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Percepiva la pensione della madre deceduta, denunciato

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Ha continuato a percepire la pensione Inps della madre morta per oltre un anno e mezzo riuscendo ad intascare oltre 20 mila euro.

Un uomo è stato denunciato per indebita percezione di erogazioni dello Stato dalla Compagnia della Guardia di finanza di Villa San Giovanni che ha eseguito un sequestro preventivo per equivalente.

Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura di Reggio Calabria. In particolare i finanzieri hanno accertato che il figlio della donna deceduta aveva continuato a riscuotere mensilmente, e per oltre un anno e mezzo, la pensione della propria madre, regolarmente accreditata su un conto corrente tra loro cointestato.

Il sequestro ha riguardato le disponibilità finanziarie liquide direttamente riconducibili all’indagato pari alla somma indebitamente incassata.

Fonte Ansa

Madre a capo di presunta organizzazione di spaccio, arrestata intera famiglia

REGGIO CALABRIA – Sei persone, tra le quali una madre che era a capo della presunta organizzazione e i suoi tre figli, sono state arrestate all’alba a Benestare dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, supportati dallo squadrone eliportato Cacciatori di Calabria, con l’accusa a vario titolo di associazione finalizzata all’acquisto, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura distrettuale di Reggio Calabria nell’ambito di un’operazione denominata Nikita.

La donna, Teresa Pizzata, vedova, di 56 anni, secondo quanto emerso dalle indagini, attraverso un’attività di spaccio strutturata e intensiva coordinava i figli Giuseppe (33), Rosario (30) e Antonio (25) sia nella vendita ai consumatori finali sia nella fornitura ad altri spacciatori, gli altri due arrestati: Giovanni Argirò (40) e Mario Bottari (47).

Lamezia, la furia del torrente inghiottisce madre e due figli, un disperso

LAMEZIA TERME (CZ) – E’ tragico il bilancio del maltempo che in queste ore sta imperversando sulla nostra regione. Nel lametino una donna di 30 anni Stefania Signore è morta inghiottita dalla furia del torrente Cantagalli. Con lei è stato ritrovato, in un primo momento, anche il corpo del figlio più grande di sette anni. Sono ancora in corso, intanto, le ricerche relative al piccolo di due anni.

Della donna e dei suoi due bambini non si avevano notizie da ieri sera dopo che il marito aveva lanciato l’allarme. La sua vettura è stata ritrovata vuota e con le quattro frecce ancora accese sul cavalcavia tra San Pietro a Maida a San Pietro Lametino. Già nella notte una nutrita squadra di Vigili del Fuoco si era messa a lavoro per cercare le tre vittime. Sul posto anche squadre di soccorso provenienti da Salerno e Catania.

 

 

 

Ancora grave madre bambini travolti dal treno

REGGIO CALABRIA – Restano molto gravi le condizioni di Simona D’Allacqua, la donna di 49 anni investita ieri pomeriggio a Brancaleone (RC) da un treno regionale mentre attraversava i binari per andare al mare assieme ai due figlioletti di 6 e 12 anni, Giulia e Lorenzo, morti entrambi.

La donna, ricoverata nel reparto di Rianimazione del “Grande ospedale metropolitano” di Reggio Calabria, é ancora in coma.

Simona D’Allacqua ha riportato un grave trauma cranico e fratture multiple e le sue condizioni sono definite dai medici “gravissime”. Ieri sera è stata sottoposta ad un intervento chirurgico protrattosi per alcune ore.  Più tardi la donna sarà riportata in sala operatoria per la stabilizzazione delle numerose fratture che ha subito.

Continuava a percepire la pensione della madre morte, condannata a restituire i soldi allo Stato

GIOIA TAURO (RC) – Continuava a percepire indebitamente la pensione di invalidità e di accompagnamento spettante alla madre, ormai deceduta da diversi anni. Per questo la guardia di finanza del gruppo di Gioia Tauro ha eseguito un’ordinanza emessa dalla Corte di Appello presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di una donna di 57 anni. Secondo le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, la donna si era appropriata senza averne diritto, di oltre 75mila euro ed è stata condannata in primo grado a otto mesi di reclusione. Il provvedimento di sequestro, emesso per un importo pari alla somma indebitamente percepita, è stato attuato a seguito di accurate indagini patrimoniali e finanziarie ed ha colpito un intero fabbricato, otto appezzamenti di terreno, alcuni dei quali per la sola quota di proprietà posseduta, e diversi conti correnti di cui la persona condannata era intestataria.

