetto dell’incontro le problematiche relative ai 4500 LSU- LPU che come è noto sono impegnati prevalentemente nei Comuni per garantire servizi essenziali e presso altri Enti pubblici che operano nella Regione.

Da parte loro i segretari confederali, che in mattinata hanno tenuto una conferenza stampa, hanno espresso forte preoccupazione per la mancata copertura nella legge Finanziaria 2019 all’esame del Parlamento dei 50 milioni di Euro già allocati nelle leggi Finanziarie 2015 – 2016 – 2017 – 2018 che hanno consentito, con la integrazione di circa 39 milioni del Bilancio della Regione, la contrattualizzazione dei 4500 LSU – LPU.

Le notizie che giungono da Roma in queste ore non sono tranquillizzanti in quanto gli emendamenti proposti per la ricostituzione del fondo nella misura di 50 milioni di Euro non sono stati approvati dalla Commissione Parlamentare.

Il Presidente Oliverio ha fatto proprie le preoccupazioni dei rappresentanti sindacali ed ha informato i segretari Confederali che la Giunta Regionale in coerenza con gli impegni e le scelte operate in questi quattro anni, nel bilancio di previsione 2019 proposto ed approvato ieri ha deciso di storicizzare le risorse (39 milioni di Euro) da destinare a garanzia del lavoro e della stabilizzazione di 4500 LSU – LPU della Calabria. I rappresentanti Confederali hanno espresso soddisfazione per la scelta compiuta dalla Giunta Regionale ed hanno chiesto al Presidente pieno sostegno alle iniziative programmate nei confronti del Governo e del Parlamento affinché siano garantite le risorse (50milioni di Euro) come negli anni passati, al fine di garantire i servizi da parte dei Comuni e degli Enti interessati e portare avanti il processo di stabilizzazione.

«Stiamo lavorando con coerenza sin dal mio insediamento alla guida della Regione – ha detto il Presidente Oliverio –  per garantire il lavoro e realizzare la stabilizzazione di oltre 4500 lavoratori che consentono l’espletamento di servizi essenziali nei Comuni calabresi. Mi auguro che Governo e Parlamento consentano di evitare ritorni indietro. Abbiamo deciso sin dal primo gennaio 2015 di consentire con 39 milioni del Bilancio regionale la garanzia del lavoro. Risorse che abbiamo deciso di storicizzare nel bilancio 2019, che proprio oggi abbiamo portato alla approvazione della Giunta. Il mio sostegno alle iniziative delle organizzazioni sindacali, dei Sindaci e dei lavoratori per la stabilizzazione di questi lavoratori è pieno ed incondizionato. Il piano avviato quattro anni fa non può essere messo in discussione. 4500 lavoratori con le rispettive famiglie non possono essere risospinti nella incertezza ed i servizi dei comuni ai cittadini non garantiti».

Amendolara, ex Lsu-Lpu protestano sulla statale 106

AMENDOLARA (CS) – Circa trecento lavoratori ex Lsu-Lpu stanno presidiando con un sit in pacifico la statale 106 jonica all’altezza di Amendolara creando notevoli disagi agli automobilisti. I precari sono scesi in strada per chiedere al Governo di trovare le risorse e i modi nella legge di bilancio per stabilizzare i 4500 lavoratori che da circa 20 anni prestano la loro opera in vari Enti.

La manifestazione è stata promossa dal sindaco di Amendolara Antonello Ciminelli che aveva invitato anche gli altri sindaci sul territorio.”La manifestazione – ha detto Ciminelli – è una tappa della battaglia che stiamo conducendo a fianco dei lavoratori ex Lsu.Lpu. Nei prossimi giorni, tra martedì e mercoled’ prossimi, approderà a Roma, perché credo che questa sia una vertenza alla quale bisogna porre fine definitivamente. Se non saranno prese le decisioni che tutti noi attendiamo, io personalmente, consegnerò la fascia di sindaco al Prefetto, anche se ritengo che questa debba essere una battaglia di tutti i sindaci.

Fonte e Foto Ansa 

La Roccisano interviene sui pagamenti dei lavoratori LSU/LPU

CATANZARO – Il Dipartimento regionale al Lavoro, al fine di contravvenire al ritardo generato dal mancato invio da parte di alcuni Comuni al Ministero del Lavoro del modulo di assunzione degli LSU, ha disposto i decreti di trasferimento della seconda tranche di risorse a beneficio dei Comuni, arrivando quindi all’85% delle risorse complessive. «L’intenzione della giunta e del Presidente Oliverio – dichiara l’Assessore al lavoro Federica Roccisano – è quella di tutelare costantemente i lavoratori e i servizi che prestano presso gli enti. Per questo motivo ci siamo attivati nel mese di marzo per sollecitare i Comuni in ritardo e con la stessa solerzia siamo in stretto contatto con il Ministero del Lavoro che ci ha rassicurato sulla tempistica del trasferimento dei fondi nazionali, previsto per le prossime settimane».

