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Giornalisti dell’Ora della Calabria pronti ad occupare la redazione

CATANZARO  – “Siamo pronti a occupare la redazione finche’ non verranno chiariti tutti gli aspetti che riguardano la liquidazione dell’Ora della Calabria”. E’ quanto scrivono in una nota il direttore del quotidiano, Luciano Regolo, e i giornalisti che continuano a denunciare “le continue privazioni dei piu’ elementari diritti di lavoratori e il rischio che alla fine di queste operazioni poco chiare venga messo il bavaglio a una voce libera. Tutte le ragioni del gesto eclatante e gli aggiornamenti sulle ultime azioni del liquidatore della societa’ editrice C&C Giuseppe Bilotta, nominato da Citrigno, – e’scritto ancora – verranno illustrate in una conferenza stampa che il direttore Regolo terra’, insieme ai giornalisti, nella sede dell’Ora della Calabria a Rende questa mattina, 25 aprile, alle 12.30. Al nostro fianco ci sara’ il segretario del sindacato dei giornalisti della Calabria e vicesegretario della Fnsi Carlo Parisi. Questa – scrivono – e’ la nostra Resistenza: contro i soprusi e le trame oscure per conservare la nostra liberta’ di fare informazione e la liberta’ di tutti i cittadini di essere informati”.

L’Ora della Calabria, chiuse anche le redazioni

COSENZA – «È proprio vero che non c’è limite al peggio quando il peggio diventa una forma mentis o uno stile di vita. Stamattina ci siamo ritrovati in redazione e abbiamo appreso che il misterioso liquidatore che attualmente non risulta ancora registrato alla Camera di Commercio ha mandato un’altra delle sue e-mail mannaia alle ore 18.47 di venerdì 18 aprile (lo stesso giorno in cui ha interrotto le pubblicazioni dell’Ora e ha oscurato il sito impedendo persino la consultazione dell’archivio quindi cancellando ogni traccia del nostro lavoro). Il contenuto di questa comunicazione noi lo ignoravamo poiché era stato inviato a un dipendente amministrativo quel giorno assente perché in ferie. Con questa email il Bilotta “autorizza” a organizzare già da stamattina il ritiro delle attrezzature e di tutto quanto apparteneva alla C&C, la nostra società editrice, all’interno delle nostre redazioni periferiche chiedendo lo sgombero immediato di tutti i locali delle redazioni in affitto». È quanto si afferma in un comunicato sottoscritto dal direttore de L’Ora della Calabria, Luciano Regolo, e dai giornalisti del quotidiano calabrese. «Ancora una volta – si aggiunge – i più elementari diritti dei lavoratori, le libertà fondamentali degli individui, la dignità umana e professionale sono stati gravemente calpestati. Nessuno di noi, per il momento, è stato licenziato. Come si può impedire di fatto, quindi, a qualcuno di andare sul posto di lavoro facendoglielo trovare chiuso o senza le strutture necessarie o senza aver avuto alcun preavviso? E soprattutto come può Bilotta agire da dittatore ed a che titolo? La sensazione è che la fretta nasca soltanto da voler far passare nel silenzio le manovre poco chiare che hanno scandito quest’ultimo mese dell’Ora. Manovre che conducono sempre alla volontà di far passare la testata a De Rose che magari poi l’affiderà ad un altro soggetto (noi sappiamo già chi è), nella trita e purtroppo drammatica logica dell’“accurduni” che uccide la Calabria».«Non possiamo ignorare queste violazioni – conclude il comunicato del direttore e della redazione de L’Ora della Calabria – e non possiamo farle passare nel silenzio. Queste sono solo l’apice di un malcostume diffuso nell’editoria locale, dove certe arroganze da padroni delle ferriere sono purtroppo state la regola per decenni».

L’Ora della Calabria chiude. Oscurato anche sito

A darne la notizia è il direttore dell’Ora della Calabria, Lucia Regolo: «Essendo stati proclamati tre giorni di sciopero – dice Regolo – il liquidatore ha annunciato via mail la cessazione delle pubblicazioni dell’Ora. Una scelta quindi solo dovuta alla volontà di mettere i bavagli alla redazione e al direttore dell’Ora». Il suo sito – benché il dominio fosse pagato – è stato oscurato; il liquidatore si è giustificato dicendo che lo ha fatto ai fini del bilancio e dei costi dell’azienda.  «Un pretesto tirato in ballo solo dopo la nostra protesta – afferma Regolo –  ledendo la stessa dignità personale e professionale dei giornalisti, con metodi che ricordano quelli dittatoriali-ritorsivi del totalitarismo».