Tragedia a Buonvicino, bimba muore intossicata dalla stufa difettosa

Romina MaiolinoBUONVICINO (CS) – Sarebbe deceduta per intossicazione da ossido di carbonio la bimba di sei anni morta questa mattina mentre dormiva nel lettone dei genitori accanto alla madre a Buonvicino, centro montano del Tirreno cosentino. A compiere la terribile scoperta è stato il cognato della donna che ha subito allertato il 118. I sanitari giunti sul posto non hanno potuto far altro che accertare il decesso della bambina, mentre la madre, Romina Maiolina, 36 anni, è stata trasferita all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza in stato di semincoscienza, in condizioni critiche con l’elisoccorso. Nell’abitazione dove si è consumato il dramma, oltre alla piccola e sua madre, si trovavano il cognato e i nonni paterni e materni. Sul posto si sono recati i carabinieri della stazione di Diamante e il pm di turno Maria Camodeca che assieme al procuratore capo del tribunale di Paola, Bruno Giordano, stanno coordinando le indagini. Dalle prime analisi compiute dal medico legale sul corpicino della piccola non emergerebbe alcun segno di violenza mentre sarebbero visibili gli effetti dell’intossicazione da esalazioni di ossido di carbonio. Per questo gli inquirenti propendono come causa di morte l’incidente domestico legato appunto all’impianto di riscaldamento. Prima di disporre l’autospia gli investigatori attendono che la madre riprenda coscienza per comprendere l’esatta dinamica dell’incidente. In corso sull’impianto di riscaldamento anche le verifiche tecniche da parte dei vigili del fuoco del distaccamento di Scalea. Secondo le prime ipotesi, a provocare il dramma sarebbe stato il malfunzionamento dell’impianto stesso che serve tutto il palazzo dove vivono anche gli altri parenti della donna. L’impianto è allacciato ad un bombolone di Gpl esterno all’abitazione. 

Accusata di aver ucciso la madre, sceglie il silenzio davanti al giudice

celle carcere-2REGGIO CALABRIA – “Chiariremo la situazione e dimostreremo l’estraneità dai fatti contestati”. Così l’avvocato Domenica Tripodi, legale della ragazza di Melito Porto Salvo accusata di aver assassinato la madre il 25 maggio scorso. La giovane diciassettenne è comparsa davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia, ma si è avvalsa della facoltà di non rispondere. “Questa scelta – ha detto ancora l’avvocato Tripodi – è dettata dalla volontà di mantenere la ragazza tranquilla e serena. Di lei è stata data un’immagine distorta, che non è quella reale – ha aggiunto, lamentandosi del fatto che i media l’hanno dipinta come un mostro. La minore deve rispondere della pesante accusa di omicidio aggravato dai motivi abbietti e futili. Per gli inquirenti avrebbe ucciso la madre di 44 anni perché la donna l’aveva punita vietandole l’utilizzo di cellulare, computer e social network. Secondo l’accusa, inoltre, avrebbe agito con “lucida freddezza e con premeditazione” sparando un colpo alla tempia del genitore mentre stava dormendo.

Lamezia Terme: Picchia e Sequestra la Madre, Arrestato

LAMEZIA TERME (CZ) – Antonio Gradito, 42 anni, pregiudicato, e’ stato arrestato dai carabinieri di Lamezia Terme per aver  sequestrato e picchiato in casa la madre.

La donna si è rifiutata di dare al figlio i soldi per acquistare la droga, scatenando così la reazione violenta.

L’uomo è stato rintracciato ed arrestato dai militari nella sua abitazione con l’accusa di lesioni, estorsione, sequestro di persona e violazione degli obblighi.