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Un commerciante dice no alle estorsioni mafiose: sei arresti

VIBO VALENTIA – Il coraggio di ribellarsi ha permesso il fermo di 6 malavitosi: è successo a Vibo Valentia,dove un commerciante non ha accettato di essere succube delle estorsioni delle cosche ed ha denunciato i colpevoli, arrestati dai carabinieri nell’ambito dell’operazione “Insomnia”. I sei fermati, a quanto appurato dai militari, farebbero parte delle cosche Bellocco, Lo Bianco e Fiarè. I fermi per estorsione aggravata dalle modalità mafiose sono scattati a seguito di provvedimenti emessi dalla Dda di Catanzaro.

Arrestato sindaco di San Ferdinando per associazione mafiosa

REGGIO CALABRIA – San Ferdinando: Domenico Madafferi,sindaco della città, è stato arrestato insieme ad altre 25 persone dai Carabinieri di Reggio Calabria. L’accusa è di concorso esterno in associazione mafiosa. Tra gli altri soggetti sottoposti a fermo c’è Giovanni Pantano, consigliere comunale M5S, ed il vicesindaco Santo Celi. Nell’ambito dell’inchiesta, rivolta agli associati della cosca bellocchio, sono stati sequestrati anche alcuni negozi e ristoranti.

Michele Trematerra, Assessore Regionale Agricoltura indagato per mafia

CATANZARO – Concorso esterno in associazione mafiosa. Questa l’accusa rivolta all’ssessore all’Agricoltura della Regione Calabria Michele Trematerra indagato nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Catanzaro che stamani ha portato all’esecuzione di numerose perquisizioni. L’assessore è accusato di una serie di “condotte materiali e procedimentali amministrative a favore dell’associazione” mafiosa dei Lanzino ed in particolare a “favore degli imprenditori facenti parte della cosca e delle rispettive società”. Quindici gli indagati, tra i quali l’ex sindaco e un ex consigliere del Comune di Acri.

 

In ricordo di Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano,i due giovani lavoratori vittime di mafia

 Lamezia Terme – Il sindaco, Gianni Speranza, e l’Amministrazione comunale, hanno ricordato, insieme ai loro familiari e all’associazione Libera, Francesco Tramonte e Pasquale Cristiano, i due giovani lavoratori, dipendenti comunali, barbaramente uccisi in un agguato mafioso il 24 maggio 1991.  L’Amministrazione ha deposto dei cuscini di fiori ai piedi della lapide posta sul luogo dell’uccisione avvenuta nel quartiere Miraglia, dove l’Amministrazione nel 2010 ha voluto una targa commemorativa in ricordo delle vittime del feroce omicidio.

Smantellata cosca nel vibonese, arrestato anche un ex maresciallo

VIBO VALENTIA – L’ex comandante della stazione dei carabinieri di Sant’Onofrio, il maresciallo Sebastiano Cannizzaro, radiato dall’arma nel febbraio scorso, è stato sottoposto a fermo insieme ad altre 10 persone dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia su disposizione della Dda di Catanzaro. L’ex militare è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Avrebbe agevolato le attività della cosca Patania di Stefanaconi. Cannizzaro era già indagato, sospeso nel maggio 2012 e radiato nel febbraio scorso.

Oltre a Cannizzaro, portato nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), i carabinieri hanno fermato dieci tra presunti affiliati e fiancheggiatori della cosca Patania. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa di tipo mafioso, usura, estorsione, danneggiamento, porto, detenzione e cessione di armi, anche da guerra, possesso di segni distintivi contraffatti e favoreggiamento personale, commessi in concorso e con l’aggravante delle modalità mafiose. I fermi sono stati operati dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia, insieme a quelli dello squadrone eliportato Caciatori Calabria, in provincia di Vibo e a Rozzano (Milano), Cantù (Como) e Carugo (Como). I fermati nell’operazione “Romanzo criminale” sono Bruno Patania, 39 anni; Alessandro Bartalotta (23); Antonio Sposato (38); Sebastiano Cannizzaro (59); Iliya Krastev (33), bulgaro; Maria Consiglia Lo Preiato (31); Caterina Caglioti (32); Alex Loielo (21); Natale Michele De Pace (62), domiciliato a Rozzano; Toni Mazzeo (38), residente a Carugo; Riccardo Cellura (32), di Cantù.