Sospesa la pubblicazione de “L’Ora della Calabria”

COSENZA – Purtroppo per la seconda volta in appena quattro mesi di lavoro giornalistico in Calabria devo pubblicamente denunciare un episodio grave ai danni della libertà di stampa, ma in questo caso anche contro l’esercizio dei diritti sindacali che colpisce la redazione dell’Ora e il sottoscritto. Essendo stati ieri proclamati tre giorni di sciopero per l’imminente rischio che la testata finisca in mano dello stampatore Umberto De Rose, principale creditore della C&C la casa che ci edita, lo stesso che la notte tra il 18 e il 19 febbraio faceva pressioni sull’editore perché mi spingesse a togliere la notizia relativa all’apertura di un’inchiesta giudiziaria sul figlio del senatore Gentile e annunciò poi un blocco delle rotative che impedì l’uscita del giornale, episodio per cui è indagato per “violenza privata” dalla Procura di Cosenza, il liquidatore, dott. Giuseppe Bilotta, ha annunciato via e-mail, alle 18.28 odierne, la cessazione delle pubblicazioni dell’Ora. Tale gesto improvviso, sulla base di spiegazioni pretestuose, quale la necessità di non gravare con ulteriori spese di stampa il bilancio (nei tre giorni di sciopero non si sarebbe comunque andati in stampa), si configura come una ritorsione inaccettabile specialmente perché sia il Cdr sia il sottoscritto nel numero oggi in edicola avevamo destato la pubblica attenzione su alcuni aspetti poco chiari nelle modalità e nelle procedure di liquidazione stessa. Tale convincimento è suffragato anche dal fatto che il liquidatore, con scelta “totalitaria”, annuncia anche la cessazione dell’attività online che non ha e non può avere alcun costo giornaliero sensibile ai fini del bilancio. Una scelta quindi solo dovuta alla volontà di mettere i bavagli alla redazione e al direttore dell’Ora.

Faccio notare altresì che meno di 24 ore prima, alle 20.01 di ieri, dell’e-mail che tacita l’Ora e il nostro sito, lo stesso Bilotta rassicurava l’intera redazione con una e-mail di cui ciascuno di noi conserva copia in cui annunciava che l’azienda avrebbe provveduto a pagare le spettanze dovute. Quindi, da un punto di vista contabile, non sollevava affatto il problema costituito dal costo del prosieguo delle pubblicazioni, che evidentemente è stato pretestuosamente tirato in ballo solo dopo la nostra protesta.
Devo inoltre annunciare che questo non è il primo grave episodio registrato. La sera del 7 aprile, infatti, poiché il giorno prima il Cdr aveva pubblicato un proprio comunicato sul giornale dichiarando lo stato di agitazione sempre per la situazione oscura sul futuro della testata, avendolo io cercato al telefono mi disse che avrebbe interrotto le pubblicazioni poiché il sindacato aveva “osato” indire una protesta. Mi chiese anzi di annunciare questa sua decisione a tutti i miei colleghi, cosa che io feci. Quando si stava elevando la nostra protesta congiunta, venne in redazione l’ex editore, Alfredo Citrigno, chiedendo la comprensione dei colleghi e spiegando che il dott, Bilotta non sarebbe aduso alle relazioni sindacali e che era stato commesso un errore, annunciando infine l’annullamento della decisione ritorsiva. Ma evidentemente non si trattava di mancanza di esperienza, c’è proprio la precisa volontà di impedire ogni replica e ogni attenzione su quanto si sta consumando ai danni di questa testata e di chi ci lavora, in spregio anche alle forme più elementari di rispetto, oltre che a diritti costituzionalmente garantiti, e ledendo la stessa dignità personale e professionale dei giornalisti, con metodi che ricordano quelli dittatoriali-ritorsivi del totalitarismo. Chiedo l’aiuto di tutti i colleghi calabresi e della stampa nazionale affinché ci sostengano in questa altra pagina oscura nel giornalismo di questa regione.

Luciano Regolo
direttore dell’Ora

L’Ora della Calabria: tre giorni di sciopero

COSENZA –  Il Comitato di redazione del quotidiano L’Ora della Calabria, e il Sindacato dei giornalisti della Calabria, hanno proclamato tre giorni di sciopero della testata. Il Cdr condivide con il direttore Luciano Regolo la preoccupazione che la testata possa finire proprio nelle mani di Umberto De Rose, stampatore del quotidiano coinvolto nel blocco della rotativa che ha impedito l’uscita del giornale perchè in prima pagina era stata pubblicata una notizia sul figlio del Senatore Gentile.

“Di fronte a questa inaccettabile eventualità – si legge in una nota – e in attesa dei chiarimenti già richiesti proclamiamo tre giorni di sciopero a partire da oggi”.