 

Lsu – Lpu, torna lo spettro del precariato

LAMEZIA TERME (CZ) – Di nuovo lo spettro del precariato si prospetta per i circa 5000 lavoratori Lsu – Lpu della Regione Calabria. Dopo due anni di contrattualizzazione, per il 2017 poche speranze di sistemazione si profilano all’orizzonte. Difatti, sembrerebbe che nella Legge di Stabilità il Governo nazionale non abbia ancora previsto alcuna somma per tali lavoratori in nero dello Stato. A conferma di ciò, pare che i parlamentari calabresi abbiano presentato un disegno di legge per reperire i 50 milioni di euro necessari alla nuova contrattualizzazione, oltre a un emendamento alla stessa Legge di Stabilità. Per tale ragione, la USB Calabria ha indetto lo stato di agitazione di Lsu – Lpu calabresi, richiedendo un incontro al Prefetto per aprire le procedure necessarie a dichiarare lo sciopero.

Lsu e Lpu, Orlandino Greco:«Una storia lunga 20 anni, è ora di stabilizzare»

orlandino-grecoCATANZARO – «La continuità del lavoro degli lsu e degli lpu all’interno dei Comuni è considerata prioritaria. Chi si confronta quotidianamente con i sindaci, o chi è stato amministratore, conosce quanto i lavoratori siano indispensabili per l’erogazione dei servizi ai cittadini. Per questo motivo il risultato ottenuto dal governo è una risposta positiva ad una sollecitazione regionale. Tant’è vero che l’assessorato al lavoro, così come gli amministratori comunali, non sono stati fermi. Anzi, hanno preceduto e agevolato il lavoro del governo agendo in diverse direzioni. Ad oggi solo qualche decina di lavoratori non risulta essere contrattualizzato: dopo l’iniziativa del governo regionale, in particolare del Presidente Oliverio e dell’assessore Roccisano, di costruire il percorso di stabilizzazione dal gennaio 2015, quasi la totalità dei lavoratori lsu/lpu ha un contratto a tempo determinato con l’ente presso cui lavora. Dal mese di giugno è iniziato il censimento dei lavoratori e la mappatura delle disponibilità in pianta organica per ogni comune ed ente pubblico o strumentale ospitante: in questo modo l’assessorato al lavoro ha potuto iniziare un lavoro di sinergia con il ministero per studiare e costruire percorsi di pensionamento per gli over 60 anni e prospettive di stabilizzazione per gli altri. È evidente quindi che per arrivare alla definitiva stabilizzazione dei lavoratori lsu/lpu non è sufficiente un nuovo stanziamento di risorse, che sono certo saranno assicurate in primis dalla Regione e spero anche dal governo. Non dobbiamo dimenticare che è anche giusto garantire che la stabilizzazione sia attuata prioritariamente da quegli Enti che, da tempo ormai immemore, si avvalgono di questi lavoratori con i quali hanno finora sopperito alle gravi ed ormai croniche carenze di organico determinate da anni di blocco delle assunzioni nella P.A. Ciò per un duplice evidente motivo: dare continuità e sicurezza di lavoro a persone che hanno dedicato già buona parte della loro vita lavorativa a questi enti nei quali sono ormai perfettamente integrati, ma anche per i comuni stessi, molti dei quali sono stati costretti a garantire i propri servizi indispensabili proprio con questi lavoratori. Allora è bene ricordare al governo che è indispensabile adottare normative che consentano a questi comuni di definire il processo di stabilizzazione con assunzioni a tempo indeterminato, cosa che finora i comuni non hanno potuto fare, al di là delle limitate disponibilità di bilancio che la previsione di un contributo può solo alleviare, perché bloccati dai tanti vincoli che nel tempo il legislatore ha posto a quella che dovrebbe essere la legittima autodeterminazione degli enti locali nella politica del personale. Ne elencherò solo alcuni: rapporto spesa del personale sul totale della spesa corrente, rispetto del limite della media triennale registrata negli anni 2011-2013, turn over. A cui si aggiungono le c.d. sanzioni che ormai vengono previste a fronte di qualsivoglia inadempienza: mancato rispetto del patto di stabilità, mancato rispetto dei tempi medi di pagamento, quest’ultimo in verità opportunamente cassato dalla Corte Costituzionale, e le norme procedurali. Allora è indispensabile che il governo, se vuole seriamente portare a soluzione il problema, non si limiti a stanziare risorse in forma di contributi alla stabilizzazione, inutili se poi nella maggior parte dei casi gli enti locali non saranno nemmeno nelle condizioni di usufruirne. E’ necessario invece che, come già avvenuto nel 2001 e nel 2009, si riscriva la deroga a tutti questi vincoli per quei comuni che vorranno finalmente procedere ad assumere questi lavoratori con contratti a tempo indeterminato. Senza questo presupposto resteranno come sempre solo belle parole sulla pelle dei lavoratori».