L’associazione Libera dedica un premio a Francesco Tramonte

LAMEZIA TERME (CZ) – “È molto importante – ha dichiarato il sindaco di Lamezia Gianni Speranza – che il coordinamento provinciale dell’associazione Libera,  insieme a Unipol e alla casa editrice Rubbettino, abbiano istituito un premio a favore di laureati delle Università italiane, nati o residenti in uno dei comuni della Regione Calabria, con una tesi di laurea sul fenomeno della legalità, negli anni accademici 2010/2011, 2011/2012, 2012/2013. Ed è ancora più significativo che questo premio sia dedicato alla memoria di una delle vittime innocenti della violenza mafiosa della nostra città. Francesco Tramonte, che insieme a Pasquale Cristiano, fu ucciso a Lamezia Terme, nell’adempimento della propria attività lavorativa, il 24 maggio del 1991. Quest’episodio, così brutale, è rimasto indelebile nella comunità lametina e dell’Amministrazione che ricorda sempre  i suoi concittadini, due giovani lavoratori, dipendenti comunali, barbaramente uccisi mentre erano impegnati per rendere un servizio alla città. Proprio affinché rimanga viva la memoria, nel quartiere Miraglia, luogo in cui avvenne l’omicidio, è stata depositata una targa commemorativa in ricordo delle vittime di quella atroce ferocia. Questo premio rappresenta un ulteriore prezioso contributo affinché la città e l’intera Calabria non dimentichino mai le loro vittime”.

Musica contro le Mafie a Jacurso Estate 2013

JACURSO (CZ) –  Il Comune di Jacurso, all’interno delle manifestazioni estive è lieto di ospitare la presentazione del progetto e del libro-cd “Musica contro le Mafie”, curato da Mk Records. Grazie alla collaborazione con l’Editore Rubbettino, il progetto (nato nel 2009 al MEI di Faenza e diventato concorso con la collaborazione di “Politicamente Scorretto”), si concretizza con la realizzazione di un libro-cd, il cui ricavato andrà all’Associazione LIBERA.

“Musica contro le mafie” è un libro con cd in allegato contenente un contributo letterario di 60 artisti. La lotta alle mafie è oggi una nuova forma di resistenza – tutti devono esser partecipi per tentare di arginarle. La resistenza si fa “insieme”, e con questo libro grazie ai curatori Gennaro de Rosa e Marco Ambrosi, abbiamo voluto unire il mondo della musica senza distinzione di generi, provenienza o importanza per urlare il loro dissenso, facendo rumore, perché “La Mafia uccide ed il silenzio pure”. Gli Artisti coinvolti hanno fornito un contributo letterario, non utilizzando la loro “solita” arte ma altre forme di espressione e comunicazione: dalla scrittura alla poesia, dagli aforismi agli slogan.  Una piccola rivoluzione guidata dalla forza dirompente della musica, delle sue parole e dei suoi protagonisti, con l’intento di sensibilizzare e di rendere attuale qualcosa di grave alla quale siamo ormai avvezzi e che permea il sistema Italia.

Infiltrazioni di mafia nella chiesa e nei carabinieri di Vibo, parla l’on. Laratta

Così si è espresso l’on. Franco Laratta sulle ultime vicende che hanno visto un parroco e un maresciallo indagati per mafia.
“Mi sono occupato più volte delle drammatiche del vibonese, con interventi e interrogazioni parlamentari, e numerose visite sul territorio. Per questo esprimo grande soddifazione per il lavoro delle ultime ore dei magistrati della Dda di Catanzaro, della Procura di Vibo Valentia e degli uomini delle Forze dell’ordine contro la criminalità organizzata.
Le ultime vicende provano le gravissime infiltrazione della ‘ndrangheta in diversi ambienti, anche del tutto insospettabili. Come dimostra l’indagine che ha visto coinvolti un parroco e un maresciallio dei carabinieri!
Si tratta chiaramente di casi singoli e personali, essendo chiesa e Arma sempre in primissimo piano contro la criminalità organizzata, ma ora è necessario andare fino in fondo, fare assoluta chiarezza, colpendo tutte le fonti criminali e le centrali del terrore. Senza fermarsi davanti a niente!
Siamo  molto soddisfatti per il lavoro della magistratura e siamo certi che con la chiusura di una serie di inchieste si  farà finalmente luce su molti fatti criminali verificatisi in questo territorio.
Se ci sono le condizioni, Vibo deve essere subito liberata dall’angoscia criminale che per anni ha sconvolto la vita di tante famiglie.  Ne hanno bisogno i cittadini, le famiglie, le imprese”.

Adriana Musella, presidente coordinamento nazionale antimafia

Reggio Calabria – ”La decisione del Presidente Giorgio Napolitano di insignire la prof. Adriana Musella, presidente del coordinamento nazionale antimafia ”Riferimenti’, del titolo di Grande Ufficiale al merito della Repubblica, e’ motivo di orgoglio per la Calabria”. Lo afferma il Vicepresidente del Consiglio regionale, Alessandro Nicolo’ (Pdl).

”Si tratta di un riconoscimento che va oltre il legittimo apprezzamento del lavoro svolto in Calabria dalla Professoressa Musella e da ”Riferimenti’, che sono partner istituzionali del Consiglio regionale nella programmazione dei progetti per la legalita’ mirati soprattutto alla formazione degli studenti. Iniziative che hanno coinvolto migliaia di studenti medi calabresi che hanno potuto cosi’ confrontarsi, da protagonisti diretti, con i rappresentanti della massima istituzione elettiva regionale. Il Consiglio regionale -prosegue Nicolo’ – e’ stato promotore con ”Riferimenti’ della manifestazione della ”Gerbera gialla’ per tenere viva la memoria delle numerose vittime della mafia e per costruire una Calabria, a partire dalle nuove generazioni, capace di liberarsi da quelle forme di subcultura che nutrono la malapianta”

Musica contro le mafie: viaggio sulle note della legalità

COSENZA – Arriva a Cosenza la carovana dei musicisti emergenti contro le mafie. Sarà l’Auditorium Guarasci, in piazza XV Marzo, ad ospitare venerdì 26 ottobre i concorrenti della seconda semifinale di “Musica contro le mafie”, concorso ideato da Giordano Sangiorgi e realizzato dall’etichetta discografica MKRecords, in collaborazione con il Mei e Rubbettino Editore, nonché con il patrocinio delle province di Cosenza, Roma e Ravenna.

Sei i candidati in gara per questa tappa del centro-sud: U Papun, Dario De Luca e Omissis Mini Orchestra, Francesca Prestia, Nicola Casile, Scarma e Operai della Fiat 1100. Artisti che non solo si sfidano a colpi di note e melodie, ma che si impegnano a trasmettere un forte messaggio di partecipazione e di resistenza alla brutalità della cultura mafiosa. Contrastare la voce opprimente della criminalità con l’armonia della musica e della poesia. Un’iniziativa che fornisce una ricca opportunità per raggiungere i giovani: sensibilizzarli alle tematiche dell’antimafia, incontrandoli in un contesto di divertimento e spensieratezza per veicolare l’idea che con l’apporto di tutti si può costruire una società più giusta.

Presentatore d’eccezione della serata sarà Dario Brunori della Brunori Sas, figura di spicco della musica leggera “made in calabria”. Ospiti previsti Cristiano Godano dei Marlene Kuntz e la band arbereshe degli Spasulati. Personaggi da sempre vicini e sensibili alla tematica della lotta alle mafie che coniugano con serietà e maestria la vivacità della loro arte e l’attenzione verso l’impegno sociale.

Partita da Faenza il 29 settembre la carovana ha percorso la penisola con il suo carico di energia, ma soprattutto con un importante messaggio di legalità che è stato accolto da numerosi artisti del panorama musicale italiano. Un viaggio che vedrà a Bari la sua tappa finale il 30 novembre, momento di designazione del vincitore ma soprattutto occasione per la presentazione del libro/cd “La Musica che scrive le parole che si fanno sentire” a cui hanno contribuito più di 50 artisti con aneddoti, racconti, poesie e quant’altro: oltre agli artisti che partecipano agli eventi live sono presenti nel volume interventi di Eugenio Finardi, Sergio Cammariere, Simone Cristicchi, Paolo Belli, Teresa De Sio, Roy Paci, Frankie Hi Nrg, Roberto Angelini, Marta sui Tubi, Piotta, Il Parto delle Nuvole Pesanti e molti altri. Riflessioni arricchite dalle prefazioni dei due curatori Gennaro de Rosa e Marco Ambrosi, nonché dai contributi di Carlo Lucarelli, Don Ciotti e dell’antropologo Vito Teti. I proventi ricavati dalla vendita saranno destinati all’associazione Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie) che ha sostenuto la realizzazione dell’intero progetto.

 

 

Mariacristiana Guglielmelli